Il sistema scientifico di traslitterazione

e la pronuncia del bulgaro

Nella tabella che segue vengono illustrate le corrispondenze tra l’alfabeto cirillico e le lettere dell’alfabeto latino che vengono utilizzate per la sua traslitterazione secondo il sistema scientifico. A partire da sinistra, nelle prime due colonne ci sono tutte le lettere dell’alfabeto cirillico in stampatello maiuscolo e minuscolo. Non è necessario imparare l’alfabeto cirillico, per cui è senz’altro possibile tralasciare queste prime due colonne, lasciandole solo ai più curiosi.

Quella che a noi interessa è la terza colonna, dove sono indicate le lettere che occorre imparare a pronunciare correttamente per leggere il bulgaro traslitterato. Fortunatamente quasi tutte le lettere si leggono proprio come in italiano, quelle da imparare a pronunciare correttamente non sono più di sei o sette. Nella quarta colonna, dove è possibile, viene indicata una parola italiana che contiene il suono corrispondente (evidenziato in grassetto) e nell’ultima colonna ne viene data una breve descrizione. Dopo la tabella ci sono alcune spiegazioni più dettagliate sulla pronuncia.


Traslitterazione secondo il sistema scientifico
Maiuscole Minuscole Traslitterazione Esempio del suono Descrizione del suono
А а a amore a
Б б b bianco b
В в v verità v
Г г g goccia g sempre dura
Д д d dono d
Е е e eden e aperta
Ж ж ž bijoux j francese
З з z sguardo s dolce
И и i ispirazione i lunga
Й й j ieratico i corta
К к k Kabalah k
Л л l luce l
М м m musica m
Н н n natura n
О о o oro o
П п p purezza p
Р р r rosa r
С с s saggezza s
Т т t terra t
У у u unità u
Ф ф f fratellanza f
Х х h house h aspirata inglese
Ц ц c azione z dura
Ч ч č cielo c dolce
Ш ш š scintilla sc
Щ щ št hashtag sc + t
Ъ ъ ă (vedi spiegazioni)
Ь ь j corta (vedi spiegazioni)
Ю ю ju fiume i corta + u
Я я ja studiare i corta + a


Alcune spiegazioni di base

Diamo qui di seguito alcune indicazioni fondamentali per la corretta lettura del bulgaro traslitterato. Seguiranno poi altre spiegazioni più dettagliate, che possono essere tralasciate per chi non ha interesse ad approfondire oltre l’indispensabile.

  1. Quando trovate una nel testo bisogna leggerla sempre come una dura, davanti a qualsiasi vocale, e questa regola vale anche quando la g precede una n. Nella lingua italiana la è dura soltanto davanti alle vocali a, o, u, mentre per avere la dura davanti alle vocali e ed i dobbiamo aggiungere una h. In bulgaro invece la g è dura davanti a tutte le vocali e pertanto, leggendo un testo traslitterato, le combinazioni ga, ge, gi, go, gu andranno pronunciate ga, ghe, ghi, go, gu. Ad esempio, la parola angel (angelo) va letta come se fosse scritta anghel, oppure, il nome proprio di persona Georgi va letto come se fosse scritto Gheorghi. Quando la viene seguita da una n, non forma come in italiano la combinazione dolce gn (come nella parola regno), ma rimane dura.
  2. La lettera ž rappresenta un suono che non utilizziamo nella lingua italiana, ma che ci è noto grazie all’uso di parole straniere, come bijoux oppure garage. È una sorta di fusione fra il suono della s e quello della g. Anche questo suono rimane inalterato di fronte a qualsiasi vocale.
  3. La lettera z viene utilizzata per traslitterare la dolce o sonora, quindi non va mai letta come una zeta italiana, ma come la in parole come sguardo, rosa, slitta, svelto, blusa e così via. La s, invece, viene usata per traslitterare la nostra aspra o sorda, come nelle parole sole, sapere, sabato, incenso e così via.
  4. La h va sempre aspirata. Anche questo suono non è utilizzato in italiano, ma lo conosciamo grazie alla familiarità con termini stranieri quali la parola inglese house, o la parola tedesca Achtung.
  5. La lettera a cui prestare più attenzione è la c, che non va assolutamente letta come in italiano, perché nella traslitterazione rappresenta la z aspra o sorda, come nelle parole azione, speranza, sapienza o pazienza.
  6. La lettera č va pronunciata come la c dolce italiana nelle parole ciao, cielo o celeste. Anche in questo caso il suono rimane dolce davanti a qualsiasi vocale, per cui le combinazioni ča, če, či, čo, ču vanno pronunciate cia, ce, ci, cio, ciu.
  7. Alla lettera š corrisponde la sc italiana, come nelle parole scintilla, ascensione o scettro. Il suono rimane lo stesso davanti a qualsiasi vocale, per cui le combinazioni ša, še, ši, šo, šu vanno pronunciate scia, sce, sci, scio, sciu.
  8. Concludiamo queste indicazioni con la lettera ă, che rappresenta il suono più caratteristico della lingua bulgara. Per capire facilmente come produrre questo suono, cominciate a pronunciare l’alfabeto italiano, ma anziché pronunciare le consonanti con la vocale di accompagnamento (cioè a, bi, ci, di…), pronunciatele senza la vocale i. Lo abbiamo fatto tutti qualche volta. Bene, quel suono indefinito che segue la consonante corrisponde proprio alla vocale bulgara ă. Qualche esempio sonoro sarà poi d’aiuto per meglio identificarla e per familiarizzarsi con essa.

