Conferenze Domenicali – Anno 1919

1° giugno 1919, Sofia

20 dicembre 1919, Sofia

8. La pietra scartata

 

“La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo” (Marco 12, 10).

Che cosa può esservi di interessante in una pietra scartata? Mi chiederete: “Qual è la filosofia contenuta in una pietra scartata?” In Bulgaria vengono abbandonate milioni di pietre ogni volta che si costruisce una casa e la disgrazia sta proprio in questo rifiuto, poiché queste pietre costituiscono un ostacolo nella vita. Quando avrete letto tutto il capitolo, capirete qual è il rapporto tra il versetto letto e gli altri versetti, nonché il perché di queste parole.

Se non ci fossero i costruttori, non si parlerebbe di questa pietra, quindi, la colpa è la loro. Quando costruiscono una casa, i muratori raccolgono le pietre, le frantumano e per questo motivo alcune di esse restano come scarto. Di conseguenza, quando diciamo “pietra” intendiamo un processo di costruzione. Coloro che studiano le scienze positive dicono che ogni cosa deve essere visibile, tangibile, reale. Però, non tutte le cose evidenti o provate sono vere o reali. Esistono migliaia di cose nel mondo che non sono provate, ma sono vere. Vi sono migliaia di filosofi nel mondo, completamente sconosciuti, eppure ciò che hanno detto è giusto. Ve ne sono altri, invece, ben noti, la cui filosofia è errata. Quando leggo qualche libro di filosofia, estraggo il 50% della sua attendibilità, poi ne tolgo altri 25% e solo sui restanti 25% rifletto. Il 25 è un numero molto significativo per me, è una legge con cui misuro tutte le cose. Potreste contraddirmi dicendo che i giorni e le notti equivalgono ad un ciclo di 24 ore, ma in realtà la terra non compie i suoi movimenti di rotazione in 24 ore, ma in circa 25 ore. Il 25 è in rapporto non solo con la terra, ma anche con la vita umana. Io scompongo questo numero come fanno i bambini: il 25 è composto dal 2 e il 5, la cui somma è 7. Quindi, siamo in presenza di tre numeri: il primo è il 2, il secondo il 5 ed il terzo il 7. Voi direte: “Noi conosciamo fin troppo bene il significato del 2, sin dai tempi della scuola.” Tutti gli allievi, gli studenti, il mondo intero si lamenta di questo numero (in Bulgaria il 2 è il voto più basso a scuola, n.d.t.). Tutte le sofferenze, i guai, i peccati, la distruzione e la creazione dei mondi, tutto quanto inizia con il numero 2. Mettiamo che avete un bravo figlio, puro come una vergine, e non avete badato a spese per educarlo e istruirlo, ma viene adocchiato da una giovane che vuole unirsi con lui, perché il due senza l’uno è il riflesso dell’uno. Ad ogni numero corrisponde un numero riflesso. Se studiate l’astronomia, vedrete che anche lì esistono alcuni riflessi. Uguale è in fisica, ad esempio: la luce sulla terra è un riflesso, che rappresenta la sua ombra e consiste in bilioni di vibrazioni. Voi ora studiate solo le cose che vibrano, cioè solo le ombre dei riflessi. Laddove vi sono i movimenti, stanno anche le ombre. Non sto dicendo che le ombre non siano cose reali, però sono passeggere. Un’ombra può esservi utile per un po’, ma non potete basarvi su essa per costruire la vostra vita.

Perché proprio il 2 e il 5 si rapportano con noi in egual modo? Il 5 è la somma del prodotto della moltiplicazione 2×2 e l’1. Quindi, la mente umana non è altro che due donne sposate con lo stesso uomo. L’intelletto comunica con le sue due mogli, ma riesce ad intendersi solamente con una. Questo è uno stato governato da due partiti – uno conservatore e uno democratico. Gli occultisti li chiamano mente suprema, o manas supremo e mente inferiore, o manas inferiore. Io invece lo chiamo la mente delle due mogli, ma tale mente, secondo le leggi della chiesa di oggi, è condannata alla scomunica. Alcuni dicono: “Nobilitiamo, eleviamo la nostra mente!” Già, ma perché questo sia possibile, essa deve imparare a vivere con una sola moglie! Vediamo quindi: se dal 5 estraiamo il 2, quanto rimane? – 3. Questo è il numero da cui può iniziare la nostra vita. Un uomo e una donna possono litigare, ma se entrano in litigio due donne, nella casa succede un gran trambusto. Per verificare questo, leggete la storia di Giacobbe, che ha sposato le due figlie di Labano – la più grande e la più piccola. Notate quali erano i loro rapporti. Giacobbe aveva 12 figli, l’undicesimo dei quali era Giuseppe. Perché hanno venduto Giuseppe, che era l’undicesimo, e non qualcun altro? Direte: una coincidenza. La coincidenza è una legge karmica, una legge precisa d’azione. Non mi soffermerò a spiegare perché Giuseppe doveva essere venduto. Tra i figli di Giacobbe egli era quella pietra che doveva essere angolare, ma i costruttori l’hanno scartata. Giuseppe è stato venduto dai suoi fratelli, ma in seguito è diventato la pietra angolare. Durante la grande fame avvenuta nella terra di Canaan, Giuseppe era una persona importante in Egitto e ha salvato dalla fame molta gente, compresi i suoi fratelli. Questa storia non riguarda solo gli ebrei, ma capita ogni giorno e a tutti. Le disgrazie nelle famiglie sono dovute al rifiuto di questa pietra. Essa è il numero 11.

Quale delle due mogli rimane in casa? – Quella che è più intelligente e più dotata del senso pratico, però, secondo me, essa non è necessariamente anche la più buona. La brava donna è sempre pronta a cedere il suo posto agli altri. La società e le famiglie di oggi sono combattute interiormente, poiché queste due donne sono in lotta per la conquista dell’uomo. Queste due donne lottano per lo stesso uomo. Voi sapete come le due mogli di Giacobbe lo adescavano. Un giorno il figlio di Giacobbe fu mandato da sua madre a cercare funghi ed ella disse a Giacobbe: “Questa sera ti ho comprato con i funghi, perciò verrai da me!” Voi direte: si può sedurre così un uomo? Tutti gli uomini si possono sedurre. Ditemi se durante questa guerra è rimasto un solo uomo non sedotto? Tutti voi, che mi state ascoltando, senza distinzione se uomini o donne, siete in grado di dire – con la mano sul cuore – che non vi siete mai lasciati sedurre? Con ciò non vi giudico, ma espongo una verità. In una delle sue poesie Slaveikov dice: “Moneta, moneta, potente moneta, con te in paradiso, senza di te alla fine.”

Anche tutti i religiosi ora parlano tanto del Signore e recitano: “Signore, Signore, tu, nostra moneta, quando dinanzi a Te ci inchiniamo, siamo nel paradiso, ma quando ti lasciamo, giungiamo alla fine.” Il denaro è come una donna che corrompe la società odierna, è la casa della dissolutezza. Ed in vero, oggi tutti i crimini si compiono solo per il denaro. La donna sposa l’uomo solo per il suo denaro e perché è forte e robusto per procurare il pane. Quando qualcuno dice di amare idealmente, inganna se stesso. Così, idealmente, anche il gatto cattura il topo ed il lupo la pecora. Una volta, quando il Signore ha creato il lupo, lo ha mandato a vegliare sulle pecore, dichiarandolo loro pastore. Inizialmente il lupo usava la loro lana, poi il latte e, infine, è arrivato anche ad assaggiare la loro carne. A causa di quest’ultima sua azione il Signore lo ha cacciato nella foresta, mentre al suo posto ha lasciato il cane, che ancora oggi compie scrupolosamente questo servizio.

Cos’è, in sostanza, questa pietra, che i muratori hanno scartato ed è diventata testata d’angolo? Come si deve intendere questo geometricamente? Perché pietra angolare e non pietra lineare? Voi, che avete studiato la geometria, cosa potete dire della direzione di questo angolo: deve guardare all’insù, all’ingiù o di lato? Puntato verso l’alto, l’angolo ha la sua direzione, che cambierà se lo giriamo verso il basso. Il vostro corpo, senza le braccia, rappresenta questa pietra, mentre le vostre due braccia sono l’angolo. Io voglio che studiate la geometria viva. La costruzione dell’uomo si basa sulla geometria. Potreste chiedermi: “L’angolo non si può formare in assenza delle linee?” – Non si può, questa è una legge. L’angolo indica due forze opposte che agiscono nella stessa direzione e hanno lo stesso centro. Tra queste forze ci sarà sempre un certo spazio, un’area di due azioni contrarie, che in geometria è chiamata angolo. Se le forze fossero uguali, seguirebbero una linea retta. Direte: “Noi queste cose le sappiamo.” No, non le capite ancora.

