Conferenze Domenicali – Anno 1916

29 ottobre 1916, Sofia

5 novembre 1916, Sofia

9. La Saggezza


«La saggezza che viene dall’alto anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia» (Giacomo 3,17).


Prenderò questo versetto, che è in relazione con i fondamenti della Vita. In che rapporto è la saggezza con la vita umana? Il rapporto della saggezza con la vita umana è identico al rapporto della madre con il suo bambino. Di cosa beneficerebbe il bambino se la madre fosse stolta? Noi non potremo mai accostarci a una comprensione profonda e intima della vita umana. Essa ha un duplice senso: uno stretto e uno ampio. Il senso stretto riguarda la vita transitoria, mentre quello ampio riguarda la vita immortale. Abbiamo detto che la saggezza e la vita hanno un rapporto come quello fra la madre e il bambino. Dunque, voi non sarete in grado di iniziare la vostra vita se la saggezza non occupa il posto di una madre. L’apostolo Giacomo definisce cosa sia la saggezza, definisce una delle sue qualità, uno dei suoi attributi, e precisamente la purezza. Se non vi è purezza non vi è saggezza. Allo stesso modo, la madre che manca d’amore verso il proprio bambino non è una madre. Dunque, se abbiamo in noi purezza, abbiamo anche saggezza. Questo è il primo legame, e ogni conseguimento nella vita dipende da questa chiarezza e purezza. Chiarezza e purezza sono sinonimi. Infatti, se i nostri occhi non possedessero la chiarezza e la purezza, cosa faremmo una volta che abbiamo intrapreso un lungo percorso? Certamente ci imbatteremmo in grandi ostacoli. Dunque, se nella nostra vita incontriamo degli ostacoli, ciò indica che la saggezza manca del suo attributo fondamentale: la purezza.

E così, noi dobbiamo mettere in pratica la purezza. Essa è necessaria anche nella scienza. Tutti i grandi maestri che sono venuti a illuminare il mondo avevano questa purezza, cioè possedevano l’attributo principale della saggezza. La purezza implica che nell’anima umana non ci debbano mai essere desideri e passioni. Fra le cose fondamentali che caratterizzano la vita ci sono le passioni. Esse sono come una fascia attorno al cervello. La sede dei sentimenti e delle emozioni umane si trova tre dita sopra le orecchie. Le persone che amano la letteratura sono emotive. I sentimenti rappresentano la soglia più elevata della vita umana. Per sentimento intendo che l’uomo ode, cioè, avere dei sentimenti significa udire. Dal punto di vista divino avere dei sentimenti significa udire, sperimentare le sensazioni più sottili di cui un essere umano è capace. Sia nel mangiare sia nel leggere sia nello scrivere noi ci rallegriamo per ciò che sperimentiamo e percepiamo. Questa è la Vita: tutto il resto, all’infuori di queste esperienze, è invisibile.

Giacomo dice che la prima qualità della saggezza è la purezza. La saggezza, poi, è pacifica, in superficie è calma, tranquilla, non si agita. Quali sono le persone che si agitano? Quelle in cui hanno il sopravvento le passioni, quelle che vivono nella base del loro cervello, dietro le orecchie. Questo punto è connesso con un centro dell’olfatto, e quando passi accanto a qualche trattoria ti viene subito voglia di mangiar carne e bere un po’. In questo caso scendi in basso, inizi a pensare a un buon pollo, a della buona carne di manzo, a un vinello e ad altre cose e, quando tutto questo ti riempie la mente, la saggezza se n’è andata. Allora guai a quel cuoco che non abbia cucinato bene le pietanze! Il cinquanta per cento di tutte le disgrazie sono dovute a quel piccolo centro. Questo è epicureismo. Persone simili sostengono che la vita non ha senso, che l’uomo dev’essere colto, dev’essere un banchiere per nutrire bene quella parte del suo cervello. E dopo aver mangiato per cinquanta, sessanta, cento anni e oltre, alla fine quella parte si guasta: il mulino si rompe, il commercio si interrompe e le persone vanno a un altro mulino.

Poiché siamo venuti sulla Terra, dobbiamo aspirare alla nostra vita interiore divina. Soltanto in essa possiamo essere felici e beati nella misura in cui riusciamo a rispettare la Legge divina. Molti inciampano rispetto ai versetti di questa lettera. Mentre Giacomo parlava, su di lui vi era uno Spirito divino, una rivelazione, e pertanto diceva queste cose. Molti leggono la Bibbia ma non la comprendono; per comprenderla dovrebbero aver vissuto ciò che gli Apostoli hanno vissuto, dovrebbero avere il loro spirito, la loro anima e la loro mente. Alcuni dicono: «Io voglio». Va bene, ma agli uomini sono necessarie tre cose: primo, cercare, secondo, comprendere le cose, terzo applicarle. È la stessa cosa che dice Cristo: «Cercate, bussate, chiedete». Se non cerchi non puoi trovare. Questi tre elementi devono diventare una cosa sola affinché si possano comprendere le cause fondamentali delle cose. Un buon giardiniere deve innanzi tutto intendersi di terreno, poi deve piantare qualche albero, coltivarlo, e dopo qualche anno esso porterà dei frutti. Così è anche nel Mondo divino: quando piantiamo un pensiero, tempo dopo esso darà frutti. Il desiderio divino lo pianterai nel tuo cuore e il pensiero divino lo pianterai nella tua mente. Prima di piantarli, però, la tua mente e il tuo cuore devono essere puri e in pace. L’essere umano deve liberarsi dall’avidità che esiste nel mondo.

Vi riporterò una storia scritta mille anni fa. Tutto questo accadde al tempo dell’antico re Harun al-Rashid. [1] Quest’ultimo aveva l’abitudine di travestirsi e girare per la città per vedere come vivevano i suoi sudditi e se fra loro tutto fosse in ordine. Egli era molto generoso e faceva molte opere di bene. Un giorno incontrò un mendicante e gli diede una moneta d’oro. Il mendicante gli disse: «Signore, se mi dai uno schiaffo mi farai un gran bene». Il re non voleva farlo, ma, poiché il mendicante insisteva, ordinò al visir [2] di dargli lo schiaffo, e siccome gli sembrava molto curioso il fatto che quel mendicante volesse uno schiaffo, lo convocò al suo palazzo e gli chiese quali fossero i motivi profondi di quella sua richiesta. Il mendicante cominciò a raccontare la propria storia: era figlio di un ricco commerciante e dopo la morte di suo padre si era comprato circa ottanta cammelli e in quel modo si era arricchito. Durante uno dei suoi viaggi incontrò un derviscio [3] che gli disse di sapere dove si trovava un grande tesoro, che aveva bisogno di cammelli per trasportare il carico, e che poi avrebbero fatto tutto a metà. Il commerciante si disse d’accordo e caricarono il tesoro, ma fin dall’inizio il derviscio prese una scatoletta con dentro qualcosa di unto e la nascose. Cominciarono a dividere tutto a metà, ma il commerciante chiese al derviscio di dargli la maggior parte dei cammelli, lasciandone a lui di meno, pensando che a una persona spirituale non servisse così tanta ricchezza. Il derviscio acconsentì, gli cedette la maggior parte dei cammelli e ne tenne per sé soltanto dieci. Dopo aver ragionato un po’, il commerciante gli disse di nuovo: «Dammeli tutti, tranne uno». Il derviscio acconsentì anche a questo. Poco dopo il commerciante chiese anche l’ultimo cammello, e lo ebbe, ma siccome aveva notato che il derviscio nascondeva la scatoletta, gli chiese cosa ci fosse dentro. Il derviscio gli rispose che dentro c’era una pomata che aveva la seguente proprietà: se veniva spalmata sull’occhio sinistro si potevano vedere tutte le ricchezze che c’erano nel mondo, se invece veniva spalmata sull’occhio destro si diventava ciechi. Allora il commerciante gli chiese di spalmargliela sull’occhio sinistro, e lui vide davvero tutte le ricchezze del mondo. Poi chiese di spalmargliela sull’occhio destro, ma il derviscio si rifiutò, ricordandogli che sarebbe diventato cieco. Il commerciante però non gli credeva: pensava che se l’avesse spalmata anche sull’occhio destro avrebbe visto molto di più, e continuava a insistere. Alla fine il derviscio cedette e, dopo essersi rifiutato di assumersi qualsiasi responsabilità, gli spalmò la pomata anche sull’occhio destro, e il commerciante divenne effettivamente cieco. Cominciò quindi a urlare e a piangere, ma il derviscio gli disse: «Siccome sei stato molto avido, devi subirne tutte le conseguenze». A questo punto il mendicante terminò il racconto della sua vita e disse al re Harun al-Rashid: «Dal momento che le cose stanno così, vorrei che tu mi dessi uno schiaffo, e anche che qualsiasi altra persona che voglia farmi del bene mi desse uno schiaffo, vale a dire, che mi unga anche l’altro occhio».

