Conferenze del 1° anno della Classe occulta dei giovani

24 febbraio 1922 – 2 agosto 1922

24 febbraio 1922, Sofia

1° marzo 1922, Sofia

8 marzo 1922, Sofia

15 marzo 1922, Sofia

29 marzo 1922, Sofia

5 aprile 1922, Sofia

12 aprile 1922, Sofia

19 aprile 1922, Sofia

26 aprile 1922, Sofia

3 maggio 1922, Sofia

10 maggio 1922, Sofia

17 maggio 1922, Sofia

24 maggio 1922, Vitoša

31 maggio 1922, Sofia

7 giugno 1922, Sofia

14 giugno 1922, Sofia

21 giugno 1922, Sofia

28 giugno 1922, Sofia

5 luglio 1922, Čam-Korija

26 luglio 1922, Čam-Korija

2 agosto 1922, Sofia

1. Le due vie


Preghiera segreta
[1]


Qual è l’idea principale che anima l’allievo al suo ingresso nella scuola? Egli desidera diventare istruito, acquisire conoscenze, far crescere ciò che è riposto nella sua anima, nella sua mente e nel suo cuore. E dopo aver acquisito conoscenze, dopo aver coltivato i propri talenti e capacità, egli deve conservarli. A tal fine è necessario un buon terreno, affinché ogni pensiero che vi cada sopra possa dare frutto.

Dunque, anche voi, in qualità di allievi, volete imparare, volete occuparvi della scienza. Che cosa significa la parola scienza? Se ci soffermiamo sul significato delle lettere che compongono questa parola, scritta in latino o in alcune delle lingue slave, noteremo che in essa si nascondono due diversi concetti. Nelle lingue slave la combinazione delle lettere nella parola наука (nauka)[2] mostra che gli Slavi cercano nella scienza un metodo attraverso cui conciliare le contraddizioni della vita. La razza anglosassone, invece, che si serve della parola latina scientia per esprimere sia il concetto di conoscenza sia quello di scienza, mostra una mente rivolta sia allo studio delle relazioni fra le diverse forme sia agli eterni cambiamenti che avvengono nella Natura vivente. La s, prima lettera della parola scientia, rappresenta l’infinito. Dunque, da un punto di vista occulto, potete studiare la scienza con lo scopo di trovare un metodo per conciliare le contraddizioni della vita, oppure con quello di trovare un modo per utilizzare le forze della Natura. Chi studia la scienza con lo scopo di utilizzare le forze della Natura incorre in un grande pericolo. Il pericolo consiste nella manifestazione di un sacro egoismo dell’individuo, il quale comincia a considerarsi migliore degli altri, a darsi più importanza, dicendo a se stesso: «Io dispongo di forze che posso utilizzare come meglio credo». Quindi ci sono due categorie di persone: alcuni hanno una grande considerazione di sé, pensano di poter fare tutto, di sapere molte cose e così via. Altri, invece, come gli Slavi, nella propria vita cercano un metodo con cui poter conciliare le contraddizioni in cui si imbattono, e nello stesso tempo cercano di guarire i dolori del proprio cuore. In questo senso gli Slavi sono più vicini alla verità.

E così, se volete occuparvi della Scienza occulta, dovete innanzi tutto studiare voi stessi. «Conosci te stesso!», ha detto Socrate. Cosa significano le parole conosci te stesso? Che cosa dovete conoscere in voi stessi, ciò che è superiore o ciò che è inferiore? Conoscere voi stessi significa conoscere ciò che è superiore, il Principio divino in voi. In altre parole, significa conoscere Dio in voi stessi. Se conosceste Dio in voi stessi, conoscereste anche le condizioni in cui poter crescere e svilupparvi correttamente; conoscereste le condizioni che, da un lato, darebbero una direzione alla vostra crescita e al vostro sviluppo, dall’altro equilibrerebbero le forze che agiscono in voi. Immaginate una persona che cresca correttamente, una persona il cui cuore e la cui mente si sviluppino bene e dalla quale tutti si aspettino qualcosa di buono; nella sua vita, tuttavia, accade qualcosa di inaspettato e la sua forma viene distrutta, non ne rimane più nulla. Qual è il motivo di questa disgrazia? Il motivo della disgrazia risiede in chi ha creato quella forma. Molti diranno che quello era il destino della persona in questione. Quando il vasaio fa un vaso storto, non cotto a sufficienza, chi ne è responsabile? Il vasaio stesso. Allora egli cosa fa? Fa a pezzi il vaso, lo rimpasta e ne fa uno nuovo, ma più bello, più robusto, cotto meglio. Dunque ciò che è superiore rompe sempre le forme di ciò che è inferiore per elaborarlo, modellarlo, fino a estrarne una forma più bella e perfetta. Cos’altro si potrebbe fare con i vasi che non sono stati ben modellati, se non romperne le vecchie forme affinché vengano rielaborate e trasformate in forme più solide e perfette?

Spesso i giovani credono di essere più intelligenti dei vecchi e dicono: «I vecchi hanno fatto il loro tempo, noi mostreremo loro come vivere». Un tempo, però, anche quei vecchi dicevano la stessa cosa, e dopo di loro sono venuti questi giovani, che non ne approvano la vita e pensano di poterla correggere. Anche questi ultimi, tuttavia, invecchieranno senza correggere la propria vita. Così, una dopo l’altra, si succedono generazioni di giovani che vogliono mostrare ai vecchi come vivere, ma senza successo. Perché? Perché anche loro, come i vecchi, adottano vecchi metodi. Dico: i vecchi metodi non possono risolvere le questioni fondamentali della vita. I giovani devono fare attenzione a non ricadere nelle debolezze dei vecchi. Piuttosto imparino dalle esperienze di questi ultimi per capire cosa è mancato loro e perché la loro vita è trascorsa infruttuosamente. I motivi dell’insuccesso dei vecchi sono molteplici e profondi, e rappresentano una storia tutta da studiare.

Ora vi darò un tema su cui tutti dovete riflettere. Il tema è il seguente: “Il metodo di lavoro più ragionevole”. Ciascuno di voi pensi a quale sia il metodo di lavoro più ragionevole. La Scienza occulta è empirica, poiché ogni conoscenza è preziosa se può essere applicata nella vita. È proprio questo che determina la vostra collocazione come allievi: quando un allievo desidera entrare in una scuola di musica per imparare a suonare il violino gli viene dato uno strumento da suonare e, a seconda di come riesce a farlo, si deciderà in quale classe inserirlo. Se l’allievo si dimostra mediocre, il professore di violino gli consiglierà di iscriversi a un’altra scuola, di non perdere il proprio tempo.

In una delle prossime lezioni parlerò di come l’essere umano possa relazionarsi in modo ragionevole con la Natura vivente, ma prima dovete esprimervi sul tema: “Il metodo di lavoro migliore, il più ragionevole”. Esprimersi su un argomento è per l’uomo un privilegio, un’occasione straordinaria. Da un punto di vista occulto, per metodo migliore si intende quello che può essere applicato nella vita reale. Un certo metodo, quando non può essere applicato, devia l’essere umano dallo scopo del suo lavoro, lo conduce da qualche altra parte, lontano, senza portargli risultati concreti. Poiché nella vostra evoluzione non vi trovate tutti allo stesso livello, ognuno di voi presenterà il proprio specifico metodo di lavoro, quello che può applicare nella sua vita. Alcuni di voi sono materialisti-idealisti, cioè nella vita danno precedenza a ciò che è materiale; gli altri, invece, sono idealisti-materialisti, cioè danno precedenza alle idee. Questo è ciò che distingue tutte le persone. Gli idealisti sostengono che le idee creano ogni cosa: di quali idee parlano? Certamente non delle loro: esistono idee più elevate di quelle umane, cioè le idee dell’infinito Principio divino.

E così, in questa Scuola dovete imparare a servirvi dei metodi con i quali lavora la Natura. Così come i fiori utilizzano i raggi solari, anche voi dovete utilizzare le forze della Natura vivente, e a quel punto ciascuno realizzerà ciò per cui è nato. Questa legge trova applicazione anche nel corpo umano. Ogni parte dell’organismo umano gioca un ruolo specifico. Per esempio, le gambe camminano e, allo stesso tempo, sostengono tutto il peso del corpo; le mani lavorano, prendono, sollevano e posano svariati pesi; gli occhi guardano, le orecchie ascoltano, e così via. Dunque ogni organo del corpo umano svolge una funzione particolare. In questo senso ogni essere umano rappresenta uno specifico organo all’interno dell’organismo della Natura, e ciascuno deve svolgere la propria funzione. Chi trova il proprio posto nella Natura e comprende a cosa è destinato potrà svolgere correttamente la propria funzione come parte del grande Organismo divino.

Ora, in qualità di allievi di questa Scuola, potete sollevare delle questioni di vostro interesse, ma solo quelle che riguardano le vostre necessità. Per esempio, a cosa è interessato chi è affamato? Al pane. Chi ha fame vuole sapere com’è il pane che gli viene offerto: caldo o freddo, fresco o ammuffito. La stessa legge va applicata anche alla conoscenza, se volete creare dentro di voi qualcosa di sano. Voi giovani non dovete ripetere l’errore di quello zingaro che inizialmente si cibò di foglie, e poi mangiò un po’ di pane e formaggio. Egli era andato a lavorare alla vigna e aveva messo nella propria sacca un po’ di pane e un pezzo di formaggio per la colazione. Dopo aver lavorato un po’ si sentì affamato, guardò il pane e il formaggio e si rese conto che non avrebbero mai potuto saziarlo; pertanto raccolse un po’ di foglie di vite e cominciò a mangiarle. Alla fine mangiò il pane e il formaggio, per poi dire a se stesso: «Un ottimo pranzo!». No, non vi consiglio di ingozzarvi dapprima di foglie di vite e poi di mangiare un po’ della conoscenza occulta. Guardatevi da questo errore. Nel lavoro non sono ammessi errori, e se ne commettete, correggeteli! Il crimine non sta tanto nell’aver commesso un errore, ma nel non correggerlo. Nel momento in cui vi rendete conto di aver sbagliato, rimediate. Non vi è nulla di criminale nel fatto che un pensiero distorto abbia attraversato la vostra mente, ma quel pensiero distorto deve essere corretto. L’aspirazione della vostra mente, del vostro cuore e della vostra volontà deve essere orientata a correggere gli errori. Solo in questo modo formerete in voi stessi un carattere su cui potrete sempre contare.

Ora, dovete considerare che, quando gli allievi entrano in una scuola, in un primo momento il maestro è gentile e attento nei loro confronti. Tuttavia, man mano che gli allievi avanzano nella conoscenza e il programma diventa più difficile, anche il maestro diventa più esigente nei loro confronti, specialmente nei confronti di quelli che non studiano. Il maestro, quindi, cambia il proprio atteggiamento verso gli allievi che non si impegnano. La prima cosa che viene richiesta all’allievo è di essere capace di studiare, dunque anche voi dovete studiare, e molto seriamente. Ogni scienza ha delle regole che vanno conosciute e rispettate. Ai giovani viene richiesto autocontrollo, ma non un autocontrollo apparente, esteriore, bensì autentico. Esistono due tipi di autocontrollo: uno è esteriore, apparente, e in esso l’equilibrio interiore dell’uomo viene sempre turbato; l’altro è interiore, profondo, e in esso l’equilibrio dell’uomo è imperturbabile.

Vi farò un esempio di autocontrollo esteriore. Un giovane si era fidanzato con una bella ragazza, che aveva grande nobiltà d’animo e un apparente autocontrollo sulle proprie azioni. Egli la lodava spesso davanti ai propri amici e un giorno condusse uno di questi come ospite a casa della fidanzata per presentargliela. Dopo un po’ che erano seduti a parlare, la fidanzata portò un vassoio con un dolce da offrire e il fidanzato la fece volutamente inciampare per vedere come avrebbe reagito in una simile circostanza. Dal momento che lei portava il vassoio con il dolce e dei bicchieri d’acqua, tutto cadde per terra e sia il dolce sia l’acqua finirono sul pavimento. La fidanzata mantenne pieno autocontrollo e presenza di spirito, dicendo: «Non fa nulla!». Si chinò tranquillamente, raccolse i bicchieri, asciugò l’acqua e andò nell’altra camera. Il fidanzato si rivolse all’amico dicendogli: «Ecco un esempio di autocontrollo, di nobiltà di carattere! Ciò significa che lei è una ragazza ideale!». Dopo che si furono sposati, però, le cose non andarono come lui pensava. Una volta le chiese: «Dov’è finito il tuo autocontrollo?». Lei rispose: «Saresti dovuto entrare nell’altra camera per vedere cosa stava succedendo di là. Solo il legno del tavolo potrebbe raccontarti quanto ero arrabbiata!». Dico: questo non è autocontrollo. Qualcuno vuole aprire una finestra: la tira, ma questa non si apre; tira una seconda, una terza volta, e la finestra ancora non si apre. Egli comincia a innervosirsi, ad arrabbiarsi e a tirare ancora più forte, come se la finestra fosse colpevole di tutto ciò. Innanzi tutto la finestra non ha consapevolezza, non può comprendere che qualcuno possa irritarsi a causa sua; la stessa cosa si può dire anche delle forze occulte: alcune di esse sono consapevoli, ragionevoli, mentre altre sono consapevoli solo in parte, e non sono ragionevoli. Quando dico che alcune forze sono consapevoli, ciò indica che esse vanno nella stessa direzione in cui ci muoviamo anche noi. Le forze non ragionevoli, invece, vanno nella direzione opposta al nostro movimento. Dunque ognuno deve sapere se una determinata forza procede in armonia con il proprio sviluppo. Allo stesso modo dovete osservare se i vostri pensieri, sentimenti e azioni procedono in accordo con il vostro sviluppo. Nel momento in cui vi imbattete in un certo pensiero o sentimento, mettetelo subito sotto osservazione per capire dove collocarlo, se a sinistra o a destra. L’allievo deve capire come discernere, deve sapere dove collocare esattamente ogni suo pensiero, ogni suo sentimento e ogni sua azione. In questo campo alcuni allievi avranno successo al 25%, altri al 50%, altri ancora al 75% e quelli più capaci al 100%. L’allievo deve lavorare su se stesso per aumentare progressivamente questa percentuale, per non cadere in errori e illusioni.

E così, dopo ogni lezione passeremo a qualche esperimento. Ciò significa che dopo ogni lezione sarete messi alla prova, non soltanto teoricamente, ma anche praticamente. Ogni conoscenza teorica deve essere applicata alla vita per essere sviluppata e sperimentata. Chi vuole occuparsi dell’occultismo deve sapere che sarà sottoposto a diverse prove e difficoltà, e dovrà risolverle correttamente. Dite: «Anche senza tutto questo abbiamo delle difficoltà». Sì, ma adesso ne comprenderete il senso, e quando lo avrete compreso potrete utilizzare quelle difficoltà come metodi di cura. Per esempio, qualcuno lamenta dolori in tutto il corpo: gli fanno male le braccia, le gambe, la testa, la schiena e ha disturbi allo stomaco. Di tutti quei dolori il mondo invisibile farà per lui un unico dolore, ma più grande, così egli rivolgerà tutta la propria mente a quel dolore, che lo costringerà a curarsi. In questo modo egli dimenticherà i piccoli dolori e comincerà a lavorare intensamente in una sola direzione. Quindi una grande difficoltà attira le forze verso un centro: diversamente nell’uomo si produrrebbe una dispersione, un dissiparsi delle forze e della concentrazione. Anche la Natura agisce nello stesso modo: crea nell’uomo un grande dolore con il quale cura ogni cosa. Voi non vi siete ancora imbattuti nei grandi dolori.

Dopo aver riflettuto sul tema che vi ho dato scriverete possibilmente poco, solo l’essenziale del vostro pensiero. Ognuno darà la propria risposta su quale sia il miglior metodo di lavoro. Quello che hanno scritto gli studiosi sulla questione per voi non è importante; a volte ciò può corrispondere al vostro modo di comprendere le cose, alla vostra natura, e a volte no. Per voi è importante regolare il vostro lavoro secondo i metodi della Natura ragionevole e non secondo quelli degli studiosi ordinari. Solo in questo modo vi avvicinerete ai principi generali della vita. Ecco perché ognuno lavorerà applicando il metodo che conosce ed è specifico per lui. Questo dipende dalla vostra scrupolosità, dalla vostra sincerità nel lavoro e dal vostro profondo desiderio di acquisire qualcosa di prezioso. Tanti diranno che non hanno le condizioni per lavorare. Da questo punto di vista gli Americani primeggiano: in America incontrerete studenti liceali o universitari che lavorano come assistenti in cucine o uffici, e in questo modo riescono a portare a termine il liceo o l’università. È un bene quando nella vita arrivano delle condizioni favorevoli, ma tutte le condizioni devono essere utilizzate in modo ragionevole. Anche nelle condizioni più difficili è possibile trovare almeno dieci, quindici minuti di tempo libero per leggere, per impegnarsi. Cosa impedisce alla casalinga di leggere un po’ mentre taglia la cipolla, mentre cucina? Sia le cattive che le buone condizioni hanno lo scopo di porre l’allievo in una situazione in cui possa superare le difficoltà. Solo in questo modo egli può crescere e svilupparsi correttamente.

 

Preghiera segreta

 

1a lezione del Maestro, tenuta il 24 febbraio 1922 a Sofia

 



Note

[1] Momento di preghiera personale silenziosa. Il Maestro dà alcune spiegazioni sulla preghiera segreta nella parte conclusiva della terza conferenza.

[2] In bulgaro e in altre lingue slave la parola наука (nauka) significa scienza.

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 3-12).

2. Paura e coraggio


Preghiera segreta


Sono stati letti i lavori sul tema: “Il metodo di lavoro più ragionevole”.


È bene fare un riassunto dei temi già letti per vedere quali siano i principali pensieri in essi contenuti. Dovete tutti sapere una cosa: in ogni lavoro l’essere umano deve iniziare dalle difficoltà più piccole. Scriverò alcuni numeri che addizionerete, e dalla loro somma complessiva dovrete trarre qualche conclusione.

Sarà ancora meglio se ciascuno di voi rifletterà su questi numeri per conto proprio.

Ora, invece, scriverò la frase: “Fir-fjur-fen tao bi aumen”.[1] Questa frase significa: “Con una paura minima e un’oscurità minima”. Quindi nella Via divina bisogna procedere con paura e oscurità minime. Perché? Perché una paura minima e un’oscurità minima causano solo un minimo danno e una minima deviazione. Chi ha molta paura non può seguire questa via. Ecco perché, per accedervi, occorre acquisire l’arte di mantenere nella propria coscienza una paura e un’oscurità minime. La frase “Fir-fjur-fen tao bi aumen” si può tradurre anche con le parole: “Senza paura e senza oscurità!”. La paura è generata dal peccato e genera a sua volta oscurità, tuttavia non dovete confondere la paura con la cautela. Se qualcuno ammette l’esistenza di una Causa prima nel mondo e nonostante ciò ha paura, non ha capito qual è l’essenza di questa Causa prima.

E così, in qualità di allievi, seguirete la nuova via senza paura e senza oscurità. Chi ha paura perderà la propria luce e, come naturale conseguenza, sopraggiungerà l’oscurità; vale anche il contrario: quando arriva l’oscurità, a quest’ultima seguirà la paura. Paura e oscurità sono due stati della coscienza umana che devono essere necessariamente regolati. Con che cosa? Con il coraggio e la luce. Altrimenti, al suo ingresso nella Scuola, l’allievo si porrà continuamente domande del tipo: «Sarò in grado di seguire la Scuola? Avrò successo? È il momento giusto per seguire la Scuola? Dispongo delle qualità necessarie? E se a un certo punto dovessi crollare? E se tornassi indietro?». No, è un’altra la domanda che l’allievo deve porsi: «Voglio studiare o no?». Se risponde a se stesso che vuole studiare, questo desiderio gli darà la forza di superare tutte le difficoltà della vita. Se avete paura sperimenterete il versetto delle Scritture: «Quelli che hanno paura non entreranno nel Regno di Dio». E in verità chi ha paura non può diventare né studioso né filosofo né statista. Insomma, chi ha paura non può avere successo in alcun campo: sarà come una lepre. Esiste, tuttavia, un animale ancora più pauroso: la rana, ad esempio, è più paurosa della lepre e viene considerata come un simbolo del materialismo estremo. Analogamente, i materialisti sono persone paurose: una persona ricca e molto materialista, se le togliete il denaro, perderà subito la propria audacia. Finché era ricca si trovava nella situazione della lepre, ma quando viene derubata si ritrova in quella della rana. Dunque quando pensate alla lepre immaginate una persona ricca e materialista che non sia stata completamente derubata e pertanto scappa affinché non le vengano portate via tutte le sue ricchezze. La rana, invece, rappresenta la persona che è stata completamente derubata, e non le rimane altro che saltare in acqua per trovarvi la propria salvezza.

Ora vi presento tre animali che simboleggiano la paura: la lepre, la rana e l’uccello. Se spaventate una lepre, essa correrà nel bosco; se spaventate una rana, essa salterà nell’acqua; se spaventate un uccello, esso volerà nell’aria. Infine, se spaventate un essere umano, egli deve dire a se stesso: «Senza paura e senza oscurità!». Scrivete questa frase in modo chiaro e leggibile, senza aggiungere alcun commento.

Chiedo: quando andate a fare un’escursione che obiettivo avete in mente? Di raggiungere qualche alta vetta montana, e per far ciò cominciate a salire, riposandovi di tanto in tanto, finché non avrete raggiunto la vetta. Applicherete lo stesso metodo anche nello studio della Scienza occulta. Mentre cercate di raggiungere un’alta vetta vi riposerete in molti luoghi, e in altrettanti luoghi mangerete qualcosa per recuperare le vostre forze. Tanti dicono che la Scienza occulta sia pericolosa. La Scienza occulta è pericolosa, ma soltanto per quelli che hanno paura. Per le persone coraggiose la Scienza occulta è priva di pericoli. Quando si dice che la Scienza occulta è pericolosa ci si riferisce al fatto che coloro che hanno paura verranno messi alla prova per vedere se resisteranno oppure no. Quando si chiede a coloro che hanno paura di percorrere senza alcuna oscurità la via, essi rispondono: «Come possiamo farlo senza oscurità se per noi la luce è inaccessibile?». Ciò prova che essi hanno paura anche della luce. Mentre svaligia una cassaforte, ad esempio, il ladro lavora nell’oscurità; se da qualche parte entrasse della luce, il suo cuore sobbalzerebbe.

Dunque esistono due metodi con i quali gli allievi delle due Scuole – quella bianca e quella nera – vengono messi alla prova: gli allievi della prima Scuola avanzano senza paura e senza oscurità, mentre quelli della seconda procedono con paura e oscurità. Quindi l’allievo della Fratellanza Bianca avanzerà nella via senza paura e senza oscurità, mentre quello della fratellanza opposta procederà con paura e oscurità.

I giovani devono essere previdenti per sapere su quale via avanzano. Chi si mette in cammino deve inviare qualcuno in avanscoperta per esaminare le condizioni in cui si verrà a trovare: se la strada è sgombra, se ci sono ponti costruiti dove serve, se occorre andare a piedi, a cavallo e così via. Così, conoscendo in anticipo le condizioni del cammino, egli avanzerà con coraggio. Molte volte vi siete incamminati per questa strada e altrettante volte siete tornati indietro, ma ora, una volta in cammino, bisogna che resistiate. Riscontriamo la stessa cosa anche nelle scuole terrene: molti allievi entrano al liceo, ma alcuni di loro finiscono solo il primo anno e poi lasciano la scuola, altri finiscono solo il secondo anno, altri ancora solo il terzo e così via. Sono in pochi a finire il liceo, mentre i più capaci continuano a studiare ancora in qualche università. Nella vita, però, accade il contrario: allievi che al liceo erano capaci in seguito rimangono indietro nella vita, oppure, allievi che nei primi anni del liceo erano capaci, eccellenti, negli ultimi anni peggiorano. Altri ancora non andavano bene nelle classi inferiori, mentre nelle classi superiori diventano bravi e finiscono il liceo con ottimi voti. Questo è dovuto a un particolare motivo psicologico: quando i genitori e gli insegnanti lodano in modo eccessivo i bambini, in questi ultimi si sviluppa la vanità; questa risiede nella parte posteriore del cervello, dove attira gran parte del sangue, facendo sì che la parte anteriore del cervello cominci a nutrirsi di meno e gradualmente si indebolisca. Ecco perché, quando vi lodano troppo, le persone senza volerlo frenano lo sviluppo della vostra mente. Per questo gli insegnanti devono astenersi dal lodare i loro allievi capaci. Il centro della vanità, che si trova nella parte posteriore della testa, è come un ladro che porta via gran parte del sangue destinata alla parte anteriore del cervello. Questo è il motivo per cui la mente delle persone vanitose non può svilupparsi correttamente. Questo è espresso anche nel versetto: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».[2] Dunque chi vuole sviluppare e far lavorare la propria mente non deve essere vanitoso. È stato osservato che coloro che sono stati molto derisi e presi in giro sono diventati in seguito scienziati, poeti, musicisti, mentre coloro che sono stati molto lodati – e da cui ci si aspettava qualcosa di buono – sono rimasti mediocri. Perché? La  loro mente non è stata ben nutrita e pertanto non ha potuto svilupparsi. Quindi, finché siete vivi, siate sordi sia alle lodi sia alle critiche; quando morirete, allora potrete ascoltare ciò che la gente dirà di voi al cimitero. Per esempio, qualcuno potrebbe chiedervi: «Tu sei un allievo della Scuola occulta? Lo sai che da te non verrà fuori niente di buono?». Non prestate attenzione a queste parole. Qualcun altro potrebbe dirvi: «Tu sei un ottimo allievo, non ce ne sono altri come te». Non prestate attenzione neanche a questo. Qualsiasi cosa vi dicano, andate avanti, proseguite il vostro lavoro.

E così, mettete in pratica questo metodo per vedere quali risultati darà, ma non fatelo per paura: nella vita, infatti, molte persone sono audaci, ma sotto l’influenza della paura. Questa non è vera audacia: occorre essere audaci, ma con consapevolezza, non per paura. Anche il gatto, quando si spaventa, dapprima si raggomitola, ma poi si risveglia in lui l’istinto di conservazione, diventa audace ed è pronto a gettarsi sul proprio aggressore. Questo non è coraggio, bensì l’audacia di chi teme per la propria vita. La vera audacia implica il coraggio in ogni momento della vita, in ogni condizione. Detto in termini occulti, chi è audace esita esteriormente senza vacillare interiormente. Solo l’Amore di Dio, in quanto perfetto, genera il coraggio; nessun altro amore è in grado di far diventare l’essere umano coraggioso, audace. Nel mondo fisico non potete conoscere l’amore finché non conoscete il coraggio: finché il vostro cuore batte per la paura, qualsiasi cosa possiate dire sull’amore, non starete parlando di Amore divino. Quando l’uomo è spaventato da qualcosa, il suo cuore palpita in un modo particolare: le energie della paura, quindi, provocano in lui stati psicologici particolari che si riflettono sul cuore sotto forma di una particolare palpitazione a causa della quale il viso impallidisce. Quando si spaventa, egli dapprima impallidisce poiché il sangue si ritira verso il cuore, poi diventa rosso – il sangue riprende a circolare – e allo stesso tempo si manifesta anche la rabbia. E in verità chi ha paura teme il parere altrui, si offende facilmente e, quando viene messo in imbarazzo davanti agli altri, va in collera, si arrabbia. Per esempio, un adepto della loggia nera potrebbe venire da voi e cominciare a tentarvi, a ingannarvi riguardo a qualcosa; voi cedete alle sue parole, gli credete e commettete qualche crimine. Poi egli vi si ripresenta come benefattore offrendovi un metodo per proteggervi, per nascondere il crimine, affinché non venga scoperto. In questo modo, però, interviene qualcosa di ancora più pericoloso: la menzogna. Dico: chi è coraggioso, audace, non cade mai in tentazione, e questo l’allievo deve saperlo, perché quando entrerà nella Scuola incorrerà in una serie di tentazioni.

In questa lezione vi ho parlato della lepre e della rana in quanto simboli. Con questo voglio attirare la vostra attenzione affinché, in qualità di allievi, riflettiate su tutti i fenomeni della vita e della Natura e su tutti gli oggetti, dandone una traduzione simbolica. Per esempio, come tradurreste le parole fiume, albero e montagna? E che traduzione dareste di animali quali il lupo, la volpe e la rana? Che cosa simboleggiano la mosca e la zanzara? Sono tutti simboli che rappresentano il linguaggio della Natura. L’allievo deve studiare questo linguaggio per sapere come mai la Natura ha creato tutti gli animali, le piante e i minerali. Essa li utilizza come lettere del suo alfabeto, così come noi ci serviamo delle lettere e delle sillabe per esprimere il nostro pensiero. Dunque, quando metteremo tutti i minerali, le piante e gli animali al loro posto, avremo come risultato la parola ragionevole, il pensiero ragionevole della Natura vivente. Chi vuole studiare questo linguaggio deve cominciare dalle immagini più semplici e andare gradualmente verso quelle più complesse.

Preghiera segreta

2a lezione del Maestro, tenuta il 1° marzo 1922 a Sofia

 


Note

[1] Nel testo bulgaro la formula è scritta a lettere latine ed è traslitterata nel modo seguente: Fir-für-fen tao bi aumen.

[2] La Sacra Bibbia (Gc 4,6).

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 13-19).

3. La forza di volontà


Preghiera segreta


È stato letto un riassunto dei lavori sul tema: “Il miglior metodo di lavoro”.


Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: “Il ruolo della volontà nella vita”. Riflettete bene su questo tema e scrivete una pagina al massimo. Questo tema è importante per voi, perché la volontà non ha ancora trovato il proprio posto nella vita. Oggi la maggior parte delle persone possiede una volontà debole. Perché? Perché la manifestazione della volontà ha origine da una vita ragionevole, in cui non vi sono devastazioni.

Ora vi darò alcune regole attraverso cui potrete distinguere le azioni volontarie consapevoli da quelle inconsapevoli. E allora, quando giungerete alla volontà consapevole, la considererete la più elevata manifestazione della vita umana. Ecco perché, scrivendo il tema, dovete cercare di essere liberi: ognuno di voi si esprima secondo la propria comprensione. Scrivete senza paura, senza dubbi e senza esitazioni: non abbiate timore che sia giusto o sbagliato. Se avete paura, ciò significa che non avete volontà, che non volete esprimervi. Esprimetevi, manifestate la vostra volontà, anche scrivendo qualcosa di stupido. Come fate a sapere se lo è davvero? Molti pensano di essere stupidi se esprimono soltanto la propria opinione, senza citare qualche autore noto. Secondo me chi cita solo pensieri altrui – senza comprenderli e senza averli vissuti – e si crede colto è più stupido rispetto a colui che esprime i pensieri che ha vissuto e sperimentato. Non c’è al mondo una norma che definisca cosa sia intelligente e cosa sia stupido. Ciò che oggi viene ritenuto intelligente domani potrà essere considerato stupido. Per esempio, in una delle culture passate le persone si salutavano con la lingua, cosa che oggi fanno gli animali. Se ai nostri giorni due persone si salutassero con la lingua, si tratterebbe di un atavismo. Oggi l’usanza è quella di salutarsi con una stretta di mano, e un giorno anche la stretta di mano potrebbe essere sostituita da un’altra forma di saluto.

Ora vi darò alcune regole che gli allievi della Scuola occulta devono rispettare. Quindi, quando l’allievo si trova al suo ingresso nella Scuola occulta, sia come effettivo sia come uditore, deve sapere quanto segue:

1) Se prova anche una sola volta a correggere l’Assoluto, il Divino, viene allontanato dalla classe.

2) Se si assenta dalla classe senza alcun motivo, senza una ragione importante e improrogabile, viene allontanato dalla classe. Davanti alla propria coscienza e nel profondo della sua anima l’allievo deve sapere se le ragioni che lo hanno trattenuto dal recarsi a Scuola sono importanti. Stabilire l’importanza di queste ragioni è qualcosa che viene assolutamente lasciato alla coscienza dell’allievo. L’allievo non deve mai mentire a se stesso; se inganna se stesso egli è di per sé fuori dalla classe.

3) Chi non esegue il compito che è stato assegnato a Scuola viene allontanato dalla classe.

4) Se due allievi si insultano a vicenda vengono entrambi allontanati dalla classe. Agli allievi della Scuola occulta non è assolutamente permesso arrabbiarsi e litigare fra loro.

5) Tutto ciò che accade e viene detto in classe deve rimanere segreto. Chi prova a riportare all’esterno qualcosa di quello che avviene nella Scuola viene allontanato dalla classe. Vi sono cose che non devono essere portate fuori dalla Scuola.

Ora attirerò la vostra attenzione sul seguente fenomeno naturale: tutti i giovani polloni degli alberi e tutte le piante appena nate aspirano a crescere velocemente verso l’alto. Una volta raggiunta la massima altezza possibile cominciano a svilupparsi in larghezza. Anche il pittore lavora secondo questo metodo: prima abbozza sulla tela le linee generali di un oggetto, cioè l’altezza, l’idea che vi è nascosta, e poi vi aggiunge le ombre, la larghezza e lo spessore. Ciò evidenzia che in un primo momento occorre comprendere le linee principali, cioè le idee importanti. Per esempio, se disegnaste un essere umano, su quali linee soffermereste la vostra attenzione? Dapprima vi soffermereste sulla forma del corpo, sugli occhi, le orecchie, le sopracciglia, il naso, la fronte e la bocca, e successivamente traccereste le ombre. Se sul viso dell’essere umano ci sono molte ombre, ciò significa che egli si trova in grande difficoltà. In generale, se il fondo del viso è scuro, ciò è indice delle condizioni sfavorevoli in cui vive, e in verità, quando qualcuno passa delle notti insonni, attorno ai suoi occhi compaiono delle ombre.

Una delle cose importanti nella vita dell’essere umano è il sonno, e proprio per questo l’allievo della Scuola occulta deve dormire correttamente. Egli deve stabilire a che ora coricarsi. Inoltre, dopo essersi coricato, deve darsi l’obiettivo di addormentarsi subito o al massimo nei cinque o dieci minuti successivi. Anche voi dovete fare esperimenti in questo senso, dovete esercitare la vostra volontà per vedere se siete in grado di coricarvi esattamente all’ora stabilita e addormentarvi nel giro di dieci minuti. Se riuscite ad addormentarvi a un’ora stabilita, la vostra volontà è forte; se passa una mezz’ora o più e non riuscite ad addormentarvi, la vostra volontà è debole. Con questo esercizio metterete alla prova la vostra forza di volontà, altrimenti vi sarete soltanto illusi di avere una volontà forte. No, la volontà si sperimenta soltanto attraverso degli esercizi. Per rinforzare la vostra volontà, quando vi coricate la sera è bene dire a voi stessi che, per quella notte, volete dormire solo sul lato destro. Se la mattina vi ritrovate sul fianco destro, la vostra volontà è forte; se vi ritrovate sul fianco sinistro, ciò significa che la vostra volontà è debole. Questo, però, non deve scoraggiarvi: fate degli esperimenti in tal senso finché non otterrete dei risultati. Da un punto di vista occulto il sonno svolge una funzione importante. Mentre dormite voi andate a scuola nel mondo astrale. Ciò che imparate durante la notte lo applicate durante il giorno. Se non dormite correttamente non potrete studiare bene nel mondo astrale, e se studiate bene nel mondo astrale riuscirete a studiare anche sulla Terra. Dunque il sonno è di grande importanza per l’essere umano: quando egli dorme bene, in modo corretto, si sveglia energico, con la mente fresca, con nuove forze, e durante il giorno tutto andrà bene, qualsiasi lavoro egli intraprenda. Se non ha dormito bene, l’allievo non ha lavorato bene neppure nel mondo astrale, e allora si sveglierà di malumore, stanco, e di conseguenza anche il suo lavoro durante il giorno sarà come quello del mondo astrale. Ecco perché, quando vi coricate la sera, dovete dire a voi stessi: «Ora vado nella scuola del mondo astrale e desidero concludere bene il lavoro che mi verrà assegnato là».

