3. La forza di volontà
Preghiera segreta
È stato letto un riassunto dei lavori sul tema: “Il miglior metodo di lavoro”.
Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: “Il ruolo della volontà nella vita”. Riflettete bene su questo tema e scrivete una pagina al massimo. Questo tema è importante per voi, perché la volontà non ha ancora trovato il proprio posto nella vita. Oggi la maggior parte delle persone possiede una volontà debole. Perché? Perché la manifestazione della volontà ha origine da una vita ragionevole, in cui non vi sono devastazioni.
Ora vi darò alcune regole attraverso cui potrete distinguere le azioni volontarie consapevoli da quelle inconsapevoli. E allora, quando giungerete alla volontà consapevole, la considererete la più elevata manifestazione della vita umana. Ecco perché, scrivendo il tema, dovete cercare di essere liberi: ognuno di voi si esprima secondo la propria comprensione. Scrivete senza paura, senza dubbi e senza esitazioni: non abbiate timore che sia giusto o sbagliato. Se avete paura, ciò significa che non avete volontà, che non volete esprimervi. Esprimetevi, manifestate la vostra volontà, anche scrivendo qualcosa di stupido. Come fate a sapere se lo è davvero? Molti pensano di essere stupidi se esprimono soltanto la propria opinione, senza citare qualche autore noto. Secondo me chi cita solo pensieri altrui – senza comprenderli e senza averli vissuti – e si crede colto è più stupido rispetto a colui che esprime i pensieri che ha vissuto e sperimentato. Non c’è al mondo una norma che definisca cosa sia intelligente e cosa sia stupido. Ciò che oggi viene ritenuto intelligente domani potrà essere considerato stupido. Per esempio, in una delle culture passate le persone si salutavano con la lingua, cosa che oggi fanno gli animali. Se ai nostri giorni due persone si salutassero con la lingua, si tratterebbe di un atavismo. Oggi l’usanza è quella di salutarsi con una stretta di mano, e un giorno anche la stretta di mano potrebbe essere sostituita da un’altra forma di saluto.
Ora vi darò alcune regole che gli allievi della Scuola occulta devono rispettare. Quindi, quando l’allievo si trova al suo ingresso nella Scuola occulta, sia come effettivo sia come uditore, deve sapere quanto segue:
1) Se prova anche una sola volta a correggere l’Assoluto, il Divino, viene allontanato dalla classe.
2) Se si assenta dalla classe senza alcun motivo, senza una ragione importante e improrogabile, viene allontanato dalla classe. Davanti alla propria coscienza e nel profondo della sua anima l’allievo deve sapere se le ragioni che lo hanno trattenuto dal recarsi a Scuola sono importanti. Stabilire l’importanza di queste ragioni è qualcosa che viene assolutamente lasciato alla coscienza dell’allievo. L’allievo non deve mai mentire a se stesso; se inganna se stesso egli è di per sé fuori dalla classe.
3) Chi non esegue il compito che è stato assegnato a Scuola viene allontanato dalla classe.
4) Se due allievi si insultano a vicenda vengono entrambi allontanati dalla classe. Agli allievi della Scuola occulta non è assolutamente permesso arrabbiarsi e litigare fra loro.
5) Tutto ciò che accade e viene detto in classe deve rimanere segreto. Chi prova a riportare all’esterno qualcosa di quello che avviene nella Scuola viene allontanato dalla classe. Vi sono cose che non devono essere portate fuori dalla Scuola.