Anche il Signore vi ha unto così uno degli occhi: all’uomo ha unto l’occhio sinistro e alla donna quello destro, ma loro vogliono che gli vengano unti entrambi gli occhi. Ecco come gli esseri umani diventano ciechi: questa è la caduta dell’uomo. Noi non siamo in grado di attingere dalla vita le conoscenze e la saggezza che il Signore ci dà. La vita sulla Terra è chiaramente determinata: l’essere umano ha un’aspirazione interiore a elevare la propria anima. Ma con la parola elevare intendo accedere all’altro mondo e procurarsi gli elementi necessari per la propria esistenza. Ad esempio, il cuore umano ha dei desideri, ma alcuni desideri sono nocivi, e quando entrano nell’anima umana la distruggono. Ad esempio, quanto è insaziabile il desiderio di essere ricchi! Più si diventa ricchi più il cuore si indurisce, e alla fine diventa così rigido da rompersi. Il limite della rigidità è quello stato in cui il corpo diventa fragile. Anche nella vita mondana questa avidità porta all’isolamento dalle persone, e questo porta l’uomo al disfacimento. L’essere umano vive finché resta accanto ai propri cari: vivere individualmente significa vivere al di fuori di Dio. Nel momento in cui siamo in armonia con le persone, siamo in armonia anche con Dio. Dici: «Lo odio»; odi anche Dio. Dici: «Gli porterò via i soldi»; stai derubando anche Dio. Questi sono gli stati negativi. Viceversa, se fai del bene, lo fai anche a Dio, sei un suo collaboratore. La saggezza scende dall’alto per insegnare a noi, i figli del Signore, a cercare la vera conoscenza. Tanti vogliono imparare, ma sono scontenti e dicono: «Perché il Signore ha agito così?». Io dico: se hai iniziato a criticare il Signore, allora non Lo comprendi. Se ti è successo qualcosa di male, non chiederti perché sia andata così, ma di’ a te stesso che è accaduto a fin di bene. Quando immaginiamo che nel mondo le cose non si svolgono in modo armonioso, ciò significa che noi non le comprendiamo. Ad esempio, in America vi sono luoghi desertici, e quando le persone li attraversano sollevano molta polvere e pensano che lì ogni cosa sia avvolta dalla polvere, ma non si rendono conto che sono loro stessi a sollevarla. La stessa cosa accade anche con i tuoi pensieri e desideri: in essi hai sollevato molta polvere. Che la tua saggezza sia pura e pacifica, che questa polvere si depositi, e solo allora comprenderai il senso profondo della tua anima. Sono ormai duemila anni che gli uomini contemporanei predicano la saggezza, ma è come se quest’ultima non li avesse toccati. Più precisamente, non ha toccato coloro che si trovano sulla Terra, mentre coloro che sono stati toccati si trovano in Cielo.

Qualcuno dice: «Voglio vivere». Bene, ma cerca di utilizzare bene la vita. Coloro che vogliono andare in Cielo devono comprendere la saggezza divina interiore. Per quale motivo? Vorrei vedere una chiesa al mondo in cui il prete predichi con amore. Ora egli predica perché ha moglie e figli, e dice: «Io predico per il Signore». Non predichi per Dio, ma perché tua moglie ti sottopone a grandi prove. Un insegnante dice: «Io predico per il Signore». Neanche tu predichi per Dio, ma per tua moglie e i tuoi figli. Non voglio dire che quello che viene fatto non vada bene. Ad esempio, un predicatore ha raccolto materiale qua e là, ha organizzato bene la sua predica per raccogliere più soldi, ma gli uditori non gli hanno dato quanto gli spettava, l’hanno valutato poco, e nella predica successiva egli ha iniziato a criticare aspramente quelli che non gli avevano dato soldi. Una predica in cui il denaro giochi un ruolo importante non è pura, dunque questa saggezza non è pura. Parlo dei predicatori che sostengono di essere servitori di Dio. Questo appellativo deve corrispondere allo scopo. Ognuno deve eseguire il proprio lavoro in modo che corrisponda al suo scopo. Ad esempio, qualcuno dice di essere commerciante di vestiti, ed effettivamente è così. Dobbiamo essere sinceri e puri. E se io non dovessi predicare la verità, direi: «Perdonatemi, sto predicando la verità a metà. Oggi predico soltanto per soldi, perché ne ho bisogno, ma un giorno predicherò anche senza chiedere soldi».

E così, Giacomo intende la parola saggezza in senso ampio. Molti cristiani dicono: «Voglio comprendere la Saggezza divina». Sei pronto a dare tutto per Dio? Cristo ha detto che devi rinunciare a te stesso, il che significa che devi dare tutte le ricchezze che hai sulla Terra ai poveri, e devi lavorare insieme a loro insegnandogli impegno e costanza. Alcuni menzionano quello che ha realizzato Karnič. [4] Le persone che prendono Karnič come ideale sono ridicole. La ricchezza è un fardello. Vi è l’esempio di quell’asino che era stato caricato di reliquie, icone e croci: ovunque passasse tutti s’inchinavano, e così pensava che gli inchini fossero per lui. Tu puoi trovarti nella situazione di Karnič ed essere un asino. Il rispetto nei tuoi confronti dev’essere dovuto al tuo spirito e alla tua saggezza. Non è la tua testa che dev’essere piena di frasi e versetti biblici: essi devono trovarsi nella tua anima e devono costituire una trama divina. Questo è il senso del vero cristianesimo. Qualcuno potrebbe dirmi: «Tu non predichi bene». Io non ho niente contro l’attuale forma di governo, ma i calzoni di un bambino di cinque anni non vanno bene per uno di dieci anni. E dal momento che l’umanità oggi è cresciuta, vi è bisogno di cose nuove, di una forma nuova, di pensieri nuovi. Una bambina piccola può giocare con le bambole e ha tutto il mio rispetto, tuttavia, se a farlo dovesse essere una ragazza, le direi: «Signorina, a te servono delle bambole viventi, devi guardare alla vita in modo diverso». Se un bambino piccolo gioca col suo cavalluccio ha tutto il mio rispetto, tuttavia, se a farlo dovesse essere un ragazzo, gli direi che ha bisogno un cavallo grande e vero. Il cavallo rappresenta la mente umana, mentre la bambola rappresenta il cuore umano.

Quando la madre dà alla luce un figlio, significa che dà alla luce il proprio cuore per rieducarlo. E un uomo anziano, quando non è in grado di rieducare suo figlio, deve morire. Ecco perché il Signore ha detto: «Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli». [5] Occorre fare in modo che il proprio cuore rinasca, cioè che diventi piccolo. Con piccolo si intende quell’elemento plastico che è in grado di svilupparsi correttamente senza perdere l’elasticità della vita. Una donna dice: «Ho messo al mondo cinque figli». «Bene, ma li hai educati?». «No». «Allora non hai imparato il senso della vita». Un’altra donna, invece, dirà: «Io non ho messo al mondo nessuno». Devi mettere al mondo qualcuno. La saggezza che scende dall’alto dice: «Tu devi mettere al mondo un bambino, e il tuo bambino dev’essere pacifico». Bene, voi avete figli, ma a volte vi preoccupate, vi irritate, diventate rossi dalla rabbia e alla fine vi fa male la testa, lo stomaco o i polmoni, e dite: «Chiamate subito il dottore perché sto morendo!». Come fai a sapere che stai morendo? Ciò significa che non comprendiamo i rapporti e le interconnessioni grazie a cui esistiamo. Chiunque non abbia una saggezza pura e pacifica morirà e si decomporrà, e ciò indica che nel mondo invisibile vi sono altre leggi secondo cui la materia dura deve diventare morbida, affinché diventi adatta alla vita. Dunque, a causa di altre condizioni, il nostro corpo deve diventare vittima di questa legge. Ognuno di noi deve sacrificare il proprio corpo come il fiore sacrifica le proprie foglioline per dare frutto. Ciò significa che noi dobbiamo lasciar andare le nostre foglie.

Ora, gli uomini di oggi vogliono vivere nel mondo fisico, ma non pensano che questo mondo sia il migliore. Nel mondo fisico il vostro rapporto con il mondo invisibile è identico al rapporto che sperimenta un bambino nel grembo di sua madre: egli vive in un piccolo involucro, e per lui quello rappresenta il mondo intero. Tuttavia, quando il bambino nasce, quell’involucro, quel corpo, deve essere sacrificato e deve morire. Dunque, rispetto al mondo spirituale, questo mondo è come un grembo materno, e pertanto al suo interno l’essere umano si sente costretto e oppresso. Qualcuno dice: «Voglio mettere ordine nel mondo». Non vi è niente da mettere in ordine, devi solo uscire da tua madre. A volte il bambino si muove all’interno di sua madre, ma non vuole uscire, e anche quando comincia a uscire non ha voglia di farlo: ecco perché chiamano l’ostetrica per tirarlo fuori, ecco perché la madre geme e urla. Allo stesso modo, neanche noi vogliamo uscire, ma il Signore ci tira fuori. Dobbiamo uscire dal mondo fisico ed entrare in quello spirituale, in cui vi sono molte più condizioni adatte al nostro sviluppo. Ora voi guardate il vostro corpo e dite: «Tra qualche anno perderò tutto questo». Oppure vi guardate allo specchio e constatate che siete invecchiati. Io dico: dovete uscire dal grembo di vostra madre. Il cristianesimo è una scienza che indica agli uomini come possono uscire da questo mondo: si tratta di una via stretta, ed è stretta affinché si possa passare soltanto uno per volta.

E così, bisogna ricordarsi che la purezza del cuore e della mente è una qualità, un attributo necessario, perché la nostra aspirazione a essere ricchi è giusta, ma la ricchezza che acquisiamo dev’essere portata laddove non potrà andare perduta. Non dobbiamo essere poveri. Alcuni citano: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli». [6] Questo non significa che l’uomo dev’essere povero, ma fa riferimento all’uomo immortale, a colui che ha compreso la vita. Il Regno di Dio non appartiene ai poveri, ma a coloro nel cui cuore non c’è il pensiero di impadronirsi del mondo, a coloro che sono sempre contenti, a coloro che sono disposti a sacrificarsi, che non si lamentano di nulla, e per i quali ogni cosa è buona: se li mandate all’inferno si troveranno bene, e se li mandate in Cielo si troveranno bene anche lì. Ecco come sono i poveri in spirito. Qualcuno dice: «Io voglio essere povero in spirito». Va bene, puoi esserlo fin da ora, ma se accenni un sorriso vuol dire che vuoi vivere ancora un po’. Se hai vissuto un mese nel grembo di tua madre vuol dire che hai ancora da vivere; se hai vissuto quattro, cinque, sei, sette oppure otto mesi, hai ancora da vivere; ma se hai vissuto nove mesi devi uscire a ogni costo, e se non esci morirai nel grembo di tua madre. Quando per l’uomo arriva il tempo di morire, deve uscire.