Chiedo: come considerate il sonno? Voi considerate il sonno soltanto come un riposo e per questo non potete trovare coloro che vogliono istruirvi. In questo senso siete simili a quei bambini che scappano da scuola e vanno nel bosco a giocare. Se i bambini scappano dalla scuola, a chi insegnerà il maestro? In questo caso, chi va a dormire con il pensiero che sta andando solamente a riposarsi scappa dalla scuola, va nel bosco e, quando al mattino si sveglia, dice: «Non ho imparato niente». Ecco perché, nel momento in cui vi coricate, dovete dire a voi stessi: «Ora andrò a scuola nel mondo astrale per imparare qualcosa di nuovo, che durante il giorno potrò applicare sulla Terra». Anche nel mondo astrale si organizzano le gite come sulla Terra. A chi studia bene viene permesso di fare delle gite fino a qualche vetta montana o fino a qualche bella sorgente, da dove tornerà rinnovato, ricco di magnifiche impressioni. Dunque una delle regole più importanti per l’allievo consiste nell’imparare a dormire correttamente. Quando si corica egli deve addormentarsi nel giro di cinque o dieci minuti. Questo esercizio è necessario per rinforzare la volontà. Se non siete in grado di addormentarvi in un tempo così breve, allora lo prolungherete di qualche minuto. Ci si deve addormentare in una mezz’ora o un’ora al massimo. Se qualcuno non riesce ad addormentarsi nel giro di un’ora, deve cercare il motivo della propria insonnia e, una volta che lo ha trovato, deve cercare di eliminarlo.

Ora vi darò un altro semplice esercizio: una meditazione sull’arcobaleno. Mediterete sull’arcobaleno fino a crearvene nella vostra mente una bella immagine. Questo esercizio può richiedere ad alcuni un anno, ad altri due e ad altri ancora tre anni, finché non prenda forma questa bella immagine mentale; ognuno deve lavorare in questo senso. Qualcuno, invece, può riuscirci in breve tempo: questo dipende dalla capacità dell’allievo di concentrarsi. Quindi mediterete ogni giorno sull’arcobaleno finché nella vostra mente non si creerà un’immagine viva e chiara. Ve lo immaginerete così come lo avete visto in Natura, in tutti i suoi colori. Questo esercizio servirà come stimolo per la crescita dell’immaginazione in voi: per l’allievo di una Scuola occulta l’immaginazione è indispensabile, poiché è la madre delle idee. Quando meditate sull’arcobaleno potete raffigurarvi queste immagini: a ovest il sole, a est una nuvola scura, nera, e l’arcobaleno da nord a sud, dopo una pioggerella primaverile; oppure immaginate che ad est sia chiaro e l’arcobaleno appaia a ovest. In generale, qualsiasi situazione immaginiate, un giorno l’arcobaleno dovrà comparire nella vostra anima così come compare in Natura. Quando mediterete cinque o dieci minuti al giorno sull’arcobaleno, vedrete come la sua immagine apparirà nella vostra mente in modo inaspettato e spontaneo. Quando meditate chiudete gli occhi per vedere l’immagine dell’arcobaleno con chiarezza, come in un quadro. In un primo momento, quando ve lo rappresenterete mentalmente, l’arcobaleno non sarà nitido, ma dopo qualche tempo si distinguerà bene e sarà com’è in Natura: vivo, reale. Il momento migliore per la meditazione è di mattina, oppure ogni volta che siete in una buona disposizione d’animo. Non pensate agli esiti dell’esercizio: qualunque sia il risultato, guadagnerete qualcosa e non perderete nulla. Oltre che al mattino, potete meditare prima di mezzogiorno, qualche ora dopo il pranzo e la sera, prima di coricarvi. Ciascuno è libero di scegliere il momento che va meglio per lui. È bene disegnare l’arcobaleno per averlo sempre davanti a voi. Ancora meglio è osservare l’arcobaleno dopo ogni pioggia, per ricordare la situazione, le condizioni in cui è apparso. L’arcobaleno apporterà nella vostra mente un elemento nuovo.

Vi darò ancora una regola che applicherete contro la rabbia e il nervosismo: se vi arrabbiate, cantate l’esercizio do, mi, sol, do (l’ultimo do all’ottava superiore) per dieci volte. Applicate questa regola per vedere come la musica tonifichi. Non solo gli allievi, ma anche i maestri devono servirsi della musica come metodo per tonificarsi. Quando si arrabbia, il maestro di musica dimentica di applicare questa regola e colpisce gli allievi sulla testa con l’archetto. No, se il maestro si arrabbia per qualche motivo, prenda l’archetto e con esso cominci a suonare l’esercizio do, mi, sol, do. In tal modo egli porterà meglio a termine il proprio lavoro rispetto a quando usa l’archetto per colpire gli allievi. Quando avremo più tempo a disposizione vi parlerò del significato di queste quattro note.

E così, una delle cose importanti nella vostra vita di allievi deve essere il desiderio di armonizzarvi: questo deve avvenire in modo naturale, senza forzature. Armonizzarsi non implica mettersi tutti allo stesso livello. Ciò significherebbe essere tutti uguali, ma secondo me l’uniformità è un male, mentre la diversità è un bene. Tutti dovete aspirare alla diversità. Essa è una qualità dello Spirito: dove c’è lo Spirito, lì c’è sempre diversità. La diversità è abbondanza, ricchezza, mentre l’uniformità è mancanza, povertà. Dal punto di vista della Scienza occulta le avversità della vita sono connesse all’uniformità; il mondo invisibile, per liberare l’essere umano da tale uniformità, ha permesso il male nel mondo. Il male crea diversità nella vita, quindi tutte le sofferenze, le difficoltà e gli ostacoli indicano che la vita è uniforme e tutto ciò è necessario per portare all’uomo una certa diversità. Quest’ultima è una ricchezza, indispensabile per lo sviluppo dello spirito umano; in questo senso le sofferenze e le difficoltà sono stati transitori, scale musicali transitorie nella vita dell’uomo.

Una delle regole diceva: «Chi prova a correggere il Principio assoluto, il Principio divino, non può essere un allievo». Questo significa: non correggete la vostra natura! Chi ha provato a correggere la natura è sempre finito male: non esiste eccezione a questa regola. Se non ci credete, fate il seguente esperimento e vi convincerete della veridicità delle mie parole: cominciate a nutrire qualche animale erbivoro con della carne e in breve tempo noterete le conseguenze del cambio di alimentazione. Così avrete fatto l’esperienza di correggere la natura di quegli animali. Secondo me mangiare carne rappresenta il male, mentre essere fruttariani – e non vegetariani – rappresenta il bene. Ecco perché, quando nel mondo astrale vogliono mostrarvi che le vostre azioni non sono giuste, vi fanno sognare di mangiare carne. Quindi, se sognate di mangiare carne, ciò significa che state procedendo su una via innaturale.

E così, quando parlo dell’essere umano mi riferisco al Principio spirituale, al Principio intelligente in lui, il che significa che nel corpo umano risiedono allo stesso tempo due nature. La vita di queste due nature non procede nella stessa direzione e di conseguenza fra loro c’è sempre una lotta. Questa lotta è dovuta al fatto che alcune delle cellule che costituiscono il nutrimento dell’organismo umano sono carnivore, mentre altre sono vegetariane. Le cellule carnivore sono state tali per migliaia di anni e oggi, anche se l’uomo desidera diventare vegetariano, queste cellule lo ostacolano. Se non viene fornito loro il cibo adatto, le cellule carnivore si divorano a vicenda. I globuli bianchi, ad esempio, sono cellule che si combattono fra loro e si divorano reciprocamente. Quindi la guerra esiste già nello stesso organismo umano e, a causa di questa guerra, l’uomo è vegetariano solo in teoria, mentre dentro di lui le cellule si divorano a vicenda. Ecco perché, per poter diventare un giorno fruttariani, dovete mettere fin da oggi nella vostra mente l’idea di nutrirvi di frutta. Questa idea lavorerà nella vostra mente per anni, finché un giorno, inaspettatamente, vi accorgerete di essere pronti per nutrirvi con quello che al momento è il cibo più puro: la frutta. Per quanto riguarda il vegetarianismo nel vero senso della parola, per realizzarlo in tutti i mondi – fisico, emozionale e mentale – ci vorranno dei secoli.

Trascriverete le regole che vi ho dato oggi su un foglio pulito, affinché possano servirvi come principi guida nella vita. Più avanti parlerò più nel dettaglio di ognuna di queste regole.

Ora, quando entrerò in classe vi saluterò con il motto: «Senza paura!», e voi risponderete: «Senza oscurità!».

E così, voglio che tutti decidiate autonomamente se siete pronti a frequentare regolarmente la classe, affinché non abbiate esitazioni in futuro. Per ora in classe sono sufficienti cinquanta allievi; dopo che vi sarete autodeterminati vi sarà rivelato il significato intimo della formula Fir-Fjur-Fen tao bi aumen. Per chi non si è ancora autodeterminato questa formula è pericolosa. Le prime parole, Fir-Fjur-Fen, purificano, mentre la parola tao crea. Anche le rimanenti parole della formula hanno lo stesso significato. Innanzi tutto l’essere umano deve passare attraverso la purificazione, e solo dopo potrà costruire. Le ultime parole sono forti, poiché dove vi è costruzione è richiesta sempre forza.

Dico: quelli tra voi che sono entrati in classe non abbiano paura di non avere il tempo per frequentare o che gli venga sottratto molto tempo. No, questa classe richiede poco tempo, e soltanto quello che non sapete come utilizzare. Anche nella legge di Mosè è detto: «Lavora sei giorni per te stesso, e il settimo consacralo solamente a Dio».[1]

In qualità di allievi della Scuola occulta dovete rispettare la regola che riguarda il sonno. Il sonno risolverà molte delle questioni della vostra vita. Al momento per voi sono necessarie sette ore di sonno; anche cinque ore di sonno potrebbero soddisfarvi, ma a condizione che dormiate senza svegliarvi, senza girarvi da un lato all’altro. Per l’uomo è più salutare andare a letto alle 22, ma questa non può essere presa come una regola. Se si ha un lavoro particolarmente importante da fare ci si può coricare anche alle 23 o alle 24, ma bisogna addormentarsi nel giro di cinque o dieci minuti. Quando si rimane a lavorare oltre le 22 si perde il sonno; esso ricompare di nuovo solo dopo le 24, e allora ci si deve coricare subito per non perderlo. Quanto prima si va a letto, tanto meglio è. Perché? Coloro che si coricano presto assorbono tutto il prana – cioè l’energia vitale – che si è accumulato nell’atmosfera. Coloro che si coricano tardi si addormentano con difficoltà, perché ormai non vi è più la quantità di prana necessaria al loro organismo. Essi devono aspettare un certo tempo affinché si sveglino quelli che erano già andati a dormire, e allora verrà loro sonno. Ecco perché i ricchi si addormentano solo verso le 4 di mattina, quando i poveri vanno a lavorare: verso le 4 di mattina nell’atmosfera si forma una nuova quantità di prana del quale i ricchi possono beneficiare. Dunque se riuscite a prendere l’abitudine di coricarvi presto potrete fornire al vostro organismo la quantità necessaria di prana. Non andate a dormire più tardi delle 24. Se vi sentite stanchi cenate presto e andate a dormire al massimo alle 20, per fornire al vostro organismo una maggiore quantità dell’energia di cui necessita. Se avete ancora un po’ di energia potete coricarvi anche un poco più tardi. In generale le ore stabilite per andare a letto sono le 20, le 22 e le 24.

Abbiamo cominciato la lezione con una preghiera segreta. Cosa significa preghiera segreta? Significa che dovete staccare i fili del telefono che vi collega al mondo. Quando prega segretamente, dentro di sé, l’essere umano deve mettersi in una condizione di libertà, interrompere qualsiasi collegamento con il mondo, diventare sordo a qualsiasi rumore e a tutti i suoni, fuori e dentro di sé. Quando preghi in segreto devi spegnere tutti gli interruttori, chiudere tutte le comunicazioni con il mondo, per non essere disturbato, e restare in questo stato da solo, in riflessione. Meditazione e preghiera segreta non sono la stessa cosa, tra esse c’è differenza, ma siete voi stessi a doverla trovare. La preghiera segreta implica l’elevazione della mente umana verso Dio: in altre parole, la preghiera segreta implica che l’uomo rivolga lo sguardo verso il Sole, la fonte della vita. La preghiera più bella consiste nel pensare a Dio come alla fonte della vita.

Ora non vi rimane altro che riflettere sulle questioni che ho toccato in questa lezione e fare esperimenti per rafforzare la vostra volontà, per poter diventare padroni di voi stessi.


Preghiera segreta


3a lezione del Maestro, tenuta l’8 marzo 1922 a Sofia

 


Note

[1] La Sacra Bibbia (Es 20, 9-10).

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 20-31).

4. Caratteristiche e manifestazione della volontà


Preghiera segreta

Sono stati letti i lavori sul tema: “Il ruolo della volontà”.

Per la prossima volta farete un riassunto di questo tema. Io invece parlerò in modo scientifico di ciò che la volontà rappresenta da un punto di vista frenologico. Nei vostri temi avete trattato la questione della volontà da un punto di vista psicologico.

Per la prossima volta tre di voi scriveranno qualcosa sull’origine del colore bianco. Esaminate la questione in modo semplice, così come si presenta in Natura. Vi suggerirò l’idea di cosa il colore bianco rappresenti. Immaginate di praticare un foro su una tela bianca: cosa vedreste da lontano? Da lontano il foro sembrerà una macchia nera, quindi ogni cosa che non viene illuminata sembra nera, scura. Viceversa, se su una tela nera praticate un foro e lo illuminate, quest’ultimo sembrerà una macchia bianca, chiara. A cosa si può paragonare una superficie bianca? Gli antichi scolastici paragonavano la mente umana alla carta bianca su cui è possibile scrivere.

Ora esamineremo le caratteristiche della volontà e il suo modo di manifestarsi. Essa si manifesta in tre mondi: nel mondo mentale, nel mondo del cuore – cioè quello dei sentimenti e dei desideri, detto anche mondo astrale – e nel mondo fisico. La volontà implica un processo di limitazione. Immaginate un uomo ricco ma spendaccione, che ogni anno sperpera centinaia di migliaia di leva (6) senza che gli bastino mai. Egli si rivolge qua e là agli amici, chiede soldi, ma tutti si rifiutano di darglieli. Alla fine egli decide di ridurre in qualche modo le sue spese. Come potrà riuscirci? Si rivolgerà a se stesso per trovare dentro di sé i mezzi e i metodi per riuscire a convincersi. Comincerà a mangiare e a bere poco, a vestirsi in modo modesto e così via. Egli può realizzare questo soltanto applicando la propria volontà. Quindi attraverso l’applicazione della propria volontà l’essere umano può ridurre o accrescere se stesso, vale a dire, può contrarsi o dilatarsi. Il primo processo con cui la volontà ha inizio è la limitazione: senza una limitazione essa non può manifestarsi. La volontà implica innanzitutto un movimento ben preciso, ossia una discesa nella coscienza. Dunque, finché le cose non vengono limitate non c’è nessuna discesa, nessun movimento; se invece vengono limitate in uno spazio ristretto si produce anche il movimento. Da un punto di vista frenologico, tuttavia, le persone non presentano tutte una volontà ugualmente sviluppata. Ecco perché occorre riconoscere i tratti distintivi della volontà: per sapere quale volontà è forte e quale è debole. Occorre sapere, inoltre, quale volontà è stata coltivata – cioè educata e sviluppata – e quale invece è semplice, naturale.

Ora, in qualità di allievi della Scuola occulta dovete conoscere i tratti distintivi della volontà, la quale, come ogni altra cosa, ha i propri. Per esempio, potete aspettarvi pensieri filosofici da una persona la cui fronte è alta solo due centimetri? La fronte dell’essere umano deve essere alta almeno quattro centimetri affinché egli possa pensare. Se siete a conoscenza di questo, molte delle illusioni della vostra vita svaniranno. Se vi occupate di scienze occulte ma vivete nelle illusioni e negli inganni, vi imbatterete in una serie di pericoli. Perché? Perché se qualcuno pensa di essere geniale, l’occultismo gli dimostrerà che non è così, ed egli si scoraggerà. L’allievo deve sapere che il genio in lui è ancora in embrione – come l’embrione all’interno di un seme – e deve passare del tempo finché cresca, si sviluppi e si manifesti. Quindi vi sono geni che si trovano ancora nel loro processo di crescita e geni che sono ormai cresciuti. Ecco perché, se dite di qualcuno che è geniale, questo significa che egli è cresciuto e si è già manifestato come tale. Nelle persone semplici, non istruite, il genio è ancora in uno stadio embrionale e ci vorrà molto tempo prima che si manifesti. In generale ogni cento anni nel mondo nasce un genio, ogni mille anni nasce un santo, ogni duemila anni nasce un Grande Maestro, ogni anno nasce una persona di talento, ogni giorno nasce una persona ordinaria e ogni ora nasce una persona stupida.

Ecco perché chi ha fretta, chi vuole acquisire le cose nel giro di qualche ora, rientra nella categoria delle persone stupide. Chi conta le ore mentre studia per Dio è una persona stupida, mentre chi conta i giorni appartiene alla categoria delle persone ordinarie. Quindi le persone ordinarie nascono in condizioni ordinarie. In generale gli esseri umani devono impegnarsi, devono sviluppare la propria volontà e, a tal fine, devono acquisire certi metodi e certe norme. Secondo la comprensione degli esseri umani, nel mondo ha una volontà forte solo chi è fisicamente forte e può superare le difficoltà della vita. Non appena incontrate una persona simile, essa sfodera subito la propria sciabola: nel farlo vuole mostrare che possiede una volontà forte e che nella vita supera facilmente le difficoltà. Quando prende in mano la penna, lo scrittore manifesta la propria volontà; ciò dimostra che anche lui può lavorare. Quando apre la sua cassaforte, il mercante manifesta la propria volontà; il denaro è uno stimolo nella vita degli esseri umani. Quando apre la sacca del pane, anche il povero manifesta la propria volontà; quando apre il suo libro e inizia a leggere, l’allievo manifesta la propria volontà; quando entra nel laboratorio, il chimico manifesta la propria volontà. Quindi sono diversi gli stimoli che nella vita inducono la volontà a manifestarsi. Ecco perché, quando pensa alla propria testa, l’essere umano deve riempirsi di fede, non deve scoraggiarsi e deve sapere che c’è qualcosa su cui può contare: deve sentirsi coraggioso e determinato come un militare che, impugnando la propria sciabola, confida nella sua robustezza e sa che può agire grazie a essa.

Dovete innanzitutto avere fede in voi stessi, nella vostra mente, sapere che con essa potete lavorare; poi dovete avere fede nel vostro cuore in quanto simbolo dei vostri sentimenti, credere che esso è in grado di sostenere ogni difficoltà e sofferenza. Infine dovete aver fede anche nel vostro stomaco, sapere che esso è in grado di elaborare il cibo che gli viene dato e di apportare tutto ciò che è necessario all’organismo. Allo stesso modo dovete avere fede nelle vostre braccia e nelle vostre gambe, sapere che con esse potete lavorare e andare dove volete. Nella vita dell’essere umano la testa, il cuore, lo stomaco, le braccia e le gambe rappresentano un talismano su cui egli può contare. La testa può risolvere ogni questione in modo ragionevole; ecco perché occorre preservare il proprio cervello affinché non si smagnetizzi. In caso di grandi traumi il cervello può perdere le proprie facoltà. Le cause di tali traumi possono essere di carattere mentale, emozionale o fisico. Un esempio di questo è rappresentato dal caso di un violinista russo che, dopo aver ascoltato suonare un celebre violinista, anziché riceverne uno stimolo, perse coraggio. Ciò dimostra che le alte vette montane devono trovarsi lontano dalle città per non gettarvi ombra. Detto in altre parole: le grandi autorità, i grandi esseri umani devono stare lontano da quelli ordinari per non metterli in ombra, per non ostacolarli. L’essere umano può confidare in qualche autorità per esserne stimolato. Essa deve risvegliare in lui il pensiero, ma allo stesso tempo non lo deve limitare. Se in presenza di una persona colta non riuscite a pensare liberamente, quest’ultima non può essere un’autorità per voi. Solo Dio può essere una vera autorità per gli esseri umani; nonostante ciò Egli si è nascosto in modo tale che non lo si può più trovare in nessun luogo. Gli esseri umani lo cercano da tempo immemorabile e tuttora non riescono a trovarlo.

Ora, se vi chiedessero in quale parte del corpo risiede la volontà, cosa rispondereste? Così come sapete che – nella testa – il cervello è il luogo del pensiero, mentre i polmoni e il cuore sono il luogo dei sentimenti, allo stesso modo dovete sapere anche in quale parte del corpo risiede la volontà. Più una persona prova dei sentimenti, più si dilata. È noto che quando si è tristi si sospira profondamente, quindi nei polmoni è nascosta la sensibilità umana. Ecco perché, per riequilibrare la tristezza, occorre respirare profondamente. Le reazioni e gli ostacoli si manifestano nello stomaco. La volontà umana si manifesta attraverso le braccia, le gambe, la lingua, gli occhi e le orecchie. In generale la volontà risiede nei sensi e attraverso questi si manifesta e agisce. Nel pittore, ad esempio, la volontà si manifesta attraverso il pennello, mentre nell’oratore si manifesta prima attraverso il pensiero e poi attraverso la lingua. Quindi la volontà può entrare in ogni organo del corpo e può guidarlo dall’interno. In questo senso la volontà è il lato esteriore, cioè il lato manifesto, oggettivo della Creazione.

E così, esternamente ogni parte del corpo umano è in relazione con le attività o le funzioni che si svolgono internamente. Ad esempio, la fronte è espressione del pensiero, il naso dei sentimenti e il mento della volontà. La stessa ripartizione delle funzioni si rileva anche nelle dita della mano umana: la prima falange del pollice è espressione della volontà, la seconda è espressione della mente e la terza dei sentimenti. È stato notato che, quando la volontà comincia a indebolirsi, l’essere umano stringe la mano a pugno, nascondendo il pollice fra le altre dita. Quando qualcuno inizia a perdere il senno tiene le dita delle mani aperte. Chi tiene il pollice sempre fuori dal pugno è una persona volitiva. Il pugno somiglia a un martello con cui si può lavorare. Ecco perché ognuno deve fare attenzione a non nascondere il pollice sotto le altre dita: se inizia a farlo, esso si smagnetizza. Dunque tenetelo sempre fuori dal pugno, sopra le altre dita: è in questo modo che nella testa si risvegliano i centri relativi al pollice. Quest’ultimo è il dito più importante della mano umana, è sempre in risalto, e senza di esso le altre dita non hanno senso. È in relazione al pollice che tutte le dita acquistano un significato. Dovete lavorare sulla forma del vostro pollice. Se la sua forma è bella sarete in grado di influenzare positivamente anche la vostra volontà. Studiando le manifestazioni patologiche della volontà umana noterete che nei criminali la prima falange del pollice è piccola e arrotondata. Oggi queste persone possono non essere dei criminali, ma portano i segni dei propri delitti dalle vite passate. Quando nell’essere umano la volontà si sviluppa correttamente, la prima falange del pollice cresce; quando è la mente a svilupparsi correttamente, cresce la seconda falange. In questo senso nell’essere umano il pollice rappresenta un barometro grazie al quale si può rilevare lo sviluppo della volontà. Dite: «È possibile che nell’essere umano il pollice possa crescere nell’arco di una vita?». Certo, è possibile. Se durante una sola vita il pollice è cresciuto di mezzo millimetro, si è già ottenuto molto. Se lavorate consapevolmente potrete notare che già in qualche anno il naso o il pollice si saranno allungati. Se la prima falange del pollice è molto lunga, l’essere umano è testardo. Normalmente la seconda falange del pollice deve essere più lunga della prima: questo significa che la mente deve prevalere sulla volontà. La terza falange, invece, che è la sede dei sentimenti, deve essere larga. Nell’essere umano la volontà rappresenta il lato fisico. Se è la volontà a prevalere in una persona, quest’ultima è comunemente ritenuta ostinata e testarda: se ha una cosa in mente non si tira indietro e la realizza senz’altro, giusta o sbagliata che sia. In una persona simile l’orgoglio prende il sopravvento; essa pensa di non poter commettere errori e, una volta che ha detto una cosa, la ritiene incontestabile.

Di solito le persone intelligenti e istruite sono flessibili, mentre le persone semplici sono testarde. È possibile mettere alla prova e rafforzare la propria volontà attraverso le piccole cose. Per esempio, ripromettetevi di alzarvi esattamente alle 4.00 di domani mattina e osservate in che misura riuscirete a farlo. Se vi ripromettete di alzarvi alle 4.00 di mattina, sopraggiungerà subito la tentazione, e direte a voi stessi: «Chi si alzerà così presto con questo freddo? Fuori fa molto freddo, potrei prendermi un raffreddore». No, dal momento che dici di volerti alzare alle 4.00 del mattino, ti alzerai, ti vestirai velocemente e passeggerai un po’ per la stanza: in questo modo non vi sarà alcun pericolo di prendere il raffreddore.

Molti allievi delle scuole occulte non hanno successo perché non sono in grado di concentrarsi. Quando si concentra, la mente dell’allievo deve poter passare senza ostacoli da uno stato a un altro. Chi non riesce a concentrarsi si addormenta, e la sua coscienza scende a un livello inferiore. In questa discesa si interrompono le immagini che sarebbe stato possibile vedere. L’addormentamento è dovuto a certi esseri che hanno come scopo quello di far prendere sonno alle persone per privarle della possibilità di vedere più cose. Sapendo questo, occorre lottare per non addormentarsi. Quando cominciano a concentrarsi, molte persone si addormentano poiché hanno molti nemici che le ostacolano intenzionalmente e ne offuscano la coscienza, facendole scendere a un livello di coscienza inferiore rispetto a quello in cui si trovavano. Mentre questi nemici suggeriscono loro dei pensieri, le persone si addormentano e cadono nelle loro mani. Dunque a colui che vuole concentrarsi non è consentito addormentarsi; egli deve rimanere calmo, tranquillo, senza preoccuparsi dei risultati. La Natura ama la perseveranza e la costanza, non l’ostinazione. Non pensate di poter assoggettare la Natura: è impossibile! Se gli esseri umani si armonizzano con la Natura e si avvicinano a quest’ultima con sincerità e costanza, essa dà loro ciò di cui hanno bisogno. Siate come l’allievo che davanti al suo maestro persevera, studia ed è pronto a ogni sacrificio. Se l’allievo è costante nello studio, anche l’insegnante sarà pronto a dare. La Natura agisce nello stesso modo: se vede che gli esseri umani sono pronti a ogni sacrificio, anch’essa sarà disposta a dare; se si dimostrano volubili, invece, li priva di tutto ciò che essi vogliono da lei. Dunque possiede volontà solo chi continua a perseverare anche dopo che per 99 volte un suo buon desiderio non sia stato esaudito; alla centesima volta, infine, la sua volontà avrà la meglio.

Ora, in questa vita avete una serie di ostacoli karmici che dovete superare. Alcuni di voi hanno ostacoli più grandi, altri ne hanno di più piccoli, ma potranno superarli con minore o maggiore difficoltà a seconda della forza della volontà. Arrivati a un certo punto, alcuni si scoraggiano e si rifiutano di continuare a lavorare; si giustificano dicendo di essere ancora giovani e di doversi godere la vita ancora per un po’. Un giorno, quando saranno invecchiati, riprenderanno in considerazione questo lavoro e, se non ce la faranno neanche allora, rimanderanno tutto a qualche altra vita. No, iniziate a lavorare già da ora, senza rimandare: se rimandate il lavoro vi imbatterete nella stessa legge. Cominciate a lavorare consapevolmente, limitandovi, ma senza soffrire. Liberatevi da tutto quello che nella vita vi ostacola. Lavorate per ottenere quello che vi manca.

E così, quando lavorerete sulla vostra volontà, dovrete affrontare innanzitutto l’uomo fisico, il suo corpo, poi i suoi sentimenti e, in terzo luogo, i suoi pensieri. È esattamente in questa direzione che dovrete indirizzare la vostra volontà. Solo in questo modo potrete ricreare il vostro corpo, apportandovi quegli elementi che gli daranno maggiore vitalità e resistenza; solo in questo modo introdurrete nel vostro corpo quegli elementi che conferiranno maggior resistenza ai sentimenti e maggior forza ai pensieri.

È bene che tutti voi, entrati a far parte di questa classe, decidiate quali siano, nell’arco delle ventiquattr’ore, le due ore favorevoli al lavoro. Un’ora può essere al mattino e un’altra alla sera. Durante queste due ore inviate a voi stessi un buon auspicio: quello di rinforzare la vostra volontà. Per il momento è sufficiente scegliere queste due ore solamente per un giorno alla settimana, quello che preferite. E allora, quando vi alzate la mattina e prima di coricarvi la sera, entrate in uno stato d’animo tranquillo e sereno, con una buona disposizione di spirito, e augurate tutti qualcosa di buono a voi stessi, quindi inviate un buon pensiero a ciascuno dei vostri compagni di classe. Il successo di questo lavoro dipenderà dalla buona disposizione del vostro cuore e della vostra mente: non potrete ottenere nulla senza una buona disposizione. Ecco perché, per fare un piccolo esperimento, durante queste due ore invierete dei buoni pensieri a ciascuno dei vostri compagni di classe. Comincerete dai piccoli esperimenti e, gradualmente, arriverete a quelli grandi. Un allievo non potrà mai comporre una frase finché non sarà in grado di scrivere la prima lettera dell’alfabeto e, in seguito, la seconda e la terza lettera, che successivamente combinerà in sillabe e in parole.

Anche voi farete la stessa cosa con i vostri compagni di classe. Immaginerete ogni compagno individualmente, manterrete la sua immagine nella vostra coscienza e, in questo modo, vi collegherete a lui con il vostro buon pensiero. Vi soffermerete su ognuno di loro con il vostro pensiero così come, la mattina o la sera, innaffiate i fiori. Quando innaffiate il vostro giardino voi prendete l’innaffiatoio e passate successivamente da un fiore all’altro. Nella Scienza occulta, analogamente, non è permesso innaffiare i fiori con la pompa: sarebbe più facile, ma i risultati non sarebbero buoni. E così, andare da un fiore all’altro con l’innaffiatoio è un procedimento più lento, richiede più tempo, ma i risultati sono ottimi. Ecco perché, per ogni vostro compagno, impiegherete dieci secondi, mezzo minuto al massimo: se dedicaste un minuto a ognuno di loro vi stanchereste. L’esperimento deve essere fatto con una buona disposizione, senza alcuna stanchezza. Inviate anche agli altri il bene che augurate a voi stessi; in questo modo polarizzerete la vostra volontà. Se vi esercitate a concentrare il vostro pensiero riuscirete a fare l’esperimento per un tempo anche più lungo, dedicando a ognuno due, tre, fino a cinque minuti, ciascuno secondo le proprie possibilità. Tuttavia, per evitare che in voi si manifesti l’impazienza, il desiderio di terminare l’esperimento al più presto, impegnatevi per non più di dieci secondi per ognuno di loro.

Ora, quale giorno scegliereste per l’esercizio? (Qualcuno risponde: «Giovedì!»). Quindi farete l’esercizio domani mattina dalle 5 alle 6 e domani sera dalle 23 alle 24. Non andrete a dormire finché non avrete terminato l’esercizio. Dovete essere freschi per poterlo eseguire bene. Ora prometterete di eseguire l’esercizio solo per la settimana stabilita, poi prometterete di farlo per le successive quattro settimane e, infine, per un anno intero. È corretto iniziare da ciò che è piccolo e procedere verso ciò che è grande. C’è chi promette di fare qualcosa per una vita intera, ma poi non fa nulla. (Qualcuno chiede: «Che pensiero dobbiamo inviare?»). Quello che vorreste anche per voi stessi. Per il tempo in cui vi concentrate dovete essere calmi e tranquilli, il pensiero verrà da sé. Qualsiasi pensiero vi venga in mente, lo annoterete. Il pensiero sarà breve e chiaro. Potete anche non esprimerlo bene, questo non conta; l’importante è che il vostro desiderio sia corretto. Quando il bambino vuole disegnare, il suo desiderio è corretto, ma la forma non lo è ancora. Un giorno anche la forma lo sarà.

Quando proiettate il vostro pensiero, pronunciate questa frase: «Senza paura nell’Amore illimitato!». Questa frase vi servirà come strumento di difesa.

Preghiera segreta

4a lezione del Maestro, tenuta il 15 marzo 1922 a Sofia


Note

(6) Il lev (al plurale: leva) è la moneta bulgara, tuttora in uso.


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 32-43).

5. La vecchia e la nuova vita

Preghiera segreta

Ora voi volete sapere per cosa pregare. Fare una domanda simile è come chiedere quali siano, ad esempio, le caratteristiche distintive del credente, dell’uditore e dell’allievo. La caratteristica distintiva del credente è la fede, quella dell’uditore è l’ascolto e quella dell’allievo è lo studio. Quindi l’allievo prega per il proprio studio.

Sono stati letti i lavori sul tema della volontà e quelli sul colore bianco.

Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: “Le caratteristiche distintive del bene e del male”. Scriverete l’essenziale sul bene e sul male così come voi li comprendete.

Com’è andato l’esercizio che vi ho dato la settimana scorsa? Siete tutti riusciti ad alzarvi puntualmente? Ognuno di voi doveva convincere se stesso ad alzarsi puntualmente. Tutti i compiti e gli esercizi che vengono dati nelle scuole occulte devono essere eseguiti consapevolmente, non meccanicamente. Tali compiti ed esercizi hanno lo scopo di elevare la coscienza dell’allievo; inoltre essi devono essere eseguiti con amore. Se non lavora rispettando la Legge dell’Amore, l’allievo non potrà ottenere nulla. Egli farà esperienze ordinarie e conseguirà risultati ordinari, gli stessi che si ottengono nelle normali scuole. Se nella vostra anima c’è amore, riuscirete ad alzarvi puntuali e sperimenterete una grande gioia dentro di voi. Se l’amore non è presente nella vostra anima, voi esiterete, comincerete a pensare se alzarvi o meno, a com’è il tempo fuori e così via; a quel punto arriveranno le tentazioni, e dovrà passare molto tempo prima che riusciate a fronteggiarle. Nel mondo astrale le tentazioni, le esitazioni e i dubbi sono erbacce infestanti. Dunque, quando nelle scuole occulte vengono dati esercizi o compiti, contemporaneamente nella vita si risvegliano anche quelle erbacce, che iniziano a crescere e a svilupparsi. In questo senso le erbacce rappresentano un grande pericolo per lo sviluppo di certe caratteristiche positive e di certe virtù nell’anima dell’allievo.