“La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo.” Da dove l’hanno scartata? C’è una leggenda che narra, che quando in Egitto stavano costruendo la grande piramide di Cheope, la pietra destinata per terminare l’opera fu scolpita per prima e poi lasciata da parte. Poiché la costruzione durò secoli, i muratori, ignorando il suo scopo, la calciavano sempre via. Una volta terminata la piramide, il mastro muratore le ha posto in cima quella pietra scartata tanto a lungo, come se fosse una testa, facendola diventare testata d’angolo. La piramide indica l’evoluzione umana. Questa pietra, che dovrà essere riposta in cima, per concludere l’evoluzione dell’uomo, viene ancora oggi scalciata di qua e di là. Tutti i filosofi lo fanno. Lo sapete quale fosse la grandezza di questa piramide? Il materiale in essa contenuto era di circa 6 milioni di tonnellate. Quelli che si occupano dello studio delle antichità e delle rovine dicono che, per trasportare il materiale impiegato in questa piramide, sarebbero necessari 60 mila macchinari, ognuno della capacità di 100 tonnellate. Potete immaginare quali enormi sforzi questa piramide sia costata all’umanità! Direte: “Che senso ha questa piramide?” – Essa racchiude un enorme significato,

perché rappresenta l’emblema dell’uomo odierno e nelle sue misure e proporzioni sono codificati tutti gli eventi che sono accaduti e che dovranno accadere in futuro. Vi si trova l’astronomia, con tutte le sue peculiarità. Su questa piramide è possibile leggere sia il passato, sia il presente dell’umanità, ma sono in pochi, che sono in grado di farlo – il suo linguaggio è difficile. Alcuni studiosi odierni, letti un po’ di libri, iniziano a pensare di sapere tanto. Non illudetevi! Secondo me sa tanto solo chi riesce ad acchiappare la morte e domarla. Perciò, voi potete essere un filosofo, un teosofo, un mistico o chiunque vogliate, ma se la morte vi opprime, la vostra scienza non è positiva e la vostra pietra è scartata. La Sacra Scrittura dice che la pietra torta è diventata la testata di questo angolo. Di quale angolo? – Dell’Amore e della Saggezza nel mondo invisibile. Nella creazione del mondo, in tutto l’universo, si cela un grande segreto. Voi credete che solo adesso le persone lottano e che solo oggi esistono queste controversie. Ciò che succede adesso è il riflesso del passato. Questa cattiveria, questo odio, queste incomprensioni tra gli uomini, tutto ciò non è il prodotto di adesso, ma è il prodotto del passato. Posso dimostrarlo con innumerevoli fatti. Ad esempio, qualcuno viene colpito da una malattia – un disturbo del cervello, dello stomaco o qualsiasi altra cosa; questa malattia appare ora, ma le cause della sua apparizione risalgono a 100, 200, 1000 anni fa e anche più. I medici ammettono che la malattia esiste da non più di 20 anni. Questi mali vengono provocati dall’accumulo di residui e scarti, che provocano una reazione e creano nell’organismo un’anarchia. In risposta si manifesta la febbre e noi osserviamo con orrore come essa sale da 38° a 39,5°, 40°, 40,5°, 41° e la fine si avvicina. “Che cosa spaventosa!”, dite voi. Io dico: non c’è niente di spaventoso, a parte l’innalzamento della febbre. L’uomo può sopravvivere non solo con 41°, ma anche con 100, 200, 2000 e più gradi. Mi chiederete: “Questo può accadere anche nel suo stato attuale?” Le persone, con i loro organismi di adesso, sono una caricatura dell’umanità. Se aveste la possibilità di osservare l’uomo al microscopio, potreste notare quale sia la sua bellezza. Noi mischiamo nella nostra mente due idee: quella spirituale e quella materiale. Viviamo con le cose spirituali nella mente, ma a stomaco pieno diciamo: “Oggi stiamo bene.” L’indomani, invasi dalla fame, ricominciamo a preoccuparci e a pensare al materiale. La donna, una volta sazia, dice: “Meno male, oggi sono soddisfatta, non mi manca niente.” Chiedo: che scienza vi è in una vita che è fatta solo di mancanze? Oggigiorno uomini, donne, bambini entrano in cucina e dicono: “Che profumo!” Fanno così anche i vescovi e i professori e poi dicono: “Noi siamo gente perfetta e di cultura.” Sì, avete la cultura della padella e del burro. C’è chi chiede come mai non vi insegno qualcosa di più filosofico. Datemi qualcosa di filosofico e vedrò quale sia la vostra filosofia.

Segno un centro. Cosa significa questo cerchio? – Significa una grande idea, da cui è nato l’universo. Questo cerchio indica com’è iniziato il mondo. In principio esso è partito da un cerchio senza il centro (che successivamente si è formato da sé), ossia, questa causa primordiale si è mossa in questa direzione, ha compiuto un movimento rotatorio e si è fermata. Di seguito, sulla superficie di questo suo primo movimento la situazione iniziale è andata perduta e si è formata un’inattività, un’oscurità, o, come dicono gli induisti, si è formato il periodo di Kali Yuga. Trascorso del tempo, nel centro del medesimo cerchio è apparso un piccolo punto, nello stesso modo in cui voi puntate il compasso nel centro del cerchio e vi disegnate attorno una circonferenza. Questa potenza, dunque, avendo così tracciato i confini del suo raggio d’azione, è entrata nel cerchio ed ha iniziato a lavorare nel suo cuore per plasmare il creato. Questo io lo chiamo il concepimento dell’universo di una grande idea. L’importanza sta in quel piccolo punto. Voi chiedete: “È davvero così importante questo puntino minuscolo?” Sì, sono proprio questi piccoli punti i responsabili di tutto ciò che accade nel mondo. Ad esempio: vi arriva una malattia, ma insieme ad essa vi esce anche un piccolo brufolo, nel quale si forma un pus, distraendovi dall’altra malattia. Ecco che tutta la vostra preoccupazione si concentra in questo piccolo foruncolo. Anche quando in voi sta nascendo una certa armonia, dovrà venirvi un foruncolo, un puntino; voi vedete i vostri ideali al centro e dite che ora la vita ha un senso. Dico: la vostra vita ora ha concepito un’idea. Voi domandate: “Le persone vivono solo di idee?” Sì, grazie al cibo vegetano e grazie alle idee vivono. Non si deve confondere il vivere con il vegetare – sono due condizioni distinte. Chiedete: “Vivremo?” Vi è stato un tempo in cui non avete vissuto? Può forse la particella dire che non è esistita nell’insieme? Dunque ogni particella ha vissuto nell’insieme. Quando il piccolo si individualizza all’interno del grande, inizia la sua esistenza individuale. “Esistenza” vuol dire “espressione” – dal sanscrito “sat”, che significa esprimere, manifestare. Quando inizi a pensare, a muoverti, a compiere del bene o del male, tu esisti. In questo senso, le due forze che agiscono nel mondo sono il bene e il male.