E così, quando l’uomo muore, l’anima nasce. Essa deve uscire dal suo involucro fisico e attorno a essa deve rimanere un involucro eterico. Qualche giorno dopo essa si spoglierà anche del secondo involucro ed entrerà nel suo corpo astrale, cioè nel purgatorio, finché non verrà purificata. Dopo essere stata purificata lascerà il corpo astrale e salirà nel suo corpo mentale, che è un involucro molto più sottile, un abito che non si può lacerare tanto facilmente. Quando arriverà in paradiso, l’anima raggiungerà il cosiddetto stato buddhico, quello dell’uomo completamente risvegliato che comprende la Saggezza e l’Amore divini. In quello stato di risveglio non vi è alcun ricordo di tutte le sofferenze terrene attraverso cui l’uomo è passato, ma rimangono soltanto certe reminiscenze delle cose accadute, e da quelle altezze l’uomo comprenderà perché tutto è accaduto in quel modo.

Gli uomini di oggi non comprendono se stessi. Qualcuno dice: «Anch’io conosco Cristo». Gli chiedo: «Tu sei mai uscito dal tuo corpo?». «Non sono mai uscito». «Allora non conosci Cristo». Quando Cristo dice: “Io sono la Via e la Verità”, sottintende la possibilità che un uomo sappia come uscire dal proprio involucro e come ritornarvi. Se un cristiano dovesse iniziare ora a uscire dal proprio corpo, sverrebbe, e dovrebbero chiamare subito i medici per salvarlo. Lasciate che esca fuori dal grembo materno. Ad esempio, se qualcuno soffre, lasciatelo stare, non lo disturbate e lasciate che soffra, si tratta di una grande benedizione: in quelle sofferenze egli sperimenta ciò che altri, che non si trovano nei suoi panni, non possono sperimentare. Dunque Dio si rivela solo ai sofferenti, mentre per coloro che mangiano e bevono rimane un essere sconosciuto.

Oggi, nelle attuali sofferenze, Dio si rivela agli uomini. Alcuni combattono al fronte, altri vengono curati, vale a dire, agiscono contemporaneamente due forze: l’una distrugge e l’altra guarisce. In questo modo vengono create le condizioni affinché gli uomini inizino a vivere bene fra loro. Ad esempio, due persone che prima non stavano bene insieme, ora s’incontrano al fronte e si avvicinano. Ecco perché, finché non si è usciti dal grembo materno, non si possono comprendere le condizioni esterne. Secondo la stessa legge, anche noi, se non accediamo al mondo interiore, non sapremo cosa pensa il Signore. Ma ciò è prestabilito. Le passioni hanno breve durata, possono divampare come un incendio, ma poi si spengono e si ristabilisce la calma. Quando a volte ti agiti, ti arrabbi e il tuo viso diventa rosso, dopo una mezz’ora cominci a sentire la stanchezza e dici a te stesso: «Che mal di testa mi è venuto!». Dunque, la passione che si è scatenata ha innescato una reazione opposta. Domani ti arrabbierai di nuovo, e di nuovo si verificherà una reazione opposta. Un lupo cattura una pecora, è rabbioso finché non la mangia, ma poi, sapendo che dopo soffrirà, se ne va a dormire. Spesso anche gli uomini, dopo aver litigato con le proprie mogli, se ne vanno all’osteria per dimenticare ogni cosa, e dicono: «Le escandescenze di mia moglie non mi uccideranno». Tuttavia, dopo aver smaltito la sbornia, iniziano di nuovo a soffrire e si recano nuovamente all’osteria. Le passioni sono la causa dell’ubriachezza. Occorre trovare certe forze che possano sradicarle. Le passioni devono essere messe al lavoro, e così verranno eliminate. Se lasci un maiale libero in un giardino, esso inizierà a scavare, ma non ne ha nessuna colpa. Metti al lavoro questa tua passione!

Gli uomini di oggi dicono: «Voglio liberarmi delle mie passioni». Bene, ma una volta che te ne sarai liberato, cosa rimarrà in te? Dovete mettervi all’opera come una donna laboriosa e risolvere il rebus di ogni passione simile: non chiedete perché vi sia stata data, ma cercate di metterla al lavoro. Anche gli uomini di oggi si comportano così. Quanti danni ha fatto fino ad oggi il fiume Iskăr? [7] Ma oggi lo hanno messo al lavoro, lo hanno portato fino a Sofia e utilizzano la forza delle sue acque per produrre energia elettrica. In questo caso non direte: «Signore, liberami da questo fiume Iskăr!». Se volete liberarvi delle vostre passioni diventerete aridi, poiché esse sono delle sorgenti dentro di voi. Bisogna trovare la legge fondamentale: come mettere le passioni al lavoro per dare loro un aspetto mentale, in modo che le emozioni vengano trasformate in sentimenti, i sentimenti in felicità, la felicità in beatitudine, e la beatitudine in armonia, in comunione con Dio. Non puoi essere felice finché non conosci il rapporto fra le emozioni e i sentimenti. Quando diciamo che qualcuno non può essere felice intendiamo che non ha una conoscenza delle cose. Tuttavia esistono anche persone felici che sono in grado di farsi carico delle pene degli sfortunati. Molte persone vengono da me, e io mi faccio carico delle loro pene, delle loro passioni, e dico loro: «Ora mettiamoci al lavoro!». I maiali devono essere frenati, cioè, le passioni devono essere nobilitate e trasformate in pecore, ossia in emozioni, e poi in sentimenti. Dopotutto anch’io sono grato a Dio per avermi dato da lavorare, perché anche le persone felici possono annoiarsi; ed essere felici significa aiutare le persone. Non dispiacetevi del fatto che ci siano persone che soffrono, ma ringraziate Dio per ogni cosa. E ringraziando arriveremo a una vera comprensione. Ringraziate Dio se avete denaro; ringraziate anche se siete stati derubati. Ora, si possono fare molti esempi simili. Ad esempio, qualcuno ingrassa, e gli altri si pronunciano su di lui: «Guarda come si è rimesso in salute!». Ma l’indomani quella stessa persona ha un ictus, muore, e quindi dicono: «Com’è possibile che un uomo sano muoia?». Non dispiacetevi: quell’uomo ora è diventato più sano. Qualcun altro, invece, si ammala e poi si riprende, il che significa che è nato. Queste cose non devono turbarvi, non si tratta di cose essenziali. Per ogni cosa dite a voi stessi: «Sono stato inviato con una certa missione», e subito avvertirete una certa gioia.

Ora metterò in connessione il versetto della lettera di Giacomo con la parabola di Cristo in cui un padre va dai suoi due figli: uno di questi gli dice che andrà al campo, ma poi non ci va; l’altro gli dice che non ci andrà, ma poi si pente e ci va. Ci sono persone che vanno in chiesa ma non compiono la volontà di Dio, e ce ne sono altre che dicono di non voler servire Dio, ma poi effettivamente Lo servono. Questi ultimi sono i veri cristiani. Ecco perché Cristo dice: «Così gli ultimi nel mondo saranno primi nei cieli». [8] Il nuovo Insegnamento sta arrivando non per la Chiesa, ma per i grandi peccatori, per gli uomini secolari. Coloro che stanno nelle chiese non ingannino se stessi pensando che siamo figli di Abramo. Il Signore dice: «Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre». [9] Ciò significa che non dobbiamo essere settari e dire che siamo questo o quello. È necessario cercare e mettere in pratica. Qualcuno chiederà come. Innanzi tutto la saggezza dev’essere pura e pacifica, e poi dev’essere conciliante e piena di misericordia. Ma tutti chiederanno qual è il modo per entrare e poi uscire. A chi non ha queste qualità della saggezza non risponderò nulla. Direte che ciò è crudele. Non è crudele: perché dovrei parlare a un sordo che non mi udirà? Qualcuno dirà: «Ti dai troppa importanza!». Quando uso la parola io, con essa intendo Dio. Se siete puri, questo Io divino vi dirà tutto. Quando un bambino mi dice: «Ti dirò…», io mi fermo e gli rispondo: «Dimmi, è il Signore che ti ascolta». Ad esempio, qualcuno ha realizzato un giardino, e io vi entro per vedere se ha una forma quadrata o ellittica, che forma hanno le aiuole, quali fiori ha piantato, se sono bianchi, rossi o gialli, quanto sono grandi e così via. Dopo che avrò visto tutto questo mi pronuncerò sulla persona che ha creato il giardino. Se avessi fra le mani una lettera, saprei pronunciarmi sulla cultura di chi l’ha scritta. Alcuni esclamano: «Che cappelli portano le donne!». Io amo osservare i cappelli che portano le donne e i vestiti che indossano gli uomini, perché tutto questo rappresenta una certa cultura.