Ora attirerò la vostra attenzione sul seguente fenomeno naturale: tutti i giovani polloni degli alberi e tutte le piante appena nate aspirano a crescere velocemente verso l’alto. Una volta raggiunta la massima altezza possibile cominciano a svilupparsi in larghezza. Anche il pittore lavora secondo questo metodo: prima abbozza sulla tela le linee generali di un oggetto, cioè l’altezza, l’idea che vi è nascosta, e poi vi aggiunge le ombre, la larghezza e lo spessore. Ciò evidenzia che in un primo momento occorre comprendere le linee principali, cioè le idee importanti. Per esempio, se disegnaste un essere umano, su quali linee soffermereste la vostra attenzione? Dapprima vi soffermereste sulla forma del corpo, sugli occhi, le orecchie, le sopracciglia, il naso, la fronte e la bocca, e successivamente traccereste le ombre. Se sul viso dell’essere umano ci sono molte ombre, ciò significa che egli si trova in grande difficoltà. In generale, se il fondo del viso è scuro, ciò è indice delle condizioni sfavorevoli in cui vive, e in verità, quando qualcuno passa delle notti insonni, attorno ai suoi occhi compaiono delle ombre.
Una delle cose importanti nella vita dell’essere umano è il sonno, e proprio per questo l’allievo della Scuola occulta deve dormire correttamente. Egli deve stabilire a che ora coricarsi. Inoltre, dopo essersi coricato, deve darsi l’obiettivo di addormentarsi subito o al massimo nei cinque o dieci minuti successivi. Anche voi dovete fare esperimenti in questo senso, dovete esercitare la vostra volontà per vedere se siete in grado di coricarvi esattamente all’ora stabilita e addormentarvi nel giro di dieci minuti. Se riuscite ad addormentarvi a un’ora stabilita, la vostra volontà è forte; se passa una mezz’ora o più e non riuscite ad addormentarvi, la vostra volontà è debole. Con questo esercizio metterete alla prova la vostra forza di volontà, altrimenti vi sarete soltanto illusi di avere una volontà forte. No, la volontà si sperimenta soltanto attraverso degli esercizi. Per rinforzare la vostra volontà, quando vi coricate la sera è bene dire a voi stessi che, per quella notte, volete dormire solo sul lato destro. Se la mattina vi ritrovate sul fianco destro, la vostra volontà è forte; se vi ritrovate sul fianco sinistro, ciò significa che la vostra volontà è debole. Questo, però, non deve scoraggiarvi: fate degli esperimenti in tal senso finché non otterrete dei risultati. Da un punto di vista occulto il sonno svolge una funzione importante. Mentre dormite voi andate a scuola nel mondo astrale. Ciò che imparate durante la notte lo applicate durante il giorno. Se non dormite correttamente non potrete studiare bene nel mondo astrale, e se studiate bene nel mondo astrale riuscirete a studiare anche sulla Terra. Dunque il sonno è di grande importanza per l’essere umano: quando egli dorme bene, in modo corretto, si sveglia energico, con la mente fresca, con nuove forze, e durante il giorno tutto andrà bene, qualsiasi lavoro egli intraprenda. Se non ha dormito bene, l’allievo non ha lavorato bene neppure nel mondo astrale, e allora si sveglierà di malumore, stanco, e di conseguenza anche il suo lavoro durante il giorno sarà come quello del mondo astrale. Ecco perché, quando vi coricate la sera, dovete dire a voi stessi: «Ora vado nella scuola del mondo astrale e desidero concludere bene il lavoro che mi verrà assegnato là».
Chiedo: come considerate il sonno? Voi considerate il sonno soltanto come un riposo e per questo non potete trovare coloro che vogliono istruirvi. In questo senso siete simili a quei bambini che scappano da scuola e vanno nel bosco a giocare. Se i bambini scappano dalla scuola, a chi insegnerà il maestro? In questo caso, chi va a dormire con il pensiero che sta andando solamente a riposarsi scappa dalla scuola, va nel bosco e, quando al mattino si sveglia, dice: «Non ho imparato niente». Ecco perché, nel momento in cui vi coricate, dovete dire a voi stessi: «Ora andrò a scuola nel mondo astrale per imparare qualcosa di nuovo, che durante il giorno potrò applicare sulla Terra». Anche nel mondo astrale si organizzano le gite come sulla Terra. A chi studia bene viene permesso di fare delle gite fino a qualche vetta montana o fino a qualche bella sorgente, da dove tornerà rinnovato, ricco di magnifiche impressioni. Dunque una delle regole più importanti per l’allievo consiste nell’imparare a dormire correttamente. Quando si corica egli deve addormentarsi nel giro di cinque o dieci minuti. Questo esercizio è necessario per rinforzare la volontà. Se non siete in grado di addormentarvi in un tempo così breve, allora lo prolungherete di qualche minuto. Ci si deve addormentare in una mezz’ora o un’ora al massimo. Se qualcuno non riesce ad addormentarsi nel giro di un’ora, deve cercare il motivo della propria insonnia e, una volta che lo ha trovato, deve cercare di eliminarlo.