Il male consiste nel fatto che i muratori hanno scartato quella pietra. Quando una persona caccia via una grande idea dalla sua mente o un desiderio dal suo cuore, e quando un popolo abbandona i suoi ideali e si fa corrompere per soldi, non può che perdere. Se chi governa si curasse degli ideali del popolo, non commetterebbe errori. I governatori e gli ecclesiastici, dopo essersi individualizzati, pensano che il loro benessere stia al di fuori di questa pietra. No, voi potete edificare tutto il corpo umano, ma se lasciate questa pietra fuori, esso non varrà niente. Potete essere un milionario, ma senza questa pietra voi siete senza testa, cioè un uomo senza una mente positiva o un’anima positiva o uno spirito positivo. La mente, l’anima e lo spirito rappresentano idee diverse. Cosa vuol dire positivo? – È ciò che cambia, ma non si altera. Il positivo è padrone del suo destino e non brama la conquista del mondo. In esso vi è sempre l’anelito di sincronizzarsi alla grande armonia che esiste dagli albori del tempo. Ovunque, tra uomini, donne e bambini, in ogni casa deve regnare l’armonia! Alcuna gente dice: “Anche se non c’è l’armonia tra me e mio marito, ce la faremo a vivere.” No, non si può vivere così. Quanti uomini ho visto scappare da tale vita! Sapete a chi assomigliano? Un giorno Nastradin Hodja stava andando a casa sua con dieci asini carichi di legna. Stanchi dal viaggio, dopo un po’, gli asini si rifiutarono di camminare. Nastradin Hodja non riusciva a trovare il modo per farli ripartire. Un passante gli disse allora che conosceva la soluzione per questi asini cocciuti. Gli diede un peperoncino e gli disse di strofinarlo intorno alla coda degli animali. Nastradin Hodja seguì il consiglio e, in effetti, gli asini tornarono a casa. Non prendete questo esempio in modo negativo! La stessa cosa si applica anche nei vostri confronti. Se vi viene il mal di gola, avete cioè una grave infiammazione, per curarvi vi danno una medicina dal gusto forte. Voi la prendete e tornate a casa. Per raggiungere lo scopo, bisogna farvi prendere qualcosa di amaro, qualcosa di pungente. A volte qualche moglie strofina il marito con i suoi pensieri ed egli fugge da casa – o va a bere o scappa in giro per il mondo. Questo vale non solo per gli uomini, ma anche per le donne. Non vi dico questo per riprendervi. Io considero il 2 come una forma. Questo numero esiste dentro di voi, ove vi è una certa contraddizione. Saremo liberi dalle contraddizioni nella vita allorquando poseremo la pietra come testa dell’angolo, poiché solo essa collega l’Amore con la Saggezza, facendole operare in grande armonia, e solo grazie ad essa possono proiettarsi il corpo, i polmoni ed il resto degli organi, dando la possibilità all’uomo di manifestarsi nella sua interezza. Nella società odierna sento dire che il Signore aggiusterà il mondo. Anch’io sono convinto di questo, ma la domanda è se noi riusciremo ad aggiustare il nostro mondo. Quando arriva la primavera e i fiori sbocciano, le persone sane la accolgono gioiosi e sorridenti, mentre quelle malate accolgono il sole e la primavera in un altro modo. La primavera, che per i sani è piacevole, per i malati è una pulizia. Difatti, non appena arrivano i mesi di aprile e maggio, per loro inizia una crisi. Un detto bulgaro dice che marzo, aprile e maggio estinguono i debiti degli infermi e ai sani donano energia e stimolo. Noi siamo collegati con tutte le forze che agiscono nella natura, poiché esse agiscono anche nei nostri corpi. Noi siamo i costruttori che scartano quella pietra – quella comprensione ragionevole – dicendo: “Deve accadere qualcosa, perché tutto quanto si raddrizzi!” Questo raddrizzamento è come la primavera. La cosa importante è se io riuscirò a sfruttarlo. Dite: “Prima si deve raddrizzare l’umanità!” L’umanità è dritta da tempo, sono le unità in essa che non lo sono, senza distinzione se sono uomini o donne, che titoli possiedono o se sono istruiti o ignoranti. Io dico che a tutti manca qualcosa. Se continuiamo a morire, è perché non abbiamo ancora la testa e se continuiamo a soffrire, è perché non abbiamo ancora la conoscenza. Dico: quando è apparso il centro della circonferenza, è avvenuto il concepimento dell’universo, quindi il punto si è mosso, dividendo il cerchio a metà. Con questo processo il cosmo si è autodeterminato e ha creato prima la donna – che per prima ha diviso il mondo. Per questo motivo la terra è per una metà chiara e per l’altra metà scura. L’uomo si è arrabbiato con questa donna che ha diviso il mondo e perciò oggi illumina solo una delle due metà – quella che ama. Queste due donne si rincorrono, ma egli fa luce solo su quella che ama.

La donna gioiosa è il giorno, quella arrabbiata è la notte. Detto diversamente, la donna felice è il manas supremo o il giorno, mentre quella adirata – il manas inferiore o la notte. Questi due angoli sono le due donne. Come mai l’uomo ha due braccia e due gambe; il cervello è doppio, i polmoni e il cuore anche, tutto è diviso – a causa delle due donne. Direte: “Togliamo il 2 allora!” Non dobbiamo eliminare il 2, dobbiamo piuttosto comprendere il suo significato. Secondo me la materia è il riflesso dello spirito. E anche essa è una donna, che non genera figli sempre. Noi siamo catturati nell’abbraccio della madre scura, che ci stringe di continuo, dicendo: “Volete ancora stare con questo padre, che mi ha tradita? Lasciatelo e venite da me, io saprò darvi la felicità.” Le persone che credono nel mondo reale chiamiamo materialisti. Un domani, quando i vostri occhi, le braccia, lo stomaco, il cervello e così via periranno, sparirà ogni realtà. Anche i nervi si disfanno. Dov’è la realtà, dove sta il positivo nel mondo? Direte: “Noi siamo gente credente, crediamo in un solo Signore.” Me ne compiaccio, ma voi siete mai stati dalla vostra madre chiara, avete mai visitato la metà luminosa della terra? Certa gente dice di conoscere la terra. Per conoscere la terra e vedere che cosa rappresenta, dovete allontanarvi a 10 mila km insù nello spazio. Dal punto di vista delle persone colte che vivono più in alto di voi, voi vi trovate nella posizione dei pesci che vivono in fondo all’oceano. Le persone colte che vivono sopra di voi vi tirano su con le loro canne da pesca, dicendo: “Questo uomo lo lasciamo qui o lo facciamo rinascere?” Anche la morte altro non è che una canna da pesca a cui è attaccato qualche verme – perché il pesce abbocchi. Il Signore dice che questa rete Divina verrà gettata sempre, finché il mondo ci sarà; alcuni li tirerà fuori dal mare e li poserà a terra, mentre altri li ributterà dentro.

In tutte le manifestazioni della natura dobbiamo vedere le cose positive e perenni. In cosa consiste la perennità? Nel desiderio che in noi nasca quel legame fraterno e quella consapevolezza che in questo mondo tutti noi uomini soffriamo nello stesso modo, a prescindere se siamo ricchi o poveri, dotti o analfabeti, genitori o figli. Quando comprendiamo questo fatto – che tutti abbiamo gli stessi dolori e lo stesso destino, che la salvezza di uno è anche la salvezza di un altro – arriveremo ad avere la giusta filosofia della vita. Ma non come la intendono la gente e la chiesa. Perché? Perché se un piccolo problema viene risolto correttamente da un allievo, ciò non significa che la matematica finisce lì. Anche in geometria creano tante formule, ma non le provano. Il teorema che la somma degli angoli di un triangolo è uguale alla somma di due angoli retti non comprende tutta la geometria. Di conseguenza, noi dobbiamo guardare un po’ più seriamente a tutte le questioni e chiederci come dobbiamo essere nel momento presente. Se diciamo che ora siamo malvagi, ma in futuro saremo buoni, questa non sarebbe la corretta soluzione della questione. I vostri atti malvagi del presente sono il vostro passato, e la bontà del presente è il vostro futuro. La nostra bontà può essere messa alla prova. La possiamo verificare così come possiamo verificare l’avvenuto cambiamento nella persona affamata dopo che ha mangiato. Tale persona si ravviva, si rallegra. Coltivare le nostre idee significa avere nel tempo presente quel cibo essenziale, che può dare forza e slancio alla nostra mente. Questa forza e questo cibo possiamo reperirli ovunque. Trovo che tutti gli scrittori, di qualunque calibro essi siano, sono fiori, e quindi voi, come le api, scegliete i fiori che volete e succhiatene il nettare. Non vi preoccupate del perché dell’esistenza dei vari fiori, ogni fiore nel creato ha il suo specifico significato. Cosa sono gli angeli e i demoni? Essi rappresentano un movimento in due direzioni opposte. Gli uni sono dei secchi pieni che vanno in su, mentre gli altri sono dei secchi vuoti che scendono in giù. Noi vogliamo soltanto quelli pieni. Va bene che li vogliamo pieni ma una volta vuotati, da dove e come si potranno riempire? Quindi, il giusto, quando andrà su diventerà peccatore e il peccatore diventerà un giusto. Così si mette in movimento la ruota che segue l’evoluzione dell’umanità. Bisogna capire che si può essere sia peccatori e sia giusti, ma si deve compiere la volontà Divina. Chi costruisce non può non sporcarsi. Non dovete pensare che la vostra mente non si sporcherà. A noi non devono preoccupare le leggi dello stato. Dobbiamo serbare dentro di noi altre leggi sulle quali si basa la nostra vita, perché quando la Bulgaria e gli altri paesi scompariranno e la terra e il sistema solare si trasformeranno, noi continueremo ad esistere. La terra cambierà, non sarà sempre come la vediamo oggi; ecco perché non è la Bulgaria che determina la vostra vita, ma siete voi a determinare la vita della Bulgaria.

Allora io vi dico: sulla terra l’insieme dipende dalle sue parti, mentre nel mondo spirituale le parti dipendono dall’insieme che formano. Vi chiarirò questo pensiero.