L’Insegnamento di Cristo è l’Insegnamento che è stato riposto in voi. Aprite le vostre biblioteche e troverete i vostri libri. Se volete accedere alla condizione elevata della vita, dovete trovare San Pietro: sarà lui a darvi le chiavi, sarà lui a darvi il libro di Cristo. Se volete scendere nei mondi inferiori dovete andare in basso, e all’inferno troverete Cristo. Una delle chiavi è presso Pietro e l’altra è presso Cristo. Vi sono due Vangeli: quando li avrete letti entrambi, li comprenderete e capirete cos’è la saggezza che scende verso il basso. Perché la saggezza non rimane in alto? Vi sono dei motivi. Essa scende per noi, essa è madre e padre, essa è cibo, e scende per noi. Soltanto quando acquisirete questa saggezza troverete vostro Padre, capirete cos’è Dio. Troverete questa saggezza, che è pura, pacifica e conciliante, e allora troverete il senso interiore di Dio, comprenderete cos’è Dio. Quando entrerete in contatto con gli angeli, nel vostro spirito e nella vostra mente entrerà nuova Luce, sentirete una musica che non avete mai udito, e direte: «Vi è un senso, ed è il senso profondo della Vita».

Ora, tutti voi che mi ascoltate, applicate la purezza. Smettete di pensare che siete puri e aspirate alla purezza. Qualcuno dice: «Io sono sufficientemente puro e sufficientemente pacifico». No, devi essere completamente puro e completamente pacifico. Con la parola pacifico si fa riferimento alle forze più intense che agiscono nel mondo. La luce che scende dall’alto è pacifica, ma produce le opere più grandi. Con la parola pacifico intendo la forza che ci stimola a lavorare e pensare. Io non vi insegnerò come pensare, ma vi darò uno stimolo che vi spingerà a lavorare. Un giorno vorrei portarvi a fare una gita affinché vediate quale meraviglioso sentimento si sperimenta in mezzo alla Natura. Vi si percepisce la Mente divina, la Saggezza, la Forza e l’Amore che lavorano, scendono verso il basso e dicono: «Signore, quanto sei grande!».

Io desidero conoscere sempre di più. Non dico di sapere molto, poiché oggi intendiamo le cose in un modo e domani in un altro. Dunque, nella vita dobbiamo vedere l’Armonia divina. Qualcuno dirà: «Sto invecchiando». Anche la Terra sta invecchiando. Se non invecchiasse non sarebbe così meravigliosa; i solchi, le valli, i fiumi e i monti rappresentano le sue rughe. Quando vi sono delle rughe sul viso di una persona, quest’ultimo diventa più espressivo. Quelle linee, che scorrono verso l’alto o verso il basso, indicano com’è la persona, vale a dire, ogni tratto ha il suo significato. Oggi, invece, i pittori e i fotografi prendono il pennello e smussano le rughe; non sanno cosa è prezioso. Ad esempio, oggi potete comprare un libro come la Bibbia a un prezzo molto basso, oppure può capitarvi di vedere che da qualche parte la usino per incartare la spesa. Noi, gente di oggi, prendiamo il Divino, lo usiamo per incartare il formaggio, e poi ci chiediamo perché siamo così incolti. È con la Saggezza divina che dobbiamo incartare la nostra mente, il nostro cuore e la nostra anima. Allora saremo persone forti e potenti.

E così, nella società sta arrivando una trasformazione. Si verificano cambiamenti nella scienza e compaiono varie teorie. Ad esempio, fino a qualche anno fa la scienza considerava gli elementi come corpi semplici e indivisibili, e gli scienziati pensavano di aver raggiunto il limite massimo. Tuttavia nella scienza odierna, che si sviluppa più velocemente della religione, sono riusciti a scomporre gli atomi in ioni. Così, ad esempio, dicono che nell’atomo dell’idrogeno vi siano 700 ioni, alcuni dei quali con carica positiva e altri con carica negativa. Dunque anche lì vi sono uomini e donne che litigano, cioè, vi sono 350 uomini e 350 donne. In un atomo di ossigeno vi sono 11.220 ioni, quindi circa 5.500 con carica positiva e 5.500 con carica negativa. L’atomo del sodio contiene circa 16.000 ioni e l’atomo del radio ne contiene circa 100.000. [10] Un giorno si potrebbe arrivare a dividere anche gli ioni. Farò il seguente paragone: se un atomo fosse grande come la chiesa dei Santi Cirillo e Metodio, [11] allora uno ione sarebbe grande come una nocciola. Fra gli ioni vi sono spazi molto grandi. Quando si parla della quarta dimensione, la si intende nello spazio.

Ecco perché Cristo dice: «Finché non diventerai un bambino, finché non diventerai piccolo, rimarrai uno stolto». La via del progresso implica la capacità di rimpicciolirsi, cioè di conoscere le forme attraverso cui potrai introdurti nel mondo. Lassù non accettano i grandi. Alcuni pensano che, quando ci sarà la seconda Venuta, risorgeranno con i loro corpi attuali, che pesano, ad esempio, centocinquanta chili. No, l’uomo risorgerà in modo particolare. Deve arrivare a una certa comprensione, e allora in lui arriverà il Corpo divino, che potrà rimpicciolirsi così tanto da attraversare tutti i mondi oppure diventare così grande da occupare tutti i mondi. Dobbiamo imparare a diventare piccoli e a non avere il desiderio di appropriarci del mondo. Il mondo è per noi, se lo vogliamo. Gradualmente l’essere umano passerà per tutti i mondi, per tutti i pianeti, e poi inizierà di nuovo a scendere. Ecco perché dicono che la vita è un movimento dal centro verso la periferia e dalla periferia verso il centro. Questo è il senso interiore della vita, e cioè: dall’Amore verso la Saggezza e dalla Saggezza verso l’Amore, dalla Verità verso la Saggezza e dalla Saggezza verso la Verità, dalla Giustizia verso l’Amore e dall’Amore verso la Giustizia, dalla Giustizia verso la Verità e dalla Verità verso la Giustizia, dalla Giustizia verso la Virtù e dalla Virtù verso la Giustizia. Comprendete cosa significano queste cose? Si tratta dello spazio fra mondi interi. Quando si nomina la Virtù, ci si riferisce a un mondo intero. La Giustizia e l’Amore sono ugualmente due grandi mondi. Alcuni chiedono cosa sia la Saggezza. Ciò implica entrare nel suo mondo e viverci. Allora comprenderai quanto lì si viva bene.

Ora, vorrei che questa saggezza sia per ognuno di voi pura e pacifica, e che quando uscirete da qui possiate trasmetterla non a parole, ma per contatto. Nessuno può trasmettere agli altri ciò che non possiede. La saggezza si trasmette tramite la saggezza, l’amore si trasmette tramite l’amore. Dobbiamo amare tutti senza pensare a noi stessi, e allora tutti ci ameranno. Se non vorranno amarvi, si creerà un conflitto. Quando tutti gli uomini cominceranno ad amare, si stabilirà l’armonia. Ad esempio, se cento musicisti, riuniti in un’orchestra, cominciassero a litigare fra loro per scegliere il direttore d’orchestra, non concluderebbero nulla, e nel loro lavoro non vi sarebbe armonia.

Nella vostra anima rivolgetevi al Signore, Egli è la Vita. Egli è dentro di voi, e la comprensione che vi darà la dovete a Lui. Se la vita si comprendesse in questo modo, nel mondo si verificherebbe una grande trasformazione. Questa Saggezza che viene al mondo è Dio, è Cristo. Cristo sta scendendo ora dai Cieli. E che schiera di grandi Anime sta arrivando insieme a Lui! «Venite a vedere il Divino!», dicono agli uomini. Portano Purezza, Pace, Divinità. Alcuni chiedono quando arriverà questa Pace. Sta arrivando, io vedo nell’umanità una grande processione: tutti arrivano cantando. E quando saranno arrivati vi sarà armonia nel mondo, insieme a Pace e Amore. Questa è la seconda Venuta. Non vi sarà la fine del mondo, ma il mondo verrà purificato.

Vorrei che tutti voi accoglieste Cristo in questo modo e lo attendeste con gioia e allegria! Che questa Saggezza, d’ora in poi, si possa percepire. Ora bisogna studiare l’anima umana. Fino ad ora voi non avete mai studiato cosa essa sia. Ora imparerete cosa significhi essere predicatori, preti, insegnanti e così via. Ora la Saggezza divina sta arrivando per insegnarci il linguaggio delle cose e, specialmente per voi, trasformerà tutto in armonia.


Conferenza del Maestro, tenuta il 29 ottobre 1916 a Sofia


Note

[1] Personaggio storico realmente esistito, Harun al-Rashid (766-808) fu un califfo la cui fama è dovuta soprattutto al ruolo favoloso attribuitogli nei racconti dell’opera letteraria Le mille e una notte.

[2] Nell’Impero ottomano il visir era un ministro avente funzione di consigliere del sovrano.

[3] Membro di una confraternita religiosa musulmana, una specie di eremita, di monaco mendicante.

[4] Si fa qui riferimento a un ricco personaggio, noto all’epoca, sul quale non sono disponibili ulteriori informazioni.

[5] La Sacra Bibbia (Mt 18,3).

[6] La Sacra Bibbia (Mt 5,3).

[7] Affluente di destra del Danubio, il fiume Iskăr, con i suoi 368 km, è il corso d’acqua più lungo della Bulgaria.

[8] La Sacra Bibbia (Mt 16,20). La citazione è testualmente: «Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi».

[9] La Sacra Bibbia (Mt 3,9).

[10] Presumibilmente si fa qui riferimento alle particelle elementari, ma presentate secondo la terminologia e le idee della scienza dell’inizio del Novecento, epoca in cui proliferavano gli esperimenti per indagare la struttura dell’atomo, e andavano affermandosi diverse teorie sull’argomento.