Per chiarire questa idea mi servirò della seguente analogia: immaginate di piantare vicino alle radici di una grande quercia un piccolo fiore o una pianta. Pensate che quel fiore si svilupperà bene? No, non si svilupperà bene. Perché non potrà prosperare? In breve tempo quel fiore appassirà, perché la quercia assorbirà tutte le sostanze nutritive della terra, come anche la luce del sole, e così al piccolo fiore non rimarrà quasi nulla. Dunque dovete tenere a mente che il vecchio uomo che vive in voi – insieme a tutte le vecchie visioni e concezioni della scienza e della vita – rappresenta un grande albero simile alla quercia: se non vi allontanate dalle radici di quell’albero, qualsiasi lavoro intraprendiate, non avrete successo. Perché? Perché quell’albero assorbirà la vostra linfa vitale. Gli occultisti lo chiamano Albero della conoscenza del bene e del male. Ecco perché l’essere umano deve stare lontano da quell’albero per potersi sviluppare liberamente e correttamente: ciò per lui equivale a liquidare il proprio karma. Il karma è un albero con bisogni e desideri propri: quelli di crescere e svilupparsi. Quest’albero, che nell’essere umano rappresenta la vita passata, deve essere sradicato e sostituito con uno nuovo. Chi ha provato a sradicarlo ha compreso cosa significhi strapparsi l’unghia del diavolo: se decide di strapparsela si accorge di quanto faccia male, e quando si accorge che fa male comincia a tagliarla. No, che faccia male o meno, quest’unghia deve essere rimossa, deve essere strappata via alla radice: in questo consiste la salvezza umana. Qualcuno inizia a tirar via quest’unghia, ma quando inizia a sentire molto dolore lascia perdere: in questo modo egli si procura dolori più grandi. Chi vuol essere un allievo deve rimuovere quest’unghia in una sola volta.

Dico: se non potete estirpare quest’albero dalla vostra vita, almeno allontanatevi da esso e poi piantate la nuova vita, le nuove idee e i nuovi pensieri lontano da quelli vecchi; in questo modo, senza volerlo, condurrete due vite allo stesso tempo. In questa condizione notate come nei giorni in cui siete di buon umore e nel vostro cuore c’è nobiltà, voi siete inclini a manifestare il bello, ciò che è elevato in voi stessi, e siete pronti a dire la verità; viceversa, nei giorni in cui siete maldisposti, voi per primi non vi rendete conto di come la vostra lingua scivoli, e così dite o fate ciò che non avreste voluto. Quando poi rimanete soli siete scontenti di voi stessi e vi meravigliate di come siate potuti cadere in una certa tentazione. Questo accade a tutti, sia ai giovani sia agli anziani, ed è dovuto alla vecchia vita che è in loro.

Quando si parla della Verità agli esseri umani, questi ultimi dicono: «Non si può applicare la Verità alla vita». Ciò significa che la Vita divina richiede anime evolute. Gli esseri umani di oggi non sono in grado di servire la Verità divina poiché sono rimasti indietro nel proprio sviluppo. A questo ha contribuito molto la loggia nera, che tramite una serie di sistemi religiosi è riuscita ad arrestare lo sviluppo delle anime umane. Secondo me, invece, è più facile vivere per la Verità che per il mondo; è più facile servire Dio che il mondo. Tanti trovano che sia più facile vivere per il mondo che per Dio. Perché la pensano così? Essi pensano in questo modo perché il mondo reclama la sua parte con forza e la impone con forza, mentre la Verità divina richiede che la sua parte sia fatta per amore, spontaneamente, e come vedete è la costrizione a influenzare più fortemente le persone. Queste ultime compiono sia il bene sia il male per mezzo della costrizione, ma questo metodo è provvisorio e i suoi risultati non danno frutti e recano tutta una serie di sofferenze e disgrazie agli esseri umani. Poiché questi ultimi non hanno imparato a lavorare con amore, di loro spontanea volontà, vedrete che molti allievi, dopo aver frequentato per qualche anno la Scuola occulta, un bel giorno la lasceranno col pretesto che questa scienza non fa per loro. Un indù si recò in Francia, dove fondò una scuola occulta; nei primi tempi vi si iscrissero in qualità di allievi 500 persone, tutti nobili francesi; tuttavia, dopo che furono presentate loro le regole che la scuola esigeva, alla fine dell’anno erano rimasti solo cinque allievi: uno su cento. Perché così tanti allievi avevano lasciato la scuola? Perché la scuola indù richiede costanza, impegno e lavoro. Ancora oggi sono in molti ad aspirare all’Oriente, ai sistemi indù, ma bisogna sapere una cosa: molte delle loro regole e dei loro metodi non corrispondono a quelli della Natura vivente e intelligente. Per esempio, quando in Occidente viene utilizzata la scienza della respirazione praticata dagli Indù, essa produce risultati negativi. Perché? Perché questi sistemi sono stati acquisiti durante la discesa dell’umanità, cioè secondo la Legge dell’involuzione, e dal momento che la razza bianca ha iniziato il proprio sviluppo secondo la Legge dell’evoluzione, cioè lungo la via ascendente, questi sistemi devono essere modificati.

Per chiarire citerò un pensiero della filosofia indù. Gli Indù, ad esempio, dicono: “Non è possibile fare a meno di un maestro”, vale a dire, senza un maestro non c’è sviluppo. Secondo noi un maestro è un essere che pensa, dunque noi proponiamo lo stesso pensiero in questa forma: “Non è possibile fare a meno di un pensiero luminoso; senza un pensiero luminoso non c’è alcuno sviluppo”. Quindi chi vuole imparare deve necessariamente avere un pensiero luminoso per poter essere ricettivo, e allora la Verità sarà una sola, sia per il maestro sia per l’allievo. In questo senso l’allievo capace ha bisogno di un bravo maestro così come il bravo maestro ha bisogno di un allievo capace. Questa legge va applicata ovunque nella vita. Prima di entrare nella Scuola occulta l’allievo ha bisogno di una serie di regole grazie alle quali possa proteggersi. Per esempio, quando entrano nella Scuola, molti allievi iniziano a pensare che sono ancora giovani, che si priveranno di una vita normale, e vedrete che un giorno lasceranno all’improvviso la Scuola. Questo è un modo distorto di comprendere le cose. La Scuola occulta ha proprio il compito di insegnare ai giovani come vivere. Quindi la Scienza occulta ha il compito di correggere la vita dei vecchi e di insegnare ai giovani come vivere.

È una legge: il vecchio va corretto e il giovane va istruito. Le vecchie concezioni religiose, le vecchie concezioni della vita possono risvegliarsi nei giovani e ostacolarli; ecco perché, prima che arrivino a una simile situazione, occorre insegnare loro a vivere correttamente. Sia nei vecchi sia nei giovani si manifesteranno molte contraddizioni, tuttavia, conoscendone l’origine, essi potranno facilmente fronteggiarle. La nuova vita, come anche la Verità che viene nel mondo, sono in grado di far emergere questi difetti e contraddizioni. Ecco perché, quando in voi compaiono tali contraddizioni, non dovete lasciarvi sedurre da esse e pensare che la nuova vita e le nuove idee non siano adatte a voi. Se vi dite questo siete voi stessi a pronunciare la vostra condanna. Secondo le leggi della Scuola occulta è l’allievo stesso a creare sia la propria felicità sia la propria infelicità.

Ora vi darò una piccola spiegazione sulle verità relative nella vita. Immaginate che il Sole rappresenti un punto preciso nello spazio. Orientiamo un asse verso questo punto e supponiamo che tutti i pianeti del sistema solare siano allineati ad esso. Immaginate che quest’asse possa ruotare: che cosa noterete durante la sua rotazione? Più esso ruota velocemente, più velocemente si muoveranno i pianeti più lontani dal Sole. Quelli più vicini, invece, si muoveranno più lentamente. Secondo questa legge, quanto più velocemente si muove un corpo, tanto più esso si trova lontano dal centro; viceversa, quanto più lentamente si muove un corpo, tanto più esso si trova vicino al centro. Nel nostro sistema solare, invece, è esattamente il contrario. Secondo la Legge dell’evoluzione, tutti i corpi che si trovano vicino al centro si muovono più velocemente, mentre quelli che si trovano più lontani dal centro si muovono più lentamente. Se applicate questa legge a una persona religiosa e a una laica, vedrete che è ugualmente valida. Notate come i laici, che non pensano a Dio né pregano, sono più vivaci, più energici e più lavoratori dei religiosi: da quando si alzano al mattino iniziano a lavorare. Le persone religiose, quando si alzano al mattino, iniziano a pregare, a contemplare, a riflettere e, allo stesso tempo, vanno di qua e di là senza dedicarsi ad alcun lavoro. Le persone laiche sono dell’avviso che quelle religiose siano pigre, che non amino lavorare, e in verità, quando qualcuno diventa spirituale, comincia a lavorare poco oppure non vuole lavorare per niente. Perché è così? Perché lavorava molto finché era una persona laica, mentre ora dice: «A quei tempi ho lavorato abbastanza, ora posso ormai riposarmi». Ecco perché i religiosi parlano sempre del riposo.

Dico: verrà un giorno in cui gli esseri umani si troveranno in una condizione di riposo, ma non devono avere fretta; in questo senso molti occultisti commettono lo stesso errore quando vogliono liquidare la scienza: essi vogliono rigettare completamente la scienza ufficiale e rimanere con le sole conoscenze occulte, ma quando iniziano a respingere questo o quello capiscono che non rimane loro nulla. Essi credono di essere arrivati al cuore delle proprie conoscenze, ma si illudono. Ogni centro rappresenta un pianeta che appartiene a un altro asse e che è legato a molti altri sistemi dove il movimento avviene secondo leggi completamente diverse. Una cosa è richiesta all’allievo: riflettere su ogni sua azione, così da poterne trovare la collocazione. In questo senso vorrei che voi diventaste come dei pittori: esistono maestri pittori che, qualsiasi linea e qualsiasi tratto vedano, per quanto storti possano essere, riescono subito a utilizzarli per qualcosa: li fanno diventare parte di qualche figura complessa o li utilizzano per rappresentare qualcos’altro. Dunque, venendo ai vostri pensieri, sentimenti e azioni, cercate di dargli un senso, di ricavarne qualcosa, così come il pittore ricava qualcosa di bello da ogni punto e ogni linea. Proprio per questo non dovete lottare con il vostro passato, ma usare le esperienze che esso vi ha portato come una base per il futuro.

Il secondo esperimento che farete rispetto al compito che vi è stato assegnato si svolgerà questa sera (mercoledì) e domani sera (giovedì): fino a mezzanotte non andrete a dormire, ma farete l’esercizio. Regolerete i vostri orologi per poter rispettare l’ora esatta: alle 23.30 inizierete l’esercizio, che durerà mezz’ora, fino alle ore 24.00. Certamente il tempo in cui svolgerete l’esperimento non corrisponderà appieno al tempo fisico, ma esiste una piccola differenza tra l’uno e l’altro. Per sapere se si avvicinano le ore 24.00 osserverete il vostro stato interiore: quando si avvicineranno le 24.00 sentirete dentro di voi una piccola gioia interiore; se invece l’ora reale non corrisponde a quella che l’orologio vi indica, sentirete interiormente un’inquietudine. Quando iniziate l’esercizio pronunciate mentalmente il nome di tutti gli allievi della vostra classe, dopo di che indirizzerete a ciascuno di loro le due seguenti formule, e precisamente:

  1. Senza paura e senza oscurità!
  2. Senza paura nell’Amore illimitato!

Con il primo esperimento abbiamo indirizzato a ognuno un buon pensiero, ma vi è stata qualche piccola eccezione: alcuni allievi non sono stati precisi. Quando prega, l’essere umano sente una gioia interiore: ciò significa che egli si è rivolto verso Dio. Chi si orienta verso Dio è simile ai fiori che si orientano verso il sole. È sufficiente solo pensare a Dio perché da Lui parta un raggio e penetri nella nostra anima. Questo raggio è indispensabile alla nostra anima come la luce solare per i fiori. Nelle scuole occulte gli allievi pervengono a conoscenze e concezioni di Dio completamente diverse rispetto a quelle delle persone ordinarie. Gli esseri umani vogliono dare una certa forma a Dio, ma io chiedo: che forma può essere data alla luce? È proprio quest’ultima a creare le forme. E in che modo le crea? Non appena incontra un ostacolo, la luce crea subito qualche forma; ecco perché, se volete che essa crei una certa forma, dovete porle un ostacolo di fronte. Fornite ai vostri pensieri un ambiente più rarefatto o uno più denso, ed essi subiranno subito una rifrazione. È importante che gli allievi comprendano: la propria relazione con la Vita nella sua totalità; il proprio ruolo nella grande Vita divina; a cosa si è destinati e qual è il proprio compito come individui, come esseri venuti a vivere sulla Terra. Una volta comprese queste cose, l’allievo potrà realizzare tutti i compiti che gli sono stati assegnati. Le condizioni e le possibilità di questa vita forniscono solo un modo attraverso cui potete svilupparvi correttamente. Le condizioni future e la vita futura porteranno con sé altri modi attraverso i quali le persone potranno avere una corretta comprensione.

Gli esseri umani possono svilupparsi correttamente solo per mezzo dell’Amore di Dio. Questo Amore dà la possibilità di comprendere ciò che vi è di più sublime e più nobile nella vita, ed è in virtù di questo che dovete amarvi. Oggi gli esseri umani si amano esteriormente, ma questo non è amore. L’amore per gli altri implica l’amore per ciò che è nobile e divino in loro. Finché non trovate il Divino in voi stessi e non Lo amate, tuttavia, non potrete amare neanche gli altri. Nel mondo tutte le sofferenze e le contraddizioni derivano dal fatto che gli esseri umani cercano la Verità e l’Amore da qualche parte all’esterno di sé. Trovateli prima dentro voi stessi e negli altri, e poi li troverete anche all’esterno. Quando due esseri diventano consapevoli di portare dentro se stessi il Principio divino, essi già si conoscono, si determinano due, tre, quattro e anche più punti di contatto fra loro, e formano dei sistemi planetari. Ecco perché, per chi cerca il Divino in se stesso e negli altri, non ha senso soffermarsi sulle piccolezze della vita ordinaria.

Ora vi darò un’immagine con la quale vorrei chiarire il vostro stato interiore. Immaginate un palazzo grande e lussuoso in cui viene dato un sontuoso banchetto. Al banchetto sono presenti molti ospiti che mangiano, bevono, cantano e si rallegrano. L’ingresso principale di questo palazzo è chiuso perché tutti gli ospiti invitati al banchetto si sono ormai riuniti. Oltre all’ingresso principale, questo palazzo ha anche un ingresso sul retro dal quale possono accedere solo gli amici più intimi del padrone di casa. Quest’ultimo ha promesso a un suo amico di parlargli: cosa dovrà fare? Lascerà gli ospiti a divertirsi, uscirà dalla porta sul retro del palazzo e lì parlerà liberamente con il suo amico. Questo significa: quando gli esseri dentro di voi mangiano, bevono e si divertono, non badate a loro, lasciate che si divertano, e voi uscite dal retro, dove nessuno potrà vedervi, e lì parlerete un po’ con il vostro caro amico. Il banchettare e l’allegria dei vostri ospiti non devono turbarvi, non dovete lasciarvi disturbare dal pensiero di quello che diranno quando sapranno che siete usciti dal retro per parlare con il vostro amico. I vostri ospiti non si accorgeranno nemmeno che non siete fra loro. Se volete che nessuno si accorga della vostra assenza, date loro ancora più da bere e da mangiare, fino a che non perderanno la testa.

Ecco perché, quando l’essere umano aspira a diventare ricco, cerca di cacciare tutti i suoi ospiti per rimanere solo e poter entrare e uscire dalla porta sul retro, per parlare con il suo amico senza essere osservato da nessuno di loro. L’allievo della Scuola occulta si illude nel suo desiderio di diventare subito ricco. Proprio per questo egli dice ai suoi ospiti: «Oggi devo incontrarmi con un mio amico per parlargli, tornate un’altra volta». Se dicesse così, gli ostacoli inizierebbero a perseguitarlo l’uno dopo l’altro. Lasciate che i vostri ospiti bevano e mangino, non rimandateli indietro. Cosa c’è di male nel fatto che mangino e bevano? In questo modo avranno qualcosa di cui occuparsi e non vi disturberanno. Altrimenti vi chiederanno continuamente questo o quello e non vi lasceranno in pace. Gli ospiti rappresentano il mondo interiore dell’essere umano. Per quanto possiate essere legati a questo mondo, qualsiasi cosa esso faccia non deve riguardare neanche minimamente la vostra vita. Il mondo non deve ostacolarvi, voi avete una porta sul retro attraverso la quale potete sempre uscire. L’ingresso principale resta normalmente chiuso, ma la porta sul retro è sempre aperta, ed è proprio da essa che ognuno può entrare e uscire quando vuole.

Ora, come compito di riflessione per la prossima lezione vi pongo la seguente domanda: «Qual è la vostra destinazione in questa vita?». Allo stesso tempo auguro a tutti, in quanto giovani, che vi liberiate dal pessimismo. Che in voi non rimanga assolutamente il minimo pessimismo! Siate sempre vigorosi, coraggiosi, decisi e guardate alla vita in modo serio. Se vi assalgono pensieri e desideri oscuri, tristi, dite a voi stessi: «Questo stato negativo non è mio, è dovuto agli ospiti dentro di me, scontenti perché non hanno niente da mangiare e da bere». Finché vivrete con le vecchie idee e concezioni, con le idee di vostro nonno e vostra nonna, sarete sempre scontenti. Quando desidera qualcosa e non gli viene dato, quando non viene servito, l’anziano si offende sempre e dice: «Come mai io, una persona anziana, desideravo qualcosa, e la mia parola non è stata ascoltata?!». In questo senso il giovane non ha bisogno di un aiuto esterno; egli può arare, zappare e portare l’acqua da solo, può fare ogni cosa da solo e, dal momento che può farlo, perché dovrebbe turbarsi o preoccuparsi di qualcosa? L’anziano, invece, dal momento che non può fare niente da solo, è pronto ad arrabbiarsi con chiunque in un dato momento non voglia rendergli un servizio. Dunque, per non arrabbiarvi, per non offendervi, pensate che potete fare tutto da soli. Se dico che potete fare tutto da soli è perché mi riferisco alla Legge dell’Amore: nell’Amore tutto è possibile. Chi vive nella legge dell’Amore può fare ogni cosa e resterà sempre giovane; nel momento in cui perde l’Amore, nel momento in cui trascura questa legge, invecchierà e avrà bisogno dei servigi di coloro che lo circondano. Per verificare questa legge, per constatare come essa agisca senza eccezioni, fate un esperimento per applicarla. Riflettete sulla questione: “Come si può migliorare il mondo grazie alla grande legge dell’Amore?”.

Un tempo il profeta Elia accoltellò 400 profeti pensando di liberare Israele, senza però riuscirci. Egli non ebbe paura per ciò che aveva fatto, ma ebbe paura di una donna e fuggì. Successivamente dovette andare nel deserto e trascorrervi 40 giorni digiunando, affinché gli fosse mostrato il modo in cui si poteva migliorare il mondo. Egli passò un certo tempo in montagna, in mezzo alle rocce, dove arrivò una grande tempesta e, successivamente, anche il fuoco, ma il Signore non era né nella tempesta né nel fuoco. Alla fine egli udì una voce silenziosa, cioè la voce dell’Amore, la voce di Dio. Solo allora il profeta comprese che gli esseri umani possono migliorare solamente attraverso quella voce silenziosa. La tempesta rappresenta un metodo attraverso il quale lavorano gli esseri umani di oggi, rappresenta la loro vita attuale, mentre il fuoco rappresenta le sofferenze attraverso cui essi passano. Il mondo, però, non può essere migliorato né attraverso la tempesta né attraverso il fuoco. La tempesta è in grado di abbattere le rocce, di sradicare gli alberi, ma non può in nessun modo migliorare il mondo. Quando udì quella voce silenziosa, il profeta Elia si coprì gli occhi e ne comprese il significato profondo. Ora invito anche voi, in qualità di allievi della Scuola occulta, a rivolgere la vostra attenzione a questa voce silenziosa, affinché possiate capire cosa essa è in grado di fare. Finora voi avete voluto essere forti come la tempesta e come il vento per mostrare alle persone chi siete e che cosa siete in grado di fare. Noi, invece, vogliamo insegnarvi a “parlare silenziosamente” e a comprendere che cosa potete fare in questo modo.

Ora dovete tenere a mente una cosa: finché non studiate bene le cose e non le sperimentate non dovete condividerle con nessuno! Finché i frutti del vostro albero non maturano non offriteli a nessuno! Fino a questo momento neanche voi sapete ancora nulla. Dopo aver piantato dei semi e ottenuto un frutto, l’allievo porterà quel frutto dapprima al suo maestro e poi potrà portarlo dove vuole. L’allievo offre il primo frutto al suo maestro; gli altri frutti potrà portarli dove vuole e nella quantità che vuole. Se avete fretta di portare alle persone frutti non ancora maturi, non assaggiati e sperimentati da nessuno, vi imbatterete in una serie di contraddizioni. Per questo non dovete affrettarvi a condividere con gli altri cose non provate e sperimentate. Le persone vi ascolteranno e forse davanti a voi non diranno nulla, ma dentro di loro inevitabilmente vi condanneranno. Diranno: «Che strano, di quali inutili cose si occupa questa gente!». In questo modo introdurranno nel vostro subconscio un pensiero contraddittorio. Avete sperimentato queste cose da migliaia di anni, da quando vivete sulla Terra: ha forse senso sperimentarle ancora? Lo scopo di questa Scuola è quello di darvi dei metodi e delle regole per poter trasformare la vecchia vita in una nuova vita, come anche gli alchimisti predicavano. Anche loro insegnavano agli anziani come ringiovanire. A tal fine facevano una serie di esperimenti applicando metodi diversi; ad esempio, prendevano una persona anziana, la chiudevano ermeticamente in qualche luogo e la sottoponevano a varie reazioni chimiche. Come risultato di quelle reazioni l’anziano si trasformava in un giovane con nuove forze e nuova energia per lavorare. Allo stesso modo chiuderanno ermeticamente anche voi, affinché possiate ringiovanire, ma questo accadrà un giorno, non oggi. Ora tornate alle vostre case, senza paura e senza oscurità!

Quale pensiero invierete a voi stessi questa sera? Auguratevi profondamente nella vostra anima che nelle vostre menti e nella vostra coscienza penetri una conoscenza autentica. Eseguite correttamente gli esercizi, perché la forza di una persona risiede negli esercizi che esegue. Senza esercizi tutti gli sforzi sono inutili. Qualcuno può chiedere perché deve eseguire l’esercizio alle ore 24.00 e non all’una di notte. Questo non deve interessarvi. Vi alzerete al momento prestabilito, mediterete per mezz’ora e metterete per iscritto il pensiero esatto che avete inviato ai vostri compagni. A tal fine dovete avere un quaderno o un taccuino sul quale scrivere l’andamento e i risultati degli esercizi. Immaginate che uno di voi venga inviato da qualche parte in Bulgaria per formare una classe occulta. Che cosa farebbe? Poiché non ha altre conoscenze, cercherebbe sull’argomento metodi e regole scritti nei libri. Ad esempio, aprirebbe il libro La luce sul sentiero [1] e comincerebbe a leggere: «Uccidi ogni desiderio in te stesso!». Chiedo: quando avrete ucciso ogni desiderio in voi stessi, cosa rimarrà di voi? Questa è una traduzione distorta di un pensiero occulto. Le verità occulte non si traducono in modo letterale. “Uccidi ogni desiderio in te stesso” non significa uccidere fisicamente, ma rivolgersi a Dio. Se un pensiero, un sentimento o un desiderio sono indirizzati verso il basso, verso la terra, rivolgili nella direzione opposta, verso l’alto. Un uomo deve riscuotere dei soldi da una persona, va da quest’ultima e la minaccia di portarla in tribunale o di ucciderla, affinché gli restituisca i soldi. Questa è una violenza! Che cosa guadagnerà quell’uomo se porterà il suo debitore in tribunale o se lo ucciderà? Egli cammina, pensa, e a un certo punto il suo pensiero prende un’altra direzione, verso l’alto, e dice: «Non porterò questa persona in tribunale né la ucciderò. Andrò da lei e parleremo un po’ in modo amichevole». Se indirizza il proprio pensiero verso l’alto egli raggiungerà il suo scopo: riceverà i propri soldi.

Nello stesso libro, La luce sul sentiero, è detto: «Può trovare la Verità solo qualcuno dai cui occhi hanno cessato di scorrere le lacrime». Chiedo: che cosa accadrebbe alla Terra se si prosciugassero tutte le sorgenti? Quindi anche questo pensiero non è tradotto correttamente. Ecco perché chi si occupa delle scienze occulte deve trovare l’intimo significato nascosto in ogni Verità. Altri, invece, dicono: «Per trovare la verità, le lacrime devono cessare dagli occhi dell’uomo e i suoi piedi devono essere lavati col sangue». Chi legge queste frasi pensa di aver compreso molte cose. Questi sono simboli a cui bisogna dare un’interpretazione profonda, interiore: solo in questo modo essi possono acquisire un senso e portare beneficio all’essere umano. Ecco perché questo libro richiede una traduzione attenta. Tutte le regole che esso contiene devono essere fatte passare attraverso un setaccio o devono essere sottoposte a una cardatura, per essere districate. Questo libro è come lana grezza che deve essere cardata e deve essere districata fibra per fibra, per separare l’impuro dal puro, affinché la polvere cada giù e ciò che rimane possa essere offerto come cibo puro e di buona qualità per la mente. In questo libro si incontrano frasi e formule del mondo astrale e del mondo mentale che, tuttavia, riportate nel mondo fisico con il linguaggio terrestre, rappresentano qualcosa di eterogeneo, confuso, come lo stufato di carne e cipolle [2] per la gente di oggi. Spesso, attraverso pratiche medianiche, la gente approda a vari cibi e a varie diete. Ad esempio, alcuni medium raccomandano di bere l’acqua di cottura del grano, ma loro per primi non capiscono cosa si nasconda nel grano e non sanno a quali persone bisogna raccomandarlo. Può bere l’acqua del grano cotto solo chi si trova in una disposizione d’animo che somiglia alle energie contenute nel grano. Per mangiare l’avena, il porro o altre cose dovete avere una disposizione che corrisponda alle energie dell’avena, del porro e così via. In questo consiste l’aspetto profondo della nutrizione, che tutti dovete conoscere e applicare nella vostra vita. Senza questa conoscenza vi imbatterete sempre in una serie di illusioni e interpretazioni distorte.

Una delle illusioni in cui spesso si imbattono gli allievi è la seguente: essi dicono, ad esempio, che la Scienza occulta non è adatta ai giovani. Non è così. Secondo me è vero proprio il contrario. Perché? Perché i giovani hanno un’individualità più forte di quella dei vecchi. In questo senso le persone povere e non istruite sono più forti di quelle ricche, colte e religiose. Solo in apparenza le prime sono povere e non istruite, ma in realtà, interiormente, esse rappresentano dei campi ricchi, dal terreno ben arato e lavorato. Ecco perché nella nostra epoca gli esseri evoluti si incarnano proprio fra le persone povere e non istruite. Non è così in modo assoluto, ma accade nella maggior parte dei casi, perché il mondo invisibile cerca in questo modo di elevare nel mondo la gente debole, povera e non istruita. E così, gli esseri evoluti si incarnano più spesso fra le persone povere e non istruite, mentre gli esseri non evoluti si incarnano più spesso fra le persone esteriormente ricche e colte. Quindi nei giovani si incarnano spiriti più forti: ecco perché sono proprio loro a doversi occupare dell’occultismo. Per questo motivo i giovani fuggono dalle chiese: essi sono coraggiosi, decisi, e si sbarazzano facilmente delle vecchie forme. I vecchi sono scontenti dei giovani: brontolano e li ostacolano. I giovani, invece, devono stare attenti, perché la loggia nera ha previsto molte trappole per loro, allo scopo di catturarli e ridurli in uno stato di schiavitù da cui difficilmente potranno uscire. Molti vecchi non comprendono correttamente la vita e pertanto dicono ai giovani: «Una volta anche noi eravamo come voi, ma ecco che siamo invecchiati. Verrà un giorno in cui anche voi invecchierete e vi adatterete alle condizioni della vita». No, chi si adatta non può svilupparsi correttamente; non vi è nulla a cui adattarsi. I vecchi dicono: «Comprenderete le cose dopo aver vissuto per un po’». Non c’è niente da comprendere. Se entrate in una pozzanghera, che cosa comprenderete? Comprenderete soltanto che nella pozzanghera c’è fango, melma. Se entrate in qualche osteria e bevete, cosa comprenderete? Che vi siete ubriacati. Dov’è la conoscenza in queste cose? Infangarsi, ubriacarsi… in questo non vi è alcuna scienza, alcuna filosofia. I vecchi, invece, continuano: «Non fa niente, vivrete ancora un po’ e comprenderete la vita». Di quale vita parlano? Della vita del fango, di quella del bere o di quella dei furti e degli omicidi? Quando pensate a questo tipo di vita, dite a voi stessi: «Noi conosciamo questa vita, l’abbiamo sperimentata, in essa non c’è niente di nuovo. Ora vogliamo imparare la nuova vita, che non conosciamo». Chi ragiona in questo modo è giovane; chi non ragiona in questo modo è vecchio. La vecchiaia e la giovinezza non dipendono dagli anni, ma dal modo in cui si ragiona.

Dico: l’idea più importante per voi è quella di aiutarvi a vicenda. In questo risiede il nuovo Insegnamento: l’aiuto reciproco! Quando qualcuno si perde d’animo, tutti devono correre in suo aiuto con i loro buoni pensieri e desideri. Che cosa fanno le persone di oggi? Quando vedono che qualche giovane è scoraggiato, giù di morale, cercano di convincerlo a entrare nel mondo, a svagarsi, a essere felice. Questa è un’illusione: le persone devono sapere che il mondo non è l’unico luogo di divertimento. La vita non si esprime in un modo solo. Ogni anima porta la felicità dentro di sé. Se vivete secondo la grande Legge dell’Amore, quando entrerete nel mondo, che non è pronto per quell’Amore, provocherete le condizioni perché negli individui forti si manifesti l’egoismo, cioè l’ego umano. In altre condizioni, invece, fra anime pronte, l’Amore crea un mondo bello, un mondo di relazioni elevate e pure. Ora, invece, con la luce che la gente di oggi porta dentro di sé, le persone sono costrette a chiudersi, a proteggersi, pensando che la loro condizione nel mondo sia pericolosa. E in verità oggi tutte le persone sono chiuse. Molti di voi, in qualità di allievi della Scuola occulta, pensano di essere più deboli degli altri. Non è così: la forza non è una qualità esteriore. Voi dovete essere coraggiosi, decisi, tenere sempre presente la frase: “L’anima è onnipotente, la carne – la parte animale dell’uomo – è debole”. Nell’essere umano il Divino è sempre forte, mentre il lato animale è sottoposto a tentazioni, debolezze e cadute. «Lavorate e pregate per non cadere in tentazione!», [3] ha detto Cristo. Dite: «Noi ora siamo giovani, come procederà la nostra vita?». Se camminerete sulla Via divina, la vostra vita procederà bene; se volete vedere cosa ne sarà di voi se deviate da questa Via, andate nei cimiteri, negli ospedali, nei caffè, tra i commercianti falliti e sui campi di battaglia. Finché procedete sulla via della Fratellanza Bianca non vi attende alcun male. Se a volte i Fratelli Bianchi non vi aiutano, il motivo sta nel fatto che voi non potete sempre utilizzare in modo ragionevole i beni che loro vi danno. Ecco un esempio: immaginate di avere un amico ubriacone e di ricevere di tanto in tanto una certa somma di denaro dai Fratelli Bianchi. Appena ricevete i soldi li portate al vostro amico. Cosa farà lui con quei soldi? Andrà in qualche locale e li spenderà per bere, e così né voi né il vostro amico guadagnerete nulla. Che senso ha il vostro aiuto? Ecco perché i Fratelli Bianchi vi bloccano il conto e anche voi, per quanto vi riguarda, iniziate a soffrire. Perché soffrite? Il vostro amico non deve bere. Non è amico chi vuole che vi sacrifichiate per una sua debolezza, è amico soltanto chi è pronto a sacrificarsi per la vostra elevazione. Il nuovo Insegnamento richiede un sacrificio volontario e non un sacrificio che passa per il ricatto o la costrizione. Il sacrificio volontario e il sacrificio per amore dimorano nella Fratellanza Bianca.

Dite: «Quand’è che i Fratelli Bianchi sono pronti a sacrificarsi per noi, ad aiutarci?». Quando nell’anima dell’essere umano compare una forte aspirazione a diventare un allievo della Grande Scuola, i Fratelli Bianchi sono pronti a sacrificarsi per lui, ad aiutarlo e a sostenerlo. Se voi chiedeste a uno di loro: «Sei pronto a sacrificarti per me?», egli frapporrebbe subito una nuvola fra lui e voi, e sospenderebbe il suo aiuto. Ecco perché tutto dipende dalla vostra disposizione: alla vostra disposizione nei loro confronti corrisponde la loro nei vostri confronti. Sapendo questo, se volete il loro sostegno, il loro aiuto, dovete tenere un certo atteggiamento nei loro confronti. Ogni giorno essi controlleranno, pietra per pietra, che tutto ciò che realizzate sia solido, puro, e solo allora potrete utilizzarlo come materiale per la costruzione dell’Edificio divino alla quale anche voi sarete chiamati a collaborare.

Preghiera segreta

5a lezione del Maestro, tenuta il 29 marzo 1922 a Sofia


Note

[1]  Mabel Collins (1851-1927), La luce sul sentiero (1885).

[2]  In bulgaro, popska jahnija: piatto a base di carne, elaborato e gustoso.

[3]  La Sacra Bibbia (Mat 26, 41).


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 44-64).

6. Le due direzioni

Preghiera segreta

Quando andate in Natura e osservate gli alberi potete notare che i polloni vanno verso l’alto, perpendicolarmente alla terra, mentre gli altri rami crescono orizzontalmente. Fino a quando accade questo? Finché gli alberi sono giovani. Quando iniziano a invecchiare, i loro rami si piegano verso il basso. Qual è il motivo per cui i rami degli alberi giovani vanno verso l’alto? Perché, in quanto giovani, essi aspirano al centro del Sole, e questa aspirazione spinge i rami a crescere verso l’alto e a rimanere dritti. Quando invecchiano, gli alberi rivolgono il proprio sguardo verso il basso, verso il centro della Terra, e di conseguenza i rami pendono in giù, si incurvano. Allo stesso tempo, mentre invecchiano, gli alberi si appesantiscono. Si può riscontrare questa legge anche nella vita delle persone: il giovane cammina sempre dritto e, quando arriva a una certa età, anche lui, come i vecchi alberi, diventa materialista e comincia a incurvarsi. In questa condizione egli inizia a pensare al centro della Terra e ad aspettare la propria morte. La morte non è altro che un indirizzarsi del pensiero umano verso il centro della Terra.