20 milioni di persone sulla terra possono riunirsi attorno alla stessa idea e agli stessi sentimenti e formare un popolo, però, un giorno le loro idee e i loro sentimenti potrebbero cambiare, esattamente come cambia il bruco quando si trasforma in farfalla. Allo stesso modo, neanche voi sarete sempre bulgari, direte addio alla vostra nazionalità e cambierete il vostro modo di vivere. Una crisalide trascorre in questo stato soltanto 40 giorni, dopodiché diviene farfalla. Ad un popolo è assegnata una forma solo per 40 giorni e durante questo lasso di tempo esso ha il compito di adempiere a tutti i suoi doveri nei suoi stessi confronti, per poi ricominciare a vivere con altre idee ed altri sentimenti. Allora potremo sostituire le parole “bulgaro”, “francese”, “tedesco” con tutt’altri concetti. Quando diciamo “braccio”, “cervello”, “polmone”, noi facciamo una certa associazione. Quindi ogni cosa ha il suo proprio significato nell’organismo in cui vive. Cosa significa la parola “bulgaro” nell’organismo comune? Io ho assegnato ai bulgari il posto nel fegato, ma dovete sapere che le particelle del fegato, come tutti gli altri esseri, si evolvono e si modificano continuamente. Anche i bulgari tra qualche tempo passeranno in un’altra forma di evoluzione. Allora il bulgaro dovrete cercarlo più in alto nell’organismo.

Comprendere il senso della pietra scartata è segno di grande Saggezza. La pietra simboleggia l’invariabile, il costante, l’immutabile. Noi apparteniamo a qualche chiesa e rinneghiamo invece i principi della natura, ma dobbiamo sapere che i nostri filosofi periranno, mentre i principi della natura rimarranno immutati. Quello che madre natura ha creato, resta. Pensate: perché nascono uomini oppure donne; perché in una famiglia nasce prima una femmina o, a volte, il contrario – un maschio; perché siete attirati da un certo movimento filosofico; perché vi siete cristianizzati e così via? Mi risponderete: “Perché il cristianesimo salva gli uomini.” Sono d’accordo con voi al 50%. Mettiamo che siete stati malati, ma siete già usciti dall’ospedale. Ora che siete sani e persino arate e seminate, in che rapporto siete con l’ospedale? Non vi tornerete mica tutti i giorni a ringraziare il medico per avervi salvato la vita? Il medico vi direbbe: “Basta con questi ringraziamenti, ho altri malati!” Direte: “Noi dobbiamo pregare il Signore!” Certo che dobbiamo pregare, però, non come malati, ma come sani. Quando siete malati, prenderete le medicine, vi coricherete, starete sdraiati ora su un fianco ora sull’altro, vi inginocchierete per il dolore, ma, quando siete sani, impugnerete l’aratro e la zappa e dritti al campo e alla vigna – a fare degli inchini! Ogni malato è un cristiano. Voi direte: “Io appartengo ad un altro partito.” A qualunque partito tu appartenga, qualunque credo e concetti tu abbracci – che tu sia buddista, musulmano, teosofo, occultista o altro – se sei malato, sei un cristiano. Alcuni mi chiedono: “Perché il cristianesimo non ha corretto il mondo?” Rispondo dicendo che il cristianesimo è una scienza per gente malata, e l’ha aiutata, per quello che è stato possibile, ma nel mondo non esiste ancora una scienza per la gente sana. Qualcuno dice: “Io voglio seguire le grandi idee.” A costui chiedo: Hai finito con tutte le medicine, con tutti i malati, hai salutato tutte le infermiere, sei uscito dall’ospedale? Se hai risolto tutte queste cose, potrai fare il tuo ingresso nel mondo, imparerai la legge del cristianesimo e allora potrai trovare la tua madre di luce. Voi, la gente odierna, siete cristiani, ma non siete ancora figli di Dio. Se ora qualcuno direbbe che è figlio Divino, non lo invidio; lo impiccherebbero, gli darebbero dell’eretico, del pazzo, ecc. Figlio Divino è l’uomo sano di corpo, anima e mente ed egli non muore mai. Io lo definisco così.

È necessario che comprendiamo bene l’insegnamento di Cristo. Egli dice: “Io sono sceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato.” Chi è Costui? Ancora non lo conoscete. Tutti cercano a tentoni, accendono lumi per Lui, bruciano incenso, guardano insù, mangiano, bevono, leggono e, nessuno Lo conosce ancora! Che amara verità! “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio.“ Che cosa vuol dire “Dio”? Dio vuol dire l’andamento della vostra vita nella giusta direzione. Dio è ciò che stimola il corretto movimento dentro di voi. Il movimento io lo interpreto o traduco con la parola “amore”, poiché unicamente l’Amore è in grado di produrre movimento. Una giovane e un giovane, quando si innamorano, si muovono una verso l’altro. Le persone, quando si innamorano di qualche insegnamento, si innamorano di tutti. Quindi, i malati, che io chiamo cristiani, hanno scartato questa pietra angolare come inutile. Quando siamo malati noi ce ne stiamo sdraiati, aspettandoci tutto dagli altri. Chiamano un medico per visitare un malato e quest’ultimo dice: “Ahi, dottore!”, però, quando gli mettono davanti le polpette, mangia. Mangia e, allo stesso tempo, si lamenta. Le vostre cucine vanno bene per i malati. Il marito torna dal lavoro e comincia a vociare: “Perché non hai preparato da mangiare, non lo sai che sono malato, che sono un cristiano?” Voi dite: “Cristiano è un appellativo nobile.” Lo è, ma solo finché siete all’ospedale, una volta usciti, non siete più cristiani. Non fraintendetemi, io ragiono idealmente. Per me, nel mondo non vi sono contraddizioni, tutto è chiaro. Se foste capaci di vedere le cose come io le vedo, il mondo migliorerebbe in un giorno. Io immagino le persone di oggi incatenate una all’altra – per sentirsi più sicure nella vita. Dico loro: Smettete di legarvi! Legarsi è segno di una mente disturbata, malata, perché solo i malati vogliono assicurarsi. Gli anziani dicono: “Dobbiamo assicurarci.” Questo significa: “Dobbiamo imparare la mitezza, diventare cristiani da vecchi e incominciare a vivere per Dio.” Ecco chi è la gente che rinnega la pietra viva. Chi non compie la volontà Divina, invecchia. Vi racconto una storia di Shakespeare, raffigurante la vita danese. Un re molto saggio voleva fare un esperimento con un uomo famoso nel suo paese, chiamato “Anton il Giusto” per via della sua santità e la sua purezza. Un giorno il re chiamò Anton il Giusto e gli disse: “Voglio lasciarti governare per un po’ di tempo al posto mio, senza che il popolo venga a sapere della mia assenza.” Inizialmente Anton si rifiutava, ma poi acconsentì. Salì così sul trono e, siccome a quel tempo regnava tanta lascivia, emise un ordine: “Chiunque venga sorpreso in un atto di adulterio, sarà condannato a morte!” Il figlio di un famoso conte danese compì tale delitto. Anton il Giusto lo chiamò e gli disse: “Sei colpevole e, secondo la legge, devi subire la pena di morte.” Il giovane fu molto spaventato e decise di mandare sua sorella – che era meravigliosamente bella e stava per farsi suora – a pregare per la salvezza del fratello. Vedendo tale bellezza, Anton il Giusto le disse: “L’unico modo in cui puoi riscattare la vita di tuo fratello è quello di diventare mia concubina in completo segreto.” Egli era dapprima stato sposato, poi divorziato da sua moglie, dopodiché aveva vissuto probamente. La sorella, disgustata da questa proposta, comunicò a suo fratello che doveva subire la sua pena. Il fratello le chiese: “Che cosa c’è di male se accetti? Ti sacrificheresti per me!” Il saggio re seppe dell’accaduto, trovò la prima moglie di Anton, la fece travestire come la bella vergine e nel giorno stabilito essa gli si presentò. Soddisfatto nel suo desiderio, Anton il Giusto ordinò di compiere l’esecuzione del giovane. Credeva, così, che non si sarebbe scoperto niente. Il re saggio scoprì anche questo e fece sospendere l’esecuzione. Poi chiamò Anton il Giusto per chiedergli spiegazioni. Allora costui si confessò, dicendo: “Sono riuscito a vincere tutto quanto nel mondo, ma davanti agli occhi della bella donna non ho resistito e sono caduto.”