[11] La chiesa dei Santi Cirillo e Metodio si trova nel centro di Sofia, capitale della Bulgaria.

 


Traduzione a cura di Valentina Gencheva e Michele Antonio Salvemini

10. Guadagnare Cristo


«Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo» (
Lettera ai Filippesi 3,8).


Mi soffermerò solamente sull’ultima parte della frase: «Guadagnare Cristo». La parola guadagnare è conosciuta dai piccoli, dai grandi, dai colti, dagli ignoranti, dai buoni, dai cattivi, dalle persone intelligenti e da quelle stupide: tutti aspirano a guadagnare. Non vi è essere vivente che non aspiri a guadagnare qualcosa, per quanto possa trovarsi ad un basso livello evolutivo. Diverso è vedere se questa aspirazione corrisponde alle profonde motivazioni della Vita. La più profonda aspirazione è quella di guadagnare, e su questa si basa la crescita e lo sviluppo dell’uomo. Poiché il corpo, il cuore, la mente e lo spirito hanno le loro aspirazioni allo sviluppo, quando parliamo di guadagnare Cristo dobbiamo sapere di cosa si tratta. Io so che avete pareri diversi, tutti volete afferrare Cristo per poterlo guadagnare. Potete ottenere un bue e metterlo nella stalla, potete ottenere un cavallo e mettergli le briglie, potete ottenere una gallina e metterla nel pollaio per nutrirla, potete ottenere un bel vestito e metterlo nell’armadio, potete ottenere un cappello e altre cose ancora. Potete avere anche un bambino, ma non lo metterete né nel pollaio né nell’armadio: lo terrete al petto, tra le vostre braccia. E così, bisogna distinguere le cose, bisogna avere capacità di discernimento. Chiunque abbia intrapreso la retta via, la via dell’umanità o, detto in un senso più elevato, la via divina, dovrebbe distinguere le cose fondamentali: il male dal bene, la menzogna dalla verità, l’ingiustizia dalla giustizia, l’odio dall’amore, la stupidità dalla saggezza. Queste cose sono necessarie, sono l’essenziale nella vita. Voi credete di capire le cose e potete pensare che alcune cose siano buone, mentre in realtà sono cattive. Quando parliamo del bene o del male ci riferiamo ai rapporti fra le cose e l’anima umana intelligente.

E così, quali sono le aspirazioni dell’anima? Qualcuno dice di aver fame, e voi pensate che questa sia una necessità primaria. Alla vostra anima questo non interessa, essa non desidera quelle sostanze solide. Voi pensate che l’uomo sia costituito dal nutrimento, ma ciò indica che voi non comprendete le cose. Vi chiedete: «Ma quando morirò, mangerò e berrò anche nell’altro mondo?» e, dal momento che non potete risolvere la questione, cominciate a pensare a come sarà quell’altro mondo. Nel Regno di Dio gli uomini non mangiano e non bevono: queste sono cose che il corpo richiede nel mondo materiale. Tuttavia, voi e il corpo siete due cose diverse; quando il corpo ottiene qualcosa non pensiate che lo ottenga anche l’anima: si tratta di un’illusione. E ancora, in voi compare l’odio, l’invidia, la vendetta ecc. e pensate che questo sia ciò a cui l’anima aspira, ma si tratta di aspirazioni del vostro cuore, perché l’ira e l’invidia sono cose gradevoli al cuore. Gli occultisti avrebbero detto che queste sono aspirazioni del corpo astrale. Ad esempio, qualcuno possiede alcune case e voi lo invidiate; invidiate qualcun altro perché è più bello o più colto di voi; qualcuno vi sottrae il servo e voi vi infuriate ecc. Alla fine, poi, dite a voi stessi: «Sono stato io ad arrabbiarmi». Vi state ingannando, questa è una tendenza del vostro cuore. Qualcuno, ancora, comincia a pensare di valere molto, inorgogliendosi: pensa di essere molto colto, molto forte e di sapere molte cose. Così, inizia a pensare di sapere tutto, di essere il migliore di tutti, di aver acquisito qualcosa. Egli è orgoglioso perché ha molte conoscenze, può insegnare e predicare alle persone e pensa di essere l’unico a sapere tutto. Tutto questo è la vostra mente, è espressione dei vostri pensieri. Dovete riconoscere queste manifestazioni fondamentali della vostra mente.

E così, dove troveremo Cristo? Non Lo troveremo né nel nostro corpo né nel nostro cuore né nella nostra mente. Dove Lo troveremo, allora? Ve lo dirò, ma alcuni di voi mi comprenderanno e altri no. A volte vi ho dato esempi molto chiari perché imparaste a pensare, ma voi non avete ancora imparato. Uno di questi è l’esempio di quel viandante che, cadendo in un precipizio, si aggrappò al ramo di un albero e rimase appeso lì per quattro o cinque ore. Non appena egli, sfinito, si lasciò andare, rimase stupito nel momento in cui si accorse che il precipizio sotto di lui era di soli quindici centimetri. Adesso qualcuno mi chiederà come può lasciar andare questo ramo nella propria vita. Se avete un desiderio, lasciatelo andare. Non pensare che gli interessi del tuo cuore siano anche i tuoi interessi: lasciali andare per la loro strada. Molti di voi si trovano nella situazione di quel prode uomo turco che aveva catturato un brigante: i due si erano a tal punto avvinghiati tra loro che l’eroe turco non poteva portare il brigante da suo padre, né il brigante lo lasciava andare. Il prode uomo disse a suo padre: «Papà, ho preso un brigante». «Lascialo andare!» gli rispose il padre. In questo senso, voi avete un desiderio che vuole derubarvi: non potete liberarvi dal desiderio, né il desiderio vi lascia. Voi chiedete come potete liberarvi da questo desiderio: si tratta di illusioni della vostra mente ed è sufficiente che lo vogliate e imparerete a liberarvi. Andate da un chimico, chiedetegli di farvi fare un semplice esperimento: quello di scomporre l’acqua in idrogeno e ossigeno; chiedetegli di descrivervi le caratteristiche dell’uno e dell’altro elemento e di mostrarvi il modo in cui li ha scomposti. Ragionate, e imparerete anche voi a scomporre nello stesso modo. Anche in voi vi è un’unione tra il corpo e il cuore. Ci può essere un’unione anche fra tre elementi: gli acidi, ad esempio, sono sono composti da tre elementi. Dunque, dall’unione del vostro corpo, del vostro cuore e della vostra mente voi formate un acido, e tutti i chimici dicono che nella vita gli acidi sono pericolosi. A volte gli acidi vengono usati come rimedio, ma bisogna somministrarli in piccole dosi. Se vengono usati in dosi elevate essi provocano avvelenamento.

Ora, dicendovi questo non voglio dire che non vi occorra un cuore, una mente e un corpo, ma intendo dire che il corpo ha i propri interessi e ha il diritto di averli, il cuore ha le proprie aspirazioni e ha il diritto di averle, e la mente ha le proprie aspirazioni e ha il diritto di averle. Anche l’anima ha le proprie aspirazioni, come la misericordia, la fede, la speranza, il senso di responsabilità e l’amore verso Dio. Questi sono i sentimenti più elevati dell’anima e voi siete sotto la loro influenza. L’uomo si trova sotto l’influenza dell’anima, e così, se vogliamo comprendere l’uomo, se vogliamo trovare Cristo, se vogliamo formare un bel corpo dobbiamo vivere sotto questa influenza elevata. Se servite il vostro corpo voi sarete i servitori e lui il padrone, e un giorno sarete delusi da lui come quella fanciulla che era rimasta delusa a causa di un giovane. Ella aveva cercato il giovane con il suo cuore e non con la sua anima. Di qualche fanciulla si dice che ha perso il cuore ma lo ritroverà; il cuore, infatti, può essere rubato così come possono rubare i vostri soldi o la vostra mucca. Possono essere rubati anche la vostra mente e i vostri pensieri, perché la mente non è una cosa essenziale. Ciò significa che voi non siete in grado di governare la vostra mente. Quando invece si perde il cuore, allora l’uomo si indurisce e di lui si dice che si è incrudelito. Il corpo, il cuore e la mente sono state già studiate, non cercate di farlo anche voi. Chi vuole guadagnare Cristo deve attraversare questi tre mondi ed entrare nel mondo dell’anima. Io potrei descrivervelo, si tratta di un mondo magnifico, abitato da esseri talmente nobili… Può darsi che in futuro, quando le persone avranno acquisito la capacità di vedere, potranno parlare di questo mondo. Possiamo farlo anche adesso, parlando della Giustizia, della Pace e dell’Amore. Questo mondo presenta due suddivisioni: quella della piena coscienza e quella dell’intima fusione con Dio. I Cristiani lo chiamano il giardino dell’Eden.

E così, per poter trovare Cristo dovete entrare nella vostra anima, così potrete elevarvi e in voi nascerà la prima qualità: il disinteresse. Con la parola disinteresse non intendo la qualità negativa del non desiderare, ma il sapere quali sono le cose essenziali, che cosa bisogna acquisire e che cosa no. L’avidità, ad esempio, consiste nel voler acquisire le cose che odi. Se sei orgoglioso vuoi che tutti parlino bene di te, che tutti ti amino. Quando imparerete a pensare correttamente, cioè in modo divino, elevato, quando sarete di fronte alla porta a cui potrete bussare, Cristo vi aprirà.