Ora vi darò un altro semplice esercizio: una meditazione sull’arcobaleno. Mediterete sull’arcobaleno fino a crearvene nella vostra mente una bella immagine. Questo esercizio può richiedere ad alcuni un anno, ad altri due e ad altri ancora tre anni, finché non prenda forma questa bella immagine mentale; ognuno deve lavorare in questo senso. Qualcuno, invece, può riuscirci in breve tempo: questo dipende dalla capacità dell’allievo di concentrarsi. Quindi mediterete ogni giorno sull’arcobaleno finché nella vostra mente non si creerà un’immagine viva e chiara. Ve lo immaginerete così come lo avete visto in Natura, in tutti i suoi colori. Questo esercizio servirà come stimolo per la crescita dell’immaginazione in voi: per l’allievo di una Scuola occulta l’immaginazione è indispensabile, poiché è la madre delle idee. Quando meditate sull’arcobaleno potete raffigurarvi queste immagini: a ovest il sole, a est una nuvola scura, nera, e l’arcobaleno da nord a sud, dopo una pioggerella primaverile; oppure immaginate che ad est sia chiaro e l’arcobaleno appaia a ovest. In generale, qualsiasi situazione immaginiate, un giorno l’arcobaleno dovrà comparire nella vostra anima così come compare in Natura. Quando mediterete cinque o dieci minuti al giorno sull’arcobaleno, vedrete come la sua immagine apparirà nella vostra mente in modo inaspettato e spontaneo. Quando meditate chiudete gli occhi per vedere l’immagine dell’arcobaleno con chiarezza, come in un quadro. In un primo momento, quando ve lo rappresenterete mentalmente, l’arcobaleno non sarà nitido, ma dopo qualche tempo si distinguerà bene e sarà com’è in Natura: vivo, reale. Il momento migliore per la meditazione è di mattina, oppure ogni volta che siete in una buona disposizione d’animo. Non pensate agli esiti dell’esercizio: qualunque sia il risultato, guadagnerete qualcosa e non perderete nulla. Oltre che al mattino, potete meditare prima di mezzogiorno, qualche ora dopo il pranzo e la sera, prima di coricarvi. Ciascuno è libero di scegliere il momento che va meglio per lui. È bene disegnare l’arcobaleno per averlo sempre davanti a voi. Ancora meglio è osservare l’arcobaleno dopo ogni pioggia, per ricordare la situazione, le condizioni in cui è apparso. L’arcobaleno apporterà nella vostra mente un elemento nuovo.
Vi darò ancora una regola che applicherete contro la rabbia e il nervosismo: se vi arrabbiate, cantate l’esercizio do, mi, sol, do (l’ultimo do all’ottava superiore) per dieci volte. Applicate questa regola per vedere come la musica tonifichi. Non solo gli allievi, ma anche i maestri devono servirsi della musica come metodo per tonificarsi. Quando si arrabbia, il maestro di musica dimentica di applicare questa regola e colpisce gli allievi sulla testa con l’archetto. No, se il maestro si arrabbia per qualche motivo, prenda l’archetto e con esso cominci a suonare l’esercizio do, mi, sol, do. In tal modo egli porterà meglio a termine il proprio lavoro rispetto a quando usa l’archetto per colpire gli allievi. Quando avremo più tempo a disposizione vi parlerò del significato di queste quattro note.