È proprio lì che cadono oggi tutte le persone. Quelli che entrano a far parte di una società o di una fratellanza senza credervi, compiono un tale adulterio. Quelli che passano da una fratellanza all’altra, che sposano una, due, tre donne, ai miei occhi sono come Anton il Giusto e non acquisiranno alcuna Saggezza. La Saggezza e dentro la natura stessa, dentro di noi; ecco perché dobbiamo ascoltare quella voce dal profondo, che ci guida ad andare verso quella pietra, che, a sua volta, ci indicherà chi è l’uomo o la donna a cui dobbiamo unirci. Se qualcuno acquista la Saggezza, ma è intenzionato ad usarla malamente, egli è un adultero. Colui che acquista l’Amore e lo usa malamente è un adultero. Ogni pensiero o sentimento nobile che viene distorto è un adulterio.

Ne consegue che tutto il mondo è malato. Tutti i malati di oggi sono cristiani. La vergogna più grande che deve subire Cristo oggigiorno è il cristianesimo con cui tutti si addobbano. Se solo per 24 ore vi carichereste sulle spalle questa vergogna, provereste un’immensa ripugnanza nel vedere in che modo si facciano la cose oggi nel nome della religione, della civiltà, delle idee elevate; e di quale bassa natura siano le motivazioni per tutto questo. Ecco perché tutti noi dobbiamo impegnarci a diventare figli Divini. Ora interpreterò la parola “cristianesimo” nel senso opposto. Cristo è l’uomo che è sempre sano, ha ben distribuito i suoi pensieri e desideri, ha vinto la sue passioni e si chiama Figlio Divino. Solo quando avremo conosciuto la Saggezza Divina saremo in grado di comprendere la Verità e solo allora potremo padroneggiare il presente e cambiare il mondo. Allora anche noi potremo chiamarci figli Divini. Oggi invece sono i malati a governare il mondo ed è per questo che esso è così; è per questo che è pieno di coltelli, medicine, letti d’ospedale, siringhe e simili. Questa scienza sarà solo per i malati, ma applicandola essi soffriranno ancora di più. Oggi incontro persone di diversi strati sociali, che non riescono ad intendersi. L’uomo odierno è una croce senza circonferenza, cioè un uomo in ospedale che dice agli altri: “Dobbiamo portare la nostra croce!” Ad un inglese, che mi ha detto: “To put Christ on”, ho risposto: “To put Christ in”, cioè egli mi ha detto: “Vestiamoci di Cristo”, ed io gli ho risposto: “Accogliamo Cristo in noi”. Anche in alcune canzoni si recita: “Vestiamoci di Cristo”. Io dico che non dobbiamo vestirci di Cristo, poiché il vestirsi è uno stato temporaneo, un passaggio, piuttosto dobbiamo ospitare Cristo dentro di noi, diventare figli Divini, diventare sani. Se la società contemporanea pensa in questo modo, imparerà questa legge correttamente. Attraverso le sofferenze le persone comprenderanno il bene. Nella terra c’è ora inserito un nuovo elemento, che cambierà il mondo: è l’aria pura. Portate un malato su, in cima ad una montagna, all’aria pura, ed egli, nonostante la sua volontà, guarirà. Arriva un momento in cui, senza esserne consapevoli, guariamo. Le sofferenze sono uno stimolo, esse ci portano in cima. Quando commettiamo un errore, ci ammaliamo e diciamo: “Non lo farò più.” Abbiamo, quindi, estinto il nostro debito. Quando abbiamo eliminato i nostri peccati, noi dobbiamo accogliere l’Amore, la Saggezza della salute e dell’immortalità – allora saremo vicini all’ingresso del grande santuario, nel quale impareremo la grande verità della vita. Noi bramiamo una vita che potrete avere solo quando uscirete da questi ospedali.

Da ora in avanti, smettete di dire che Cristo vi salva; dite invece: “Noi vivremo per Cristo, aiuteremo i malati ad uscire dall’ospedale e li porteremo fuori dalla malsana vita di città. Bisogna uscire nei campi per arare e zappare. Quando il bulgaro ara, dice che in Bulgaria va tutto bene, mentre, chi non ara, si preoccupa fino a dove arriveranno le frontiere della Bulgaria – quale parte della Macedonia comprenderanno, quale della Dobrugia, ecc. Uno così non è un vero bulgaro, un tale bulgaro non vive nemmeno nel fegato dell’organismo comune, ma da qualche parte più in basso. Prendete l’aratro, il pungolo, arate e seminate senza il gittaione, dicendo: “Noi siamo gli uomini sani della nuova cultura e grazie a Dio, ci siamo liberati dagli ospedali.” Vi farò un altro esempio. In un ospedale c’erano due malati paralizzati, che, siccome erano considerati terminali, erano stati messi da soli in un reparto. Un giorno, per loro fortuna, l’ospedale prese fuoco. Nella fretta, tutti i malati furono portati in salvo, eccetto i due paralitici, di cui si erano dimenticati. Sdraiati sui loro letti, i due iniziavano a sentire il calore che aumentava e in questo momento critico per la loro vita, dimenticarono di essere malati e corsero fuori dall’ospedale. Una volta guariti, ringraziarono Dio per l’incendio e per la possibilità data loro di liberarsi da questa grande schiavitù. Anche voi ora dite così: “Che questo ospedale bruci, perché possiamo, noi paralitici, uscire e dire: Grazie a Dio possiamo già pensare come Dio vuole e non come vogliono gli uomini!”

 

Conferenza tenuta il 1 giugno 1919, ore 10:00, Sofia 


Traduzione dal bulgaro: Irena Yordanova

Redazione: Katia Giannotta

30. Il giorno del bene


Perciò è permesso fare del bene anche di sabato” (
Matteo 12, 12).


Il sabato è un giorno dibattuto o un giorno sacro. Le cose su cui si dibatte, sono le cose care nella vita. Tutte le discussioni nel mondo sono dovute alle cose care e belle. Molte discussioni avverranno anche a causa di numerose belle giovani, molte teste verranno spaccate a causa loro. Perché? Perché sono belle, ben fatte. Delle brutte invece non si accenna neanche a parlare. Il sabato è una bella giovane, io lo chiamo il giorno dell’amore. E in effetti, questo giorno che doveva essere una benedizione per l’umanità, ora diventa un ostacolo. Quelli che vogliono riconoscere il sabato, che non vogliono festeggiarlo, hanno il loro sabato. Ogni persona ha nella sua vita un sabato – il giorno del riposo, del mangiare, del bere, il giorno in cui la persona si veste bene.