Come si può guadagnare Cristo? Il corpo desidera ricevere nutrimento e accoglie i suoi ospiti mettendoli in bocca, dove vengono tutti ricevuti. La bocca ha un giorno fisso di ricevimento e al suo interno lavorano trentadue servi che tolgono gli abiti ad ogni ospite che entra. All’ingresso c’è un ispettore capo che controlla gli ospiti, ordina ai servi di inumidirli con la saliva, di masticarli per bene e poi di inviarli alla sala di ricevimento. Se voi siete un ospite e vi masticano, passerete attraverso il corridoio, verso un’altra camera dove sono seduti tutti gli altri, e dopo quattro ore non rimarrà traccia del vostrо contenuto: tutto viene trasformato. Quindi vi inviano nel mondo attraverso la porta d’uscita, ma ormai sotto un’altra forma, non quella con cui siete entrati, e quando arriverete nel mondo per la seconda volta sarete una deiezione. Questa è l’aspirazione del corpo: riceve davanti ed espelle da dietro, cioè, riceve tutto ma non dà niente. Non colpevolizzate il corpo, esso comprende le cose in questo modo. Anche voi volete guadagnare Cristo allo stesso modo. No, in questo modo non otterrete niente.

La stessa cosa vale quando parliamo del cuore. Quando vi piace qualcuno dite: «Ti amo tanto», ma se invece lo odiate lo lasciate andare per la porta sul retro. E così, l’uomo o la donna si lamentano di aver perso il cuore. Il tuo uomo non ha mai avuto un cuore, la tua donna non ha mai avuto un cuore, tutti e due non hanno mai avuto un cuore, i cuori non erano i loro. La stessa cosa vale per la mente: quando piacete a qualcuno egli vi loda, ma un giorno anche lui vi manderà via attraverso la porta sul retro. Ecco perché diciamo che nelle nostre relazioni non c’è sempre uno scopo. Questi sono livelli di sviluppo. Il corpo, il cuore e la mente sono forze date all’anima umana, che deve riuscire a controllarle in modo divino. Il corpo non deve mai diventare tuo padrone, ma deve esserti servo. Anche al tuo cuore non devi mai permettere di diventare tuo padrone, e la stessa cosa vale anche per la mente. Qualcuno dice: «Io amo con il cuore». Chi ama con il cuore oggi ti amerà e domani ti odierà, ecco perché la gente dice che senza l’odio non si può vivere. Nel mondo del cuore c’è una divisione. Io non mi lascio ingannare da queste cose. Tutti voi che vivendo in questo modo cercate un’atmosfera buona ed elevata, la pace e la concordia non avete capito la vita. Se vivi solamente nel corpo, nel cuore o nella mente non puoi entrare nel Regno di Dio. La chimica moderna distingue gli stati dei corpi in solidi, liquidi e gassosi. Il corpo viene paragonato alla materia solida, il cuore a quella liquida e la mente a quella gassosa. Quindi voi potete servirvi di questi tre stati della materia: si tratta di tre forze, di tre relazioni. Ora, Paolo dice: «Considero tutto spazzatura, per guadagnare Cristo». Per conoscere Cristo ci sono altre leggi. Per poter comprendere le leggi del corpo dovete studiare l’anatomia e la fisiologia. Gli uomini di oggi non devono essere ignoranti, ma devono studiare i cambiamenti che avvengono in loro, devono sapere quante volte al minuto batte il loro cuore al mattino, a mezzogiorno e a sera, cioè, devono conoscere la disposizione del loro cuore sia di giorno che di notte. Oltre a ciò devono comprendere la disposizione della loro mente: sapere quando pensano più chiaramente e quando meno chiaramente. Dentro di voi dovete avere un’immagine più chiara per poter distinguere questi tre aspetti della vostra vita, e quando comincerete a riconoscere i desideri del corpo – perché esso a volte vuole andare a spasso, muoversi, e a volte vuole riposare – allora potrete salire sul vostro cavallo, cioè, sul vostro corpo, ma saprete che questa passeggiata non siete voi a farla, ma il vostro cavallo; e quando vi riposate dite che è il vostro cavallo a riposare. Se odiate qualcuno dite che state esercitando il vostro cuore; se amate qualcuno state ancora esercitando il vostro cuore, perché il cuore ama sia l’odio che l’amore. Sappiate che potete utilizzare sia l’odio che l’invidia per far lavorare il vostro cuore. Ad esempio, se desideri avere molte case – o qualsiasi altra cosa – porta il tuo cuore a passeggio, mostragli tante case e digli che le avrà – che avrà tutto ciò che desidera. Il giorno successivo sali sulla tua mente e portala a passeggio: la mente vorrà conoscere il segreto di Dio, si impennerà [come un cavallo], e tu le dirai che sai tutto, che sei famoso e che hai scritto tutti i libri del mondo. Еssa si rallegrerà e tu saprai che il tuo corpo, il tuo cuore e la tua mente funzionano. Poi porterai a passeggio la tua anima: ad esempio, potresti incontrare uno sventurato e potresti aiutarlo secondo le tue possibilità, dandogli maggior fede e speranza. La prima cosa che si manifesta nell’anima è il suo impulso a dare. Quindi dirai al tuo corpo: «Aspettami per un po’, devo dare qualcosa a quest’uomo». Distribuirai amore, fede, speranza e quando tornerai a casa tua troverai Cristo. Voi direte: «Quanto è facile, non si trattava di una cosa difficile!». È molto facile portare a passeggio il corpo, la mente e l’anima e poi rientrare.

Con la frase: «Considero tutto spazzatura» Paolo intende che la conoscenza che possiamo avere del corpo, del cuore e della mente non può essere paragonata a quello che Cristo ci darà – in accordo con la nostra anima – quando impareremo a dare. Quando le piante iniziano a fiorire prestate attenzione al fatto che ogni fiore si rivolge verso il sole. Mettete qualche pianta – ad esempio qualche melo – in cantina e osservate che cosa le succederà. Le piante vivono negli spazi aperti dove c’è la luce del sole. Quindi, per poter trovare Cristo dovete portare luce al vostro cuore, alla vostra mente e alla vostra anima.

La vostra anima non dovrebbe turbarsi per alcuna cosa. Ad esempio, vi viene voglia di mangiare una gallina, o dite a voi stessi: «Gli altri parlano così male di me», o ancora, «Voglio essere intelligente e colto», e poi volete trovare Cristo: non Lo troverete, perché vi trovate in una cantina. Oppure entrate in qualche chiesa e lì volete trovare Cristo: non Lo troverete neanche lì. Qualcuno dice: «Io appartengo a questa o a quella chiesa». Se costui ammette che esistono molte chiese, [ciò significa che] la chiesa di oggi predica la molteplicità. Quante chiese ci sono nel mondo? Io dico che esiste solo una chiesa, cioè, una donna. Cristo dice di questa chiesa che è ragionevole e saggia. In principio Dio ha creato un uomo e una donna. Questi sono i ragionamenti più intelligenti. E se qualcuno mi chiede come sono fatto, questo significa che mi chiede se vivo nel mio corpo, nel mio cuore o nella mia mente. La chiesa che io conosco è stata sempre una e per tutti i secoli rimarrà sempre una. Chiunque voglia trovare Cristo deve avere concezioni corrette, nozioni corrette su queste cose. Alcuni possono farvi prediche per migliaia di anni ma non vi diranno la Verità. Un prete che vi dica che questa o quella chiesa è la migliore non vi dice la verità. Se, quando parla della sua chiesa, egli intende la chiesa divina, che come una sorgente dona se stessa e riversa la sua benedizione nel mondo, allora sono d’accordo. Ma se la chiesa riunisce le persone per approfittare di loro, non è divina. Cristo venne tra gli ebrei, che erano un popolo prescelto, ma la loro chiesa era una chiesa di ruberie, e se oggi gli ebrei sono dispersi per il mondo ciò è dovuto al fatto che erano avidi e il Signore li maledisse e li punì. Dio non li maledisse nel senso letterale del termine, ma sono stati loro stessi la causa [dei propri mali]. Alcuni odiano gli ebrei; non devono odiarli, ma devono accettarli come un buon esempio. Io credo che se gli ebrei un giorno accetteranno Cristo come si deve e arriveranno alla dimensione dell’anima, diranno: «In Gesù Cristo non ci sono né gli elleni né i giudei». Cristo comprende ogni cosa in se stesso.

Queste cose non sono in contraddizione, ma voi non riuscite a dividere gli interessi del corpo da quelli della mente e pertanto in voi si perde l’armonia delle cose. Ad esempio, voi nascete donna e siete scontenti. Cos’è la donna? La donna vive nel cuore, cioè, il cuore è una casa nel quale lo spirito umano è entrato a vivere. Tu hai preso questa casa in affitto e devi sapere che in questo cuore sei un inquilino e con te ora avrai un compagno. L’uomo vive a un piano superiore, cioè, la donna vive al secondo piano e l’uomo al terzo, ma entrambi sono in affitto. Qualcuno dice che nascere uomo o donna avviene secondo la legge che il Signore ha stabilito e la donna deve vivere al secondo piano e l’uomo al terzo. Quando l’uomo cade dal terzo piano le conseguenze per lui sono maggiori. Ecco perché per trovare Cristo devi smettere di pensare che sei una donna o un uomo, ma dovresti uscire fuori, nella dimensione dell’anima. E allora, quando vi orienterete verso Dio e rivolgerete a Lui i vostri veri desideri, voi fiorirete. Solo allora l’energia divina e la luce divina impollineranno il vostro fiore e in voi verrà concepito il divino. Solo quando uscirete dalla dimensione del vostro cuore, della vostra mente e del vostro corpo questi fiori potranno essere fecondati e voi porterete i frutti gradevoli della vita. Durante quest’anno impegnatevi a trovare voi stessi.