Vi proponiamo di consolidare quanto appreso finora andando nella prima sezione della pagina Esercitazioni. Dopo esservi esercitati nella corretta pronuncia delle sillabe e delle parole che vi proporremo, ci sarà un ultimo passo da compiere: apprendere le regole della pronuncia che riguardano alcune consonanti che si trovano alla fine delle parole e la pronuncia di alcune combinazioni di consonanti. Questi approfondimenti si trovano nella pagina Lettura del bulgaro.


Approfondimenti facoltativi sulla fonetica

Le informazioni finora esposte sono in realtà più che sufficienti per una corretta lettura di tutte le lettere dell’alfabeto bulgaro. Tuttavia, chi lo desiderasse può ulteriormente approfondire l’argomento leggendo le precisazioni che seguono.

  1. Nella lingua bulgara la va sempre pronunciata come la aperta italiana.
  2. La lingua bulgara distingue la i lunga, che viene traslitterata con una semplice i, e la i corta, che viene traslitterata con la j. Anche in italiano abbiamo la lunga e quella corta, ma le indichiamo entrambe con la stessa lettera. La è lunga in parole come aprire, glorificare, importante, mentre troviamo la corta in parole come piazza, pioggia, aiuto e così via. In queste ultime parole la si trova in combinazione con un’altra vocale e l’accento cade proprio su quest’ultima, per cui parlando ci si sofferma per un tempo minore sulla i, che risulta accorciata. Rispetto alla lettura di un testo traslitterato non c’è da ricordare nulla di tutto questo: è sufficiente ricordare che quando incontriamo una dobbiamo leggerla come se fosse una i.
  3. Nella lingua bulgara la l viene pronunciata in modo diverso a seconda delle lettere che la seguono. Se subito dopo vi è una consonante, oppure le vocali aouă, va pronunciata la l dura, che è caratteristica delle lingue slave, ed è simile a quella che si ottiene pronunciando in inglese la parola well. Se alla l seguono le vocali e, i, allora la si pronuncia esattamente come in italiano. L’ultimo caso è quello in cui alla seguono le vocali doppie juja: in questo caso la si addolcisce e va pronunciata come una gl italiana. Nella sezione Esercitazioni avrete modo di esplorare tutte queste differenze. In ogni caso, se pronunciamo sempre la italiana non sarà un problema, poiché la pronuncia della l non è distintiva, cioè, non produce significati diversi se in una parola se viene pronunciata in un modo o in un altro (ad esempio, se in italiano pronunciamo la parola pesca con la aperta o con quella chiusa il significato della parola cambia).
  4. Anche la n può essere pronunciata in modo diverso a seconda del contesto, ma in questo caso le possibilità sono soltanto due: davanti alle consonanti e alle vocali aei, o, u, ă, si pronuncia come una normale n italiana, mentre davanti alle vocali doppie ju e ja la pronuncia si avvicinerà molto alla gn italiana. Anche nel caso della non è un problema se si tralasciano queste piccole variazioni della pronuncia.
  5. In bulgaro, esattamente come in italiano, la o può essere aperta o chiusa. La regola è semplicissima: sono aperte tutte le su cui cade l’accento all’interno della parola e sono chiuse tutte le altre. Anche nel caso della non vi è alcun problema di comprensione se nel pronunciarla si trascurasse questa distinzione.
  6. In bulgaro viene raramente usata la lettera ь, che viene utilizzata esclusivamente in combinazione con la vocale o, sempre all’interno delle parole e mai all’inizio. Questa lettera viene di fatto pronunciata come una i breve, e pertanto nel sistema scientifico viene traslitterata j, esattamente come la i corta. L’effetto della coppia j +  o è simile a quello di parole italiane come chiosco, viottolo, radio e simili.
  7. Oltre alle vocali semplici (a, eijou, ă) il bulgaro possiede anche due vocali doppie: la ju e la ja. Precisiamo subito che si tratta di vocali composte da due suoni (j + a e j +u), ma sono espresse da una singola lettera, come potete verificare nella tabella più sopra. È importante ricordare che nella traslitterazione dobbiamo necessariamente utilizzare due lettere del nostro alfabeto, ma in bulgaro si tratta di lettere singole: la ю (ju) e la я (ja).
  8. Abbiamo già visto precedentemente che la s sorda e quella sonora in bulgaro corrispondono a due lettere diverse, che noi traslitteriamo rispettivamente con s e con z. Dunque, quando leggiamo parole bulgare in cui alla s segue un’altra consonante come l, m, n , v, dobbiamo evitare di sonorizzare la s , cioè di pronunciarla come una s sonora, come ci capita di fare spontaneamente in italiano (ad esempio in parole come sbarco, sguardo, slitta, svelto). Dobbiamo invece fare attenzione a mantenere sorda la (come nelle parole sparire, scatto, sfida, stella e via dicendo).
  9. Si è già detto che tutte le g in bulgaro sono dure, ed effettivamente l’alfabeto cirillico non possiede una lettera che esprime il suono della g morbida. Dunque, per esprimere graficamente tale suono (che in ogni caso viene usato raramente), si utilizza la combinazione di lettere d + ž, che pronunciate insieme producono tale suono (quello della parola italiana gioco, per intenderci).
  10. La stessa cosa vale per un altro suono che non può essere espresso attraverso una singola lettera dell’alfabeto cirillico: quello della dolce o sonora (come nella parola italiana zaino). Per indicare graficamente questo suono si ricorre anche in questo caso all’unione di due lettere: d + z

Bene! Arrivati alla fine di questi approfondimenti non vi resta che consolidare quanto avete appreso leggendo la seconda sezione della pagina delle Esercitazioni, per poi proseguire con altri approfondimenti nella pagina sulla Lettura del bulgaro.