Che cosa intendeva Cristo con le parole: “Perciò è permesso fare del bene anche di sabato.” A chi è permesso? A costui che sta al di sopra della pecora, all’uomo ragionevole. Le persone non riescono a comprendere il senso del sabato. Questo è il giorno in cui devi sapere come cambiare l’umore della tua mente, del tuo cuore, come cambiare l’umore della tua anima e del tuo spirito. Gli odierni ortodossi, cattolici ed evangelisti festeggiano la domenica, mentre gli avventisti e gli ebrei festeggiano rigorosamente il sabato. Gli evangelisti la domenica non fanno niente e gli avventisti e gli ebrei – il sabato. L’ebreo considera un peccato anche solo il lucidarsi le scarpe, l’accendersi il fuoco o qualsiasi altro lavoro, mentre quando va a riscuotere gli interessi a qualcuno pari a 10, 15 o 20%, non lo considera un reato. Questo è il comprendere il sabato alla lettera, cioè abbiamo il sabato della lettera. Nella Sacra Scrittura è detto: “La lettera uccide, ma lo spirito vivifica.” La parola “lettera” sottintende sempre una limitazione. Ad esempio, quando un giovane sta per prendere moglie, le dice: “Io ti lascerò festeggiare il sabato, cioè sarai libera dentro casa mia. Io ti amerò.” Ma quando si sposano, egli rigira la frittata e dice: “Qui non è come a casa tua.” Così ella comincia a lavorare in cucina e non vi esce più. Non le viene permesso nessun sabato. I concetti religiosi odierni apportano nelle menti umane le medesime idee, che li limitano, e ora discutono se festeggiare il sabato o la domenica. Non discutono se devono amarsi, ma se devono festeggiare il sabato o la domenica. I turchi onorano il venerdì, mentre i bulgari hanno tre giorni: il martedì, il venerdì e la domenica e a volte anche la metà del sabato. Perché i bulgari onorano il martedì, il venerdì come giorni non lavorativi e poi anche la domenica? Perché così è scritto nella loro legge tradizionale. Cristo definisce il sabato come il giorno in cui è permesso fare del bene. Com’è possibile che una persona faccia del bene durante gli altri giorni, se è occupata nel suo lavoro ordinario? Siccome il settimo giorno è del Signore, si dice che a qualcuno è permesso fare del bene nel giorno di sabato. Non pensate che la celebrazione del sabato sia un qualche processo meccanico, attraverso il quale diventerete più buoni! Per me il sabato è il giorno che va dedicato alla scienza, in cui l’uomo deve lavorare e costruire. Durante i sei giorni egli faticherà e si adopererà e nel settimo giorno lavorerà. Nel primo giorno faticherà, nel secondo giorno si adopererà e nel settimo giorno lavorerà. Il lavoro è la cosa più elevata, più nobile e più grande al mondo. È la più grande scienza del futuro. Perciò è permesso fare del bene nel giorno di sabato. “Non solo non è proibito, ma è permesso”, dice Cristo. E nella sua sostanza questo significa che il sabato va trascorso solo nel bene. Ora voglio definire il senso della parola “bene”. La parola “bene” determina le qualità di tutte le nostre azioni, è il frutto. “Dai loro frutti li riconoscerete” – dice Cristo. Non può esistere il bene senza frutti nella vita di un uomo. Quindi, fare del bene non è una cosa astratta, ma reale, è l’essenza della vita umana. Il senso della vita umana è il bene. La giustizia, la verità, la saggezza, l’amore sono le forze che agiscono a favore del bene perché esso si realizzi nella vita dell’uomo. Come i frutti determinano le qualità dell’albero, così anche il bene determina la qualità dell’uomo. Per poter amare gli alberi da frutto, noi ci facciamo guidare dalla qualità dei loro frutti. Il melo che dà le mele più pregiate usufruisce delle nostre cure migliori, della nostra maggiore attenzione e del nostro amore. Perché? – Perché i suoi frutti sono belli e buoni. Se questo melo cessa di dare le sue mele, coltivarlo diventa insensato. Nel mondo spirituale l’uomo è un albero. Come gli alberi da frutto sono necessari per la vita umana, così anche le virtù umane sono necessarie per gli angeli, poiché questi ultimi vi si nutrono. Potreste chiedermi: “Perché gli angeli si interessano di noi?” – Perché hanno bisogno dei frutti delle nostre virtù. Per poter capire il senso profondo di questo bene, la vostra mente, la vostra anima e il vostro cuore devono essere in perfetta armonia. Una persona non può compiere del bene se non vi è l’accordo in lei tra mente, anima e cuore. Se vi mettete a pensare se dovete fare del bene oppure no, allora lo stato della vostra cultura è basso. Nel Cielo non esiste il doppio senso del bene. Nel mondo spirituale non si pone affatto la questione se fare del bene o non farlo. Il bene è il senso della vita. Quando cessi di compiere del bene, sei un uomo morto. Ogni pensiero e ogni sentimento nobile derivano dal bene che compiamo. I buoni desideri e i buoni pensieri nascono dal bene, rappresentano il processo di crescita dentro di noi. Quando interriamo un seme, si verifica il primo processo – la germinazione del seme, poi il secondo – la sua crescita, il terzo – la fioritura e infine il quarto – la formazione dei frutti. Dunque, il bene, il frutto nell’uomo, può apparire soltanto nella sua anima. Nell’occultismo questo viene chiamato corpo causale dell’uomo. Ogni seme è una causa. La cultura odierna, il cammino dell’umanità si devono a questi semi del bene del passato, mentre, in futuro, i semi di adesso daranno vita alla cultura a venire. Tutti gli altri concetti pedagogici sull’educazione io li chiamo addestramenti, cioè piante senza frutto. Come il ficus, ad esempio: ha questa pianta un frutto? – No. Molte persone oggigiorno somigliano ai ficus. Sulla terra possono crescere i ficus senza frutti, ma in Cielo questo è impossibile. Se vuoi essere un ficus celeste, devi avere un frutto. Cos’è che paralizza le virtù umane? – La mente bassa dell’uomo e le sue passioni, perché le persone al giorno d’oggi sono schiavi delle loro passioni, che non fanno che distruggere e nulla creano. Per un piacere allettante l’uomo non bada a spese, sacrifica persino la sua vita e la vita degli altri. Però in questo piacere allettante non vi è alcun frutto. Noi somigliamo a quella turista americana che, per testare l’amore del suo amato, gli chiese di salire su una roccia a strapiombo nelle Alpi per coglierle una delle rarissime rose delle Alpi. Egli vi si arrampicò, colse la rosa e gliela offrì. Ella l’attaccò sul suo petto e sorrise, mentre lui le disse: “Addio!” Per un suo piacere essa aveva messo in pericolo la vita del giovane. Così ci comportiamo anche noi con Dio. Gli diciamo: “Signore, concedici il piacere, i soldi, le case ecc.”, ma quando ci ha dato tutto questo, Egli ci dice: “Addio!” Allora noi siamo persone ricche, abbiamo tutto, ma il Signore non è con noi. A me meraviglia tanto come agiscono adesso i religiosi. Non ho visto gente più cocciuta e più caparbia. Io uso “religiosi” nel senso più ampio del termine. Io vedo la religione attuale come un vestito, come un profumo, con cui camuffiamo tutte le nostre cattive azioni e tutti i nostri errori. La religione è un’invenzione moderna. Da nessuna parte nel vangelo si nomina la parola “religione”. Quando gli uomini hanno perso il senso del sabato e dell’atto di compiere il bene, hanno coniato la parola “religione”. E ora discutono di continuo chi è religioso e chi non lo è. Non c’è secolo più religioso di questo. Prendete uno che appartiene a un qualche partito e vi crede; egli è pronto a sacrificare la sua vita per esso. Ma quante volte costui ha rischiato la sua vita e quella di tutta la sua famiglia per questo partito! Quante volte gli hanno rotto la testa per quest’ultimo! Egli pensa: “Anche al nostro partito toccherà il potere!” E mentre aspetta che il suo partito arrivi al potere, quante volte le prenderà, quante volte tornerà a casa con la testa spaccata! Tutti vivono con questa religione, salgono e scendono, si aspettano da essa qualche cambiamento. Nessun partito porterà un cambiamento o un beneficio nella vita, poiché esso stesso pretende, ma non dà. È vero che abbasserà le tasse del 5-10 %, ma si rifarà, prendendovene di più in qualche altro modo. Allora chiederete: “Cosa facciamo?” – Arerete la terra e pregherete Dio, perché vi dia più grano di quanto ne avevate prima, per poterlo donare. La salvezza è nell’abbondanza. Quando la gente afferma di voler acquisire una certa cultura, dico che tutti devono tornare alla terra, per lavorarla e seminarla. Adesso siamo tutti ammassati nelle città, raggruppati per mestieri, c’è chi lavora e chi aspetta che gli altri lo facciano per lui. Perciò esiste tutto questo male. Io non sono contrario che le cose seguano questo andamento, è del tutto naturale, ma in questa maniera noi provochiamo solo disastri e soffochiamo noi stessi. Se visitate Londra, vedrete che è così sventrata, così annerita dal fumo come nessun’altra città. Sette milioni di persone vivono lì e attendono un avvenire. Queste persone si trovano lì in attesa di un’occasione per ricattarsi l’un l’altra. Questa è la cultura del ricatto! Londra ha un tale lato oscuro come nessun’altra città al mondo. Tutte le culture di epoche e tempi vari sono state, nei secoli, portate lì.

Cristo aveva previsto la nuova cultura e diceva: “A quelle persone che verranno in futuro è permesso fare del bene nel giorno di sabato.” In che senso è permesso? – Al chirurgo affermato e con esperienza è permesso effettuare interventi, a quello stupido e senza esperienza non è permesso. Ad esempio, tu sei un religioso e devi andare a consolare qualcuno. Ti è permesso fare questo, ma solo se sai come, perché se turbi la sua pace, non devi assolutamente andarci. Non pensate che sia facile fare del bene, questo è un grande talento. Se vengo a casa vostra per predicarvi un nuovo insegnamento con l’intento di farvi miei seguaci e poi vi derubo, io sono mosso da fini materiali, questa non è un’opera buona, ma un affare commerciale. Nello stesso modo verrà da te qualche agente commerciale, gentilissimo e con garbo ti presenterà tutti i suoi cataloghi, ti offrirà qualcosa, ti parlerà del più e del meno, finché non ti avrà convinto e fatto il suo affare. E uno così sostiene di essere un religioso! Io questa religione non la comprendo. “Le dispute fra tutte le sette religiose sono dispute commerciali”, così dice il mondo invisibile.