Quindi sono due le direzioni, le correnti che l’essere umano può seguire: verso l’alto, ossia verso il centro del Sole, o verso il basso, ossia verso il centro della Terra. La Scuola che state frequentando dispone di metodi con i quali gli allievi possono trasformare queste correnti l’una nell’altra. Se non imparate i metodi per modificare queste correnti non potete essere allievi. Ad esempio, il cattivo umore e gli stati d’animo negativi sono tipici della persona vecchia, di quella cattiva, mentre la buona disposizione d’animo è caratteristica della persona buona, di quella giovane. Quando si parla di vecchi e di giovani dovete intendere la parola vecchio in modo simbolico, quindi la parola vecchio sottintende l’abitudine. È vecchio colui che manifesta costantemente certe sue abitudini, insieme all’aspirazione verso il centro della Terra. Il male non sta nell’aspirazione delle persone verso il centro della Terra, ma nel fatto che questa aspirazione in loro non è consapevole. Il minatore scende consapevolmente nella miniera poiché ha lo scopo di estrarne oro o pietre preziose e di portarli sulla superficie della terra. La situazione di chi, per mancanza di attenzione, scivola e cade in una buca, invece, non è la stessa di quella del minatore. Il minatore scende consapevolmente nella miniera, mentre chi cade per non aver fatto attenzione finisce nella buca involontariamente e soffre per aver battuto forte.

Ora, una volta entrati nella Scuola dovete riflettere su tutto ciò che vi succede durante la giornata e imparare. Ad esempio, domandatevi perché i vostri stati d’animo cambiano così velocemente. Allo stesso tempo, per una settimana tenete conto di quante volte al giorno cambia il vostro stato d’animo, per arrivare a farvi un’idea di voi stessi. Annotate tutto questo su un quaderno. Prendete nota solo dei cambiamenti improvvisi del vostro stato d’animo. Durante la seconda settimana, invece, annoterete qual è il vostro stato d’animo quando vi alzate la mattina, a pranzo, e prima di coricarvi la sera. Annotate anche l’ora, i minuti e il tempo meteorologico – se è bello o brutto, soleggiato o nebbioso – al vostro primo stato d’animo mattutino, e poi l’ora, i minuti e il tempo nel momento in cui avviene un cambiamento dello stato d’animo. Cominciate il primo esercizio a partire da domenica, annotando solamente i cambiamenti del vostro stato d’animo, senza cercarne i motivi. I motivi di questi cambiamenti si trovano lontano da voi. Voi siete consapevoli soltanto del fatto che c’è stato un certo cambiamento, ma non per quale causa e a quale scopo: questo non lo sapete. Dunque esiste qualcosa di più profondo di ciò che è variabile. Voi studierete ciò che cambia in voi e non ciò che non cambia. Perché? Perché le osservazioni si fanno a partire da ciò che non cambia. Grazie a queste osservazioni arriverete al vostro immutabile stato interiore. Quest’ultimo osserva gli altri stati d’animo restando immutato. In questo modo – attraverso una serie di osservazioni – acquisirete molte esperienze. Ecco perché farete le vostre osservazioni tranquillamente, senza turbarvi. Se siete maldisposti, scriverete che il vostro stato d’animo è “a sinistra”, “sotto lo zero”; se siete bendisposti vi trovate “a destra”, “sopra lo zero”. Tutti gli stati d’animo spiacevoli si trovano “a sinistra” e rappresentano un movimento verso le radici, verso il basso, verso il centro della Terra; tutti gli stati d’animo piacevoli si trovano “a destra” e rappresentano un movimento verso i rami, verso l’alto, verso il centro del Sole. È bene che annotiate anche che tempo fa, per constatare in che modo esso influisce sullo stato d’animo dell’essere umano.

E così, osserverete voi stessi senza criticarvi. La critica non è altro che un rodimento, e questo è caratteristico dei bruchi. In questo senso chiamiamo i critici “bruchi psichici”. Voi vi osserverete, constaterete il cambiamento e lo esporrete senza alcuna critica. Quando vi accorgete di qualche vostro errore, voi dite: «Sono una persona cattiva!». Se dite così commettete un secondo errore. Il primo errore sta in ciò che avete fatto e che non avete corretto, il secondo sta nella critica. Dunque, non appena commetti un errore, mettiti al lavoro per correggerlo. Il fatto che tu sia una persona cattiva è un’aggiunta di cui si può fare a meno, e lo stesso vale se dici di essere una persona buona.

L’allievo della Scuola occulta deve lavorare senza aspettarsi delle lodi. Se da una parte lo lodano e dall’altra lo rimproverano, questo non lo aiuterà affatto. I rimproveri e le lodi sono per i bambini, sono cose adatte a loro. Quando vanno lodati o rimproverati gli allievi? Riguardo alla questione delle lodi e dei rimproveri io ho un pensiero molto preciso, e cioè: non si ha il diritto di dare il proprio parere su un quadro finché questo non è terminato. Se guardate solo il disegno o gli schizzi che il pittore ha abbozzato sulla tela, vi metterete a ridere e direte: «Questo è un lavoro puerile!». Se invece guardate lo stesso quadro quando ormai è terminato, direte: «Un ottimo quadro!». Quindi avrete due pareri diversi su uno stesso quadro. Ecco perché si deve avere la pazienza di aspettare che il quadro sia finito, e solo dopo dare il proprio parere. Non esprimete pareri su nessuno finché costui non ha terminato il proprio lavoro, vale a dire: non criticate nessuno! Nel linguaggio umano corretto e nel pensiero giusto la critica è esclusa.

Chiedo: quali sono state le prime parole della lingua umana? Dapprima sono apparse le congiunzioni, poi sono apparsi i verbi, le preposizioni e, alla fine, i sostantivi. Il fatto che sia così lo possiamo verificare osservando qualcuno che abbia subìto un forte colpo alla testa, in seguito al quale ha perso la parola. In primo luogo egli perde la capacità di pronunciare i sostantivi, poi le preposizioni, i verbi e, alla fine, le congiunzioni. La capacità di pronunciare le congiunzioni non si perde quasi mai. Anche nel caso di un colpo molto forte alla testa, l’essere umano conserva la capacità di pronunciarle. Le congiunzioni esistono perfino presso gli animali, che non hanno una lingua parlata. Ad esempio, noi diciamo che il serpente sibila. Esso emette il suono “sss… sss… sss…”, e con questo vuole mostrare all’uomo che il suo linguaggio è iniziato con le congiunzioni. [1]

Per la prossima volta ognuno di voi scriva una parola, ma non una parola qualsiasi: ognuno scriva una parola armoniosa, che gli piace, che lo fa sentire bene quando la pronuncia. Oltre a questo, è auspicabile che le parole non si ripetano. Le parole amore, bene, male, giustizia, bellezza e così via, poiché vengono usate molto spesso nella vostra lingua, non dovete scriverle. Potete scrivere tutte le parole che volete: verbi, sostantivi, aggettivi, preposizioni, l’importante è che esprimano una qualche idea. Poi faremo un esperimento: comporremo una frase con le parole che avete scritto. In questo modo capiremo fino a che punto vi siete armonizzati e in quale direzione andate, se “a sinistra” o “a destra”. Questa sarà la prima prova con la quale constateremo la direzione del vostro movimento. Da ogni parola pronunciata e scritta si capisce qual è la direzione del pensiero umano. Dell’essere umano tutto può scomparire, ma ciò che è scritto rimane come simbolo della sua vita. Si tratta di segni che esistono anche in Natura. Ogni curvatura del ramo di un albero, ad esempio, esprime una determinata idea. Anche le sopracciglia, nell’essere umano, esprimono una determinata idea. Le sopracciglia di molte persone sono come i rami di un giovane albero; in altre persone, invece, le sopracciglia pendono come i rami di un vecchio albero. Dalla forma e dalla direzione delle sopracciglia di qualcuno si possono capire le forze che hanno agito in lui. Ecco perché, quando leggete qualcosa che è stato scritto da una persona, è subito possibile determinare non solo cosa ha scritto, ma anche di quali fonti si è servita. Allo stesso modo è possibile capire come questa persona sia arrivata a un certo pensiero. I pensieri sono passati attraverso molte menti umane e, di conseguenza, hanno acquisito diverse forme.

E così, se studiate bene, conoscerete il linguaggio della Natura; ma soffermatevi prima sui fiumi, sulle valli, sulle rocce e sulle montagne in quanto elementi di questo linguaggio. Si tratta di un compito difficile, e tuttavia, accostandovi gradualmente ai simboli della Natura, vi arricchirete di una serie di idee nuove, sublimi. Quando inizierete a comprendere i simboli della Natura, riuscirete a leggerli e vi arricchirete di conoscenze. Immaginate di fare un’escursione in montagna senza aver preso con voi alcun libro: se non sapete leggere la Natura vi annoierete; se invece sapete leggere, soffermerete il vostro sguardo su qualche roccia o su qualche sorgente e vi terrete occupati, studierete. Chi non comprende la vita e la Natura si annoia di tutto e ovunque. In tal caso, anziché annoiarvi, è meglio che vi interessiate alle opere di qualche grande poeta, musicista o pittore.

Preghiera segreta

Il Maestro saluta con le parole: «Senza paura!»

Gli allievi rispondono: «Senza oscurità!»


6a lezione del Maestro, tenuta il 5 aprile 1922 a Sofia


Note

[1] In bulgaro il suono s viene rappresentato con la lettera c. Quest’ultima, utilizzata singolarmente, corrisponde alla preposizione italiana con.

  


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro
Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 65-70)

7. La Legge del movimento

Preghiera segreta

Ogni allievo ha letto la parola che doveva scrivere a casa. Le parole sono le seguenti: vai, armonia, assoluto, natura, spero, sinfonia, costanza, inizio, allievo, pace, vetta, cristallo, edifichiamo, l’eroe, impegno, posso, bello, stella, luce, bambino, silenzio, mi sacrifico, aspirazione, magnifico, Signore, arriva, aiuto reciproco, loto, l’amore, umile saggezza, calore, perfezione, sorgente, purezza, pane, serenità, albore,[1] amo, illuminazione.

La prima parola di quelle lette è la forma imperativa del verbo andare: vai! Questo verbo è connesso al movimento, quindi dovete studiare la Legge del movimento. Quello di andare è il primo desiderio, quello che mette in moto tutte le altre aspirazioni e tutti gli altri desideri. Siete in grado di ricordarvi il primo pensiero, il primo desiderio della vostra infanzia? Il primo impulso di un neonato è quello di respirare. Fin dalla nascita il bambino inizia a respirare, perché la legge del movimento è una legge del mondo astrale. Fin dal primo respiro il bambino inizia a piangere. Questo dimostra che egli entra nel mondo fisico, che non è particolarmente armonico. Il bambino piange, ma anche le persone adulte piangono, perché vivono in un ambiente disarmonico. Noi, invece, ci soffermeremo sulla vita consapevole che si manifesta ora. Per poter comprendere questa vita l’uomo deve venire sulla terra. Dunque, ogni anima esce da Dio con lo scopo di imparare la vita, di conoscere se stessa. Questo è il primo impulso, il primo movimento della coscienza. Conoscere se stessi significa conoscere il Divino; conoscere il Divino significa entrare nell’Illimitato, ma all’interno di ciò che è limitato, nei confini di ciò che è limitato. Questa non è altro che un’autodefinizione. Ogni limite crea le forme, e ogni forma comprende in sé una direzione del movimento o una via evolutiva attraverso la quale l’ego, l’io, o l’anima umana deve passare per potersi perfezionare.

E così, l’anima umana scende sulla terra per diventare forte. Nelle lingue slave le parole forte e debole iniziano con la stessa lettera. La parola slab (debole) significa Legge dei cambiamenti, mentre la parola sìlen (forte) significa Legge delle grandezze costanti, cioè, delle grandezze che non cambiano. In altre parole: la forza sottintende espansione e la debolezza riduzione.

Chiedo: dal vostro punto di vista, cosa pensate della vostra venuta sulla terra? Perché siete venuti sulla terra? Voi darete diverse risposte. Direte: «Siamo venuti sulla terra per diventare forti», «Per poterci salvare», «Per conoscere Dio» e così via. Conoscerete Dio quando diventerete forti, non solo esteriormente, ma anche interiormente. Se un bambino non ha la forza di abbracciare sua madre e di ricevere il latte da lei, potrà conoscerla? No, non può conoscerla. Dunque, in ogni pensiero, in ogni sentimento e in ogni movimento, per quanto piccoli possano essere, si nascondono sempre forze inesauribili che in futuro si svilupperanno. Secondo la legge dei contrasti, la debolezza implica la forza. Per “uomo debole” noi intendiamo colui che ha conosciuto la vita nelle sue dimensioni e manifestazioni più piccole. Ad esempio, il bambino piccolo è consapevole fin dalla nascita della sua debolezza, ma in questa debolezza si nasconde la sua forza.

Ora, io porto la vostra attenzione su questa legge poiché dal punto di vista morale le persone si sentono deboli e dicono: «Noi siamo deboli, abbiamo dei difetti, siamo limitate, non possiamo avanzare sulla via spirituale». Questo dimostra che, da un punto di vista spirituale, voi siete come bambini piccoli a cui le madri fanno il bagnetto nella vasca, bambini che fanno spesso cose immorali. La madre deve prendersi cura del bambino per molti anni: deve lavarlo, nutrirlo, vestirlo, istruirlo finché, alla fine, esso crescеrà, diventerà un figlio grande o una figlia grande e comincerà a provvedere al proprio mantenimento. Il pulcino piccolo, invece, due o tre giorni dopo essere uscito dal guscio dell’uovo è già in grado di provvedere da solo al proprio sostentamento. Questo non dimostra ancora che l’uomo sia più debole del pulcino, ma che la materia dа cui egli è avvolto è più densa di quella del pulcino, e di conseguenza non può superare da solo le limitazioni in cui la materia lo ha posto.

Еcco perché dovete tenere a mente il pensiero che, qualsiasi difficoltà abbiate, sarete in grado di superarla. La scienza occulta dà due spiegazioni sul perché l’uomo non sia in grado di affrontare le difficoltà e pensa di essere debole: quando sono scesi nella materia densa, alcuni uomini hanno dimenticato di essere usciti dall’Illimitato e non sanno di avere in sé forze che devono sviluppare. Altri, invece, sono usciti da ciò che è limitato, sono arrivati a illudersi di poter fare tutto, di essere onnipotenti, e di conseguenza sono caduti e hanno perso anche ciò che avevano. Oggi sia gli uni che gli altri si credono deboli, impotenti, incapaci di affrontare le condizioni della vita, e di conseguenza si abbattono. Ora, per potervi liberare dalle illusioni della mente, dal pensiero che sapete tutto, chiedetevi cosa succede oggi sul Sole e rispondetevi. Poi fatevi ancora altre domande: cosa succede sulla Luna? Cosa succede nell’intero universo? Cosa rappresenta l’uomo? Se qualcuno pensa di essere una divinità deve essere in grado di rispondere a queste domande. Il Divino sa tutto. Se non sapete rispondere a queste e a molte altre domande saprete che, in quanto esseri umani, rappresentate una piccola parte della coscienza complessiva, della coscienza della Creazione.

Dico: ragionando in questo modo vi imbatterete nella questione riguardante lo sviluppo morale dell’uomo. Dal punto di vista occulto le forze morali dell’uomo dipendono dall’energia primordiale del suo organismo. Gli Indù chiamano questa energia prana. Ecco perché dovete studiare la Legge del prana. L’allievo forte commette sempre più errori di quello debole, ignorante. La forma degli uomini di oggi non è altro che “prana in movimento”. Quando il prana non è distribuito uniformemente nel corpo umano nascono le malattie; quando il prana non è distribuito in modo uniforme nei sentimenti, nasce la scontentezza; quando il prana non è distribuito uniformemente nei pensieri nasce l’insensatezza.

Оra vi darò un esercizio da fare tre volte al giorno: la mattina, a pranzo e la sera, prima di coricarvi.

Le braccia distese in avanti, in posizione orizzontale, con i palmi delle mani rivolti in basso, verso terra. I due pollici e i due indici si toccano in modo da formare un bel triangolo. Quindi aprite lentamente le braccia lateralmente, tracciando un semicerchio. I palmi delle mani si rivolgono verso l’alto. Piegate lentamente le braccia all’altezza dei gomiti; le prime tre dita delle mani prendono la parte superiore dell’orecchio: il pollice sta davanti e le altre due dita dietro l’orecchio. Le tre dita si muovono lungo il margine dell’orecchio fino alla sua parte inferiore: durante questo movimento il pollice si muove lungo il bordo dell’orecchio, l’indice lungo la parte posteriore e il medio lungo la parte anteriore. Quindi le braccia ritornano in posizione distendendosi in avanti, orizzontalmente. Questo esercizio va fatto dieci volte di seguito, dopo di che si portano le braccia verso il basso, tenendo in entrambe le mani la punta del pollice unita alla punta dell’indice. Mentre tenete fra le dita la parte superiore dell’orecchio create dentro di voi una piccola spinta morale. Nell’uomo la parte inferiore dell’orecchio è in relazione con lo stomaco.

 

Dopo aver eseguito l’esercizio vedrete che risultato avrete. Farete l’esercizio senza filosofare, senza andare a cercare spiegazioni e, prendendo appunti, osserverete che risultati esso produrrà sui vostri pensieri, sentimenti e azioni. Ogni cosa, finché non viene sperimentata, non può portare alcun beneficio. Farete gli esercizi che vi do finché non otterrete qualche risultato. Dovete considerarli esercizi sacri e non dovete condividerli al di fuori della Scuola finché voi stessi non li avrete sperimentati e non avrete ottenuto qualche risultato. Quando dico di non parlare a nessuno di questi esercizi, non dovete cadere nella situazione di Adamo ed Eva, quella di “mangiare del frutto proibito” soltanto perché vi è stato vietato. Ora, quando farete l’esercizio osserverete queste regole: vi metterete seduti, rimarrete in totale tranquillità e terrete il petto in fuori. Per tutta la durata dell’esercizio la vostra mente deve restare concentrata e deve seguire il movimento di entrambe le braccia. Il senso dell’esercizio risiede proprio nel concentrare la mente seguendo il movimento delle braccia. Concentrarsi così è facile, poiché la mente passa dal mondo fisico al mondo astrale e non può andare oltre. Se la mente raggiungesse un mondo più astratto non potrebbe resistere. Eseguendo questo esercizio, così come tutti gli altri, è bene che annotiate lo stato d’animo in cui vi trovate. Dunque, farete questo esercizio tre volte al giorno: la mattina – prima  o dopo la preghiera, quando siete meglio disposti – prima di pranzo e la sera prima di coricarvi. Eseguendo l’esercizio cercherete di non essere visti da nessuno. Se quelli che vivono in casa con voi vi chiedessero cosa state facendo direte che vi state esercitando, ma se insistessero ancora perché glielo diciate, dovrete tacere. Se anche in questo caso continuassero a farvi domande, direte: «Ho letto in un libro che in alcuni casi rimanere in silenzio è la cosa migliore che l’uomo possa fare. Stando così le cose, in questo caso vorrei fare con voi la cosa migliore: vorrei tacere».

Gli esercizi che do in classe sono microscopici; non dovete aspettarvi da essi grandi risultati e poi restare delusi. Questi esercizi sono insignificanti come le prime linee con cui un pittore fa le sue bozze. Quando vuole disegnare un naso, prima egli traccia una linea verticale che allude a un naso, poi aggiunge le linee curve del naso e, infine, mette le ombre. In questo senso, l’esercizio che vi ho appena dato rappresenta una simile linea retta, che necessita dell’aggiunta di alcune linee curve, ombre e così via. Questo esercizio vi insegnerà a concentrarvi e a diventare obbedienti. A questo scopo dovete essere da un lato gioiosi, e dall’altro onesti e sinceri con voi stessi. Questi sono stati d’animo caratteristici del prana. Uno di questi stati d’animo riguarda il mondo mentale, l’altro il mondo fisico, mentre il movimento che passa nel mezzo, fra i primi due, è in relazione con il mondo del cuore, cioè il mondo astrale. Fate il vostro esercizio fin da stasera, prima di coricarvi. Mentre fate l’esercizio respirate profondamente per poter ricevere il prana che dona la vita. Ci sono varie forme di prana: quella fisica, quella del cuore e quella intellettuale o mentale. Senza prana non si potrebbe formare alcun pensiero; senza prana non si possono manifestare i sentimenti e, infine, senza prana la volontà non può agire.

E così, quando dico che il prana è all’origine della creazione e della manifestazione dei pensieri, dei sentimenti e delle azioni dell’uomo, ciò non significa che tutti gli uomini devono avere gli stessi pensieri e sentimenti. Ogni uomo, a seconda del suo livello di sviluppo, riceverà ciò di cui necessita ed esprimerà ciò che può. Ad esempio, quando poserete le vostre mani sulla parte inferiore delle orecchie, alcuni di voi avranno voglia di latte, altri vorranno mangiare del grano cotto, delle noci o qualcos’altro. Per la vostra mente passeranno le cose più disparate da mangiare. Dite: «Queste sono stupidaggini». Per noi le cose stupide sono solo quelle irrealizzabili; ad esempio, consideriamo una stupidaggine il desiderio che un uomo povero e ignorante ha di diventare un re. In futuro, dopo un lungo percorso di sviluppo, egli potrebbe diventare un re, ma oggi questo è impensabile. Ecco perché, se dite che una cosa è stupida, noi riteniamo che oggi essa sia irrealizzabile. A volte, invece, nell’immensità, questa cosa stupida potrebbe realizzarsi, potrebbe diventare possibile. Nella lingua bulgara, la lettera g, con la quale inizia la parola glupav, ha nella parte superiore una lineetta,[2] segno dell’infinito: ∞.

Gli uomini di oggi hanno perso una gran parte del prana che avevano originariamente nel loro organismo, e di conseguenza in loro i movimenti sono deboli. Affinché gli uomini possano comprendersi, amarsi e studiare, le vibrazioni dei loro movimenti devono essere uguali, cioè affini. Le vibrazioni eterogenee dei movimenti degli uomini sono la causa del loro allontanarsi gli uni dagli altri e del fatto che non si comprendono. Per ora ciò che tutti voi avete in comune sono gli esercizi che vi vengono dati. Oggi è richiesto a tutti di esercitarsi di più e filosofare di meno. In seguito arriverete a un’altra situazione: filosoferete di più e farete meno esercizi.

Quando avete letto le parole che avete scritto come compito a casa, abbiamo notato che la prima metà delle parole era più armonica della seconda. Questo è dovuto ad una delle caratteristiche distintive dei bulgari: il bulgaro inizia bene, arriva fino a un certo punto, dove si presentano delle difficoltà, e poi finisce male. La disarmonia nella seconda metà delle parole dimostra che la conoscenza non è ancora diventata oggetto della vostra mente. Voi studiate giusto il necessario per poter dire che sapete qualcosa. Dunque, nella vostra mente c’è ancora qualcosa che non è risvegliato. Ciò che non è risvegliato si trova nella vostra coscienza, ed è proprio questo: non siete ancora consapevoli di avere le condizioni per sapere e per essere forti. Essere forti non significa che dovete esercitare la forza gli uni sugli altri. Forte, nel pieno senso della parola, è colui che è in grado di elevarsi senza forzare gli altri. È una regola: chi forza se stesso forzerà anche gli altri; chi eleva se stesso eleverà anche gli altri.

Preghiera segreta

7a lezione del Maestro, tenuta il 12 aprile 1922 a Sofia


Note:

[1] In bulgaro la parola videlinà significa albore, luce, chiarore. Nell’Insegnamento questa parola indica la luce spirituale, per distinguerla dalla luce del mondo fisico, che in bulgaro si indica comunemente con la parola svetlinà.

[2] L’aggettivo bulgaro glùpav corrisponde a quello italiano stupido. La lettera iniziale della parola glupav è la g dura, che nell’alfabeto cirillico corrisponde al simbolo Г.


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro
Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 71-79).

8. L’analisi delle parole

 

Preghiera segreta

Ora, ciascuno scriva sul proprio quaderno una frase che comprenda il verbo vai, che era la prima parola del compito a casa che vi era stato dato lo scorso mercoledì. La frase deve essere semplice, con una sola congiunzione, senza precisazioni e aggiunte. Ora, ognuno legga la frase che ha scritto.

Alcune delle frasi sono: “Vai verso Dio!”, “Vai verso la Verità!”, “Vai per la via!”, “Vai sulle orme del Maestro!”.

Chiedo: può l’uomo andare verso Dio o verso la Verità? La Verità è al di fuori dello spazio, mentre l’andare avviene nello spazio; quindi, può l’uomo andare verso Dio o verso la Verità nel tempo e nello spazio? In qualità di allievi della Scuola occulta dovete imparare a pensare in modo accurato, con rigorosa precisione, come il matematico, che lavora con le cifre e le formule con rigorosa precisione. Ogni parola utilizzata deve esprimere esattamente il significato che è racchiuso in essa. Ora scrivete ancora qualche frase con il verbo vai, ma il movimento deve essere orientato a un tempo e a uno spazio rigorosamente precisi. Cosa significa un certo verbo? Il verbo esprime azione e stato. Cosa implica il movimento? Ogni movimento implica tempo e spazio. A quale mondo si riferiscono il tempo e lo spazio? Al mondo materiale. In verità, solo i corpi fisici occupano un luogo e uno spazio. Ecco perché luogo e spazio sono qualità del mondo fisico, del mondo manifesto, cioè del mondo delle forme.

Chiedo: che cosa significa la parola amore? L’amore occupa uno spazio? L’amore non occupa uno spazio, non conosce né tempo né spazio, esso non ha né inizio né fine. Allora come potrete conoscere ciò che non ha inizio né fine? Come potrete conoscere ciò che non occupa tempo e spazio? Esso resta sconosciuto. Quando invece cominciate a sentire l’amore, da quel momento si determina in voi una condizione d’amore. C’è qualche relazione tra condizioni e spazio? Dite di qualcuno che è una persona di sostanza. Dunque, questa persona è formata da qualcosa, dispone di qualcosa.

Qual era la seconda delle parole scritte? La seconda parola era armonia, poi seguiva la parola sinfonia. Qual è la differenza tra le parole armonia e sinfonia? (Qualcuno risponde: «La sinfonia è un risultato dell’armonia»). Queste parole vengono intese diversamente nella Scienza occulta: esse, infatti, hanno un significato completamente differente da quello che si intende comunemente. Quando esaminate una parola dovete prestare attenzione alla sua radice, alla sua origine. Allo stesso modo dovete soffermarvi anche sul significato delle parole da un punto di vista concettuale. Dunque, bisogna sapere qual è l’idea che quella parola esprime. In questo senso, la parola sinfonia non è definita. Noi diciamo: sinfonia, orchestra sinfonica. Delle due parole, sinfonia e armonia, qual è la più definita? Esiste armonia tra due suoni, ma non esiste sinfonia tra due suoni.

Secondo voi, quale tra le parole lette è la più importante? Le parole costanza e perfezione indicano il risultato di qualcosa. La parola Signore è molto indefinita. La parola amo ha un senso. L’uomo può amare. Chi può amare? Può amare le altre persone? No, egli ama il Signore. Prima di pronunciare la parola Signore, l’amore dovrebbe già essere presente. Pronunciare la parola Signore senza amore equivale a leggere un libro in assenza di luce. Per pronunciare un nome o per andare in qualche luogo dovete necessariamente avere un certo stimolo nella vostra coscienza. L’uomo non può procedere sulla via spirituale se a tale scopo non ha un certo stimolo nella sua coscienza. Questo stimolo può essere cosciente, come negli animali, e può essere autocosciente, come negli uomini; infine, esso può essere subcosciente oppure supercosciente, come negli esseri superiori. L’andare in una certa direzione viene provocato da uno stimolo interiore, unitamente allo scopo di fare qualcosa. Se pronunciate il nome di vostra madre senza amore, questa parola – madre – rimane senza contenuto e senza significato e di conseguenza provoca una certa disarmonia nei pensieri e nei sentimenti. In questo senso, l’affetto e l’amore sono la chiave della vita, così come in musica c’è una chiave secondo cui vengono accordati gli strumenti. Quindi, la parola Signore ha senso solamente quando viene pronunciata con affetto, con amore. L’affetto e l’amore, invece, sono la chiave del pentagramma della vita. Di conseguenza, se stabilite questa chiave e poi pronunciate la parola Signore, essa avrà già un senso e un contenuto. Quando questa parola prende senso, insieme a essa prenderanno senso anche tutte le restanti parole: vado, armonia, sinfonia e così via.

Quindi, d’ora in poi dovete sapere che in un discorso le parole vengono messe in ordine così come nei brani musicali vengono messe in ordine le note. Quelli di voi che sono poeti, ma non hanno studiato le parole come chiavi del discorso, devono studiarle per sapere dove e come collocarle. Che cosa stimola il poeta a scrivere poesie? L’amore del poeta verso la patria, verso sua madre e verso i suoi amici lo spingono a scrivere. Quindi, l’amore e l’affetto sono una via che conduce da qualche parte. Non è possibile per l’uomo mettersi sempre in cammino ma, una volta che si è incamminato, egli ha già una certa direzione, un certo scopo. In quale direzione va il seme della mela che avete interrato? Il seme della mela va in due direzioni: verso l’alto – verso il centro del sole – e verso il basso – verso il centro della terra. Secondo voi, in che direzione va l’uomo? (Qualcuno risponde: «Verso il sole!»). No, dapprima l’uomo mette radici in se stesso e poi pensa ad andare verso gli altri. Andare verso se stessi, nella vostra lingua, significa entrare in voi stessi. Dal verbo andare derivano altri due verbi: entrare e uscire. Per poter entrare e uscire da qualche posto dovete prima esserci andati. Nel momento in cui volete entrare in un posto, io presumo che ci siate prima andati, e nel momento in cui volete uscire da un posto, allo stesso modo, presumo che prima ci siate andati. Ecco perché, qualsiasi cosa facciate, pensiate o sentiate, tutto viene preceduto da un andare. Quindi, la parola andare significa stabilire una chiave. Le chiavi sono necessarie ovunque e per ogni cosa. Quando gli uomini dicono che bisogna andare verso Dio, in un certo senso non sono precisi, e cioè, devono sapere in quale direzione andare, devono conoscere la direzione del loro movimento. Se qualcuno deve andare a Ruse, a Varna[1] o in qualche altra città è sufficiente che pensi al nome della città per sapere in quale direzione muoversi. Ecco perché, quando dite che andate verso Dio, anche voi dovete conoscere la direzione del vostro movimento. Qual è la via che porta a Dio? (Qualcuno risponde: «Quella interiore, cioè, la via che è in noi stessi»). Lo avete sperimentato questo? (Qualcuno risponde: «Non l’abbiamo ancora sperimentato»). Allora, come potete parlare di un’esperienza se non l’avete fatta? Tutti voi dovete imparare a pensare correttamente; ogni cosa di cui parlate deve essere da voi sperimentata e verificata. Non è bene che l’uomo pensi senza pensiero. Cosa significano le parole pensare senza pensiero? Il pensiero sottintende allo stesso tempo sia un sentimento sia un’azione. Senza queste due cose il pensiero non è corretto: sarebbe come se diceste che dovete amare senza che amiate. Questo non è amore, in un simile amore non c’è alcuno stimolo, alcun metodo. L’amore e l’affetto parlano all’uomo in un linguaggio simbolico: «Vai!». In altre parole: «Metti il seme nella terra! Metti un sentimento nel cuore! Metti un pensiero nella mente!». Quindi, noi consideriamo ogni sentimento come un singolo seme che deve essere piantato nel cuore dell’uomo e successivamente deve dare un frutto. Dai frutti si giudicherà la qualità di ogni seme.

Le parole amore, amo, ama presentano due elementi importanti: il primo elemento è la crescita e il secondo è la maturazione del frutto, cioè il risultato. La lettera č all’interno di questa parola[2] indica che il seme deve essere piantato nella terra, deve nascere e crescere. Non è sufficiente, però, che il seme cresca soltanto: esso deve fiorire, dare un frutto e alla fine il frutto deve maturare. Questo significa che il seme ha vinto tutte le difficoltà: il vento, le tempeste, la brina, le gelate, la siccità e così via. La lettera a, nella parola običam, indica che il seme deve dare un risultato ragionevole. Proprio da questo risultato sapremo che cosa è l’amore. Ogni risultato dal quale possiamo trarre, senza alcuna contraddizione, un giudizio sulla realtà di qualcosa, mostra che siamo sulla via dell’amore.

E così, la prima parola, vai, significa che andrete a cercare la Verità. Quando troverete la Verità, dovrete cominciare ad amarla. Nel momento in cui la amerete essa vi libererà dalla paura e dalla menzogna. Per ora voi non siete ancora capaci di dire la verità. Immaginate che un maestro dia a un suo allievo un compito semplice da risolvere. L’allievo non è in grado di risolvere il compito. Il Maestro gli chiede: «Perché non hai risolto il tuo compito?». Non avendo il coraggio di dire il vero motivo per il quale non ha potuto risolvere il compito, egli troverà una serie di altre ragioni con le quali scusarsi davanti al suo maestro. In questo modo egli ricorre alla menzogna. L’amor proprio di questo allievo non gli permette di dire la verità davanti ai suoi compagni, per non compromettersi davanti a loro e per non perdere il loro rispetto. Egli non perderà nulla davanti ai suoi compagni, ma perderà qualcosa davanti alla Verità. Ora, quando vi do gli esercizi io leggo nei vostri pensieri, vedo il vostro desiderio di mostrare che sapete. Questo è già mentire. Quando scrivete su un certo tema voi pensate di aver detto molto. In teoria l’uomo può parlare molto, ma al primo impatto con la vita la sua teoria crolla. Quindi, fra la teoria e la pratica c’è una grande differenza. Qualcuno sostiene, in teoria, che nel mondo il male non esiste, ma se gli sfiorano una tasca cambia subito il proprio parere e dice che il male esiste. Se in quest’uomo ci fosse unità fra la teoria e la pratica, anche se gli mettessero le mani in tasca egli non dovrebbe pensare al male, non dovrebbe ammetterlo. Se i soldi sono nella sua tasca o in quella di qualcun altro, ciò non dovrebbe turbarlo. Questo dimostra che si parla solo in teoria, mentre la pratica mostra qualcos’altro, evidenziando una discrepanza.

Dite: «Perché mai devono prendermi i soldi? Non sanno che i soldi mi servono?». Che vuol dire questo? Li hanno presi perché servivano anche a loro. «Ma non è giusto!». Questo è giusto sia per te sia per loro. Tu o loro, è la stessa cosa. Se ragionate in modo filosofico è così, ma in pratica non lo è. Ecco dove sta il male. Se un uomo affamato vede che qualcun altro mangia e, dopo essersi saziato, lascia una parte del suo cibo, ha il diritto di prendere quel cibo e di soddisfare la sua fame. Ma se qualcuno è sazio e prende il cibo rimasto, commette un delitto, perché non aveva bisogno di quel cibo. Quindi, solo chi è nel bisogno ha il diritto di prendere il pane dalla borsa e di saziarsi. Chi non ha bisogno non ha il diritto di mettere la mano nella borsa altrui.