E così, una delle cose importanti nella vostra vita di allievi deve essere il desiderio di armonizzarvi: questo deve avvenire in modo naturale, senza forzature. Armonizzarsi non implica mettersi tutti allo stesso livello. Ciò significherebbe essere tutti uguali, ma secondo me l’uniformità è un male, mentre la diversità è un bene. Tutti dovete aspirare alla diversità. Essa è una qualità dello Spirito: dove c’è lo Spirito, lì c’è sempre diversità. La diversità è abbondanza, ricchezza, mentre l’uniformità è mancanza, povertà. Dal punto di vista della Scienza occulta le avversità della vita sono connesse all’uniformità; il mondo invisibile, per liberare l’essere umano da tale uniformità, ha permesso il male nel mondo. Il male crea diversità nella vita, quindi tutte le sofferenze, le difficoltà e gli ostacoli indicano che la vita è uniforme e tutto ciò è necessario per portare all’uomo una certa diversità. Quest’ultima è una ricchezza, indispensabile per lo sviluppo dello spirito umano; in questo senso le sofferenze e le difficoltà sono stati transitori, scale musicali transitorie nella vita dell’uomo.
Una delle regole diceva: «Chi prova a correggere il Principio assoluto, il Principio divino, non può essere un allievo». Questo significa: non correggete la vostra natura! Chi ha provato a correggere la natura è sempre finito male: non esiste eccezione a questa regola. Se non ci credete, fate il seguente esperimento e vi convincerete della veridicità delle mie parole: cominciate a nutrire qualche animale erbivoro con della carne e in breve tempo noterete le conseguenze del cambio di alimentazione. Così avrete fatto l’esperienza di correggere la natura di quegli animali. Secondo me mangiare carne rappresenta il male, mentre essere fruttariani – e non vegetariani – rappresenta il bene. Ecco perché, quando nel mondo astrale vogliono mostrarvi che le vostre azioni non sono giuste, vi fanno sognare di mangiare carne. Quindi, se sognate di mangiare carne, ciò significa che state procedendo su una via innaturale.
E così, quando parlo dell’essere umano mi riferisco al Principio spirituale, al Principio intelligente in lui, il che significa che nel corpo umano risiedono allo stesso tempo due nature. La vita di queste due nature non procede nella stessa direzione e di conseguenza fra loro c’è sempre una lotta. Questa lotta è dovuta al fatto che alcune delle cellule che costituiscono il nutrimento dell’organismo umano sono carnivore, mentre altre sono vegetariane. Le cellule carnivore sono state tali per migliaia di anni e oggi, anche se l’uomo desidera diventare vegetariano, queste cellule lo ostacolano. Se non viene fornito loro il cibo adatto, le cellule carnivore si divorano a vicenda. I globuli bianchi, ad esempio, sono cellule che si combattono fra loro e si divorano reciprocamente. Quindi la guerra esiste già nello stesso organismo umano e, a causa di questa guerra, l’uomo è vegetariano solo in teoria, mentre dentro di lui le cellule si divorano a vicenda. Ecco perché, per poter diventare un giorno fruttariani, dovete mettere fin da oggi nella vostra mente l’idea di nutrirvi di frutta. Questa idea lavorerà nella vostra mente per anni, finché un giorno, inaspettatamente, vi accorgerete di essere pronti per nutrirvi con quello che al momento è il cibo più puro: la frutta. Per quanto riguarda il vegetarianismo nel vero senso della parola, per realizzarlo in tutti i mondi – fisico, emozionale e mentale – ci vorranno dei secoli.
Trascriverete le regole che vi ho dato oggi su un foglio pulito, affinché possano servirvi come principi guida nella vita. Più avanti parlerò più nel dettaglio di ognuna di queste regole.
Ora, quando entrerò in classe vi saluterò con il motto: «Senza paura!», e voi risponderete: «Senza oscurità!».
E così, voglio che tutti decidiate autonomamente se siete pronti a frequentare regolarmente la classe, affinché non abbiate esitazioni in futuro. Per ora in classe sono sufficienti cinquanta allievi; dopo che vi sarete autodeterminati vi sarà rivelato il significato intimo della formula Fir-Fjur-Fen tao bi aumen. Per chi non si è ancora autodeterminato questa formula è pericolosa. Le prime parole, Fir-Fjur-Fen, purificano, mentre la parola tao crea. Anche le rimanenti parole della formula hanno lo stesso significato. Innanzi tutto l’essere umano deve passare attraverso la purificazione, e solo dopo potrà costruire. Le ultime parole sono forti, poiché dove vi è costruzione è richiesta sempre forza.