Paolo dice: «Se date la vostra ricchezza e il vostro corpo non troverete comunque Cristo; voi siete sulla via ma non nella via». Quando arriverete al livello della vostra anima, quando giungerete al quinto livello dell’Amore – amerete Cristo ed egli diventerà tutto per voi – allora Lo avrete trovato. Quando smetterete di pensare a voi stessi, al vostro corpo, alla vostra mente e alla vostra anima, quando smetterete di pensare a come salvarvi, allora troverete Cristo. Quando sarete al di sopra di questi quattro livelli arriverete a capire il grande senso dell’Amore, e questo accadrà attraverso un’esperienza. Soltanto quando vi inchioderanno in questo Amore, come hanno inchiodato Cristo, voi direte: «Perdonali, perché non sanno nulla». Ora, io conosco molti uomini e donne che dicono: «Io troverò Cristo». La donna prega, mentre l’uomo la ascolta e dice fra sé e sé: «Prenderò quattro chiodi e la inchioderò». Ma lei inizia a gridare, ad arrabbiarsi e lui le dice: «Menti come una vecchia zingara, non sai che io abito al terzo piano e tu sei sotto di me?». Un’altra volta è l’uomo a pregare e la donna lo ascolta, prende quattro chiodi e vuole inchiodarlo; lui si arrabbia, grida e allora lei gli dice: «Menti come un vecchio zingaro». E così, in questo modo, i due ogni giorno trovano Cristo. Da ottomila anni ci sono persone inchiodate e io le vedo imprecare.

Ora, ci si chiede perché il cristianesimo non è avanzato. L’uomo che vuole svilupparsi deve comprendere questo profondo senso interiore e liberarsi dal proprio corpo. Puoi vivere anche senza questo corpo. Esso è l’unione di tante cellule che sono in grado di vivere anche senza di te. Esse sono tue serve e un giorno, quando terminerai il tuo sviluppo, ti lasceranno. Lo stesso vale per il tuo cuore e la tua mente; un giorno anche loro ti diranno: «Esci fuori dal tuo corpo, perché arriverà un altro padrone». Riguardo al rapporto tra il corpo, il cuore e la mente vi riporterò un’analogia che lo chiarisce fino a un certo punto: voi avete un carro che rappresenta il corpo umano e un cavallo che rappresenta il cuore umano e l’uomo stesso è sul carro. Se il vostro carro si rompe voi montate a cavallo. Se attraversate luoghi scoscesi lasciate anche il cavallo e procedete a piedi. Dunque, dovete abbandonare queste tre abiti e uscire fuori. E quando Cristo dice: «Se qualcuno rinuncia a se stesso», ciò significa rinunciare al dominio del corpo, del cuore e della mente e prendere l’anima come compagna. Dato che è una donna buona, essa dona tutto perché i suoi interessi sono comuni agli interessi dello spirito. Ecco perché Cristo dice: «Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?» (Matteo, 16,26). Se sei un uomo senz’anima, queste tre cose un giorno ti abbandoneranno e perderai tutto.

E così Paolo dice: «Ritengo tutto spazzatura, per guadagnare Cristo». Ora vorrei che questo pensiero sia chiaro nelle vostre menti. Non voglio parlare con parole vuote, perché il pensiero che vi formulo è ben definito nella mia mente e non voglio che voi mi mentiate. Ad esempio, io so cosa rappresenta il fatto che alcuni di voi vengono qui per una volta, altri per due volte, altri per tre volte e così via: questo

rappresenta per me una scienza. Ad esempio, io sono in grado di capire tra quanto tempo qualcuno tornerà qui. Esiste una storiella su un lupo che, nove mesi dopo aver mangiato un asino, disse a se stesso: «Andrò di nuovo in quel luogo per vedere se c’è un altro asino». Se fosse stata estate in quello stesso posto avrebbe potuto esserci un altro asino, ma era inverno e quell’asino era al riparo. Еcco perché il lupo, per trovarlo, dovette tornare una terza volta, d’estate… Questa è una storiella che ha un grande significato. Qualcuno dice: «Mi è capitata una grande disgrazia». Io gli rispondo: «Tra un po’ di tempo te ne capiterà una più grande». A qualcuno capita una grande fortuna ed è contento, ma io dico: «Tra un po’ di tempo ti capiterà una disgrazia». Perché è così? Bisogna studiare queste cose profonde: chi vuole trovare Cristo deve conoscerle. Per me questi concetti hanno un duplice significato: ad esempio, la musica ha un lato puramente tecnico e uno puramente psichico. Se vuoi studiare musica, acquisire la tecnica, devi trovarti un insegnante. Se vuoi ascoltare della bella musica, eseguita da un grande musicista, dovrai pagare un biglietto di 1 dieci leva. Nel secondo caso voi beneficiate di qualcosa di già pronto. Ora, se volete soltanto ascoltarmi, vi dirò: «I miei biglietti costano dieci leva – i poveri possono anche non pagare – ma se volete imparare pagherete un prezzo molto più alto. Ad esempio, se volete studiare il violino dovrete pagare e oltre a questo dovrete esercitarvi ogni giorno per alcune ore. Nel violino ci sono quattro corde e dovrete imparare a suonarle una dopo l’altra: all’inizio la prima, e poi la seconda, la terza e la quarta. Con tutte quelle stonature stuferete vostra madre, ma quando avrete imparato a suonare anche sulla quarta corda, direte: ho terminato gli esercizi. Per poter trovare Cristo dovete saper suonare il violino molto bene: solo allora Cristo diventerà il vostro Maestro.

Il sistema di istruzione moderno è molto bene organizzato. Si passa dapprima per le elementari, poi per le medie, le superiori e l’università, e solo a quel punto si può arrivare a un grande Maestro. Qualcuno dice: «Io andrò da Cristo». Cristo non ha tempo di occuparsi di voi, può solo esibirsi in concerto per voi. Se invece volete imparare l’arte della vita dovete vivere come un violinista. Il grande violinista Paganini suonava fino a dodici ore al giorno e ciò che lui eseguiva oggi nessun altro è in grado di ripeterlo. Ora dite: «Ho guadagnato Cristo». Quando guadagnerete Cristo allora capirete il senso della vita e niente sarà impossibile per voi in questo mondo. Allora assomiglierete a quel re indù che fece visita a un santo indù che possedeva una mucca molto bella. Al re piacque molto la mucca e offrì molti soldi al santo, ma il santo non voleva darla via. Il re lo minacciò dicendo che poteva prendergliela con la forza, ma il santo gli rispose: «Provaci!». Il re inviò un intero esercito ma il santo 1 Il lev (al plurale, leva) è la moneta bulgara (N.d.T.) gettò tutti a terra con un solo sguardo. Dopo l’accaduto il re decise di comprendere la vita del santo. Dopo averla studiata per mille anni acquisì un po’ di forza e conoscenza e tornò di nuovo con gente armata per prendere la mucca, ma si ripeté la stessa storia. Quindi, per altri mille anni studiò la vita del santo, acquisì nuove forze e conoscenze e tornò ancora una volta per prendere la mucca, ma anche stavolta non ci riuscì. Ancora una volta il re si mise a studiare la vita del santo, acquisì ancora nuove conoscenze e diventò così forte e buono che addirittura tutti gli dei lo veneravano e alla fine, dopo questi tremila anni di studio, il re andò dal santo e gli disse: «Ormai questa mucca non mi serve più». Questo significa che dopo essere uscito [dal dominio] del suo corpo, del suo cuore e della sua mente egli non ebbe più bisogno della mucca… Quante volte il corpo si lamenta del cuore, perché il cuore sbaglia e il corpo soffre! Altre volte è la mente a sbagliare e il cuore soffre: questa è la legge! Dunque, il peccato inizia dalla mente; tutte le malattie hanno origine dalla mente, dal cuore e dal corpo: ecco perché le malattie si dividono in mentali, emotive e somatiche. Cacciate via i pensieri cattivi e tutte le malattie somatiche scompariranno. Introducete questa nuova linfa e il vostro corpo migliorerà. Anche la medicina contemporanea pratica questo: quando il sangue di qualcuno è molto danneggiato viene aperta una vena del malato e una vena di una persona sana, viene trasferito il sangue di quest’ultimo al corpo del malato e questo guarisce. La linfa dell’anima deve necessariamente passare attraverso la vostra mente, il vostro cuore e il vostro corpo, e allora voi diventerete il loro padrone.

Per poter guadagnare Cristo, il Suo Spirito deve unirsi al vostro. E quando vi congiungerete sentirete l’unità, sentirete che tutto l’universo è un’armonia e tutte le cose, sia quelle buone che quelle cattive, sono al loro posto. Le cose buone e quelle cattive sono tali solamente in rapporto a voi. Мa Dio, che è stato misericordioso nel mettere il Suo Spirito in un certo essere, ha le Sue motivazioni per averlo fatto. Egli, ad esempio, sa perché ha creato il lupo, e non sarete voi a giudicarlo. Dio dice: «Io ti ho creato uomo perché non fossi come il lupo, come l’orso, come il serpente, ma cerca di agire come un essere ragionevole». E così, se odiate siete nel vostro cuore, se amate mangiare siete nel vostro corpo, se siete orgogliosi siete nella vostra mente, ma non siete ancora con Cristo. L’uomo deve imparare cosa è essenziale in lui, deve sapere che il suo nutrimento è un altro. La verità, l’amore, la saggezza, la giustizia e il bene: ecco il nutrimento grazie al quale guadagnerete Cristo. Quando acquisirete questi frutti allora Cristo verrà, perché avrete qualcosa da offrirgli. Quando inizierete anche voi a nutrirvi con questo cibo sarete tutti belli e non così come vi vedo adesso. Sarete belli, slanciati, е il vostro corpo dirà: «Grazie a Dio ora il mio padrone è diventato più intelligente, mentre prima desiderava possedere anche me». Il destino dell’uomo è quello di liberare la sua mente, il suo cuore e il suo corpo da tutti i mali e le malattie.