Ora, vorrei che osserviate le regole che vi do: esse sono massime che devono essere applicate alla vita. Dite: «Chi ha il diritto di mangiare?». Chi ha digiunato per tre giorni e ha pregato Dio per il pane ha il diritto di sedersi a tavola per primo. Chi ha digiunato per due giorni sarà il secondo a occupare un posto a sedere. Chi ha digiunato un giorno solo sarà il terzo a occupare un posto, e così via. Dunque, a seconda dell’intensità della fame viene determinato anche il diritto dell’uomo di prendere un posto o un altro. In questo senso noi comprendiamo la fame come una profonda esperienza interiore e di conseguenza solo chi ha digiunato merita questa esperienza.

Chiedo: perché gli uomini non dicono la verità? Qualcuno va in un negozio per comprarsi un po’ di stoffa. Egli ha fiducia nel commerciante da cui è andato e compra in buona fede della stoffa. Il commerciante gli vende stoffa di pura lana; egli prende la stoffa, esce dal negozio, torna a casa e di cosa si accorge? La stoffa è di puro cotone. Quest’uomo incontra un suo amico e gli dice di aver comprato della stoffa di lana. L’amico guarda la stoffa e gli piace, e l’uomo gli propone di comprarsela. L’amico compra la stoffa, ma si accorge di essersi lasciato ingannare, dopo di che anche lui la rivende a qualche suo amico, e così via. In questo modo tutti si lasciano ingannare. Dico: verificate le cose prima di comprarle! Chi non si intende della qualità delle cose non vada a comprare da solo. In questo modo gli uomini impareranno a dire la verità. Deve diventare commerciante soltanto chi è esperto, chi se ne intende, altrimenti si giustificherà sempre dicendo che anche lui, come gli altri, si è lasciato ingannare. Deve diventare agricoltore solo chi è esperto, chi se ne intende di agricoltura, l’ignorante deve mettersi da parte. Solo l’allievo capace deve andare a scuola per imparare. La scuola è un posto per le persone capaci, per gli allievi di talento. È detto nelle Scritture: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!».[3] Viene dato gratuitamente solamente agli allievi di talento. Quando un allievo di talento va da un maestro di musica, questi lo prenderà come allievo e lo istruirà gratuitamente. Perché? Perché il cuore di quest’allievo batte d’amore per la musica. L’allievo mediocre, invece, non vede l’ora di terminare la scuola per essere libero. La mente dell’allievo di talento è concentrata su una cosa sola: egli pensa esclusivamente al proprio lavoro. La mente dell’allievo mediocre è divisa: egli pensa almeno a due cose nello stesso tempo. Quindi, l’uomo di talento, l’uomo di genio si riconosce dal fatto che in un certo momento egli pensa a una cosa sola: alla cosa più importante. Ecco perché, se voi vi presentate davanti a Dio con i vostri talenti, con un forte desiderio di imparare, di svilupparvi, Egli vi accoglierà come suoi allievi e vi istruirà gratuitamente.

Ora, dato che parliamo della verità, il mondo invisibile vi metterà alla prova per farvi vedere in che misura siete capaci di dirla. Ciò sarà per voi una grande sorpresa, ma avverrà solo perché volete sapere che cosa è la Verità. La verità non è facile a dirsi. Ancora più difficile, per l’uomo, è comprendere quando deve dire la verità.

Porterò un esempio perché possiate capire che cosa significa per l’uomo sapere quando e come dire la verità. Un giovane aveva tre amici buoni e fidati, che giuravano fedeltà alla propria amicizia. Un giorno egli pensò di verificare la loro amicizia sottoponendoli a una prova. A questo scopo prese un piccolo vitello scannato, lo mise in un sacco e andò a casa del primo amico, dicendogli: «Ieri sera a casa mia è venuto un uomo che doveva avere dei soldi da me. Io non avevo soldi, non potevo restituirglieli e per questo l’ho ucciso e l’ho messo in questo sacco. Che mi dirai ora? Dammi un consiglio!». «Porta subito via questo sacco; portalo fuori perché non lo trovino qui, altrimenti anch’io mi troverei nei guai insieme a te!». Quindi egli andò dal secondo amico, gli disse la stessa cosa e chiese: «Che ne dici di questa faccenda?». «Fai come credi con l’uomo che hai ucciso, io non voglio intromettermi nelle tue cose». Alla fine andò dal terzo amico e gli raccontò la stessa storia. «Che cosa devo fare adesso?». «Ascolta, amico, io ti aiuterò. Ho nel mio giardino un nascondiglio segreto che nessuno conosce. Seppelliremo lì l’uomo che hai ucciso e il delitto rimarrà nascosto: nessuno verrà a sapere quello che hai fatto.

Chiedo: quale dei tre amici ha mostrato l’amore più grande? Il terzo. Egli ha dimostrato di essere pronto a sacrificarsi per il suo amico, e da ciò si vede che il suo amore è autentico. Nel momento in cui ha preso parte all’occultamento del delitto del suo amico, egli era pronto a condividere con lui anche la punizione: il suo amico sarebbe stato il criminale principale, l’assassino, mentre lui, avendo occultato il delitto, sarebbe stato suo complice, e in questo modo avrebbe ricevuto parte della punizione dell’amico. Con questo esempio vorrei attirare la vostra attenzione proprio verso la verità non ordinaria, e non verso quella ordinaria. La prima libera, mentre la seconda limita.

Allo stesso modo, anche il maestro potrebbe entrare in classe, dai propri allievi, con un vitello scannato dentro un sacco, mettendoli alla prova per vedere fino a che punto siano capaci di dire la verità. A qualcuno di loro egli dirà: «Senti, io ho ucciso un uomo e l’ho messo in questo sacco. Tu mi dirai dove posso nasconderlo, ma non parlerai di questo a nessuno». A qualcun altro dei suoi allievi dirà che ha ucciso un uomo e gli chiederà di raccontarlo a tutti quelli che incontra per strada. In seguito entrambi gli allievi saranno convocati in giudizio, ciascuno per dire quello che sa del delitto del proprio maestro. L’uno dirà che non sa nulla, mentre l’altro dirà di sapere qual è il delitto che il suo maestro ha commesso. Alla fin fine i due allievi si troveranno in contraddizione.

Ora, io prendo questi due esempi come simboli di ciò che accade nella vita. Il maestro dà a uno dei suoi allievi una bottiglia piena d’acqua e gli dice: «Tu devi tacere, non dirai a nessuno che in questa bottiglia c’è dell’acqua». Quindi egli dà una bottiglia piena d’acqua a un altro dei suoi allievi, dicendogli: «Tu devi dire a tutti che in questa bottiglia c’è dell’acqua». Quindi, chiedere a qualcuno di tacere fa sì che costui inizi a riempirsi; chiedere a qualcuno di parlare significa metterlo nelle condizioni di svuotarsi. Quando gli uomini non dicono la verità, si riempiono; quando dicono la verità, si svuotano. Questa è la legge. Questo è il significato profondo nascosto nelle parole: «Dite la verità» o «Non dite la verità!». Finché sei vuoto, finché la verità non è in te, taci, non dire niente, affinché la tua bottiglia si riempia. Se la verità entra in te e ti riempie, allora parla, dilla a tutti, per poter svuotare la tua bottiglia e cominciare a riempirla di nuovo.

Ora, ci fermeremo qui. Ho parlato più a lungo della prima parola: vai. Ho accennato anche a qualche altra parola. Oggi ho parlato di sette parole. Delle restanti parole si potrebbe parlare per un anno intero: esse fornirebbero materiale per molte lezioni.

E quindi, siate pronti, perché anche da voi potrebbe venire il vostro maestro con un sacco simile, obbligandovi a nascondere l’uomo ucciso. Pensate a come dovete agire, perché potreste finire in prigione come minimo per dieci anni. Non è facile per l’uomo dire la verità! Potete vivere tutto questo anche nel sonno, e vedere come si può occultare un delitto, e come si sta, in seguito, in prigione. Quando vi sveglierete, direte: «Meno male che era solo un sogno, e non la realtà!». È come se molte delle circostanze e degli eventi della vitа accadessero nel sonno. Chi si è svegliato dal sonno ed è consapevole si trova sulla retta via. Chi non si è ancora svegliato vive senza consapevolezza e prova paura e terrore. Egli si chiede: «Cosa ne sarà di me?».

Auguro a tutti voi che possiate risvegliarvi dal sonno profondo in cui siete piombati, per poter comprendere che molte delle vostre esperienze sono fittizie e non reali.

Preghiera segreta

8a lezione del Maestro, tenuta il 19 aprile 1922 a Sofia


Note:

[1] Ruse e Varna sono due città della Bulgaria.

[2] Il verbo di cui il Maestro parla è običam (amare, voler bene). Nella parola bulgara (обичам) la quarta lettera è una Ч (una c morbida, che traslitteriamo č), il cui suono corrisponde a quello della c iniziale della parola italiana cielo

[3] La Sacra Bibbia (Mt 10,8).



Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro
Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 80-91).

9. La Legge del karma

 

 

Preghiera segreta

Per la prossima volta scrivete un tema su Il ruolo della bellezza nella natura.

Ora parlerò della Legge del karma. Chi volesse imparare qualcosa in più sull’argomento, legga tutto ciò che è stato scritto, anche nelle lingue straniere: in tedesco, francese, inglese e italiano. Io tratterò la questione del karma dal punto di vista della Scienza divina.

La legge del karma ha avuto inizio fin da quando l’uomo è uscito da Dio, mentre l’azione o la manifestazione di questa legge è iniziata con la polarizzazione dell’uomo, cioè con la comparsa nel mondo dei due sessi, dei due poli. La polarizzazione implica una divisione della coscienza umana in positiva e negativa, ascendente e discendente, oppure, detto nel modo più elevato: in coscienza d’amore e coscienza di saggezza. Questi sono i due poli nell’uomo.

Dite: «Qual è il motivo della divisione della coscienza umana?». In ogni individuo, in ogni ego è stato messo il desiderio di appropriarsi delle cose, di possederle, e a causa di questo è avvenuta la divisione della coscienza umana. Questi due poli, lasciati soli nel proprio sviluppo, si sono smarriti e hanno dimenticato di essere due parti di un’unità. Quindi, una volta che si sono divisi, in loro è apparso l’intimo desiderio di possedersi a vicenda e in modo meccanico, ma laddove esiste un possesso meccanico delle cose, tuttavia, si genera una forzatura. È la natura a opporsi a questa situazione, chiedendo all’uomo un sacrificio volontario. Essa dice: «L’uomo per l’uomo è un fratello, e deve sacrificarsi per lui volontariamente, per amore».

Ora definirò il significato della parola sacrificio dal punto di vista occulto. Il sacrificio implica la Legge della crescita e dello sviluppo corretti. Perché? Perché solo ciò che cresce, ciò che si sviluppa fiorisce, dà frutti e può sacrificarsi.

Torniamo ora alla questione del karma. Come ha avuto origine il karma, cioè, come ha avuto origine la legge del karma? Le condizioni per il karma sono apparse fin da quando, nel mondo, la prima coscienza ha limitato la seconda coscienza. Spiegherò questo pensiero con il seguente esempio: immaginate che la natura abbia messo due individui ugualmente ricchi e intelligenti a commerciare insieme. Essi hanno bisogno l’uno dell’altro, ma nonostante ciò in ciascuno dei due compare il desiderio di attrarre a sé la ricchezza dell’altro. Alla fine l’uno riesce ad appropriarsi della ricchezza dell’altro, che rimane senza alcun mezzo. Cosa dovrebbe fare quest’ultimo? Dovrebbe diventare servo di quello che è riuscito ad appropriarsi della ricchezza totale. Quindi, l’uno sarà padrone e l’altro servo. In questo senso, nel mondo i padroni rappresentano la prima coscienza che, con la forza, ha preso il sopravvento sulla seconda coscienza. I servi, invece, rappresentano quella categoria di persone la cui coscienza si è sottomessa all’autorità della prima. In questi stessi servi, però, non è ancora scomparso il desiderio di essere padroni, di dominare gli altri. Ecco perché, quando un padrone ha molti servi, questi ultimi iniziano a organizzarsi, a riunirsi, a lavorare per la caduta del proprio padrone, e un giorno lo prenderanno, lo picchieranno per bene, e in questo modo diventeranno loro i padroni e lui il servo. È proprio così che anche le coscienze umane cambiano le proprie condizioni e i propri ruoli.

Ora, quando parlo del karma non pensate di poterlo comprendere pienamente in una volta sola. Chiedo: come nasce il male tra gli allievi di una scuola? Il male tra gli allievi nasce quando uno di loro comincia a desiderare di diventare padrone, di disporre della conoscenza degli altri. Il male nasce anche quando uno degli allievi vuole imporsi sugli altri. Egli ha una certa idea dentro di sé e desidera che tutti l’accettino, oppure ha per carattere una certa abitudine, certe forze che vuole imporre agli altri a tutti i costi. L’allievo, però, deve sapere che in natura esiste una legge che regola le azioni e le manifestazioni di tutti gli esseri viventi. Per ogni forza essa ha posto dei limiti, dei confini oltre i quali egli non può ulteriormente svilupparsi: non appena raggiunge questi limiti, si innescano delle reazioni. Finché non conoscono le vostre profonde, intime intenzioni riguardo a qualcosa, gli uomini sono propensi ad ascoltarvi, a obbedirvi. Nel momento in cui vengono a conoscere il vostro scopo, le vostre intenzioni, iniziano subito a opporsi a voi, a mettervisi contro. Questa opposizione nasce dalla forza della Legge di autoconservazione, la legge di tutela della propria libertà. Quindi, la legge del karma può essere regolata solamente quando l’uomo è pronto a sacrificarsi per gli altri, a diventare loro servo, a riconoscere i diritti di ogni essere vivente. La giustizia che volete per voi stessi dovete concederla anche agli altri. Il bene che desiderate per voi stessi dovete desiderarlo anche per gli altri. Ognuno ha il diritto di sviluppare la propria mente e il proprio cuore, di lavorare per rafforzare la propria volontà, che sia ignorante o istruito, servo o padrone, povero o ricco. I beni di ognuno sono beni di tutti; i diritti di ognuno sono diritti di tutti. La differenza sta nel modo in cui questi beni e questi diritti vengono usati e applicati nella propria vita.

Esiste un pericolo per gli allievi della Scuola occulta, che consiste nel cosiddetto vampirismo, cioè, nel sottrarre all’uomo la linfa vitale. Questo possono farlo soltanto coloro che conoscono le leggi occulte, e tuttavia è una cosa assolutamente vietata. La Scuola in cui siete entrati vieta assolutamente il parassitismo; sottrarre all’uomo la linfa vitale non è altro che parassitismo. Chi si permetterà di farlo subirà le cattive conseguenze della propria disobbedienza. Ecco perché l’allievo della Scuola occulta deve essere molto illuminato per non utilizzare male le forze che ha potuto sviluppare in se stesso.

Molte scuole insistono nel far credere ai propri allievi che la forza dell’uomo sta nel suo pensiero. Questo è vero solo temporaneamente, ma in realtà la forza dell’uomo non risiede né nel suo pensiero né nei suoi sentimenti né nella sua volontà. Queste ultime sono soltanto manifestazioni dell’uomo, ma non rappresentano ancora quella fonte dalla quale fuoriesce la forza. È come se pensaste che ogni manifestazione dell’amore costituisca il vero amore, espresso in tutta la sua pienezza. A volte l’amore si manifesta come forma, altre volte si manifesta come contenuto e altre volte ancora come senso, ma queste singole manifestazioni non sono ancora l’amore in tutta la sua pienezza. Vi darò alcuni esempi, perché abbiate un’idea chiara dell’amore come forma, contenuto e senso. Ad esempio, qualcuno sta annegando in un fiume. Presso il fiume passa un semplice operaio e, vedendo l’uomo che annega, entra nel fiume, lo afferra per un braccio e lo trascina fino a riva, quindi dice a colui che ha salvato: «Su, ora vai a casa tua!». Questo è un esempio di manifestazione fisica dell’amore, dell’amore come forma.

Secondo esempio: per strada cammina un uomo che da diversi giorni non mangia nulla. Un altro uomo lo incontra e legge sul suo viso che quell’uomo è affamato, che non mangia nulla da qualche giorno. Lo ferma e gli propone di condurlo a casa sua per nutrirlo. Lo porta a casa sua, gli offre da mangiare e da bere in abbondanza e gli dice: «Ora puoi andare». Questa è la manifestazione dell’amore come contenuto.

Terzo esempio: fate conoscenza con un giovane assetato di sapere, che vuole studiare e acquisire conoscenza. Voi siete un maestro, avete terminato una qualche facoltà e proponete a questo giovane di aiutarlo, di trasmettergli delle conoscenze. Lavorate con lui per un anno o due e, quando vedete che ha acquisito certe conoscenze, gli dite: «Ora potete continuare il vostro percorso di conoscenza da solo. Lavorate e avrete successo». Questa è la manifestazione dell’amore come senso.

Chiedo: pensate che dopo aver dato una mano a chi affoga, dopo aver sfamato chi ha fame o dopo aver trasmesso delle conoscenze a chi è ignorante, la vita si sia manifestata nella sua pienezza? No, la vita, come anche l’amore, possono manifestarsi nella loro pienezza soltanto quando l’uomo inizia a vivere nel mondo causale, dove uno vive per tutti e tutti vivono per uno. In questo mondo il bene di ognuno è il bene di tutti, e il bene di tutti è il bene di ognuno. In base a questa legge, le azioni, così come le gioie e i dolori di una creatura, per quanto piccola possa essere, devono essere per voi sacre. Questa creatura può essere una mosca, ma anche a essa dovete guardare come a un uomo. Solamente in questo modo Dio può gioire. Soltanto Dio, però, può soffermare il suo sguardo sulle cose piccole, minuscole. Gli uomini rivolgono maggiormente l’attenzione verso le cose grandi.

Ora, dato che siete entrati nella Scuola per studiare, non ci deve essere né traccia né ombra di menzogna. L’unica cosa che non viene perdonata agli allievi di questa Scuola è la menzogna. Si può scusare tutto, ma la menzogna mai! Quando si avvicina la menzogna, mantenetevi lontano da essa come se fosse un fuoco. È un principio che può portare l’uomo alle contrarietà della vita, da cui difficilmente può liberarsi. Quando si ritrova in una situazione difficile e senza uscita, l’uomo ricorre sempre alla menzogna e dice: «Senza menzogna non si può». No, senza la verità non si può, e senza la menzogna si può. Ecco perché dovete scrivere le seguenti frasi come preziose regole di vita:

“Senza amore non si può, ma senza odio si può”.

“Senza saggezza non si può, ma senza ignoranza si può”.

“Senza verità non si può, ma senza menzogna si può”.

Se sostenete il contrario, che senza la menzogna non si può, verrà fuori che la menzogna dà origine alla verità, ma questo non è vero. Se dite che senza la stupidità si può, verrà fuori che la stupidità dà origine alla saggezza, ma questo non è vero.

Quando si parla della legge del karma ci riferiamo a diversi tipi di relazioni, ad esempio, servi e padroni, allievi e maestri, fratelli e sorelle, madri e padri: queste sono tutte relazioni karmiche. La madre e il padre sono una delle condizioni karmiche più favorevoli. Secondo questa legge tutte le persone si trovano in relazioni più o meno strette fra loro allo scopo di poter saldare i propri debiti. Gli uomini di oggi devono conoscere questa legge per poter liquidare correttamente il proprio karma. Diversamente, se non sanno cos’è questa legge e cosa essa richiede, essi creeranno fra loro nuove relazioni karmiche, che in futuro dovranno essere risolte. Ad esempio, se un padrone tratta male i suoi servi, in futuro lui diventerà un servo e loro diventeranno i suoi padroni. Egli dovrà servirli per lungo tempo per poter saldare il suo debito. Ecco perché, quando qualcuno si chiede perché deve servire gli uomini, deve sapere che il motivo di questo si nasconde nel suo passato, quando egli voleva sottomettere la coscienza di alcune persone, voleva renderle sue serve. Ma questo è assolutamente vietato! Sottomettere la coscienza di un uomo significa sottomettere il Divino di quest’uomo, renderlo tuo servo. L’unica cosa impossibile al mondo è proprio questa: sottomettere il Divino all’umano.

Per poter liquidare il proprio karma l’uomo deve lavorare su se stesso, per modificare, trasformare i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Anche i teosofi parlano di manas superiore e inferiore, di coscienza umana superiore e inferiore, di principio spirituale e carnale come di due poli nell’uomo. Proprio in questo sta il lavoro dell’uomo su se stesso: nel muoversi da un polo all’altro, e soprattutto da quello inferiore a quello superiore. E, in verità, si è notato che quando vuole impadronirsi di qualcosa con i propri sentimenti l’uomo crea il proprio karma, e quando dà libertà agli altri liquida il proprio karma. Se pretendete da un vostro amico che vi ami, che vi dimostri il suo amore, egli vi legherà la testa con un capestro, vi pungerà da dietro con un pungolo e vi chiederà se siete d’accordo che lui vi ami in questo modo. Questo significa creare karma tra due persone. La legge del karma è terribile! Il karma può avere origine perfino da una parola amara detta a qualcuno durante un insieme di circostanze avverse. Questa parola può essere detta superficialmente, in modo delicato, con un sorriso sul volto, ma se è amara essa produce già il suo effetto. In qualsiasi modo sia stata detta, questa parola amara porta in sé mille mali. Quindi, fate attenzione a ogni vostro sentimento e ogni vostro pensiero: prima di esprimerli, filtrateli, affinché insieme a essi non passi qualcosa di impuro. Con che cosa li filtrerete? Con dei filtri.

Dal punto di vista della Scienza occulta, il cuore, la mente e la volontà dell’uomo sono filtri con i quali vengono filtrati i suoi sentimenti, pensieri e azioni. Ogni sentimento, ogni pensiero e ogni azione devono passare attraverso la mente, il cuore e la volontà dell’uomo per essere filtrati. Solamente dopo essere stati filtrati possono essere piantati nel giardino dell’anima. Non occorre che l’uomo sia necessariamente chiaroveggente perché possa capire quando si genera karma tra due persone. Anche senza essere un chiaroveggente, egli può comprendere come e quando si è generato il karma. È sufficiente che un uomo faccia una deviazione minima dalla Legge dell’amore, perché immediatamente il suo cervello si polarizzi: in un emisfero cerebrale si accumulerà più energia e nell’altro meno, e di conseguenza l’uomo comincerà a irritarsi, a offendere i propri amici. Ad esempio, se si accumula più energia nella parte sinistra del cervello, l’uomo diventa molto gentile, cortese, ma questa non è un’espressione naturale. In tale condizione si nota che la muscolatura sul lato destro del viso comincia a contrarsi, a restringersi, e così sul viso di quest’uomo si notano particolari movimenti disarmonici, dovuti a pensieri, sentimenti e azioni disarmonici. Se questi movimenti involontari del viso si protraggono nel tempo, accade che la bocca dell’uomo si storca, poiché i muscoli del viso da una parte si estendono e dall’altra si contraggono. Senza che passi molto tempo, vediamo come il karma ponga il suo sigillo sul viso, sugli occhi o da qualche altra parte. Ad esempio, quando l’uomo si serve molto della menzogna, certi muscoli del viso si contraggono e la linea del suo sguardo cade verso il basso, verso il centro della terra. Se si guarderà allo specchio e vedrà la linea del suo sguardo diretta verso terra, lui stesso non si piacerà. Ora, quando scriverete a proposito della bellezza dovete sapere che essa è dovuta all’armonia interiore dell’uomo. Per poter acquisire e preservare questa bellezza in se stesso, l’uomo deve essere assolutamente puro!

Ora scrivete ancora qualche regola di vita, e precisamente, ponete:

La Verità nelle vostre anime.

La luce nelle vostre menti.

La purezza nei vostri cuori.

E così, scrivetevi queste regole e ogni sera, prima di coricarvi, chiedetevi se la Verità è nella vostra anima, se la luce è nella vostra mente, se la purezza è nel vostro cuore. Come potrete sapere se la Verità è nella vostra anima? Se la Verità è nella vostra anima, essa vi renderà liberi. Se la Verità è nella vostra anima voi avrete un ampio raggio d’azione e concederete libertà a voi stessi e a quelli che vi circondano. Se la luce è nella vostra mente, essa vi darà conoscenza. La luce è conduttrice della conoscenza. Se la purezza è nel vostro cuore, voi sarete forti nell’ambito di ogni rapporto. A volte notate nelle persone a voi care qualche sentimento distorto o qualche errore per i quali siete pronti a giudicarli. No, secondo la legge del karma, se vedete le persone a voi care commettere un qualsiasi errore, voi stessi dovete mettervi al lavoro per correggerlo. Se vedete un vostro amico commettere il più piccolo errore, impegnatevi a correggerlo.

Dite: «Come possiamo correggere gli errori altrui?». Vi porterò un esempio che vi mostrerà uno dei modi per correggere gli errori delle persone a voi care. Un giovane di Varna andò un giorno da un libraio evangelista per comprarsi qualche libro. Quando lo vide, il libraio gli disse: «Qualche settimana fa uno dei tuoi amici è venuto da me per chiedermi dei soldi in prestito. Io glieli ho prestati, ma è passato tanto tempo e lui non li ha ancora restituiti. Ecco come sono i tuoi amici!». «Quanto vi deve?». «Questa cifra». «Ecco, prendete questa somma e considerate regolato il conto. Io e il mio amico siamo la stessa cosa». Con questo gesto il giovane dimostra che sia lui che il suo amico sono persone oneste. Questo è un carattere nobile. Ecco perché, se da qualche parte sentite parlar male di un vostro amico, tirate fuori il vostro borsellino, pagate al suo posto e dite: «Io e il mio amico siamo la stessa cosa». Come agirebbe un uomo che non ha in sé questa morale? Se sentisse parlar male del suo amico, egli direbbe: «Sì, è vero, il mio amico ha questa debolezza, è un po’ incurante, ma io gli parlerò e gli dirò di pagare». Non c’è bisogno di parlargli. La Scuola che frequentate non permette questo. In questi casi, essa pretende dall’allievo che tiri fuori il proprio borsellino e paghi per il suo amico per liquidare il suo conto, e che poi, quando vede il suo amico, non gli dica niente. Se applicate questo metodo, sperimenterete i suoi buoni risultati.

Questo metodo è rivolto a coloro che sono pronti a pagare per il loro buon amico, ma non anche per quelli che hanno la possibilità di pagare i propri debiti ma lasciano che siano gli amici a pagare per loro. Questa è una costrizione, un ricatto alla coscienza degli uomini, con cui si crea un karma negativo. Verrà un giorno in cui queste persone perderanno i propri buoni amici e dovranno pagare tutto da soli. Se avete buoni amici che sfruttate perché paghino i vostri debiti, non siete sulla retta via. Verrà un giorno in cui la Provvidenza vi metterà nella stessa situazione: allora vi si sfrutterà, e voi pagherete il doppio, con gli interessi. Chi pensa di poter raggirare la legge del karma si inganna. A tali persone si può applicare il proverbio bulgaro: “La volpe astuta cade in trappola con tutte e due le zampe”. Con il karma non si scherza. Perché? Perché il karma è un creditore, non permette alcun ritardo, nemmeno di mezza giornata. Il karma non perdona nulla: pagherete tutto accuratamente, perfino con gli interessi. Dunque, esso non rinuncia neanche agli interessi. La legge karmica è esigente, arretra soltanto quando tutto è stato pagato.

E così, saprete che tutti i buoni pensieri e desideri dell’uomo si polarizzano, in una o in un’altra direzione. Conoscendo la Legge della polarizzazione, vedrete come ogni cosa nella vita si polarizza. Ad esempio, voi parlate di vecchio e di nuovo Insegnamento. Lasciate che il vecchio insegnamento agisca nelle radici e il nuovo Insegnamento nei rami. Il vecchio insegnamento servirà da concime all’albero che crescerà, si svilupperà e darà frutti dai quali verrà fuori un nuovo albero: il nuovo Insegnamento. E allora, secondo il nuovo Insegnamento, il karma non porterà paura agli uomini. Perché? Perché dovete sapere che il karma ama le persone coraggiose. Siate coraggiosi per affrontare bene il karma, come un ospite venuto a casa vostra. Se cercate di sfuggire al karma, esso vi raggiungerà con una verga e così vi sistemerà. C’è nobiltà nel karma. Esso può prendervi a bastonate, può sputarvi, ma in fin dei conti vi passerà accanto senza danneggiarvi. Il karma ha il carattere dell’orso: quando vuole attaccare qualcuno l’orso gli gira intorno, si muove intorno a lui, si liscia il pelo, fa finta di non vederlo. Il suo pelo diventa liscio, ma a scapito della pelle dell’uomo. Quando non vuole attaccare l’uomo, l’orso gli passa vicino, rizza il pelo, si solleva minaccioso, gli sputa e se ne va. In questo caso l’uomo salva la pelle ma sperimenta una grande paura. Per l’uomo coraggioso il karma è simile a un orso che rizza il pelo: gli passa vicino, si solleva minaccioso, gli sputa e se ne va. Еsso dice: «Su, per questa volta ti lascio stare!». Voi lo ringrazierete, perché non ha toccato la vostra pelle. Vi ha sputato un po’, avete avuto un po’ di paura, ma questo non è nulla: l’importante è che siate ancora vivi e vegeti. Sapendo questo e tenendone conto, risolverete i compiti della vostra vita. Quando vi arriva qualche grande disgrazia, dite: «Il mio amato karma si solleva minaccioso e mi sputa, ma oltre a questo non può fare altro».

Dite: «Cosa bisogna fare o come bisogna vivere per non generare karma fra le persone?». Vi darò un esempio dal quale voi stessi potrete trarre una conclusione. Immaginate due binari paralleli su cui si muovano dei treni: alcuni vanno a est e altri a ovest, quindi in due direzioni opposte. Immaginate che, su una linea dove i treni vanno verso est, si muovano cento treni a una stessa distanza l’uno dall’altro. Se in questa situazione i treni si muovono alla stessa velocità, non c’è alcun pericolo che tra di essi possa esserci una collisione. Se però la velocità di questi treni è diversa, tra di essi inevitabilmente ci sarà una collisione. Dunque, per la legge del karma non è importante la direzione dei treni, se si muovono verso est o verso ovest, ma è importante la velocità. La velocità dei treni in movimento deve essere la stessa. Quindi, quando due persone si muovono nella stessa direzione, ma a velocità diverse, tra loro ci sarà inevitabilmente una collisione. Se un treno si muove alla velocità di 100 km all’ora e un altro alla velocità di 80 km all’ora, non c’è alcun pericolo di collisione. Ma se il primo treno si muovesse a 80 km all’ora e il secondo a 100 km all’ora, soprattutto di sera, allora ci sarebbe il pericolo di un incidente: il secondo treno si scontrerebbe con il primo. Perché non avvenga una collisione fra i due treni, il secondo dovrebbe ridurre la velocità del proprio movimento almeno fino a quella del primo treno, e dovrebbe necessariamente esserci una certa distanza fra l’uno e l’altro.

Ora, finché vivete fra gli uomini non dovete essere né molto intelligenti né molto stupidi. Perché? Perché sia la stupidità che l’intelligenza sono leggi karmiche. Se sei molto intelligente, ti muoverai molto velocemente e ti scontrerai con quelli che si muovono lentamente. Se invece sei molto stupido, ti muoverai lentamente e ti scontrerai con quelli che si muovono velocemente. In entrambi i casi avrete gli stessi risultati. Che cosa dovete fare allora? Sarete intelligenti o stupidi tanto quanto l’ambiente che vi circonda. Dite: «Come e quando l’uomo deve mostrare la propria intelligenza?». Voi dovete preservare le vostre forze per tempi migliori. Ad esempio, se davanti a voi si muove un treno a velocità più bassa, voi dovete diminuire il vapore. Se avete la via libera, cioè, se davanti a voi non c’è alcun treno, potete andare a tutto vapore e muovervi alla velocità che volete.

Entro le prossime due settimane fate un riassunto di tutto ciò che è stato detto finora. Per quello stesso giorno scrivete un tema su L’applicazione del karma nella vita. Oggi ho esposto a grandi linee qualche pensiero sul karma perché voi possiate sviluppare il vostro tema, e in futuro parlerò ancora della questione. Quando sarete pronti con il vostro tema, ognuno di voi lo leggerà e gli altri lo criticheranno. La critica, però, deve essere fatta secondo le regole del nuovo Insegnamento. Criticare significa dire solamente ciò che è veritiero e ciò di cui siete pienamente sicuri. Criticare significa presentare le cose così come sono in natura.

Quando scrivete i temi e lavorate sulle lezioni dovete impiegare al massimo un’ora al giorno. Per quanto riguarda i temi, venti minuti sono sufficienti. Quando svolgerete il tema sul karma vi soffermerete sui seguenti pensieri: “Se stai davanti, muoviti ad alta velocità! Se stai dietro, muoviti a bassa velocità!”. Questo tema rappresenta una risposta ad alcuni pensieri della nuova filosofia. Questi pensieri, tuttavia, risolvono i problemi solo in parte. Perché? Perché se dopo di te c’è un secondo o un terzo treno in movimento, la situazione è già diversa. In questo caso terrete a mente le seguenti regole: “Se qualcuno si muove davanti a voi, lasciatelo passare, fategli spazio, perché vada alla velocità che vuole! Se state dietro, muovetevi a bassa velocità!”. Nella vita queste sono quattro situazioni importanti che dovete sempre tenere a mente. Quindi, quando l’allievo vuole che gli si dia ragione, quando vuole stare davanti e muoversi velocemente, dico: il maestro non può dare al suo allievo il diritto di muoversi ad alta velocità. Finché siete allievi della Scuola muovetevi a bassa velocità. Quando avrete ormai finito la Scuola, potrete andare a tutto vapore e vi muoverete alla velocità che volete. Se c’è qualcuno davanti a voi, non abbiate fretta, moderate la vostra velocità. Chi sta davanti può muoversi ad alta velocità, invece, chi sta dietro deve muoversi a bassa velocità.

Questi sono simboli che dovete trasformare in azioni vive. A cosa corrisponde l’alta velocità? Alla virtù. Quindi, siate veloci nel bene, cioè, camminate davanti! Siate lenti nel male, cioè, camminate dietro. Questa è una traduzione dei fenomeni della vita e della natura. In altre parole, i fenomeni del mondo fisico devono essere tradotti nella lingua del mondo spirituale e, viceversa, i fenomeni del mondo spirituale devono essere tradotti nella lingua del mondo fisico. Solo allora le cose diventeranno chiare. Quindi, l’alta velocità corrisponde alla virtù e la bassa velocità al male. Chi va in collera deve sapere che si trova dietro e si muoverà lentamente.

In futuro, se tra voi sorgeranno questioni di vitale importanza, potrete scriverle, e dedicheremo una parte del tempo a discuterne.

