Canti del Maestro


110. Ezikăt na Živata priroda – Il linguaggio della Natura vivente


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Testo traslitterato


Езикăt na Živata Priroda


Strašen beše vjatărăt,

šo razdrusvaše gorata.

Strašen be i silen.

Vsičkite lista šumjaha,

šumjaha i se moleha:

«Spri, vetre, spri, vetre,

volen razvigor.

Ne ni li žališ?

Pospri, ne duhaj!

Edva prez tazi godina

tuka dojdohme na gosti.

Ne duhaj, vetre, šte padnem;

šte ni se strošat rebărcata».

«Oj, vi vas, malki listenca,

za vas az čuh otdaleko

i dojdoh da vi navidja,

da poigraja i vi poduham,

darene da vi donesa.

Slušajte togava mojta pesen:

Sled mene eto pristiga

drugar mi veren, dreben dăžd.

Toj šte polee poleto,

šte go prigotvi za igri.

Prah da se, listi, ne vdiga

pri tez igri veseli.

Otgore slănce šte pekne,

dani ogree, zatopli;

da si potropnem togava,

da si pohapnem, čista voda da piem,

s radost da se razdelim.

Na novo da se sreštnem pak

i dobre s obič da se razberem».

Traduzione


Il linguaggio della Natura Vivente


Terribile era il vento

che scuoteva la foresta.

Terribile e forte.

Tutte le foglie stormivano,

stormivano e pregavano:

«Fermati, vento, fermati, vento,

libero vento del sud!

Non ti dispiace per noi?

Fermati, non soffiare!

Giusto quest’anno

siamo venute qui in visita.

Non soffiare, vento, cadremo,

ci si romperanno le piccole coste».

«Ehi, voi, piccole foglioline,

ho sentito di voi da lontano

e sono venuto a vedervi,

per giocare e soffiarvi un po’,

per portarvi un dono.

Ascoltate allora il mio canto:

Ecco arrivare dopo di me

una compagna mia fedele, una pioggia minuta.

Lei innaffierà il campo,

lo preparerà per le danze.

Non si alzerà polvere, o foglie,

con queste danze allegre.

Dall’alto il sole riapparirà

per illuminarci e scaldarci;

battiamo il tempo coi piedi,

mangiamo un boccone, beviamo acqua pura,

con gioia ci separiamo.

E di nuovo ci incontreremo

e vivremo in armonia».


Questo canto è stato iniziato il 18 ottobre ed è stato finito il 19 ottobre 1933. Attraverso bei simboli e immagini presi dalla vita della Natura, vengono presentate le intime esperienze dell’anima.

Nella raccolta del 1999 il titolo del canto era Strašen beše vjatărăt (Terribile era il vento).