Ora potete dire di me che parlo come un oratore a causa degli effetti [che uso]. Posso dirvi la stessa cosa anche un po’ più piano, ma quando alzo la voce è perché voglio piantare questo chiodo più profondamente in voi, affinché su questo chiodo ci si possa appendere qualcosa. Quando ti viene fame di’ a te stesso: «Questo non sono io». Quando hai paura di’ a te stesso: «Questo non sono io». Quando ti inorgoglisci di’ ancora a te stesso: «Questo non sono io». In questo modo vi domanderete: «Allora cosa sono io?», e così arriverà la vostra anima. Mostra la tua misericordia, dona a qualcuno un po’ di denaro. Il denaro può usarlo correttamente soltanto chi è intelligente, dunque, se date a qualcuno un po’ di denaro non significa ancora che lo amate. Il denaro oggi è causa dei più grandi delitti. Se studiate anche la storia vedrete che i soldi hanno corrotto il mondo a causa del desiderio del cuore di avere sempre di più. Per questo sono stati creati i tribunali e i patiboli, ma i condannati a morte, quando entrano nell’altro mondo, diventano più pericolosi. Ecco perché io sono del parere che bisogna mettere le persone malvage in prigione, perché possano essere rieducate e trasformate. Ecco cosa si deve realizzare in futuro, dal momento che queste persone, una volta morte, sono più pericolose per l’umanità. Se diluite un po’ di veleno in dieci litri d’acqua, potrete avvelenare più persone che se lo diluiste in pochi millilitri.

E così, per poter conoscere Cristo dovete acquisire quella conoscenza essenziale che è necessaria alla vostra vita individuale. Se sei preoccupato, se ti viene fame, di’: «Non Lo ho ancora trovato». Se ami essere lodato, di’ la stessa cosa. Qualcuno dice di andare in chiesa: egli ama mangiare e non lo rimprovererò, perché anche io amo mangiare; tuttavia mangiare non deve essere lo scopo principale nella vita. Certe volte mi chiedono che cosa mangio e io rispondo: «Date al mio cavallo qualsiasi cosa, dategli un po’ di fagioli e un po’ di sale». Talvolta, quando mi invitano, preparano molte cose e io dico fra me e me: «Eh, che grande rispetto hanno per il mio cavallo!». Tutto ciò significa che voi non avete trovato Cristo. Date il cibo al povero, al sofferente. Il cibo è necessario al corpo, alla mente e al cuore, ma anche l’anima deve essere nutrita. Quando dico nutrimento intendo che bisogna nutrire colui che si è scoraggiato e ha deciso di uccidersi. Adesso voi pensate solo a come salvare voi stessi e dite: «Andiamo dal signor Dănov affinché ci possa dire qualcosa; lui sa molte cose, ha studiato molto!». Perché predico? Se l’acqua non scorre la sorgente si squarcerà, poiché l’acqua ha bisogno di farsi strada. Ecco perché anche io predico, perché la benedizione arrivi a voi. Qualcuno dice: «Voglio essere amato», ma una sorgente secca può essere amata, può essere baciata? Lasciate che l’acqua pura esca dalla cannella [della vostra fontana] e vedrete come tutti verranno a baciarvi. Perché le persone vi bacino dovete dare loro [qualcosa]. Qualcuno si ferma davanti a una fontana e dice: «Quanto è bella questa pietra». L’essenziale non è la pietra, ma l’acqua: l’Insegnamento che arriva.

Un giorno, quando dal mondo invisibile vi vedrò felici, mi rallegrerò e dirò: «Sono contento che abbiano trovato il Signore». Dovete rallegrarvi, danzare, perché quando il cuore danza voi pregate, quando la mente pensa voi pregate. Rallegratevi per il vostro corpo quando si nutre, rallegratevi per il vostro cuore quando sente, rallegratevi per la vostra mente quando pensa; questi sono strumenti che vi indicheranno la strada. Quando passate attraverso il mondo fisico avete bisogno di un corpo, per il mondo astrale è necessario un cuore, per il mondo mentale è necessaria una mente, mentre per il mondo dell’anima è necessaria l’anima. Ecco perché Paolo dice: «Per guadagnare Cristo». Cristo è un grande Maestro e in qualsiasi forma Lo incontrerete – sotto forma di donna o di uomo, di bambino o di servo – Egli potrà sempre indicarvi la via della Verità.

Che nella vostra mente rimanga il pensiero che Dio è uno. L’Insegnamento può passare attraverso molte cannelle, ma la Sorgente è una. Ci possono essere molti movimenti nel mondo, ma la sorgente è una. Quando Cristo verrà da voi vi insegnerà a comprendere le cose nel modo corretto, imparerete quali vostre azioni sono buone e quali sono cattive. Non occorre che diciate: «Ora sono un po’ più buono, un po’ più intelligente» non dovete completare il vostro quadro in parte, ma fino alla fine e perfettamente. Quando un insegnante dà ad un allievo il compito di dipingere un quadro, questi deve dipingerlo bene. Il corpo è un insegnante, il cuore è un insegnante e anche la mente è un insegnante. Ma quando entrerete nella vostra anima troverete Cristo: allora il vostro corpo, il vostro cuore e la vostra mente resusciteranno e sarete padroni, non servi. Tutti diventeranno una totalità inseparabile e voi diventerete forti nel mondo. Allora i vostri figli non saranno come quelli di adesso. Ora avete molti affittuari e questi sono i vostri figli. Che cos’è il corpo? Esso è una casa e le persone vi entrano. Qualcuno dice: «Mio figlio non mi conosce». Indicate la caratteristica fondamentale di vostro figlio. Per poter conoscere i propri figli, coi quali siete venuti molte volte sulla Terra, tra di voi ci deve essere una comunione: la madre deve sacrificarsi per il proprio figlio e viceversa. Se un figlio o una figlia non sono pronti a sacrificarsi per i propri genitori allora non sono figli loro. Vorrei che tutti i figli si sacrificassero per i loro padri, le figlie per le loro madri, i servi per i loro padroni e gli studenti per i loro insegnanti.

Quando Cristo arriverà sulla Terra allora stabilirà il vero ordine, allora ci sarà un’organizzazione completamente diversa. Trovare Cristo: questo è l’Insegnamento che può trasformare il mondo. Vi ho detto nella conferenza precedente che Cristo viene dall’alto come una luce su di voi e tutti quelli tra voi che sono pronti a dare un frutto fioriranno, mentre quelli che non sono pronti a fiorire rimarranno in un’altra epoca. Quelli tra voi che non sono pronti a sacrificarsi non devono preoccuparsi, perché una volta il mondo non era così buono come adesso. Tuttavia, direte che ora c’è una grande guerra; non fa niente, non abbiate paura, la guerra è una pulizia del mondo e della gente. Io la paragono ad una donna che si alza la mattina presto, comincia a spazzare e alza polvere ovunque. Ella pensa di aver pulito la casa, ma dopo quattro o cinque ore ci sarà di nuovo polvere. Io vedo che tutte le persone uccise in guerra sono cadute dai loro cavalli ma stanno meglio: non pensano allo zucchero e al riso. Qualcuno potrebbe domandare quale sia la loro situazione lassù: essi stanno meglio di voi e sopravvivranno. Voi vivrete insieme a loro e con il Cristo che sta arrivando e che è venuto molte volte sulla Terra. Qualcuno dirà che Cristo è stato una volta sulla Terra. Sì, ma Egli sta venendo di nuovo, viene per vedere in che stato si trova il Suo Insegnamento, per vedere come giudicano i giudici, come vivono fra loro gli uomini e le donne, per vedere come vivono i militari: vuole vedere come vengono fatte le cose. Ognuno deve essere al suo posto, perché queste cose sono state disposte da Dio, e se fra di voi si stabilisce questa armonia sapremo che stiamo servendo Dio. Non invidiate i re, non vi dispiacete per i poveri, in questo modo rendete loro un cattivo servizio. Iniziate ad amarli e dite loro: «Fratello, tu stai imparando molto bene la lezione, mi rallegro per questo». È così che io parlo agli infelici, mentre voi dite: «Poveretto, quanto trema!». Se trema dategli una gallina, riscaldatelo. Cominciate ad amare il mendicante e non pensate ai suoi peccati passati. Alcuni sono peccatori perché hanno avuto le condizioni per peccare, ma chi non ha portato a termine la sua prova e non ha avuto occasione di peccare deve tacere, perché ciò non dimostra ancora che egli sia giusto. Siate allegri quando pensate e ricordate che il cibo non siete voi, che il cuore non siete voi, che la mente non siete voi. Solo quando vi eleverete fino alla vostra anima, allora diventerete una potente forza. Vorrei che tutti i bulgari comprendessero le cose in questo modo. E se viviamo così diventeremo grandi, perché Dio è il nostro Maestro e noi siamo Suoi figli.

 

Conferenza del Maestro tenuta il 5 novembre 1916 a Sofia

 


Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro “В начало бе – неделни беседи 1914-1916” (In principio era – conferenze domenicali 1914-1916) Casa Editrice Bjalo Bratstvo, Sofia, 2003 (pagg. 139-155).

Traduzione a cura di Valentina Gencheva e M. Antonio Salvemini