Preghiera segreta

9a lezione del Maestro, tenuta il 26 aprile 1922 a Sofia

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 92-107).

10. La bellezza della Natura

 

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i temi sulla bellezza.

Chiedo: che cos’è la bellezza? La bellezza si può sentire o vedere? Come disegnereste un bel viso? Quali sono le caratteristiche di un bel viso? Quando osservate alcune persone in una certa situazione, in silenzio, ad esempio, esse sono belle, mentre quando sorridono si imbruttiscono. Per altre persone, invece, è esattamente il contrario: quando sorridono diventano belle e quando stanno in silenzio si imbruttiscono. Come potete spiegarlo? Immaginate un viso tondeggiante, rotondo, con occhi piccoli disposti vicino al naso. Si tratterebbe di un bel viso? No, non sarebbe bello. Sarebbe forse un bel viso se gli occhi si trovassero lontani dal naso? Anche un viso simile non sarebbe bello. E cosa ne direste, allora, di un viso grande e tondo, con le orecchie grandi o piccole? Anche di questo viso direste che non è bello. Quanto dovrebbero essere grandi le orecchie di un viso simile? Quando non vi piace un viso o un altro, ciò dimostra che dentro di voi avete una certa misura, una certa scala con cui misurate le cose. Ecco perché, in ogni data situazione, per voi non è importante cosa abbiano detto i vari autori sulla bellezza, ma la comprensione interiore che avete di essa. L’opinione dei vari autori potrà servire come spiegazione, come aggiunta alla vostra opinione. Gli uomini aspirano alla bellezza, la comprendono, ma quando gli viene chiesto in che cosa consista la bellezza, quali siano le sue caratteristiche esteriori, non sanno dire niente di preciso. Un bel viso è quello che in tutte le condizioni della vita mantiene le sue principali caratteristiche. Le caratteristiche principali di una persona bella rimangono sempre le stesse, sia essa triste o gioiosa, seria o allegra. Se i suoi occhi sono piccoli e si trovano vicino al naso, ciò significa che si emoziona poco. Gli occhi piccoli sono segno di avarizia, mentre gli occhi grandi sono segno di prodigalità. In altre parole, le persone con gli occhi piccoli sono povere, mentre quelle con gli occhi grandi sono ricche, e per questo possono permettersi di sperperare la propria ricchezza.

In generale, un bel viso è quello che ha una perfetta proporzione e un rapporto corretto fra le sue parti. Ad esempio, la fronte, il naso e il mento devono essere un terzo di tutto il viso. Inoltre la conformazione del viso non dovrebbe essere del tutto tonda, ma un po’ a forma di pera, un po’ appuntita. Quando vedete un viso molto rotondo, ciò è dovuto a una certa quantità di grassi accumulati intorno al mento. A causa di questo eccesso di grassi il viso perde parte della propria bellezza. Oggi tutti aspirano alla bellezza, ma la bellezza esteriore, visibile ha creato grandi mali nel mondo. La bellezza deve essere interiore e non esteriore. La bellezza interiore implica un viso plastico, vivo. Un bel viso implica anche profondità interiore, grande sensibilità e nobiltà d’animo. In un viso bello devono prevalere le linee curve e non quelle dritte. Le linee dritte mostrano che nella persona prevale l’elettricità; le linee curve mostrano che nella persona prevale il magnetismo. Certe persone hanno una bella fronte, ma il naso, il mento e le orecchie non sono belli. Per poter definire quale fronte, quale naso, quale bocca, quale mento e quali orecchie siano belli, ben fatti, l’uomo deve servirsi di quella misura che in natura è rigorosamente definita da un punto di vista matematico e geometrico. Chi aspira a una vita interiore bella acquisirà questa bellezza anche sul suo viso. Ad esempio, la nobiltà, la purezza e la dolcezza danno morbidezza e lucentezza agli occhi. Se invece in una persona prevalgono i sentimenti personali, essi porteranno lucentezza ai suoi occhi, ma questa lucentezza sarà priva di morbidezza. Occhi simili saranno rudi, immobili. In generale gli occhi giocano un ruolo importante nella vita dell’uomo. Ecco perché, quando nella vostra mente penetra un pensiero negativo o nel vostro cuore un sentimento greve o amaro, in quanto allievi, dovete impegnarvi ad allontanarli da voi. Prendete in mano il martello e, come un maestro scultore, modellateli e lavorateli fino ad ammorbidirli completamente. A questo scopo occorre un grande autocontrollo. L’autocontrollo non è richiesto solo agli allievi ma anche agli insegnanti. Gli insegnanti di musica di oggi si irritano, si arrabbiano con i propri allievi quando questi ultimi prendono delle note false. Se potesse mantenere il necessario autocontrollo e la presenza di spirito, l’insegnante potrebbe facilmente correggere i propri allievi. Sotto l’influenza della sua tranquillità anche l’allievo più incapace potrebbe correggere la propria voce e cantare bene. Quando il maestro si arrabbia, i suoni si accorciano e la voce stona.

Оra, quando parlo della bellezza io mi riferisco all’anima umana, che è bella di per sé. La bellezza dell’anima deve inevitabilmente esprimersi in qualche forma. Inoltre, più ogni forma è vicina alla verità, più è bella. Ad esempio, i vostri temi sulla bellezza erano belli, ma solo nell’espressione esteriore. Interiormente, cioè nel contenuto e nel senso, non erano così belli, perché non contenevano in sé la verità. La prima cosa che viene richiesta all’allievo è di dare spazio alla verità dentro di sé. È bella ogni cosa che contiene in sé la verità, senza alcuna aggiunta, alcun incremento o alcuna riduzione.

Vi darò alcune regole perché sappiate come scrivere i temi. Prima di iniziare a scrivere, rilassatevi a fondo. Poi leggete il vostro lavoro ad alta voce, per vedere come suona alle vostre orecchie. Oltre a questo, osservate che effetto ha sulla vostra mente e sul vostro sistema nervoso simpatico. Se ha un’influenza armoniosa su entrambi, il tema è stato scritto bene. Leggete il vostro tema due o tre volte di seguito, per vedere come suona alle vostre orecchie. Se produce un effetto benefico alle vostre orecchie, produrrà un effetto benefico anche alle orecchie degli altri. Se non suona bene alle vostre orecchie, non suonerà bene neanche alle orecchie del vostro prossimo. Noi chiediamo agli allievi qualcosa di melodioso, di piacevole da ascoltare. Tutte le cose che per le vostre orecchie sono melodiose e piacevoli, le ascolteremo anche noi. Oltre a questo, dovete imparare a scrivere in modo conciso, ma chiaro e ricco di idee. Quando avremo del tempo libero vi farò l’esempio di una stessa idea espressa in tre forme diverse, per vedere quale delle tre forme sia la più corretta. Essa sarà anche la più bella. Quindi, ogni idea può essere espressa in tre modi differenti. È bene che leggiate delle belle descrizioni perché si sviluppi il vostro gusto per ciò che è bello e fine. Una storia bella, nella Bibbia, è quella della vita di Giuseppe.[1] È bene che ognuno di voi la legga.

Ora vi farò l’esempio di un’idea espressa in tre forme diverse, e precisamente l’idea della vita. E perciò dico: la luce porta vita; l’amore porta vita; la verità porta vita. E in questo caso, che vita è quella portata dalla luce? Che vita è quella portata dall’amore? Che vita è quella portata dalla verità? Inoltre, può la verità portare direttamente la vita? Vi è sempre qualche differenza tra la vita portata dalla luce, quella portata dall’amore e quella portata dalla verità. Dunque, oggetto della verità è la libertà, oggetto della luce è la conoscenza e oggetto dell’amore è la vita. Quando diciamo che la luce porta la vita, consideriamo la luce come condizione indispensabile perché l’uomo studi. Per poter studiare egli deve avere amore. Quindi, la luce richiede vita per la conoscenza, per dare libertà agli uomini. Anche la verità richiede ugualmente la vita.

E così, quando in futuro scriverete i vostri temi li leggerete più volte, e se qualcosa non vi piace lo correggerete. Quando leggerete il vostro tema ed esso suonerà gradevole alle vostre orecchie, lo leggerete anche in classe e vedrete che piacerà a tutti. Inoltre scriverete lentamente, con calma e senza aver fretta. La Scuola occulta richiede agli allievi una precisione geometrica. I fogli sui quali scriverete possono essere piccoli o grandi, a piacere vostro, ma devono essere necessariamente di forma regolare. La forma può essere quella di un triangolo, di un quadrilatero o qualsiasi altra forma, ma necessariamente regolare. Allo stesso modo, i vostri temi devono essere ordinati, scritti in modo bello. Non è sufficiente soltanto parlare della bellezza, ma occorre anche agire in modo bello. Tanti iniziano a scrivere in modo bello, leggibile, ma verso la fine si annoiano e la loro calligrafia diventa illeggibile e nervosa. Questo mostra che essi non vanno d’accordo con se stessi e parla anche di certi loro difetti. Dunque, dovete combattere contro questi difetti finché non avrete la meglio.

Dico: ricordate tutte le regole che vi ho dato sulla scrittura e applicatele. Dovete sapere che ogni pensiero, ogni sentimento e ogni atto dell’uomo, siano essi buoni o cattivi, si riflettono sulla sua coscienza ed esercitano la propria influenza su di lui. E in questo modo, attraverso le cose brutte e negative, voi comprenderete ciò che è bello, sublime e positivo nella vita.

Preghiera segreta

10a lezione del Maestro, tenuta il 3 maggio 1922 a Sofia


Note: 

[1] La Sacra Bibbia, Genesi, cap. 37 e seguenti.


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 108-113).

11. La Legge delle energie

  

Preghiera segreta

Sono stati letti i lavori sul tema: “L’applicazione del karma nella vita”.

I vostri temi presentano il lato teorico della questione del karma. Spesso si parla della vita fisica, del corpo fisico dell’uomo. Che cosa rappresenta il corpo fisico? Il corpo fisico è un conduttore, cioè un grande impianto delle forze della natura. Аttraverso questo impianto passano i due tipi di forze naturali: l’elettricità, positiva e negativa, e il magnetismo, positivo e negativo. Per ora i vostri corpi non sono tonificati fisicamente: alcuni di voi sono positivi e altri negativi, cioè, alcuni hanno dentro di sé più elettricità positiva e altri più elettricità negativa. Se si ritrovano in uno stesso posto due individui che hanno dentro di sé elettricità positiva, inevitabilmente essi si respingono. Se iniziano a conversare tra loro, dopo essersi salutati si sentiranno subito di cattivo umore, scontenti. Se in questa situazione uno di loro non è in grado di trasformare l’elettricità positiva in negativa, allora essi devono consapevolmente separarsi, almeno per il momento, e ognuno di loro dovrebbe cercare per se stesso un compagno con elettricità opposta alla sua. Se ciò non accade, in ciascuno di loro si risveglierà un sentimento di ostilità nei confronti dell’altro e di conseguenza si manifesterà una certa attività nel carattere di ognuno; come risultato di questa attività, infine, arriverà la rudezza. È indifferente che l’individuo sia un uomo o una donna: questi manifesterà la propria rudezza, perché l’elettricità si muove secondo linee corte e la rudezza si manifesta attraverso le linee più corte. Se si ritrovano in uno stesso posto due individui che hanno dentro di sé elettricità negativa, anch’essi si respingeranno e di conseguenza tra loro si manifesteranno scontentezza, dubbio e paura: avranno timore l’uno dell’altro. Quindi, quando si incontrano due individui che hanno in sé elettricità positiva, essi diventeranno attivi al punto di battersi, di duellare fra loro. Se invece si ritrovano in uno stesso posto due individui che hanno dentro di sé elettricità negativa, essi non si batteranno, non duelleranno, perché temono per la propria vita, ma fra loro si manifesterà l’ipocrisia, l’inganno. Uno dei due cercherà in modo indiretto, con l’inganno, di circuire l’altro per potersi vendicare.

Ecco perché chi vuole fare un duello con qualcuno deve sapere che in entrambi l’elettricità è positiva. Quando invece incontrate una persona e in voi nascono la paura, il dubbio, l’ipocrisia, saprete che in entrambi l’elettricità è negativa. Se incontrate una persona la cui elettricità è opposta alla vostra, vi amerete. Il rapporto fra due persone con elettricità uguali è come il rapporto dell’uomo con se stesso quando entrambi gli emisferi del suo cervello hanno un’elettricità uguale o opposta. Perché l’uomo stia bene e si trovi in uno stato d’animo armonioso, nei due emisferi cerebrali ci deve essere elettricità opposta. Così, quando si incontrano due persone che hanno nel cervello un’elettricità uguale o opposta, tra loro nascono relazioni armoniche o disarmoniche. Ad esempio, se in entrambe l’elettricità nell’emisfero destro è positiva, esse si comporteranno in modo rude l’una verso l’altra. Se nell’emisfero sinistro di entrambe si è accumulata elettricità negativa, saranno tutte e due diffidenti. Molti si turbano al pensiero di dover fare qualcosa con l’elettricità negativa, se non riescono a metterla al lavoro.

Porterò un esempio tratto dalla vostra vita per mostrarvi in che modo potete applicare la Legge dell’assimilazione a questa energia in eccesso. Immaginate che in classe una delle allieve sia più forte e ne attragga a sé altre due. Ella, però, ama maggiormente una di queste due e passa più tempo con lei, comunica di più con lei, mentre la seconda se ne sta da parte. Le due amiche che si amano di più assimilano a vicenda la propria elettricità, mentre l’altra amica, che è amata di meno, non riesce a usare una parte dell’energia, che rimane inutilizzata e di conseguenza si accumula nella parte destra o nella parte sinistra del suo corpo. Se questa energia rimane nella parte destra del suo corpo, la ragazza diventa più rude; se rimane nella parte sinistra ella diventa scontenta, diffidente verso se stessa e verso il prossimo: cosa deve fare per potersi riprendere da questa situazione? Dovrebbe trovare un’altra amica che la ami sinceramente. Soltanto in questo modo l’energia in eccesso nel suo organismo verrà assimilata.

Ora, conoscendo questa legge, farete molta attenzione: non dovrete usarla per fini malvagi. Chi utilizza questa legge per fini malvagi sarà punito come non mai nella sua vita. Conoscendo questa legge, la utilizzerete solo per il bene. Ognuno di voi, dentro di sé, deve dare la sua parola d’onore che non userà mai questa legge per fini malvagi. In cosa consiste l’uso malvagio di questa legge? L’uomo può usarla in modo malvagio quando indirizza coscientemente la propria elettricità positiva verso qualcuno. In questo modo egli accresce la quantità dello stesso tipo di elettricità nell’altra persona e di conseguenza accresce in quest’ultima la rudezza e la spinge a incattivirsi e ad essere crudele. Quando la parte destrа del corpo di un uomo è elettrizzata positivamente, egli deve trovare un amico la cui parte sinistra abbia una carica elettrica opposta alla sua, affinché i due tipi di elettricità possano neutralizzarsi a vicenda. In che modo può avvenire questa neutralizzazione? Uno di loro deve mettere la sua mano sinistra sulla parte destra del corpo dell’altro e quest’ultimo deve mettere la sua mano destra sulla parte sinistra della testa del suo amico, e senza accorgersene acquisiranno una buona disposizione d’animo. Questo si può ottenere anche soltanto prendendosi le mani. Lo scopo è quello di trasformare le energie in tutti e due. Potete fare questo esperimento per vedere come funziona la legge. Lo farete quando siete maldisposti. Inoltre lo farete sempre fra due amiche, fra due sorelle o fra due amici o fratelli. Quando dico che dovete prendervi per mano, le sorelle tra loro e i fratelli tra loro, ho in mente i diversi principi che agiscono nella natura: l’amore con l’amore e la saggezza con la saggezza. Quando osservo come siete disposti sulle sedie trovo che la legge non viene osservata. Nelle scuole gli allievi devono essere disposti in modo che tra loro ci sia piena armonia. In qualità di allievi della Scuola occulta dovete conoscere la Legge della trasformazione delle energie e applicarla al momento giusto. Se incontrate una persona che ha forze opposte alle vostre e in questo modo turba la vostra pace interiore, state lontano da lei. Se non potete allontanarvi fisicamente, allontanatevi con il pensiero. Come avverrà questo? Immaginando con il pensiero di stare a una certa distanza. Quindi, quando vi sedete da qualche parte, quando vi riunite per parlare o quando comunicate fra voi, osservate sempre la Legge della simpatia. Se due persone nutrono una simpatia reciproca, fra loro ci sarà piena armonia: quando una delle due utilizza il pensiero, lo farà anche l’altra. Se fra loro non c’è simpatia, l’una utilizzerà il pensiero e l’altra il sentimento. Questa discordanza delle forze creerà fra loro una serie di stati disarmonici. Perché ci sia armonia fra due persone, queste devono pensare, sentire e agire contemporaneamente. Inoltre, quando l’una pensa, sente e agisce positivamente, occorre che in quel momento le energie dell’altra persona siano negative.

Ecco perché farete questo esperimento per regolare le forze del vostro corpo. Se otterrete dei risultati vi proporrò anche altri esperimenti. (Qualcuno chiede: «Quali sono i segni da cui possiamo capire quando c’è un eccesso di elettricità nel lato sinistro o in quello destro?»). Quando l’uomo è pronto a litigare con tutti quelli incontra sulla sua strada, ciò dimostra che nella parte destra del suo cervello c’è un eccesso di elettricità. Quando l’uomo è di cattivo umore, quando cade in uno stato di pessimismo, ciò dimostra che nell’emisfero sinistro del suo cervello c’è un eccesso di elettricità. Questo vale anche per le energie del corpo fisico, e la stessa cosa si può dire anche per le energie del mondo astrale e spirituale. Farete degli esperimenti per regolare queste energie e ne osserverete i risultati. Non pensate che con un solo esperimento avrete chissà quali risultati. Potreste fare anche cento esperimenti e ottenere un risultato appena microscopico. Questi esperimenti hanno lo scopo di sviluppare la vostra coscienza e di temprare la vostra volontà. Quando dico che l’elettricità si accumula nell’emisfero destro o sinistro del cervello, mi riferisco alla situazione complessiva. L’elettricità si può accumulare anche in alcuni centri specifici del cervello, ma sempre nel lato sinistro o in quello destro. Se siete maldisposti, saprete di avere un eccesso di elettricità e dovrete metterlo al lavoro. Come metterete l’elettricità al lavoro? Troverete una vostra amica – in classe o fuori della classe – che abbia approssimativamente il vostro stesso livello di evoluzione e farete l’esperimento con lei. Nel fare l’esperimento avrete un duplice beneficio: da una parte voi vi libererete dell’elettricità in eccesso, dall’altra aiuterete la vostra amica a procedere sulla retta via, sulla quale anche voi avanzate. Se però fate questo esperimento con una persona che procede nella direzione opposta alla vostra, vi legherete a lei e vivrete qualche contraddizione.

Ora, in qualità di allievi avete bisogno di fare spesso questo esperimento poiché, visto che ancora non osservate le leggi come si deve, nel vostro cervello si accumula un eccesso di elettricità cui dovrete necessariamente far fronte in modo ragionevole. Questo eccesso di energia rappresenta un bagaglio residuo del passato, è come ciò che avanza alle persone ricche, che preparano molto cibo ma mangiano poco. Quando avanza del cibo che non può essere utilizzato, questo comincia a inacidirsi e i servi si vedono costretti a gettarlo via. In seguito all’accumularsi dell’elettricità in eccesso nel cervello, si verifica lo stesso processo anche in tutto l’organismo dell’uomo: qua e là avvengono processi di acidificazione, di decomposizione, e là dove c’è acidificazione si verifica sempre un disfacimento. Se si dovesse accumulare una grande quantità di elettricità nell’una o nell’altra parte del vostro cervello, voi potete agire su voi stessi: se l’elettricità si è accumulata nell’emisfero destro del cervello, ad esempio, non accarezzatevi la testa con la mano destra per non rinforzare questo stato, ma accarezzate il lato destro della testa con la mano sinistra; al contrario, se avete un accumulo di elettricità nel lato sinistro della testa, accarezzatelo con la mano destra. Facendo questo esperimento noterete una distensione e il vostro stato cambierà. Ecco perché d’estate, quando il sole batte forte sulla vostra testa, dovete accarezzate i vostri capelli con entrambe le mani. Attraverso le vostre mani porterete via l’elettricità dal cervello ed eviterete qualsiasi colpo di sole. Fate questo esperimento anche di fronte alla più piccola agitazione, per vedere che risultati avrete. Nel mondo esistono molte scuole che utilizzano questi metodi e queste regole per la magnetizzazione, per la tonificazione, ma, quando non conoscono esattamente le leggi di cui si serve la Natura ragionevole, queste scuole provocano grandi danni ai propri allievi. L’allievo di una scuola occulta non deve permettere che lo ipnotizzino. Chi vuole darvi dei soldi non deve chiedervi una cambiale. Chi vuole farvi un favore, abbia fiducia in voi. Se vi chiede una cambiale, non prendete neanche un soldo in prestito. È preferibile andare in giro affamati piuttosto che firmare una cambiale. La Scuola occulta raccomanda ai propri allievi: se qualcuno può dare dei soldi in prestito senza una ricevuta, senza una cambiale, prendete questi soldi, servitevene e restituiteli a tempo debito.

Ora vi chiedo quanto segue: siate sinceri verso voi stessi, verso la vostra anima. Ogni mattina, per due settimane, appena vi alzate ponetevi questa domanda: «Sono sincero verso la mia anima? Sono pronto a fare per l’intera giornata tutto ciò che la mia anima desidera e sussurra? E se sbaglio qualcosa, sono pronto, senza giustificarmi, a scusarmi con lei, a dire la verità così com’è nella realtà?». Quindi, quando commetterete qualche errore, non dovete né sminuirlo né ingigantirlo, ma dovete constatarlo davanti alla vostra anima così com’è, come anche la natura lo constata. Questa sincerità nei confronti della vostra anima è una condizione indispensabile per lo sviluppo e il risveglio della vostra coscienza, per poter comprendere le cose correttamente, senza sminuirle o ingigantirle. Con la parola “anima” intendo il Principio divino nell’uomo, la sua manifestazione superiore nel mondo fisico.

Nel darvi una serie di esperimenti, attiro la vostra attenzione sulla sincerità, affinché essi non vengano utilizzati per fini malvagi. Perché non li si deve usare per fini malvagi? Perché nella Scuola tutti gli esperimenti devono essere fatti volontariamente e coscientemente. Ad esempio, quando posate la vostra mano sulla testa di qualcuno, dovete sapere se state prendendo qualcosa da lui o se gli state dando qualcosa. Se prendete qualcosa, dovete sapere se utilizzerete quello che prendete. Se date, invece, dovete sapere se colui che prende potrà utilizzare qualcosa di ciò che ha ricevuto. Se quello che date non porta beneficio a nessuno, e se quello che prendete non vi porta alcun beneficio, allora sia il dare che il prendere sono inutili. Per dare senso e utilizzare bene sia il dare che il prendere, l’uomo deve ringraziare. L’energia che scorre attraverso colui che dà e attraverso colui che prende è divina, e di questa viene tenuto conto: essa non può e non deve essere consumata inutilmente. La natura non solo dispone di orologi precisi che rilevano quanto e per chi viene consumata questa energia, ma tiene anche conto di quanta energia defluisce dal cervello dell’uomo, quanta dalle mani e così via. La natura è un grande impianto di energia e calcola con precisione tutto ciò che viene consumato. Essa tiene conto anche dei risultati che si ottengono con il consumo di questa energia, il che è particolarmente necessario, perché sono proprio i risultati a dare a questa energia la possibilità di avere risonanza in tutta la Creazione. Quindi, è sufficiente che posiate la vostra mano su qualche testa perché già capiscano il risultato esatto del vostro lavoro e di questo vi ritengano responsabili. Non ve lo dico per impaurirvi, ma affinché sappiate che si tiene conto di ogni opera che realizzate e affinché siate attenti. Lavorate secondo i principi, consapevolmente, e non per paura. L’aspirazione della vostra anima deve essere in accordo, in armonia con Dio, con ciò che è Grande nel mondo. In questo consiste il lavoro ragionevole.

Ora, può darsi che alcune questioni vi siano rimaste oscure, ma vedrete che si chiariranno attraverso gli esperimenti. Se occorre parlare molto per spiegare questi esperimenti, allora sappiate che, spesso, parlare tanto appesantisce l’uomo. Ciò che per voi oggi è oscuro, domani, quando il sole sorgerà, diventerà chiaro e luminoso.

Senza paura nell’Amore illimitato!

E allora, quando vi imbattete in qualche questione oscura, chiedete che possa esservi spiegata. Se non chiedete, vi illuderete, perché, contemporaneamente agli allievi della Fratellanza Bianca, vi faranno visita anche allievi della loggia nera. Qualsiasi cosa vi accada, chiunque vi faccia visita, non spaventatevi, non abbiate paura dell’oscurità. Anch’essa ha le proprie leggi, che studierete lungo la via opposta, quando andrete dalla luce verso l’oscurità e dall’oscurità verso la luce.

Preghiera segreta

11a lezione del Maestro, tenuta il 10 maggio 1922 a Sofia

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 114-123).

12. Metodi di purificazione

  

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i rimanenti lavori sul tema: “L’applicazione del karma nella vita”.

Ora vi farò un esempio per spiegare il karma. Un giovane andò insieme ai suoi amici a divertirsi. Entrarono in un’osteria e cominciarono a bere. Il giovane beveva per la prima volta e di conseguenza si ubriacò presto e notò che, non appena si alzava in piedi, non riusciva a governare il proprio corpo. Si ubriacarono per bene e uscirono tutti insieme dall’osteria. Le strade erano ricoperte di fango, poiché aveva piovuto da poco. Il giovane iniziò a barcollare per le strade е, cadendo di qua e di là, si infangò tutto. Quando arrivò a casa sua la sbornia gli era passata, ma ormai era completamente sporco di fango. Il fango rappresenta il karma della sua vita, dal quale egli deve ripulirsi. Io non mi soffermo sui motivi, sul perché e sul percome egli abbia bevuto con i suoi amici, o in che modo egli si sia sporcato di fango. Potreste dire che lui non desiderava bere, che sono stati i suoi amici a trascinarlo e così via. La questione importante è come questo giovane possa ripulire i propri vestiti dal fango, come possa purificare il proprio cuore dal desiderio di bere bevande che gli fanno perdere la coscienza.

Per questo vi darò tre metodi attraverso i quali potete purificarvi: la decantazione, la filtrazione (o depurazione) e la distillazione (o evaporazione). Come potreste capire in quali casi applicare il primo, il secondo o il terzo metodo di purificazione? Se l’acqua è torbida, cioè se è mescolata a sostanze solide insolubili, essa si può purificare con il primo o il secondo metodo: attraverso la decantazione o attraverso la depurazione, cioè la filtrazione. Quando la natura vuole purificare l’acqua, la fa passare attraverso gli strati terrestri per ripulirla. In questo caso gli strati terrestri sono i filtri che purificano l’acqua. Se, affondando attraverso gli strati terrestri, l’acqua fosse consapevole, sperimenterebbe innanzi tutto la tristezza, la sofferenza, poiché perde la propria luce e va verso il buio e l’oscurità. Nel suo movimento verso il basso l’acqua affonda in profondità e passa attraverso alcuni strati, finché alla fine incontra qualche strato di rocce o di argilla che non la lascia passare verso il basso, e lì essa arresta il proprio movimento. Non potendo affondare verso il basso, l’acqua trova qualche varco ed esce sulla superficie della terra. Quando esce in superficie, essa inizia a gioire per aver rivisto la luce. Quindi, durante la filtrazione, all’inizio c’è la tristezza e alla fine la gioia. La filtrazione, che consiste nell’affondare nella materia, nel purificarsi e nell’uscire in superficie, è un metodo per liquidare il karma. La decantazione è un processo simile alla filtrazione, ma accompagnato da minori tristezze e sofferenze. Più sono grandi le tristezze e le sofferenze, più è grande la purificazione.

Un altro importante metodo di purificazione è l’evaporazione, o distillazione. Con l’evaporazione la gioia sta al principio e la tristezza sta alla fine. Perché in questo caso il processo è opposto? Quando l’acqua si riscalda, il vapore acqueo se ne distacca e va verso l’alto, nello spazio, verso Dio. Allora le gocce d’acqua gioiscono, perché si sono liberate dai peccati, dalle sofferenze. La goccia d’acqua apre le sue ali e vola verso l’alto, ma lungo il suo percorso incontra una corrente d’aria fredda e subito si raffredda, si condensa e cade nuovamente verso il basso. Cadendo giù, essa si infanga e comincia a rattristarsi e a soffrire: non comprende che con la sua caduta ha contribuito al bene di qualcuno.

Аnche voi, come l’acqua, siete esposti alla purificazione secondo questi due metodi. Quando filtrate, prima vi rattristate e poi gioite. Quando evaporate, prima gioite e poi vi rattristate. Dunque, quando durante l’evaporazione inizierete a rattristarvi, non bloccate la vostra tristezza, ma andate avanti: entrate in profondità nella terra, affinché possiate purificarvi, e poi uscite dall’altra parte, cioè sulla superfice della terra, dove vi aspettano gioia e allegria. Ecco perché, unendo le due estremità della sofferenza e le due estremità della gioia, traccerete un cerchio in cui scorrerà la vita. Chi non comprende la legge vede che le sofferenze si alternano alle gioie e le gioie alle sofferenze, ma non saprà perché questo avviene.

Chiedo: quale dei due metodi scegliereste per voi stessi? La filtrazione è un metodo per il cuore, mentre l’evaporazione è per la mente. Di tanto in tanto, però, questi due metodi verranno scambiati tra loro, e cioè: la mente si purificherà attraverso la filtrazione e il cuore attraverso l’evaporazione. La mente, comunque, viene purificata principalmente attraverso l’evaporazione, ecco perché le persone dicono: «Questi pensieri devono svanire,[1] devono fuoriuscire dalla testa dell’uomo, affinché fra i suoi sentimenti e sua la mente si formi un movimento circolare ininterrotto». Quando l’uomo viene sottoposto a uno di questi due metodi, già comincia ad aprire gli occhi. È pericoloso, tuttavia, quando egli giunge a una fase di stagnazione, dove non avviene né filtrazione né evaporazione: nella società questo processo viene chiamato indifferenza. Qualcuno dice di essere indifferente, che non vuole sapere che cosa gli accadrà. No, l’uomo deve interessarsi a ciò che succede fuori e dentro di lui; egli deve anche sapere, deve prevedere cosa può succedergli.

Ora, parlando del karma, ci sono alcune situazioni che l’uomo deve conoscere. Ad esempio, ci sono sofferenze karmiche che arrivano come conseguenze del passato, mentrе altre sofferenze vengono create oggi dall’uomo stesso, in quanto egli non è stato in grado di prevedere certe situazioni. Immaginate di mettervi in tasca una bottiglia per l’acqua vuota e di andare a passeggiare. Arrivate alla periferia della città, vi fermate davanti a una fontаna e vi sedete all’ombra per riposarvi. Vi riposate e riflettete su certe questioni filosofiche: come è stato creato il mondo, da quanti anni esistono le stelle e il sole, come si possono risolvere le questioni sociali e così via. Nel frattempo vi dimenticate di riempire d’acqua la vostra bottiglia e vi rimettete in cammino verso casa vostra. È una giornata estiva, calda, e voi avvertite una gran sete, tirate fuori la bottiglia e vi accorgete che è vuota: presi dalle vostre riflessioni, avete dimenticato di riempirla alla fontana. Dunque, in questo caso le vostre sofferenze sono dovute al fatto che vi siete lasciati trascinare dai vostri pensieri e avete dimenticato di riempire d’acqua la vostra bottiglia.

Un altro esempio sul karma. Prendete una grande cesta e ci mettete dentro 70-80 kg di pane che dovete portare in spalla, ma la strada da percorrere è lunga: 40-50 km. Per non dover pagare qualcuno che vi aiuti, desiderando un guadagno più alto, vi fate carico di portare da soli la cesta con il pane. Per strada incontrate dei bambini, ai quali dovete necessariamente dare un po’ del vostro pane per alleggerirvi. Se non glielo date la vostra schiena si logorerà. Dunque, in questa situazione dovete svuotare la cesta affinché non arrivino le sofferenze. Quando invece siete alla fonte, lì dovete riempire le vostre bottiglie per non soffrire la sete. Finché siete ricchi, finché portate sulle vostre spalle una cesta piena di pane, dovete distribuirne a destra e a manca. Tenete per voi solo un pane. Solamente in questo modo potete essere contenti e felici.

Dunque, sono due i motivi delle sofferenze e delle disgrazie degli uomini: il primo motivo è che dopo essere stati alla fontana hanno dimenticato di riempire d’acqua le loro bottiglie. Il secondo motivo di sofferenza è che dopo aver portato una cesta piena di pane sulle proprie spalle non lo hanno condiviso con nessuno. Ecco perché, quando anche per voi arrivano le sofferenze, in qualità di allievi non è sufficiente solamente discutere o filosofare sul perché siano arrivate, ma ponetevi categoricamente la questione: state soffrendo perché non avete riempito d’acqua la vostra bottiglia, oppure perché non avete distribuito ai poveri il vostro pane? Il karma dell’uomo non si manifesterebbe se nel momento più vicino a quello presente non se ne fosse creato il motivo.

Dite: «Qual è il motivo per cui il karma arriva nella vita dell’uomo?». Quando l’uomo perde il proprio amore, al suo posto arriva il karma. Quando l’uomo perde la propria gioia, al suo posto arriva la tristezza. Quando l’uomo perde la giustizia, al suo posto arriva l’ingiustizia. Quando l’uomo perde la propria misericordia, al suo posto arrivano la paura e la violenza. Dunque, i difetti dell’uomo mostrano che cosa gli manca, cioè, che cosa ha perduto nella propria vita. E allora, se l’uomo applica l’ingiustizia, la violenza o la crudeltà, si manifesta subito il karma. È stato notato che chi perde il proprio amore desidera impossessarsene con la forza. La legge, invece, è: chiunque tenti di impossessarsi dell’amore o di imporre qualcosa all’anima di qualcuno attraverso la forza, sta facendo la stessa cosa anche a se stesso. Perché? Perché le forme della violenza e della limitazione che qualcuno impone al suo prossimo rappresentano prigioni in cui un giorno egli stesso si verrà a trovare.

Per chiarire questo pensiero porterò la seguente storia occulta. Nell’antichità visse un adepto che si distingueva per il suo odio verso i topi. Per liberarsi di loro egli ideò una trappola e la mise davanti alla tana da cui uscivano i topi. Come punizione e lezione per questo suo errore, secondo le leggi del karma, in una delle sue successive reincarnazioni questo adepto venne sulla terra sotto forma di topo, per sperimentare gli effetti della sua invenzione. Egli visse nella stessa tana dove si trovavano i topi che egli catturava con la sua trappola. Un giorno, mentre usciva dalla sua tana, si imbatté nella stessa trappola, in cui c’era un pezzo di pastarmà.[2] Si fermò davanti alla trappola e cominciò a fare qualche osservazione. Volle entrare nella trappola per sperimentare il sapore di quel pezzetto di pastarmà, ma venne sorpreso: la porticina della trappola sbatté e lui si ritrovò imprigionato. Che conclusione se ne può trarre? Quella mente che anni prima aveva inventato la trappola dovette cadervi dentro e rimanerne imprigionata per poter sperimentare a sua volta com’è la prigione, cosa significa venire limitati, essere privati della libertà.