Questi uomini appartengono alla cultura passata. Invece gli uomini della cultura futura, i nuovi uomini, saranno coloro che avranno come motto quello di fare il bene per amore nel giorno di sabato. Avranno sulla fronte un segno particolare e sotto la lingua un sassolino speciale. La lingua e gli occhi di queste persone saranno fatti diversamente. Il loro sguardo sarà profondo, senza alcuna equivocità. Nei loro occhi si leggerà un solo pensiero: amore e abnegazione. Sono parole vuote ”amore” e “abnegazione”, vero? Riuscite a capire che cos’è l’abnegazione, l’avete provata almeno una volta nella vita? Avete provato almeno una volta nella vostra vita che cos’è l’amore? Un predicatore evangelista mi raccontava un suo vissuto: da tanto tempo egli pregava Dio di dargli la possibilità di sperimentare l’amore Divino. Un giorno lo spirito lo visitò ed egli si sentì dilatare, si sdraiò a pancia sotto e non riusciva a stare nella sua pelle, aveva paura di scoppiare, tanto era vasta e colmante la cosa che si era insediata in lui. Iniziò allora a pregare Dio di liberarlo da questo amore tanto grande per il quale non era pronto e, sdraiato a pancia in giù, si mise a scalciare. Perché scalciava? – Perché stentava a dare. Quando un bambino prende una mela e sua madre vuole riprendergliela, esso scalcia. Perché? – Perché non vuole darla indietro. Il cavallo tira calci. Perché? – Perché non vuole dare. Le persone parlano male con la loro lingua. Perché? – Perché non vogliono dare. Ecco perché agli uomini nuovi è permesso fare del bene nel giorno di sabato, cosicché l’umanità si possa elevare. Il sabato è un giorno divino, che ci innalzerà e trasformerà totalmente e, di conseguenza, noi trasformeremo il mondo. Non sto dicendo che quando arriva il sabato dovremo lasciare tutti i mestieri. No, i mestieri verranno illuminati e saranno cosa buona per noi; saranno basati sul principio di compiere il bene nel giorno di sabato. Non pensate che io voglia distruggere le vostre vedute! No, io voglio togliere la polvere dai vostri occhi. Quando verrò da voi, come prima cosa, vi porterò dell’acqua e vi insegnerò come lavarvi gli occhi, dopo potremo parlare. Avete mai studiato l’arte di lavarsi gli occhi? Vi consiglierei di fare questo esperimento: se non ti senti in forma o stenti a capire qualche materia, oppure c’è qualcuno che non ti piace, prendi una bacinella d’acqua pura di fonte, alza gli occhi a Dio, immergi il tuo viso nella bacinella, apri gli occhi, sbatti le palpebre nell’acqua per un po’ di volte e dì: “Voglio che la mia mente sia pura come quest’acqua”, poi controlla se il tuo stato è cambiato. Se non è cambiato, immergi il viso nell’acqua ancora una volta. Fallo più volte e vedi quale sarà il risultato. L’acqua è l’emblema della vita. Noi dobbiamo adottare il pensiero di fare del bene. Ognuno di voi deve dire a se stesso: “Io sarò buono.” Ma questo non avvenga in modo automatico! Questo significa che dovremo seminare in noi tutti gli alberi da frutto del giardino dell’Eden. Quando arriveranno i nuovi uomini, nei loro cuori, nelle loro anime e nelle loro menti potranno crescere e svilupparsi questi pensieri e sentimenti elevati. Finché avete i vostri concetti attuali, non potremo intenderci. Ascoltandomi, voi direte: “Questo uomo è un ortodosso per parlare così? Se lo è, dice il vero, ma se non lo è, non statelo a sentire!” Se mi ascolta qualche evangelista, dirà: “È un evangelista? Se non lo è, non dategli retta, non può dire la verità!” Mentre qualche patriota dirà: “Se è un patriota, ha ragione, altrimenti non dice la verità.” Alcuni chiedono: “Ha fatto qualche cosa? Se l’ha fatta, se è uno scienziato, gli crediamo.” Se mi ascolta qualche professore, dirà: “Se è un professore, crediamo in lui.” Tutti si mettono a parlare, ma non è questa la misura divina con cui possiamo misurare le nostre azioni. Io posso essere un ortodosso, un evangelista, un patriota, qualche scienziato o chiunque altro, ma questo ancora non indica che parli in modo veritiero. Posso essere interessato, studiare il vangelo con attenzione per capire se per mezzo di esso potrei guadagnarmi da vivere ecc. Gli evangelisti diranno: “I sacerdoti ortodossi sono estorsori.” E gli altri, non lo sono? Sì, gli ortodossi lo fanno a viso scoperto, i protestanti di nascosto, dietro alle spalle. A cosa somiglia questo? Un turco comprò un montone per il bayriam, se lo caricò sulle spalle con l’intenzione di portarlo dal hodgia1 perché gli leggesse una preghiera. Lungo il cammino il montone dava al turco dei forti calci sulla schiena. Quest’ultimo si arrabbiò e per tutto il viaggio imprecò contro l’animale, lo chiamava domuz (porco), ghiaur2 ecc. Arrivato dal hodgia gli disse: “Ho portato un montone perché tu gli legga le preghiere, è per il sacrificio rituale. Però nel viaggio ho tanto bestemmiato nei suoi confronti perché mi dava calci sulla schiena. Andrà bene per il sacrificio?” Il hodgia gli rispose che non andava bene e che ne doveva portare un altro. Il turco comprò un altro montone e lo portò di nuovo al hodgia. Lungo il viaggio anche questo montone scalciava, ma l’uomo taceva e pensava: “Anche tu sei come l’altro, scalci anche tu, ma non ti dirò niente, altrimenti dovrò comprarne un terzo.” Io dico, se scalci, sei uno di loro.

Perciò è permesso all’uomo di fare del bene di sabato. L’uomo deve uscire dal suo egoismo, aprire la sua anima al sole divino, varcare i confini dei suoi concetti attuali. L’umanità odierna è piena di ipocriti. Osservo camminare moglie e marito, sembrano miti, fedeli, ma allo stesso tempo si controllano a vicenda, attenti che l’uno o l’altra non guardino qua e là. “Religione!” Quando il marito non c’è, la moglie è libera di guardare dove vuole, ma quando egli appare, ella diventa subito fedele. Lo stesso vale per il marito. E questa la chiamano “religione”! Perché il marito o la moglie, in presenza l’uno dell’altra, non devono essere liberi di guardare dove gli pare? Che male c’è in questo? Questa limitazione è dovuta al fatto che nella nostra anima non c’è il sabato. Alcuni mi chiedono: “Quando è che si nobiliterà l’umanità, quando è che conosceremo le nuove idee?” Dico: le nuove idee non possono venire finché non sarà arrivato il sabato, finché non avremo imparato a fare del bene nel giorno di sabato. Prendete tutti gli scrittori contemporanei, di ogni livello, e mostratemi uno di loro, più o meno illustre, che ci abbia suggerito il modo o la via giusta per vivere la nostra vita. Tutti usano la stessa tattica – iniziano con l’introduzione e quando hai letto tutto il libro, l’essenziale è rimasto inspiegato. L’autore scrive che la spiegazione si potrà trovare nel libro di tale e tale autore. Vi rivolgete all’altro autore, ma nemmeno questo risolve la questione principale e vi consiglia un terzo autore. Dopo aver letto quest’ultimo, però, siete ancora insoddisfatti. Cerchi, passi da un autore ad un altro e ti rendi conto che tutti sono dei mercenari. Il primo dice: “Io non ho la merce che cerchi, va’ da un altro.” Il secondo dice: “Ho finito quello che cerchi, va’ da un altro.” Il terzo dice la stessa cosa e così via. Infine ti dicono: “Dovrai aspettare un altro ordine e quando arriva la nostra merce, quando avremo fatto i nostri affari, ti aiuteremo.” È così, è un continuo andare di bottega in bottega. Ma per la cultura del futuro

dovremo avere almeno 2 – 3 regole-guida da applicare nella nostra vita. Primo – per l’amore di Dio, posso fare questo? Secondo – per il bene della mia anima, posso fare questo? Terzo – per il bene del mio prossimo, posso fare questo?

Io sono venuto per dire una grande verità, per affermare ciò che dice il Signore che conosco molto bene. A chiunque io abbia detto questa verità ed egli l’abbia provata, ha sempre ottenuto un risultato. Tutto quello che dico, io lo sottopongo a un accurato esame scientifico. Chiunque voglia fare un esperimento con me, non se la caverà facilmente. Da me sono venute alcune persone perché le curassi. Ho chiesto loro: voi avete girato tutti i medici, siete pronti adesso a servire Dio, a dedicargli la vostra vita? Se siete pronti, va bene, vi aiuterò. Qualcuno vuole la conoscenza. Sei pronto a consacrare la tua vita a Dio? Se sei pronto, ti svelerò qualche grande segreto, se non sei pronto, ti parlerò di mele, pere, foglie, rametti e altri simili, ma non ti dirò alcun segreto. Anch’io ho le mie regole-guida, che non infrango mai. Mi chiederete perché faccio così. Rispondo: sei pronto a fare del bene nel giorno di sabato? Sei pronto a servire il Signore che io conosco, da cui provengono tutti i beni, che ha fatto tutto quanto nel mondo e che ha dato la vita agli uomini? Sei pronto a servirlo? Allora anch’io sono pronto a servire te. Ma se non sei pronto, io ti parlerò soltanto di cipolla. Questo è un insegnamento categorico e tutti i grandi maestri hanno agito così.