Dico: quelli tra voi che sono entrati in classe non abbiano paura di non avere il tempo per frequentare o che gli venga sottratto molto tempo. No, questa classe richiede poco tempo, e soltanto quello che non sapete come utilizzare. Anche nella legge di Mosè è detto: «Lavora sei giorni per te stesso, e il settimo consacralo solamente a Dio».[1]
In qualità di allievi della Scuola occulta dovete rispettare la regola che riguarda il sonno. Il sonno risolverà molte delle questioni della vostra vita. Al momento per voi sono necessarie sette ore di sonno; anche cinque ore di sonno potrebbero soddisfarvi, ma a condizione che dormiate senza svegliarvi, senza girarvi da un lato all’altro. Per l’uomo è più salutare andare a letto alle 22, ma questa non può essere presa come una regola. Se si ha un lavoro particolarmente importante da fare ci si può coricare anche alle 23 o alle 24, ma bisogna addormentarsi nel giro di cinque o dieci minuti. Quando si rimane a lavorare oltre le 22 si perde il sonno; esso ricompare di nuovo solo dopo le 24, e allora ci si deve coricare subito per non perderlo. Quanto prima si va a letto, tanto meglio è. Perché? Coloro che si coricano presto assorbono tutto il prana – cioè l’energia vitale – che si è accumulato nell’atmosfera. Coloro che si coricano tardi si addormentano con difficoltà, perché ormai non vi è più la quantità di prana necessaria al loro organismo. Essi devono aspettare un certo tempo affinché si sveglino quelli che erano già andati a dormire, e allora verrà loro sonno. Ecco perché i ricchi si addormentano solo verso le 4 di mattina, quando i poveri vanno a lavorare: verso le 4 di mattina nell’atmosfera si forma una nuova quantità di prana del quale i ricchi possono beneficiare. Dunque se riuscite a prendere l’abitudine di coricarvi presto potrete fornire al vostro organismo la quantità necessaria di prana. Non andate a dormire più tardi delle 24. Se vi sentite stanchi cenate presto e andate a dormire al massimo alle 20, per fornire al vostro organismo una maggiore quantità dell’energia di cui necessita. Se avete ancora un po’ di energia potete coricarvi anche un poco più tardi. In generale le ore stabilite per andare a letto sono le 20, le 22 e le 24.
Abbiamo cominciato la lezione con una preghiera segreta. Cosa significa preghiera segreta? Significa che dovete staccare i fili del telefono che vi collega al mondo. Quando prega segretamente, dentro di sé, l’essere umano deve mettersi in una condizione di libertà, interrompere qualsiasi collegamento con il mondo, diventare sordo a qualsiasi rumore e a tutti i suoni, fuori e dentro di sé. Quando preghi in segreto devi spegnere tutti gli interruttori, chiudere tutte le comunicazioni con il mondo, per non essere disturbato, e restare in questo stato da solo, in riflessione. Meditazione e preghiera segreta non sono la stessa cosa, tra esse c’è differenza, ma siete voi stessi a doverla trovare. La preghiera segreta implica l’elevazione della mente umana verso Dio: in altre parole, la preghiera segreta implica che l’uomo rivolga lo sguardo verso il Sole, la fonte della vita. La preghiera più bella consiste nel pensare a Dio come alla fonte della vita.
Ora non vi rimane altro che riflettere sulle questioni che ho toccato in questa lezione e fare esperimenti per rafforzare la vostra volontà, per poter diventare padroni di voi stessi.
Preghiera segreta
3a lezione del Maestro, tenuta l’8 marzo 1922 a Sofia
Note
[1] La Sacra Bibbia (Es 20, 9-10).
Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro
Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934.