Introduzione storica alla Paneuritmia

Il Maestro Beinsa Duno cominciò a introdurre le prime idee sulla Paneuritmia nel 1922, sotto forma di canti e movimenti che in seguito divennero la base degli esercizi. Questo processo divenne più sistematico nel 1927 e – dopo alcune interruzioni – continuò nei primi anni Trenta.

La Paneuritmia così come la conosciamo oggi non è nata come un sistema già definito e prestabilito, ma ha preso forma grazie a un lavoro progressivo e collettivo guidato dal Maestro. Egli osservava come le persone recepivano ogni singolo dettaglio e quanto fossero pronte ad assimilare specifici elementi degli esercizi. In questo modo tutto veniva sperimentato nella pratica e veniva modificato al fine di raggiungere i migliori risultati. In particolare il Maestro ha lavorato alla creazione e alla trasformazione degli esercizi della Paneuritmia con l’assistenza di alcuni dei suoi discepoli.

Milka Periklieva, una maestra d’asilo, con il permesso del Maestro realizzò una descrizione dei primi 28 esercizi della Paneuritmia, portando autonomamente a termine tale compito nel 1936. In seguito Boyan Boev aggiunse al lavoro della Periklieva un testo riguardante i principi della Paneuritmia, e il tutto fu pubblicato nel 1938. L’aggiunta del testo di Boyan Boev ha creato in seguito l’equivoco che l’intero libro fosse opera sua.

Secondo una testimonianza di Elena Andreeva, una delle stenografe del Maestro, «Egli dava gli esercizi gradualmente, uno per uno. Il processo era il seguente: prima noi (cinque o sei sorelle) imparavamo i movimenti direttamente dal Maestro nel salone di Izgrev e poi il nostro gruppo insegnava i movimenti agli altri. Alla fine andavamo sul prato fuori al salone ed eseguivamo tutti gli esercizi di seguito. Di solito il Maestro era seduto su una sedia o su una panchina e ci osservava. A volte si alzava per farci vedere alcuni movimenti e poi tornava a osservarci. Quando gli esercizi erano complessivamente a posto, allora Boyan Boev organizzava una Paneuritmia sotto la guida del Maestro.

Katya Griva conosceva meglio di tutti gli esercizi: li aveva imparati direttamente dal Maestro e li insegnava a noi. Il Maestro insegnava gli esercizi anche al gruppo di cinque o sei sorelle di cui anche Katya faceva parte. C’era grande entusiasmo e zelo nell’apprenderli ed eseguirli. A me era stato affidato il compito di scrivere la spiegazione degli esercizi.

Naturalmente lo sviluppo della Paneuritmia attraversò diverse fasi. I momenti più esaltanti erano quelli in cui il Maestro stesso mostrava i singoli esercizi nel salone, dove Katya Griva e alcune altre sorelle imparavano i movimenti direttamente da lui. Talvolta il Maestro utilizzava anche un altro approccio: mentre la melodia veniva eseguita, le sorelle dovevano scegliere quali potessero essere i migliori movimenti corrispondenti. In questo modo il Maestro le incoraggiava ad essere creative. Dopo alcuni tentativi, poi, il Maestro mostrava loro come occorreva eseguire l’esercizio. A volte egli usava un altro metodo: mostrava l’esercizio, ma non nella sua completezza, e le sorelle dovevano trovare gli elementi per concluderlo. Quando avevano proposto le proprie versioni della parte conclusiva dell’esercizio, allora il Maestro mostrava loro i movimenti finali corretti, quindi l’esercizio completo veniva studiato e messo per iscritto».

Come riferisce Maria Todorova: «Nel 1934 il Maestro convocò la poetessa Olga Slavčeva (1894-1967) e le chiese: «Sorella, scriveresti le parole per i nostri esercizi?». Olga non era sicura di riuscire a mantenere i testi in sincronia con le melodie senza perdere il ritmo. Il Maestro sorrise e disse: «Ti aiuteremo. Ti manderemo un essere per ispirarti nel comporre le parole e per darti le parole per ogni esercizio». Nel 1935 Olga Slavčeva, sotto lo pseudonimo di Asineta, pubblicò un libriccino dal titolo Paneuritmia, in cui presentava le parole degli esercizi, inclusi il Pentagramma e tre altri canti del Maestro.

Per quanto riguarda la seconda parte della Paneuritmia, ecco quanto ricorda Elena Andreeva: «I Raggi di Sole furono dati nel 1942. Dopo essere tornati dal lavoro, tutti si riunirono nel prato davanti al salone di Izgrev, dove venne accesa una grande lampada elettrica e vennero dati gli esercizi uno dopo l’altro. Quello stesso anno fu pubblicato un libro che raccoglieva tutti gli esercizi, la loro descrizione scritta, la musica data dal Maestro e le parole scritte da Vesela Nestorova. Il titolo del libro era: Raggi di Sole – Musica, movimenti e parole del Maestro».

Elena Andreeva aggiunge: «Sono state conservate fotografie che mostrano come apprendevamo la Paneuritmia. Mentre danzavamo ci muovevamo in cerchio e il Maestro era seduto su una sedia. In altre fotografie il Maestro mostra i movimenti mentre noi ci muoviamo dietro di lui ripetendoli. A volte il Maestro mostrava l’esercizio a qualcuno, che poi lo trasmetteva a noi; quindi noi lo eseguivamo e il Maestro osservava. Non ci correggeva personalmente, ma faceva in modo che ci correggessimo da soli. Il suo approccio era molto delicato e gentile. L’intera Paneuritmia fu terminata e assemblata nel 1942».

[dall’Introduzione del libro Paneurhythmy, Edizioni Byalo Bratstvo (2015), a cura di Antoaneta Krushevska]