Dico: non mettete nessuna trappola alle menti e ai cuori delle persone, perché voi stessi vi cadrete! Potranno passare migliaia di anni dalla creazione di quella trappola, ma non potrete evitarla. Essa vi aspetterà per secoli e per migliaia di anni, ma prima o poi vi cadrete. Per quanto in alto possiate elevarvi, verrà il giorno in cui vi riporteranno in quella situazione e, come mosca, come topo, o perfino come microbo, sperimenterete la trappola. Vi ci rinchiuderanno affinché possiate imparare la vostra lezione. Voi pensate che nell’evoluzione non ci sia un ritorno. Non fatevi illusioni, non ingannatevi pensando che potrete sfuggire alla Legge del karma. In qualsiasi situazione vi troviate, a qualsiasi punto siate arrivati, vi riporteranno indietro perché possiate pagare i vostri debiti e poi di nuovo proseguire. Qualsiasi siano i pensieri e i sentimenti che avete creato e inviato nello spazio, un giorno li sperimenterete. Essi ritorneranno di nuovo da voi e ne sperimenterete i buoni o i cattivi risultati. Questo è ciò che intende il proverbio bulgaro: «Raccoglierai ciò che semini». Ognuno raccoglierà ciò che ha seminato nel passato.

Quindi, non pensate che non ci sia ritorno, cioè degradazione. Se gli angeli, che erano tanto più in alto rispetto agli uomini, peccando, sono caduti e hanno perso la propria luce, che cosa resta da dire per gli uomini? Questa legge riguarda tutti gli esseri viventi, dai più piccoli ai più grandi, e ad essa non vi sono eccezioni. Proprio per questo, se volete liquidare la Legge del karma, attenetevi alla Legge divina, alla Legge dell’Amore divino. Non lottate contro il vostro karma e non pensate ad esso, per non provocarlo. Pensate all’Amore e lavorate con esso come unico mezzo, come unica condizione attraverso cui potete liquidare il vostro karma.

Qualcuno dice che può liquidare da solo il proprio karma. Ognuno può liquidare il proprio karma a condizione di applicare l’Amore nella propria vita. A questo scopo deve chiedersi se ama tutti gli esseri allo stesso modo. Questo si può realizzare se considerate gli uomini come esseri in cui si manifesta il Divino. Ad esempio, incontrate un malfattore che ha compiuto una serie di crimini, e di lui tutta la società parla male. In quel momento, però, arriva una donna che parla bene di lui e lo considera un uomo buono. Come mai quella donna pensa bene di questo criminale? Perché una volta quest’uomo l’ha salvata da una morte certa. Un giorno, mentre lei camminava in un bosco, incontrò un orso che era pronto a gettarsi su di lei e a divorarla. In quel momento il criminale accorse verso la donna e la salvò. Dunque, in quel momento nel criminale si manifestò il Divino, per cui quella donna lo considera un uomo buono. Еcco perché dovete amare tutti gli uomini in virtù del Divino che è in loro! Quando il Divino è presente nell’uomo, anche il più cattivo, anche il delinquente può realizzare qualcosa di buono, un’azione elevata. Quando nell’uomo è assente il Divino, anche il più buono può compiere qualche delitto. Quest’ultimo deve forse passare per cattivo agli occhi degli altri? Una manifestazione momentanea non fa dell’uomo né una persona buona né una persona cattiva.

Chiedo: che cosa avete compreso dei due esempi, quello della bottiglia vuota e quello della cesta piena di pane? Cosa è meglio: dare o prendere? Istruire gli altri o essere istruiti? Amare o essere amati? Direte che è meglio amare, infatti, chi ama sperimenta qualcosa di piacevole. È piacevole anche per chi viene amato? Che cosa succederebbe se anche quest’ultimo volesse amare? Sia l’uno che l’altro daranno, e alla fine i due litigherebbero. Se invece entrambi volessero essere amati, ciò significherebbe che entrambi hanno il desiderio di prendere. Cosa succederebbe allora? Anche in questo caso essi litigherebbero. Riflettete sulla questione: che cosa significa amare o essere amati? Oppure, che cosa significa dare o prendere? Quando verrete in classe la prossima volta risponderete oralmente a questa domanda, senza scrivere nulla.

E così, da un punto di vista puramente occulto, dovete chiarirvi la questione: cosa significa prendere e cosa significa dare? Ogni pensiero e ogni sentimento dentro di voi devono essere rigorosamente definiti. Quando amate, dovete amare senza essere forzati. Quando vi amano, devono amarvi senza alcuna forzatura. Chi viene amato fa un favore a colui che lo ama. Chi ama, invece, ha la necessità di essere sollevato, alleggerito. Detto in altre parole, chi ama vuole cedere una parte del proprio carico a colui che ama. Il primo dice: «Poiché vedo che tu sei forte, voglio mettere una parte del mio carico sulle tue spalle», e il secondo: «Sono contento che mi hai trovato degno di prendere la metà del tuo carico». Amare ed essere amati, nella lingua occulta, significa distribuire correttamente il carico tra due persone. I rapporti tra queste due persone sono rappresentati dagli esempi della bottiglia vuota e della cesta piena. Se la tua bottiglia è vuota, lascia che l’altro versi in essa un po’ d’acqua; se la tua cesta è piena di pane, distribuiscine un po’ a coloro che non hanno niente.

Dovete tenere a mente queste due situazioni per poter creare tra di voi relazioni di rispetto e considerazione reciproci. Molte persone non hanno rispetto e considerazione né verso se stesse né nei confronti degli altri. L’uomo deve avere rispetto innanzi tutto per se stesso, per la sua coscienza superiore, per la sua anima e poi per gli altri, cioè quelli che lo circondano. Quando avete un gatto in casa, cosa fate con lui? Lo prendete per le orecchie, per la coda, lo accarezzate, ed esso a volte si innervosisce e vuole graffiarvi, a volte è docile. Invece, se con un uomo agite come con il gatto, egli si offenderà. Ecco perché, quando si tratta dell’uomo, non dovete esprimere il vostro amore nei suoi confronti così come fate con il gatto. L’amore verso il gatto e l’amore verso l’uomo sono diversi. L’amore verso l’uomo si basa su rapporti matematici rigorosamente definiti. Se due persone che si amano rispettano questi rapporti, fra di loro si creerà un’armonia. Al giorno d’oggi, quando due persone si incontrano, una delle due pensa di essere più colta, oppure più alta, più ricca e così via. Per tutta risposta l’altra penserà di essere più intelligente, più buona, più grassa e così via. Come conseguenza di questi confronti, tra loro nascerà una lotta interiore, una competizione che guasterà il loro rapporto.

Chiedo: a cosa è dovuta la disarmonia nei rapporti tra gli uomini di oggi? È dovuta al fatto che essi mettono alla base del proprio amore la conoscenza, la ricchezza e così via. Dovete tenere a mente una cosa: l’amore è una legge rigorosamente determinata che non dipende da nessuna condizione sociale. Questa legge può essere sperimentata. Né la conoscenza né la forza né la ricchezza possono limitare l’amore. Questo potete notarlo in ogni momento della vita. Mostratemi un uomo che sia felice pur possedendo forza, conoscenza o ricchezza. Sono in tanti a pensare che, entrando nella vita, l’amore farà un’eccezione per loro. No, l’amore non fa eccezioni per nessuno. Ogni uomo, nella vita, è come una comune virgola messa al proprio posto. La virgola è un segno che indica un breve riposo, ma spesso questa virgola può essere messa lì dove non c’è bisogno di alcun riposo. Nel mondo fisico l’amore più piccolo rappresenta il più piccolo riposo, affinché l’uomo possa prendere fiato per un po’, dopo essersi stancato. Oppure, la più piccola impressione del mondo fisico che l’uomo riceve rappresenta il più piccolo amore.

Ora, parlandovi delle nuove concezioni della vita non ho affatto in mente che voi dobbiate liquidare immediatamente ciò che è vecchio, cioè che dobbiate distruggerlo. Ciò che è vecchio rimarrà come un concime su cui pianterete ciò che è nuovo. Sul vecchio albero innesterete dei nuovi ramoscelli. Ecco perché dovete studiare come piantare i nuovi semi e come impiantare i nuovi nesti. Se pensate di demolire all’improvviso ciò che è vecchio, intralcerete la vostra evoluzione. Come potete rigettare ciò che è vecchio, dal momento che esso è espressione dell’attività passata di uomini così grandi e geniali? I grandi uomini sono espressione dell’attività di tutta l’umanità. Affinché sulla terra possa nascere un grande uomo, tante monadi del mondo spirituale devono riunirsi in un luogo e rivolgere a lui la propria azione e la propria forza. Così come l’albero, attraverso il proprio frutto, invia un suo ambasciatore a un altro albero, allo stesso modo innumerevoli monadi, o anime supreme, agendo collettivamente, inviano – cioè concentrano – la propria intelligenza verso un uomo o verso un maestro, sulla terra, e costui diventa grande. In questo senso, ogni uomo, per quanto ordinario sia, rappresenta una collettività di anime.

Sapendo questo, ognuno di voi deve lavorare coscientemente su se stesso, perché verrà anche il suo turno di entrare in questa ruota. Per ognuno arriverà il momento preciso in cui verrà infiammato. A questo scopo egli deve preparare in se stesso la quantità necessaria di fuoco. Questo fuoco viene alimentato dagli esperimenti che l’uomo raccoglie: senza questi esperimenti non si può ottenere nulla. Cosa fate voi quando vedete una candela accesa? Viene anche a voi il desiderio di accendervi. Non abbiate fretta! La ruota gira, e arriverà anche il vostro turno. Fino a quel momento, tuttavia, l’uomo deve passare attraverso grandi prove e sofferenze. Quale ministro, in Bulgaria oppure in qualche altro paese, non ha ricevuto una croce al posto di una corona d’alloro? In questo senso, per ogni uomo c’è una prigione ad attenderlo, fuori o dentro di lui. I romani e gli ebrei non hanno forse innalzato una croce per Cristo? I popoli cristiani di oggi hanno innalzato molte chiese nel nome di Cristo, ma Cristo non è lì dentro. Ci vorrà ancora molto tempo prima che gli uomini diano spazio al Divino, a ciò che è Grande dentro di loro. Finché non arriverà quel momento, gli uomini devono lavorare su se stessi per creare fra loro legami corretti e puri, che si basino sulla Legge della libertà e non sulla violenza. Legatevi senza legarvi, limitatevi senza limitarvi! Detto in altre parole, quando realizzate una trappola per gli altri o per voi stessi, lasciate in essa due portе aperte, così da poter entrare dall’una e uscire dall’altra. Allora anche il topo, quando entrerà da una porta e mangerà quel pezzetto di pastarmà, troverà la seconda porta aperta e uscirà attraverso di essa. E voi, quando vedrete che il pezzetto di pastarmà è stato mangiato, siate contenti che il topo abbia agito in modo intelligente.

Оra, parlando dell’amore, devo dirvi che l’amore limita. Sia chi ama sia colui che è amato si limitano a vicenda. Ad esempio, il mercante ama i soldi e per questo si muove, cerca, gira di qua e di là per comprare merce più economica e di migliore qualità, e così facendo perde una grande parte del proprio tempo. Ma anche colui che viene amato aspetta di ricevere qualcosa e in questo modo perde il proprio tempo. Dunque, da parte di entrambi c’è una perdita. Se questa perdita non viene corretta, si manifesta il karma. Ecco perché il karma è un risultato di una manifestazione disarmonica dell’amore tra le persone. Finché nell’amore degli uomini non ci sarà armonia, il karma fra loro aumenterà, si appesantirà sempre più. Se la persona amata non arriva esattamente al momento stabilito, subito gli si chiede: «Perché non sei arrivato puntuale?». Ecco perché, secondo le concezioni odierne, secondo lo sviluppo attuale degli uomini, sia coloro che amano sia coloro che sono amati si limitano a vicenda.

Gli uomini di oggi vogliono liberarsi da queste limitazioni, ma per poterlo fare si richiede una nuova filosofia di vita, un nuovo modo di risolvere le questioni sociali. Se non pervenite alla nuova filosofia, arriveranno molti gioghi e pungoli in più rispetto a quelli che avete oggi. Cosa imparerete di nuovo se ogni giorno il vostro padrone vi metterà cento volte il giogo e vi pungolerà cento volte? In ogni caso imparerete qualcosa di nuovo. Il giogo e il pungolo rappresentano le sofferenze e le prove attraverso cui l’uomo deve necessariamente passare affinché la sua coscienza si innalzi a un livello più elevato. La situazione odierna dell’uomo è temporanea, transitoria, ma perché questo periodo passi egli deve fare degli sforzi con i quali trasformare le forze della propria coscienza e oltrepassare i confini e le limitazioni di oggi. Se pensate di mettere a posto le vostre cose senza fare questi sforzi, vi ingannate. Potete metterle a posto momentaneamente, ma poi le complicherete il doppio rispetto a come erano prima. Se lavorate consapevolmente su voi stessi risolverete le questioni della vita direttamente, senza girarci intorno. Оltre alla risoluzione delle questioni, acquisirete una nuova luce e nuove concezioni della vita.

Se allo stato attuale delle vostre conoscenze vi trasmettessi alcune leggi e regole occulte, difficilmente le sopportereste. Direte che vi impegnerete ad applicarle, che sarete ligi verso di esse. No, le nuove conoscenze richiedono otri nuovi, altrimenti molti dei vostri otri si creperanno qua e là e qualcuno comincerà a lamentarsi per il mal di testa, qualcun altro per il mal di stomaco, qualcun altro ancora per il mal di pancia e così via. Quando l’energia superiore di queste verità occulte penetrerà nel vostro sistema nervoso, provocherà un turbamento generale, e se non sarete collegati alla grande Legge divina, affinché vi aiuti, quell’energia potrebbe dissolvervi. Proprio per questo l’allievo della Scuola occulta deve prepararsi a lungo per potersi reggere da solo sulle proprie gambe. Questo periodo di preparazione implica il potenziamento delle sue vibrazioni per acquisire una maggiore resistenza.

Questo è il motivo per cui la conoscenza occulta, la luce occulta non viene data all’allievo finché egli non sia temprato. Questa conoscenza è una forza che può distruggere l’organismo di chi non è pronto ad essa. Ecco perché l’allievo deve iniziare dagli esperimenti più piccoli, per poter forgiare il proprio sistema nervoso. A questo scopo l’allievo viene dapprima messo su una griglia a una temperatura media di circa 300°, quindi la temperatura viene aumentata fino ad arrivare a 4000-5000°. Ogni allievo sperimenterà fino a che punto può resistere. Chi resiste fino a 400° è piombo, perché il piombo fonde approssimativamente a quella temperatura. Chi fonde intorno ai 1000° è ferro. Chi fonde intorno ai 1750-1800° è platino. Più resisterete, più acquisirete grandi conoscenze. Sapete, ognuno riguardo a se stesso, fino a quanti gradi potete resistere? Avete sperimentato a quanti gradi potete fondervi senza bruciare? In questo caso l’alchimia mira a sciogliere, senza bruciarlo, ciò che è duro e ostinato nell’uomo. Se in qualche modo siamo in grado di fondere il carbone, lo trasmuteremo da uno stato a un altro, lo trasformeremo, ma se lo bruciamo avremo un processo completamente diverso.

Ora, parlando della forza della Scienza occulta non voglio spaventarvi, ma richiamo la vostra attenzione sull’importanza di essere coraggiosi. Tutti gli esseri evoluti sono passati per questa via, е anche voi dovete percorrerla. Essa è la via più semplice. I suoi metodi sono complessi, ma la via è dritta, facile; pertanto, lavorate e ragionate. Ragionate principalmente sui due stati dell’amore – quello di amare e quello di essere amati – e chiedetevi quando e come è nato nell’uomo il desiderio di amare e di essere amato. Secondo le vostre concezioni, quando pensate che siano apparsi questi due stati nella coscienza umana?

Affinché possiate darvi una risposta a questa domanda, fate il seguente esperimento: quando siete sazi, dopo aver mangiato bene, prendete una bella ciliegia e osservatela per un po’. Finché sarete sazi, ammirerete quella bella ciliegia, ma se cominciate a sentire fame nascerà nella vostra coscienza un certo desiderio di mangiare la vostra amata ciliegia. Mentre fate l’esperimento osservate i cambiamenti che avvengono nella vostra coscienza. Le ciliegie adesso si trovano, quindi potete fare tutti questo esperimento. Quando siete sazi prendete una o cinque belle ciliegie e tenetele davanti a voi: in quel momento voi state amando. Quando comincerete ad aver fame guarderete le ciliegie con altri occhi, con il desiderio di mangiarle: in quel momento nella vostra coscienza nascerà il desiderio che le ciliegie vi amino. È interessante per l’uomo osservare questi cambiamenti sottili che avvengono nella sua coscienza. Quindi, chi ama verrà inghiottito. Nell’ultimo caso la ciliegia amava l’uomo e pertanto lui l’ha inghiottita: questa è la legge. Ciò dimostra che la forza risiede in ciò che è piccolo e non in ciò che è grande. Quando farete l’esperimento vi imbatterete in conclusioni interessanti, vedrete come si svolgono i processi nella coscienza. Per poter trarre delle conclusioni corrette, però, dovete essere completamente tranquilli.

E così, lavorate tranquillamente e non turbatevi se alcune cose fra voi o dentro voi stessi non sono ancora a posto. Esistono molti metodi per sistemare le cose. Quando il pittore commette qualche errore, prende il pennello e cancella l’errore. Quando lo scrivano commette qualche errore, prende la gomma e con questa elimina l’errore. La cancellatura e l’eliminazione dell’errore sono metodi esteriori, ma quando si tratta di correggere gli errori nella coscienza umana ci sono metodi completamente diversi. Ogni errore esterno è soprattutto un errore nella coscienza dell’uomo. Chi comprende le leggi correggerà i propri errori attraverso la trasformazione della coscienza. Questo è uno dei metodi più difficili da applicare. Tutto è nascosto nella coscienza umana, perciò è proprio da lì che dovete cominciare il lavoro su voi stessi.

Purificare la coscienza: questo è il compito dell’allievo. A questo scopo sono stati dati due metodi principali: la filtrazione e la distillazione. Purificare la vostra coscienza significa trasformare la vostra coscienza, per farla passare da uno stato inferiore a uno stato superiore.

Preghiera segreta

12a lezione del Maestro, tenuta il 17 maggio 1922 a Sofia


Note:

[1] Letteralmente “evaporare”, traducendo testualmente l’espressione idiomatica bulgara.

[2] Carne secca, salata.


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per la traduzione si trova nel libro

Двата пътя – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том I
(Le due vie – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. I)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 124-139).

13. Le contraddizioni della vita

Preghiera segreta

Ora parlerò delle contraddizioni della vita, cioè delle contraddizioni nella vita dell’allievo. Il segno V viene considerato come simbolo della contraddizione. In generale, tutti gli allievi si lasciano andare spesso alla paura e al sospetto, che di solito vanno di pari passo. Vi siete mai chiesti perché avete paura? Da dove proviene la paura? Ad esempio, vi do un certo tema o una lezione da scrivere, e subito dopo in voi compare la paura di non riuscire a eseguire questo compito. Da dove proviene questa paura?

La paura è una qualità negativa della mente inferiore, del manas inferiore. Se l’uomo non possedesse nulla, potrebbe aver paura? Immaginate di avere solo una coscienza, ma di non avere una forma fisica a vostra disposizione; dunque, siete solo consapevoli di essere un uomo: pensate, riflettete, ma non avete proprio alcuna forma. In questo caso, può nascere la paura in voi?

E così, la paura è una conseguenza della coscienza che l’uomo ha di poter perdere ciò che possiede oppure di non poter ottenere ciò che vuole. Quando nella coscienza umana appare il pensiero che egli perderà ciò che desidera, allora si genera la paura. Ad esempio, l’uomo ha paura di perdere la propria vita. Quando invece pensa che non otterrà ciò che desidera, allora nasce il dubbio. Ora, spiegandolo da un punto di vista psicologico, perché è proprio il dubbio a dover nascere nell’anima umana? Se appare la paura, la vostra volontà è debole: la paura evidenzia sempre una volontà debole. Questo fa parte della natura dell’uomo. Il dubbio, invece, evidenzia che il vostro intelletto è debole. Ad esempio, vi danno qualche compito e voi cominciate a dubitare di poterlo portare a termine. Perché? Perché sentite che il vostro intelletto non è in grado di portare a termine un certo lavoro. Se invece la vostra mente è luminosa e capace, non può nascere alcun dubbio. Il dubbio deve essere uno stimolo, non deve essere custodito come la pupilla dell’occhio, ma deve incoraggiare e rinfоrzare l’attività della mente. Come si può rinforzare la mente? Se la vostra mente è debole, dovete ricevere le vibrazioni blu della luce. Il colore verde, invece, in natura indica il materialismo. L’uomo diventa materialista quando si serve maggiormente del colore verde. In questo caso egli comincia a pensare alle case, ai terreni, ai soldi e allа ricchezzа. Ecco perché i materialisti amano proprio il colore verde: esso è il loro colore preferito. Nel colore verde è immersa tutta l’attuale evoluzione; esso è il colore prevalente.

La paura è dovuta alla mancanza di forza. Quando la paura si manifesta fortemente in qualcuno, è bene che lui riceva il colore arancione, come mezzo per bilanciare le forze: con questo egli potrà curarsi. Se avete paura di sera, di giorno cercate di assimilare i raggi arancioni del sole, e allora la vostra paura si normalizzerà, trasformandosi in una paura ragionevole. Ad esempio, voi pensate di non essere paurosi, di avere fede, di ragionare, filosofare, ma se arriva un terremoto, qualsiasi pensiero scompare e vi ritrovate all’istante per strada. Dopo che vi accorgete di essere per strada cominciate subito a pensare a come avete fatto a uscire. Quindi, voi non avete presenza di spirito, e la volontà non controlla la vostra mente. Ad esempio, quando vi scottate, non pensate. C’è stato un tempo in cui la paura – cioè un senso di precauzione – ha avuto il suo ruolo, ma oggi la paura è anormale, si è trasformata in un sentimento morboso. L’attenzione, la precauzione e la ragionevolezza si contrappongono alla paura. Dovete sapere che vivete in un mondo di forze contraddittorie che sono in contrasto con l’evoluzione, con la via che seguite. Quando nell’uomo la paura prende il sopravvento, allora egli manifesta convulsioni, movimenti scomposti delle braccia e delle gambe. In tal caso potete regolare la paura attraverso i raggi arancioni. La paura accresce nell’uomo le qualità negative. Ad esempio, se a qualcuno è capitato qualche piccolo guaio o dispiacere, egli tende a ingrandirlo come minimo di dieci volte; se ha ricevuto qualche sofferenza, non la descrive in modo verosimile, ma la ingigantisce notevolmente.

C’è una certa analogia fra il dubbio e la paura. Ad esempio, il dubbio ha la caratteristica di ingigantire gli errori umani. Da un piccolo pretesto l’uomo può trarre grandi conclusioni. Immaginiamo che abbiate letto un autore che esprima dubbi sulla vita futura, su Dio. Questo significa che la sua mente non è sviluppata. Può darsi anche che egli sia istruito, che abbia un intelletto forte, ma la sua mente è debole. Con mente noi intendiamo tutte le capacità, i sentimenti, l’intelletto e le forze che sono compresi in essa; con intelletto si intende la mente inferiore dell’uomo, il manas inferiore; con ragione, invece, si intende la mente superiore, il manas superiore. Dunque, esistono uomini con una ragione fortemente sviluppata e un intelletto debole, e altri con un intelletto forte e una ragione debole. Entrambi, tuttavia, commettono errori. Esistono filosofi che hanno ottimi sistemi, ma per la natura essi sono talmente ignoranti che anche i bambini piccoli ne sanno più di loro. Ad esempio, un inglese, noto predicatore e grande filosofo, in una sua orazione disse che le pecore bevono acqua solo quando sono malate. Cosa dimostra questo? Che nel suo pensiero filosofico questo predicatore si era allontanato dalla realtà che lo circondava. Questo predicatore aveva una ragione molto sviluppata, ma un intelletto debole. In realtà, quando sono malate, le pecore non bevono acqua, mentre quando sono sane bevono.

Ora, molti degli uomini di oggi, come quel predicatore, dicono che il Signore non esiste, cioè che le pecore bevono l’acqua quando sono malate. Quell’uomo è debole nelle sue dimostrazioni, perché vuole dimostrare l’esistenza di Dio con delle prove false, come quella secondo cui le pecore bevono acqua soltanto quando sono malate. Dio è un’essenza che non si dimostra: Egli è al di là di ogni dimostrazione. Dio è un essere al di là del tempo e dello spazio, della coscienza, della vita, di qualsiasi intelligenza umana e così via. Dio è al di là del tempo e dello spazio, ma contemporaneamente contiene in sé il tempo e lo spazio. Egli è al di là della vita, ma contiene in sé la vita. Egli è al di là della coscienza, ma contiene in sé la coscienza. Egli è al di là dell’intelligenza, ma contiene in sé l’intelligenza. Come dovete intendere tutto questo? Dunque, Dio, l’Illimitato, non può essere dimostrato. Ecco perché ogni cosa che nel mondo fisico non può essere dimostrata dà origine al dubbio nelle menti umane. In realtà sono reali soltanto quelle cose che non possono essere dimostrate. Tutte le cose che si possono dimostrare sono ombre della realtà. Quando dico che alcune cose non si possono dimostrare, ciò non significa che non ci si possa pensare e non ci si possa riflettere. Ci potete pensare quanto volete, ma non potete dimostrarle nel tempo e nello spazio. Quindi, quando il dubbio penetra nelle vostre menti dovete sapere che siete vicino alla realtà. Per spiegare questo pensiero, porterò il seguente esempio. Immaginate di non avere un amico nella vostra vita. In questa situazione potreste dubitare di lui? Certamente non potreste. Tuttavia, se aveste un amico, avreste anche qualcuno di cui dubitare: se il vostro amico esistesse realmente, potreste già dubitare. Ad esempio, dubitate che lui vi ami, che la pensi come voi e così via. Quindi, il dubbio sottintende il lato negativo della realtà. La stessa cosa si può dire anche della paura. Può aver paura un uomo, se non vede nulla? Dunque, l’uomo può aver paura soltanto di ciò che vede, oppure, può aver paura soltanto di ciò che non comprende, che non si può spiegare. Solo le cose inspiegabili, segrete, danno origine alla paura nell’uomo. Se di sera, mentre dormite, qualcuno vi portasse in braccio fuori dalla stanza e vi lasciasse da qualche parte in mezzo alla natura, in una situazione a voi completamente sconosciuta, dove non potreste distinguere né l’est né l’ovest, non vi spaventereste? Sicuramente vi spaventereste, potreste perfino sperimentare il panico. Non potreste spiegarvi come sia potuto accadere di trovarvi in mezzo alla natura. Sapete che eravate nella vostra camera, che dormivate nel letto, ma non sapete chi vi ha portato fuori e per quale motivo lo ha fatto. La realtà in cui vi trovate in questo momento crea in voi la paura, e ora, per liberarvi da quella paura, dovete cominciare a pensare come e in che modo sia potuto accadere il vostro spostamento. Quando ne troverete il motivo e vi chiarirete l’accaduto, la paura scomparirà.

Immaginate un’altra situazione che potrebbe generare paura in voi. Siete nella vostra camera e state riflettendo, quando all’improvviso dalla porta aperta entra un orso. Voi vi spaventate e cominciate a correre. È bene che in questo caso abbiate una seconda porta nella vostra camera, che subito aprite per uscire fuori. Raccontate a chiunque incontrate che un orso è entrato in camera vostra e c’è mancato poco che vi aggredisse. Se non aveste avuto una seconda porta nella vostra camera, avreste dovuto difendervi da solo, cioè, lottare con l’orso. Se invece aveste avuto presenza di spirito, avreste cominciato a riflettere. Innanzi tutto vi sareste chiesti: «Come è possibile che un orso entri nella mia camera?», dopo di che avreste guardato meglio l’orso e vi sareste accorti che non si trattava di un orso reale, ma di un uomo travestito con una pelle d’orso. Allora vi sareste accorti che si trattava di un vostro amico che desiderava divertirsi un po’ con voi.

E così, quando la paura penetra nella mente dell’uomo, egli corre fuori attraverso la porta del cuore. Quando la paura penetra nel cuore, egli corre fuori attraverso la porta della mente. Quindi, qualsiasi pericolo sopraggiunga, l’uomo ha sempre una porta aperta attraverso cui può uscire fuori per salvarsi. Quando la paura penetra nel cuore dell’uomo egli deve chiedersi: è reale tutto ciò che vede, sente e vive? Chi riesce a dominarsi può sedersi tranquillamente su una pietra nella foresta e accanto a lui possono passare gli animali più feroci – tigri, leoni – senza arrecargli il minimo danno: essi gli passeranno accanto senza toccarlo. Se egli è pauroso, invece, lo attaccheranno senza dubbio. Davanti all’uomo coraggioso, impavido, anche gli animali più feroci indietreggiano: essi percepiscono la sua forza e lo temono. In realtà, l’uomo coraggioso ha una volontà forte, un pensiero forte, ed è in grado di concentrarsi.

Ora, siete in grado di dire cosa sta pensando questo cane che ci è appena passato accanto? Come avete visto, si è fermato, vi ha guardato un po’ e poi se ne è andato. Questo cane ha capito che voi siete allievi di una scuola occulta? Egli ha capito che vi siete riuniti per fare qualche lavoro importante, ma non sa di che lavoro si tratti. Se avesse avuto paura di voi il cane avrebbe abbaiato, ma il vostro pensiero gli ha dato uno stimolo particolare, e così ha proseguito per la sua strada. Il cane ha compreso che il suo posto non è qui: in lui lo spirito di osservazione è sviluppato, come anche la sua mente inferiore, ecco perché non si è fermato da noi, ma è andato oltre. Quel cane ha osservato il suo padrone e ne ha tratto la conclusione che, così come il suo padrone è spesso impegnato con il suo lavoro, anche noi, qui, stiamo svolgendo un lavoro.

Nel mondo fisico la paura e il dubbio compaiono in modo naturale, mentre nelle scuole occulte vengono provocati artificialmente. Così è stato in India, in Egitto e in tutte le altre scuole occulte. Ad esempio, un allievo va da un maestro di una scuola occulta, ma il maestro non gli parla. L’allievo parla e il maestro tace. L’allievo è in difficoltà e non sa cosa fare. Passano uno, due, tre giorni, e il maestro tace sempre. L’allievo comincia a pensare di essere entrato nella scuola prematuramente, dopo di che il maestro lo sottopone a una prova durante la quale egli sperimenta una grande paura. In quel momento il maestro osserva se la mente e la volontà dell’allievo sono ben sviluppate. Egli segue le manifestazioni dell’allievo e da ciò studia le sue qualità positive e negative. Gli allievi delle scuole occulte devono avere qualità positive; se hanno qualche qualità negativa non possono essere veri allievi. Chi ha qualità negative non può essere un allievo.

E così, qualsiasi siano le difficoltà che incontrate nella vita, dovete sapere che esse sono rigorosamente definite in modo matematico e sono necessarie al vostro sviluppo. Qualsiasi cosa facciate, non potete evitarle. Se riuscite a evitarle in una certa forma, si presenteranno in una seconda forma, in una terza forma e così via. Se le evitate nella loro forma più leggera, esse si presenteranno in una forma più pesante. È stato osservato che l’uomo si imbatte proprio in ciò di cui ha più paura, ed è vero anche il contrario: l’uomo ottiene proprio ciò che desidera di più. Dal punto di vista della Scuola della Fratellanza Bianca, la paura e il dubbio dell’uomo rappresentano qualità negative che dimostrano come l’amore superiore non sia penetrato nel suo cuore; la paura e il dubbio, inoltre, mostrano che la saggezza superiore non è penetrata nella sua mente. Per potervi liberare dalla paura e dal dubbio, come anche dalle altre caratteristiche negative che sono in voi, dovete lavorare. In questo senso la Scuola occulta dispone di una serie di metodi con i quali l’allievo può lavorare su se stesso. La prima qualità dell’allievo è la sua capacità di lavorare. Egli deve amare il lavoro e deve essere sempre pronto a lavorare. Un giovane, dopo aver terminato l’università, andò da un maestro di una scuola occulta e gli disse che voleva diventare suo allievo. In quel momento il maestro stava zappando la vigna e non disse nulla. Il giovane gli fece diverse domande, ma non prese la zappa per zappare insieme al maestro. In questo caso, potete diventare un allievo? No, l’allievo deve essere laborioso e perspicace. Egli deve prendere una zappa e cominciare a lavorare insieme al suo maestro, così gli porrà delle domande e quest’ultimo risponderà. Il dialogo tra loro si svolgerà in modo molto naturale: lavoreranno e parleranno. L’allievo, invece, vuole che il maestro lasci il proprio lavoro e parli con lui. Il maestro non fermerà il suo lavoro: in questo caso è l’allievo che deve adattarsi al suo maestro.

Gli uomini di oggi dubitano di Dio perché vogliono che Egli interrompa il Suo lavoro e li interroghi sulle loro sofferenze e sulle loro condizioni materiali. In poche parole, essi pretendono che Dio rivolga loro l’attenzione come si fa con i bambini. È lì che sta il loro errore. Essi devono sapere che Dio non abbandona mai il Suo lavoro; Egli può dilatare o restringere il tempo e lo spazio, può dare all’uomo la possibilità di studiare, di lavorare e di svilupparsi, ma interrompere il Suo lavoro, questo Lui non lo farà mai. Quando qualcuno deve essere impiccato il tempo si restringe e allora i giorni scorrono velocemente; anche quando qualcuno ha un debito verso qualcun altro il tempo scorre velocemente. Sia nell’uno che nell’altro caso è auspicabile che il tempo si dilati. In questo senso gli uomini di oggi non hanno un criterio ben definito o una misura precisa grazie alla quale conoscere qual è il tempo reale, cioè, per determinare la durata del tempo.

Ora, riguardo alla durata del tempo, si tratta di una questione che riguarda la coscienza. Se vi muovete alla velocità di un treno ordinario arriverete al sole in 250 anni. Se invece vi muovete alla velocità della luce arriverete al sole in otto minuti. Dunque, la vostra coscienza può muoversi alla velocità di un treno ordinario, può muoversi alla velocità della luce, oppure, ancora più velocemente. Quindi, il tempo e lo spazio dipendono dalla coscienza. La coscienza è al di fuori del tempo e dello spazio, al di fuori delle contraddizioni, al di fuori della paura e del dubbio. Lo spazio produce la paura e il tempo produce il dubbio. Quando qualcuno cade in un pozzo, sopraggiunge la paura; quando si avvicina la scadenza del pagamento di una cambiale, sopraggiunge il dubbio. Quando vedete che vi si sta avvicinando qualcuno cui dovete qualcosa, voi dite: «Forse si è sbagliato? Non mi sta portando la cambiale troppo presto?». Quando due oggetti che sono in disarmonia vengono confrontati simultaneamente nel tempo dalla mente umana, essi producono dubbio. Se questi due oggetti vengono allontanati nello spazio, producono paura nell’uomo. Ad esempio, se dite una parola offensiva a un vostro amico, in quel momento voi sperimenterete la paura di poterlo perdere. La paura dimostra che voi vi trovate nello spazio e vi preoccupate che i rapporti tra voi e il vostro amico si possano rompere.