Dunque, la nuova cultura richiede di fare del bene nel giorno di sabato. Se voi applicaste le nuove regole, avreste un grande risultato. Da così tanti anni, qui a Sofia, io mi consumo la lingua, ma il risultato è scarso, perché il sabato non c’è. Ciò che il sabato richiede, non c’è. Io scorgo questo anche tra i più vicini a me. Quando sono insieme, nonostante siano uno accanto all’altro, tra di loro si avverte un’atmosfera pesante, manca l’intesa. Dico: voi festeggiate il sabato per voi stessi, e io vi parlerò della cipolla! Lo sapete che, se andaste in Cielo, per un solo sguardo brutto come quelli che state gettando qua sulla terra, vi manderebbero via per dieci mila anni? Se un angelo guardasse storto, lo caccerebbero via dal Cielo per dieci mila anni. È severa la regola! Alcuni di voi vogliono andare in Cielo. Ringraziate di non essere lì, considerando il vostro stato attuale. Adesso vi perdonano, perché siete nella scuola sperimentale sulla terra. Sulla terra tutto è permesso, ma in quel luogo puro, per il quale vi state preparando, bisogna essere impeccabili. Lì non si fanno esperimenti. Nell’altro mondo non vi sono pianti e amarezze. Anche nella Scrittura è detto: “Asciugherò le loro lacrime, e non ci sarà più la sofferenza, tutti saranno gioiosi e allegri.” Sapete cosa sono la gioia e l’allegria? Che grande abnegazione è, per un angelo occupato a risolvere grandi questioni, quella di lasciare all’istante il suo lavoro non appena vede un’anima che soffre, precipitandosi ad aiutarla, a consolarla. Chi di voi farebbe questo? È vero, noi faremmo molto per alcune persone, se ci piacciono. Alla persona gradevole tutti possono fare un favore. Un cavaliere è pronto a soddisfare ogni bisogno di una giovane piacente, mentre una brutta, strabica e gobba non la guarda nessuno. Chiedo: quali sono i vostri concetti, se vi comportate così?

Se viene Cristo, in cui riponete le vostre speranze per il miglioramento del mondo, credete che Egli parlerà ovunque? Cacciate via da voi questo diavolo che vi possiede tutti! Basta così! Sono otto mila anni di servitù e schiavitù! Dite a questo diavolo: “Fuori! Riprenditi la tua roba, i tuoi soldi!” Che se ne vada fuori, ma dentro la vostra anima non deve restare traccia alcuna di lui! Ditegli: “Se tu non esci, usciremo noi!” Molto spesso il diavolo non ci sta ad andarsene e tu inizi a mercanteggiare, a far pace con lui. No, liquidalo subito!

Come mai Cristo ha separato questo versetto dal capitolo letto, per pura coincidenza? “Quanto è migliore l’uomo della pecora!” Vale a dire: quanto è migliore il bene del sabato! E io considero il sabato l’emblema dell’amore. Se fate del bene nel giorno di sabato, tutte le malattie e tutte le disgrazie se ne andranno via da voi – consideratelo una certezza. Se tuo figlio si ammala, esamina a ritroso in che sabato non hai fatto del bene. Ripara l’errore e il tuo commercio si riprenderà. Hai scritto un libro, ma la sua vendita non va, ripara il tuo errore e tutto si sistemerà. Il sabato ha influenza su ogni tuo affare, pertanto, dagli la giusta considerazione e tutto ti andrà bene. Questo per me è molto chiaro. Qualcuno mi chiede: “Perché dobbiamo fare del bene?” Senza il compiere del bene, non possiamo avanzare nemmeno di un passo, questo è come un assioma in matematica. Se parti per un viaggio senza pane, fin dove arrivi? Fate una prova: per quanti chilometri riuscirete a camminare senza pane? Ne percorrerete, diciamo 50-60, al massimo 100, ma poi vi fermerete. Dunque, il bene è la forza, il nutrimento grazie a cui l’anima umana può avanzare ed evolvere in questo mondo. Ogni conoscenza, ogni saggezza si baserà sui frutti di questa virtù. Ecco perché devi compiere buone opere, se vuoi arricchirti e progredire nel senso più ampio della parola.

Ogni giorno ha il suo motivo di essere. Ma le persone, non capendo questo, non colgono il vero senso dei giorni nella vita umana. Ad esempio, il primo giorno della creazione Dio ha detto: “Sia la luce!” Ed egli ha visto che la luce era cosa buona. “E fu sera e fu mattina: primo giorno.” Questo è il giorno di domenica, il giorno della luce. Nel secondo giorno Dio ha distinto l’acqua dall’acqua, ossia ha separato la vita superiore dalla vita inferiore, poiché l’acqua, come ho già detto, è l’emblema della vita. Egli ha creato il firmamento, come margine tra queste due vite, e siccome l’evoluzione di questo giorno non è terminata, Dio non si è pronunciato su di esso. “E fu sera e fu mattina: secondo giorno.” Nel terzo giorno Dio ha ordinato il raccoglimento dell’acqua che era sotto il cielo, cioè la vita inferiore, in un solo luogo e l’apparizione dell’asciutto, che è l’emblema del cervello umano e la mente umana. E Dio ha chiamato l’acqua raccolta mare e il firmamento terra. E Dio ha visto che era cosa buona e ha detto alla terra di produrre tutti i tipi di piante, intendendo la generazione di tutti i buoni pensieri nel mondo. “E fu sera e fu mattina: terzo giorno.” Nel quarto giorno Dio ha comandato la comparsa delle due luci grandi nel firmamento del cielo per separare il giorno dalla notte. Egli intendeva: la prima luce – quella grande, era la mente e la seconda – il cuore e dovevano servire all’uomo per distinguere il bene dal male, vale a dire – per discernere uno stato da un altro. Dunque, il quarto giorno è il giorno in cui vanno create le condizioni per sviluppare la mente e il cuore umano. E Dio ha creato tutte le stelle, che rappresentano tutte le forze intrinseche nella vita dell’uomo, le ha poste nel firmamento del cielo, che simboleggia l’anima umana, perché illuminassero la terra insieme alla luce grande – la mente e la luce piccola – il cuore, per regolare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. “E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.” E ha detto Dio nel quinto giorno: “Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, sotto al firmamento del cielo.” Essi indicano tutti gli aneliti e le bramosie dell’umano. E poiché questo dava una direzione e un senso allo sviluppo umano sulla terra, Dio ha visto che era cosa buona e li ha benedetti di riprodursi e moltiplicarsi. È per questo che anche i nostri desideri, costantemente, ogni giorno, si riproducono e si moltiplicano. “E fu sera e fu mattina: quinto giorno.” E nel sesto giorno Dio ha deciso di fare l’uomo, cioè l’intelletto – a sua immagine e somiglianza, che domini sui pesci del mare – i suoi desideri terrestri, sugli uccelli del cielo – i suoi pensieri, sulle bestie dell’intera terra – le sue brame e su tutti gli esseri viventi che strisciano sulla terra – le passioni peccaminose che strisciano nel suo cervello. Dopo, Dio ha inalato all’uomo il Suo respiro, l’ha dotato dell’anima ragionevole perché quest’ultimo Lo riconosca in ogni sua via e perché operi e agisca così come Dio ha operato.

Dunque, quando vuoi visitare qualcuno e portare luce nella sua vita, lo farai esclusivamente di domenica, poiché essa è il giorno della luce spirituale, ergo – gli porterai la luce. Quando vuoi visitare qualche malato, lo farai il lunedì, poiché questo giorno è portatore della vita e così via.

Nel settimo giorno Dio ha riposato. Questo indica che il settimo giorno è il giorno del bene, in cui Dio ha iniziato a manifestare il suo amore per l’uomo. Ecco perché l’ha invitato a far parte di questa grande opera divina della vita divina.

E allora, applicate il sabato nella vostra vita usando il nuovo metodo, provate quello che vi dico! Il bene e l’amore devono essere per l’uomo giorni di festa. Questo deve essere il suo riposo durante tutta la sua vita.


Conferenza tenuta il 21 dicembre 1919 a Sofia


Traduzione dal bulgaro: Irena Yordanova

Redazione: Katia Giannotta