Ora vi chiederò alcune cose: è meglio amare oppure essere amati? (Qualcuno risponde: «Amare!»). È meglio dare oppure prendere? (Qualcuno risponde: «Dare!»). Cosa succederà, allora, se tutti voi amate, o se tutti voi date? Vi respingerete. Amare è una cosa, essere amati è un’altra cosa: sono due stati dell’anima completamente diversi, che provengono da due diversi processi della Creazione. Amare è un processo dell’amore con cui sviluppi la tua forza; essere amato è un processo della saggezza con cui sviluppi la tua conoscenza. C’è qualche contraddizione in questo? Dunque, quando Dio lavora sulla vostra anima col Suo Amore, voi volete amare; quando Dio lavora sulla vostra anima con la Sua Saggezza, voi volete essere amati. Per essere amati dovete creare le condizioni. Senza tali condizioni nessuno può amarvi. Ad esempio, in una stanza buia, con le finestre dalle persiane chiuse, voi pretendete che la luce esterna penetri nei vostri occhi e vi rallegri. È possibile che in queste condizioni la luce penetri nei vostri occhi? Dovete aprire le persiane e poi anche le finestre, e solo allora la luce potrà penetrare nella stanza, potrà penetrare nei vostri occhi e amarvi. In tale condizione anche voi vi rallegrerete per la luce.

E così, amare significa legarsi al primo Principio, all’Amore di Dio. Essere amati significa legarsi al secondo Principio, alla Saggezza di Dio, e in verità, dopo che l’uomo ha amato per uno, due, tre giorni, per mesi, per un anno, due anni e oltre, alla fine egli perverrà a uno stato passivo e vorrà essere amato. In questo modo si è verificato un cambiamento dei processi per cui la ruota della vita ha cominciato a girare nella direzione opposta. Con questo cambiamento dei processi si verifica anche un cambiamento dei ruoli dei corpi umani: in un primo momento l’attività era concentrata nel corpo astrale dell’uomo, cioè nel mondo del suo cuore; poi, dopo il cambiamento dei processi, l’attività si è spostata nel corpo mentale dell’uomo, cioè nel mondo del suo intelletto. Se si dovesse interrompere l’attività anche in questo mondo, l’uomo scenderebbe a lavorare nel mondo fisico. Quindi, quando viene interrotta l’attività dell’uomo nel mondo fisico, essa passa al mondo mentale, quando viene interrotta anche nel mondo mentale, essa passa al mondo astrale, dopo di che tutto ricomincia da capo. Questo mostra che nella vita complessiva dell’uomo si verifica un movimento circolare continuo. Ciò significa che nella sua vita l’uomo non può rimanere sempre nello stesso punto. Questo significherebbe essere in un’eterna stagnazione, ma questo è impossibile.

L’uomo non può amare né essere amato costantemente: se questi processi in lui perdurano, egli cadrà in uno stato di indifferenza. Allo stesso modo, l’uomo non può pensare o sentire costantemente. Se ricadete in una di queste situazioni, dovete cercare consapevolmente qualche lavoro da fare per cambiare il vostro stato. Ad esempio, se fino a un certo momento avete amato, dovete cercare i libri di qualche autore e leggerli: mentre leggete i suoi libri egli vi ama. Se invece leggete i vostri temi a qualcuno, voi lo state amando. La forza dell’amare è pari a quella dell’essere amati. Perché? Perché l’anima che aspetta di essere amata crea un impulso nell’altra anima che in quel momento l’ama. Amare ed essere amati costituiscono due poli della vita. Chi ama crea il mondo soggettivo della vita; chi è amato crea il mondo oggettivo della vita. Ecco perché chi ama vuole vedere la propria immagine in colui che ama. Voi amate lo specchio perché in esso si riflette la vostra immagine. Voi portate lo specchio in tasca, e se per caso lo rompete o lo perdete ve ne dispiacete, perché non potete più avere un’idea chiara della vostra immagine. Nello specchio voi vedete la vostra immagine meglio di come potreste immaginarla mentalmente. Quindi, colui che amate dà sempre espressione al vostro amore: è proprio per questo che voi lo amate. Se il vostro specchio è un po’ imbrattato voi non lo amate, perché non riflette chiaramente la vostra immagine. Voi amate solo chi può ispirarvi, chi può darvi un impulso, uno stimolo verso qualcosa. È detto nelle Scritture: «Ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore»,[1] il che significa: rifletti il Divino in te stesso. E quando il Divino si vede riflesso nell’anima di un uomo, Dio gioisce, perché sa che quell’uomo ha lavorato. Quando Dio gioisce anche l’uomo gioisce, e quando l’uomo perde la sua gioia, ciò significa che Dio è scontento di lui. Ecco perché l’uomo non deve pensare che l’amore che manifesta sia suo. L’uomo è solamente un conduttore dell’Amore e dell’Intelligenza divini, questo lo hanno notato tutti gli scrittori, i poeti e gli uomini colti. A volte essi scrivono in modo ispirato, bello, ideale, a volte non riescono a scrivere nulla, e in quei momenti si sentono poveri come se non sapessero nulla, come se non capissero nulla. Se l’intelligenza – il pensiero superiore – fosse stata una loro qualità, essi dovrebbero averla sempre a disposizione. In realtà non è così: essi generano, creano solamente quando qualcuno porta loro qualcosa. Quindi, quando qualcuno riempie la loro cesta con le ciliege, essi la portano di qua e di là, le distribuiscono e scrivono. Nelle condizioni odierne il mondo invisibile manifesta l’amore sotto forma di intelligenza, e gli uomini manifestano questa intelligenza. Questo non significa affatto che l’uomo sia un automa, ma deve essere consapevole di essere portatore di questa intelligenza. Nel momento in cui è consapevole di questo, l’uomo deve gioire per aver ricevuto dal mondo divino qualcosa che deve usare in modo ragionevole.

Ora, per mercoledì prossimo ognuno di voi risponda per se stesso alle domande: «Perché devo amare?», «Perché devo essere amato?». Per me non è importante che rispondiate correttamente alle domande, ma che ci pensiate; per me è importante ciò che acquisirete dopo aver pensato per un po’ di tempo. Questo tema è importante e voi dovete rifletterci. La forza dell’uomo sta nel suo pensiero: se pensate, acquisirete comunque qualcosa che manifesterete, se non oggi, tra un anno, due anni o più. Per quanto possiate dare una risposta corretta al tema, voi non potete ancora essere sulla strada giusta. Non è sufficiente soltanto che l’uomo scriva qualcosa di veritiero sull’amore: egli deve anche viverlo. Quindi, chi scrive sull’amore deve necessariamente amare e sentire di essere amato, e ciò dimostra come sia arduo scrivere sull’essenza delle cose. Dandovi questo tema, attiro la vostra attenzione sul fatto che scriverete di cose che non conoscete. Perché? Perché fino ad ora voi non avete amato né siete stati amati. Quello che voi chiamate amore è un’ombra dell’amore. Quindi, né il vostro amore né l’amore del vostro prossimo si può definire una realtà.

Dite: «È possibile che il nostro amore sia un’ombra dell’amore?». Questo si può verificare: se vi sottoponessero a una prova per vedere di che natura è il vostro amore, voi fallireste subito. Voi avete amore, ma non si tratta dell’amore di cui vi parlo io. Nell’Amore di Dio, di cui vi parlo, non esiste alcuna polarizzazione. È sufficiente che per un momento solo questo amore penetri nell’anima dell’uomo, perché possa illuminare la sua mente e armonizzarlo con gli esseri di tutta la terra e di tutto il cosmo. Questo può essere sperimentato da chiunque ami e da chiunque sia amato. Questo significa penetrare l’intimo senso dell’amore. Voi studierete l’amore ancora per migliaia di anni, finché non capirete cosa esso rappresenti nella sua essenza. Dovrete passare attraverso una serie di esistenze per poter capire almeno in parte la realtà delle cose. Se l’amore facesse visita a qualche uomo già da ora, questi non potrebbe resistere alla sua corrente: perderebbe i sensi, cadrebbe per terra e gli si fermerebbero la respirazione e il battito cardiaco. Non gli rimarrebbe altra scelta che desiderare di tornare alla condizione precedente. Il sistema nervoso, così come l’intero organismo dell’uomo attuale, non sono abbastanza temprati per poter resistere alle forti vibrazioni, alla forte corrente dell’amore. Ecco perché la Scienza occulta offre agli allievi una serie di metodi e di esercizi per temprare la loro mente, il loro cuore e la loro volontà, affinché le forze del loro organismo si accordino conformemente alle forze e alle correnti della natura.

Ora, quando dico che il vostro amore è un’ombra dell’amore reale, con questo intendo dire che voi non avete ancora vissuto quell’amore, non ne avete esperienza e non lo conoscete. Se chiedete a un giovane di descrivere il proprio amore, egli dirà: «Io le ho parlato del mio amore, ma lei non mi ha capito». La giovane, invece, dirà: «Io lo amavo, ma lui mi ha tradita». L’uomo può tradire anche senza essere stato amato. Proprio quando amate qualcuno la possibilità di tradimento è minima. È impossibile che la persona che amate vi tradisca. Nella vita questo non accade in nessun caso. Se vi sono eccezioni, queste sono al di fuori dell’Amore di Dio, al di fuori della Saggezza di Dio. Nell’Amore e nella Saggezza di Dio non vi sono assolutamente condizioni per il tradimento. Nel momento in cui si parla di tradimento, dobbiamo sottintendere l’amore umano, cioè l’amore degli uomini sulla terra. Lì dove c’è tradimento non si può parlare di amore. Pertanto, dovete sapere una cosa: se dubitate, alla vostra mente manca l’intelligenza, se avete paura, al vostro cuore manca l’amore, e con questo la questione è chiusa. Questo dovete saperlo tutti, in qualità di allievi della Scuola occulta. Se nella vita non vi lasciate guidare da queste massime, studierete solamente le ombre della realtà e alla fine arriverete allo scoraggiamento e alla delusione, e direte: «Erano tutte cose senza senso!». Per non arrivare a questa situazione, dovete mettere voi stessi alla prova il vostro amore, per vedere fino a che punto siete in grado di resistere.

Ora vi darò due regole che dovete sempre tenere a mente: se vuoi amare non devi aver paura; se vuoi essere amato non devi dubitare. Applicate queste regole nella vostra vita, per vedere fino a che punto esse siano veritiere. Quando avete tempo libero, riflettete su queste regole. Quando osservate le manifestazioni degli uomini nella vita, quando leggete qualche libro di filosofia, oppure quando studiate le opere di qualche scrittore o poeta, fate passare tutti i loro pensieri attraverso il vostro setaccio e tenete di essi ciò che rimane nel setaccio. Questa è la parte più preziosa, che può esservi utile. Tutto quello che cade giù non è per voi. Contate sul setaccio del vostro cuore e sul setaccio della vostra mente e non abbiate paura! Sapete setacciare? Tutti voi avete setacciato la farina col setaccio, conoscete quest’arte, e tuttavia esistono cose che non passano attraverso i vostri setacci e non vi sono utili. Cosa dovete fare, allora? Vi chinerete, le prenderete con la vostra volontà – come con delle pinze – e le metterete da parte. Dunque, attraverso il proprio pensiero, attraverso il proprio sentimento e attraverso la propria volontà, nella vita l’uomo può setacciare le cose utili da quelle inutili.

Avete capito tutto quello di cui vi ho parlato questa sera? (Qualcuno risponde: «Abbiamo capito la decima parte di tutto ciò che è stato detto»). Allora attenetevi a questa decima parte. Essa rappresenta la vostra unità di misura, quella di cui vi servirete. In verità, l’uomo rappresenta la decima parte della Verità divina, ecco perché, con la frazione un decimo intendo quella misura con cui ogni uomo, secondo il livello del proprio sviluppo intellettuale, misura le cose. Ora, il compito di tutti gli uomini e di tutta l’umanità è quello di dimostrare di essere la decima parte dell’intera unità.

Preghiera segreta

13a lezione del Maestro, tenuta alle ore 17,00 del 24 maggio 1922 sul Vitoša[2]


Note:

[1] La Sacra Bibbia (Mt 22, 37) e (Mc 12,30).

[2] Il Vitoša è un massiccio montuoso alle porte di Sofia. Il Maestro vi portava spesso i discepoli a fare escursioni e pertanto questo luogo ha assunto molta importanza nella vita della Scuola.


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 3-19).

 

14. I legami della conoscenza

 

Riflessione.

Sono stati letti i lavori sul tema: “Perché dobbiamo amare e perché dobbiamo essere amati?”.

Avete sviluppato bene il tema, ma solo rispetto alla forma e non rispetto al contenuto e al senso. Avete sperimentato ciò di cui avete scritto? Il modo in cui avete ragionato per scrivere il tema è involutivo. Per potervi liberare da questa modalità dovete soffermare la vostra attenzione sulla natura, e da lì trarre la risposta alle domande poste. Secondo i vostri ragionamenti, voi dite: «Chi ama dà». Chiedo: chi mangia dà qualcosa? Non solo non dà nulla, ma per di più prende. Allora rispondete alla domanda: “Perché l’uomo deve mangiare?”.

Quindi, chi ama dà tutto e chi è amato prende tutto. Inoltre chi ama qualcuno allo stesso tempo se ne impadronisce. Se il padrone ama il suo servo si impadronisce di lui e non gli dà la possibilità di manifestarsi. Quando amate il vostro cavallo voi non lo lasciate libero. Cosa dà allora l’amore? Non dà nulla. Come vedete, la base dei vostri ragionamenti non è corretta. Applicate questi ragionamenti nella vita pratica per vederne i risultati. Quando deciderete di applicarli nella vostra vita vi imbatterete in una serie di contraddizioni. Secondo voi chi è amato prende soltanto, mentre chi ama dà tutto.

Per chiarire la questione dell’affetto e dell’amore vi farò il seguente esempio. Quando un giovane entra in un’osteria, l’oste comincia subito ad amarlo: come esprime egli il suo amore? Dandogli del vino da bere. L’oste gli versa un bicchiere dopo l’altro e il giovane beve, prende in continuazione. Il giovane si riempie, ma anche l’oste si riempie, con un’unica differenza: all’ubriacone non rimane nulla di ciò che prende, mentre l’oste trattiene tutto ciò che prende all’ubriacone. Egli prende all’ubriacone soldi, terreni, case, cioè tutte le sue risorse materiali e di salute. Dunque, l’amore di cui parlano gli uomini è l’amore tra l’oste e l’ubriacone. È un amore ideale questo? Questo amore non è ideale, ma nonostante ciò gli uomini dicono che nell’amore c’è qualcosa di divino. In quale amore ci sono manifestazioni divine? Se adesso vi mettessero alla prova, neanche uno di voi persisterebbe nel suo amore. Quindi, voi dite una cosa e ne fate un’altra. È la verità quella che scrivete? Qualcuno scrive che l’amore richiede sacrificio: sapete cos’è il sacrificio? Innanzi tutto il sacrificio deve essere fatto volontariamente e non per forza. Voi vi siete sacrificati volontariamente? Ora, come avete visto, abbiamo fatto una piccola analisi del tema su cui dovevate scrivere per oggi.

Chiedo: perché dovete amare? Perché vi si deve amare? Ne avete bisogno? Non avete bisogno né dell’una né dell’altra cosa. L’amore è al di fuori di ogni legge, quindi se per voi fosse necessario amare, ciò significherebbe che qualche legge vi impone di farlo. Dove c’è una legge c’è anche una limitazione. Come potete spiegare questa contraddizione? Se una vostra necessità esteriore o una legge vi imponessero di amare, questo già non sarebbe più amore. Poi, dopo aver amato, che cosa avreste acquisito? Oppure, che cosa avreste perso? Qual è la vostra esperienza in relazione a questo? Quando pongo queste domande voglio portarvi a pensare correttamente, in modo sano, per far sì che arriviate alla realtà. Con ciò io non nego minimamente le cose, ma dico che voi vi attenete alle vecchie idee. Ad esempio, amare ed essere amati sono vecchie idee di uomini e donne. Gli uomini vogliono amare e le donne vogliono essere amate. Queste idee esistono fin da tempi immemorabili e gli uomini odierni le prendono, lе colorano esternamente di varie tinte e tonalità e le adornano di perline multicolorate e luccicanti e di pietruzze brillanti, finché non cominciano a somigliare a una donna di campagna tutta agghindata. In questo modo le presentano come qualcosa di nuovo. Se non siete d’accordo su questo, mostratemi due persone che, dopo aver vissuto questo tipo di amore, abbiano terminato la propria vita in modo ideale. Come hanno terminato la propria relazione due amici che hanno vissuto l’amore in questo modo? Se cercate in tutta la storia dello sviluppo umano, non troverete neanche due persone che, dopo aver vissuto l’amore in questo modo, abbiano terminato bene la propria vita.

Parlando in questo modo non voglio dire che i vostri ragionamenti non siano corretti. Essi sono corretti, ma dal vostro punto di vista; dal punto di vista della Scienza occulta non sono corretti. Quando si tratta dell’amore non c’è ragionamento che tenga.

L’Amore esclude qualsiasi domanda.

L’Amore esclude qualsiasi contraddizione.

L’Amore esclude qualsiasi forzatura.

L’Amore esclude qualsiasi limitazione.

Ora, conoscendo queste condizioni, come descrivereste l’amore? Al vostro amore manca un elemento nuovo che voi stessi dovete trovare. Siete in grado di scoprire qual è l’elemento che manca al vostro amore?

Ora vi farò una domanda: perché guardate e perché vi guardano? Sia chi guarda sia chi viene guardato realizzano lo stesso processo. L’uno chiede: «Perché mi guardi?» e l’altro risponde: «Non mi stai forse guardando?». Quindi entrambi si guardano nello stesso momento. C’è qualche differenza fra questi due processi? La differenza è molto piccola, quasi impercettibile. Per poter cogliere la differenza vi farò il seguente esempio. Le armate di due accampamenti nemici stanno combattendo. Una delle due parti attacca. Secondo voi quest’ultima manifesta l’amore attivo, mentre l’altra parte, che si difende, manifesta l’amore passivo. Sia quelli che attaccano sia quelli che si difendono agiscono nello stesso modo. Sia gli uni che gli altri si servono del fuoco delle mitragliatrici. La differenza sta solo nel fatto che gli uni si muovono e gli altri stanno fermi. Gli uni cambiano la propria posizione e gli altri la mantengono. Per il resto non c’è una differenza sostanziale. Tale è anche la differenza fra le due situazioni che abbiamo visto prima: amare ed essere amati. Se considerate idealmente l’amore, dovete soffermarvi sull’amore più piccolo: l’amore più piccolo è quello limitato. Quando viene chiesto perché devono amarci e perché dobbiamo amare, si tratta di un amore limitato, cioè di un amore che ha dei confini. Voi confondete l’amore limitato con l’amore illimitato, ma essi si differenziano radicalmente. Quando non avete soldi voi andate da un banchiere e volete un prestito da lui. In questo caso il banchiere dà e voi prendete. Il banchiere è la parte passiva, mentre voi, che venite dall’esterno, siete la parte attiva. Voi attaccate il vostro nemico, mentre lui vi dà qualcosa oppure vi respinge. Questo esempio spiega il livello e il carattere dei vostri sentimenti.

In qualità di allievi della Scuola occulta dovete analizzare i vostri sentimenti, dovete sapere di quale materiale disponete e da questo dovete prevedere che risultati avrete. Finché non comprenderà queste cose, l’uomo ricadrà in situazioni ridicole. Incontrerà qualcuno e gli chiederà: «Perché non mi guardi?». Come può guardarvi quell’uomo, dal momento che è cieco? E se anche voi siete ciechi, come potreste guardarvi a vicenda? Innanzi tutto l’uomo deve chiedersi se ha l’amore dentro di sé e se questo amore è immutabile. Non è sufficiente soltanto parlare dell’amore, ma lo si deve applicare nella vita. Se fosse tanto per dire, anche il cieco potrebbe parlare della luce senza comprenderla; anche lui ha un’idea della luce, ma non si tratta ancora di un’idea assoluta. Allo stesso modo, anche voi avete qualcosa di simile all’amore, ma non si tratta dell’amore vero: proprio per questo gli uomini spesso si chiedono perché devono amare.

Qualcuno dice che è meglio essere amati piuttosto che amare, ma avete trovato una persona che vi abbia amato come si deve? Dite che quando vi amano l’anima cresce e si sviluppa: voi l’avete sperimentato? Alcuni noti scrittori sostengono questo pensiero: hanno sperimentato loro questa verità? Io non nego questo fatto, ma voglio farvi rivolgere l’attenzione verso Colui che ama veramente. Voi sentite nettamente, concretamente che qualcuno vi ama? Direte che una vostra amica o un vostro amico vi amano. Quanto tempo dura questo amore? Dura solamente un attimo. Questo non è ancora amore, è soltanto una manifestazione momentanea dell’amore. Il fatto che qualcuno vi abbia regalato qualcosa o che vi abbia offerto un pranzo sono manifestazioni temporanee dell’amore. Quindi, quando dite che grazie all’amore di qualcuno la vostra anima cresce, voi vi illudete. Ai miei occhi questa crescita è come una lucidatura esterna, come un addestramento temporaneo. Quando vi metteranno alla prova, questa lucidatura svanirà. Quando entra nell’uomo, l’amore provoca in lui una serie di processi alchemici sotto la cui influenza tutto il suo essere e tutta la sua esistenza cambiano. Ciò può accadere istantaneamente o anche gradualmente, questo dipende dall’uomo. Sotto l’influenza dell’amore le concezioni dell’uomo si formano, subiscono cambiamenti, gli stessi che subisce il carbone finché non diventa un diamante. Pensate all’amore come a una forza, come a un principio per poter arrivare a una conoscenza certa.

Ora voi siete nella giusta direzione, ma i metodi di cui vi servite sono vecchi e pertanto non possono aiutarvi. Ad esempio, un uomo e una donna si amano, si parlano, leggono insieme il Vangelo, tutto procede bene. Poi l’uomo dice: «Donna, voglio che mi cucini qualcosa di buono!». «Bene, cucinerò per te, ma tu cosa mi comprerai?». Essi parlano dell’amore, ma vivono alla vecchia maniera. Poi diranno che era stato deciso così da Dio. Sono loro a essere scontenti della propria vita, ma lo attribuiscono a Dio. Questo non è amore, questo è un guardarsi allo specchio. Qualcuno ama qualcun altro perché guarda a se stesso come in uno specchio. In realtà egli ama la sua immagine nello specchio. In questo modo egli danneggia anche se stesso, poiché si inganna. Chi ama se stesso ama anche gli altri. La loggia nera ha creato una serie di teorie e di considerazioni sull’amore con le quali ha confuso le menti di tutti gli uomini – scienziati, filosofi, scrittori – e di conseguenza essi sprofondano sempre più in questo pantano. Anche nelle Scritture è detto: «Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno».[1] Quando sviluppa un certo tema l’allievo deve raccogliersi in se stesso per esaminare ciò che è racchiuso in tutte le sue esperienze e vicissitudini, e deve estrarre quella conoscenza. Se su una certa questione egli decide di scrivere ciò che ha detto qualcun altro, egli si allontanerà dalla verità.

In un’altra lezione parlerò della manifestazione dell’amore come forma e non come principio. Per ora voi avete bisogno della forma delle cose, dovete comprenderla. L’amore si può manifestare in una forma che gli è adatta, quindi è necessario trovare le forme, e proprio in questo stanno le grandi difficoltà. L’amore ha fatto visita a tutti, ma solo per breve tempo. Qualcuno viene ispirato, prova un sentimento piacevole e una buona disposizione d’animo e dice: «Donerò tutto ciò che possiedo, voglio servire Dio». Dopo due o tre ore la sua buona disposizione svanisce, egli comincia a calmarsi e dice: «Non è ancora arrivato il momento, non devo aver fretta». Dopo cinque o sei mesi viene di nuovo ispirato ed è nuovamente pronto a donare il suo patrimonio. A un tratto si risveglia, si spaventa e rimanda ancora. Così, quando aprirete il libro di questa vita, vedrete che sarà tutto pieno delle decisioni prese ma non messe in pratica. Questo è l’amore della maggior parte degli uomini. Ciò non significa che essi non abbiano amore; tutti hanno amore, ma il loro amore non viene ancora messo in pratica. Quello che dico oggi riguarda voi in quanto allievi: finché non creerete in voi stessi nuove forme di manifestazione dell’amore, non dovrete dire nulla alle persone esterne. Se parlerete senza aver acquisito queste forme, vi imbatterete in difficoltà e contraddizioni più grandi. Tutto ciò che ho detto sul tema “perché dovete amare e perché dovete essere amati” non esaurisce la questione dell’amore. Questi erano solo ragionamenti che risveglieranno il vostro pensiero. Comunque ognuno di voi deve risolvere per conto suo la questione dell’amore.

Ora vi presenterò un’immagine, affinché ci possiate ragionare. Avete una pentola con un coperchio che chiude bene. A un certo punto lasciate la pentola da qualche parte e tutti quelli che passano la prendono a calci. Allo stesso modo, buttate da qualche altra parte il coperchio della pentola. In questa situazione la pentola rimane aperta. Immaginate che la pentola sia la donna e il coperchio sia l’uomo. Cosa devono fare l’uomo e la donna? La pentola deve trovare il suo coperchio. Chi deve amare chi: la pentola il coperchio oppure il coperchio la pentola? Io vi faccio questi esempi solamente per riflettere in classe, senza l’intenzione di ferire i vostri sentimenti. Si tratta di questioni teoriche e non mi riferisco ai vostri sentimenti. Se la vostra pentola è aperta, senza alcun coperchio, dovete trovare il suo coperchio e metterlo a posto. Questo significa: se i vostri sentimenti sono evidenti c’è il rischio che si impolverino, che vengano calpestati da qualcuno. Affinché questo non avvenga, dovete trovare il coperchio dei vostri sentimenti, cioè quei pensieri che ben si addicano ad essi: allora anche il coperchio sarà sano e la pentola intera, non danneggiata. Questo è un metodo attraverso il quale potete regolare correttamente i vostri sentimenti.

Avete capito questo pensiero? Se non l’avete capito, meglio ancora. Perché? Perché spesso le cose comprese vengono distorte. Secondo la Scienza occulta ciò che è compreso è incompreso e ciò che è incompreso è compreso. Quando pensate di aver capito qualcosa, non lo avete capito; quando pensate di non averlo capito, allora lo avete capito.

L’amore è qualcosa di metafisico e non può essere compreso facilmente. Direte: «Se non possiamo comprendere l’amore perché ce ne parlate?». Vi farò un esempio con cui spiegherò il mio obiettivo, cioè perché parlo dell’amore. Ognuno di voi rappresenta una piantina che ha appena cominciato a svilupparsi: il suo fusto e i suoi rametti sono ancora teneri e non possono reggere grandi pesi. Inizia però a nevicare e la neve si accumula su quei giovani rametti e su quelle giovani foglie. Se non arriverà nessun aiuto esterno i rametti si spezzeranno. La parola che pronuncio rappresenta un venticello che arriva in aiuto ai vostri rametti: esso spazza via la neve e li libera. Questo vento è necessario per far cadere a terra la neve. La neve rappresenta le vostre vecchie idee, che non sono nelle radici, ma sui vostri rametti. Se la neve non cade giù i vostri rametti si spezzeranno. Molti dei vostri rametti vengono spezzati dal peso delle vostre vecchie idee. Le idee devono trovarsi nelle radici e non sui rami. Non ho niente contro le vostre idee, ma c’è il pericolo che, a causa del loro peso, i rametti della vostra vita si possano spezzare. Ecco perché almeno un venticello vi è necessario! Alcuni temono che la neve – cioè le loro idee – possa cadere giù. Non c’è niente di pericoloso in questo: la neve deve necessariamente cadere giù, alle radici delle piante.

Quando nell’uomo si risveglia l’amore, egli comincia ad avere il desiderio che nessuno lo noti, che nessuno lo sappia. Questa è un’aspirazione dell’anima: finché nessuno nota il suo amore egli è gioioso, contento. Quando gli altri lo notano, la gioia svanisce. Fate il seguente esperimento per verificare le mie parole: passate vicino a qualche povero e, senza che nessuno se ne accorga, lasciate davanti a lui 20 o 30 leva. Quando vi allontanerete, sperimenterete una grande gioia. Il giorno dopo passate di nuovo vicino allo stesso uomo e dategli in mano 20 o 30 leva. Egli vi ringrazierà, ma si ricorderà di voi, e ovunque vi veda si aspetterà sempre che gli diate qualcosa. In questo caso voi non sarete gioiosi. Perché? Perché qualcosa nell’amore si è rovinato. Quindi, l’amore è un fiore delicato che cresce e si sviluppa lontano dagli sguardi della gente. Nessuno deve sapere del vostro amore. Nel primo caso voi avete espresso il vostro amore verso il povero “al buio”, senza essere visti e notati da nessuno, per questo sia voi che lui eravate gioiosi. Nel secondo caso voi avete espresso il vostro amore “alla luce del giorno”, e lui vi ha visto. Allora voi avete perso e lui ha guadagnato. Con questo esempio vi ho portato una nuova misura dell’amore, davanti alla quale le vostre concezioni dell’amore rimangono qualcosa di antico, di arcaico. Questa formula dell’amore, tuttavia, non può ancora essere applicata nella vita pratica, perché non ci sono le condizioni adatte. La forma c’è, ma il contenuto manca. Il contenuto deve scaturire da voi.

In futuro, quando verranno condizioni più favorevoli, vi darò un compito sull’amore che dovrete svolgere direttamente, senza carta e penna. Fino a quel momento questo compito resterà segreto, nessuno saprà nulla. Allora voi stessi verificherete la vostra teoria sulle questioni “perché dobbiamo amare” e “perché dobbiamo essere amati”.

Ora, queste sono riflessioni importanti che rimarranno per la classe. Riflettete anche a casa vostra su tali questioni: immaginate di trovarvi in classe, e cercate di non mescolare queste idee con le idee del mondo. Se le mescolerete, vi confonderete del tutto. Se le mescolerete, commetterete il seguente errore: immaginate che in una bottiglia da un litro abbiate messo mezzo litro d’acqua. Quest’acqua è rimasta nella bottiglia per tre o quattro giorni e di conseguenza ha perso la propria freschezza. Poi io vi do una piccola bottiglia con dell’acqua pura, buona, appena presa dalla sorgente. Voi prendete questa bottiglia e ne versate l’acqua nella bottiglia grande. Avete agito in modo intelligente? Tutt’altro, avete commesso un grande errore. Dovevate tenere la bottiglietta d’acqua che vi avevo dato lontano dall’altra.

Per la prossima volta scrivete un tema su: “La funzione delle mani”.

Preghiera segreta

14a lezione del Maestro, tenuta il 31 maggio 1922 a Sofia


Note:

[1] La Sacra Bibbia (1Gv 5, 19).


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 20-30).

15. Pensiero, sentimento e azione

 

 

Preghiera segreta

Ogni pensiero giusto è l’immagine di un’idea divina. La vita umana inizia con il pensiero. Quando pensa, l’uomo è consapevole di vivere. Per essere vivo, il pensiero deve essere accompagnato da un sentimento. Questo implica la discesa del pensiero nel mondo reale, nel mondo delle forme. Per poter essere positivo, il sentimento deve essere accompagnato da un’azione della volontà. Con la parola azione intendiamo il limite massimo fino a cui lo spirito può spingersi in ogni sua manifestazione. Quindi i pensieri, i sentimenti e le azioni mostrano le fermate, le stazioni dello spirito. Il pensiero è la prima stazione, il sentimento è la seconda stazione e l’azione è la terza stazione dello spirito. La via su cui lo spirito avanza è armoniosa, ma a condizione che non intervengano influenze esterne nel pensiero, nei sentimenti o nelle azioni. Come vede il chiaroveggente i pensieri, i sentimenti e le azioni? (Qualcuno risponde: «Attraverso certe forme e colori»).

Spesso gli uomini si ammalano, perdono consapevolezza e così via. Ciò sembra anomalo, ed effettivamente queste cose sono anomale, ma sono dovute ai pensieri, ai sentimenti e alle azioni disarmonici. La vita degli uomini odierni è piena di tali anomalie. Qualcuno sta fermo a riflettere: il suo pensiero è chiaro, i sentimenti tranquilli, calmi, e dice di essere in piena armonia. Аll’improvviso egli comincia a pensare o a sentire qualcosa che è in contraddizione con il suo primo pensiero o sentimento, e in lui si produce una grande disarmonia. Egli esce dal suo stato precedente e comincia a rattristarsi. Quando gli esseri evoluti del mondo invisibile lo vedranno, cosa diranno di lui?

Dunque, quando nel pensiero dell’uomo penetrano due idee contraddittorie o due principi opposti, essi producono nella sua coscienza una certa divisione. Ogni divisione, a sua volta, priva l’uomo della sua libertà. Questo devono saperlo tutti. Nella mente dell’uomo non devono mai penetrare due pensieri contraddittori. Fate il seguente esperimento per verificare la veridicità delle mie parole. Per un mese, inviate ogni mattina un pensiero buono e luminoso verso la stessa persona, e osservate quale risultato darà questo esperimento. Allo stesso tempo, ogni mattina, sempre per un mese, date un lev a qualche povero, e alla fine del mese confrontate i risultati dei due esperimenti. Con il primo esperimento avrete risultati migliori rispetto al secondo esperimento. Perché? Perché con il primo esperimento voi indirizzate verso una persona il vostro pensiero buono e puro, e quel pensiero è uscito direttamente da voi. Nel secondo caso, invece, il lev che date al povero, prima di arrivare nelle sue mani, è passato per tante altre mani, per tante persone, e ognuna di loro ha lasciato sulla moneta l’impronta del proprio pensiero. Tutti quei pensieri non sono armonici e di conseguenza creano contraddizioni, divisioni nella coscienza di quell’uomo. Molte monete che hanno attraversato i secoli portano le impronte dei pensieri e dei sentimenti degli uomini vissuti a quei tempi. Ecco perché, quando dico che molte delle vecchie idee e dei vecchi pensieri devono essere sostituiti con idee e pensieri nuovi, intendo proprio questo: che le forme di questi pensieri del mondo astrale e mentale, impresse sulle monete – cioè nella coscienza dell’uomo – come su un cliché, sono impure, cioè distorte. Ecco perché non sono i soldi in sé ad essere impuri: essi portano su di sé le impronte del passato. Come simbolo, invece, i soldi rappresentano la vita dell’uomo consapevole, che pensa. Quando diciamo che si può fare a meno dei soldi, intendiamo che oggi bisogna modificare quei pensieri dell’uomo che in passato hanno creato i soldi. Per ora i soldi sono il risultato di quel pensiero umano che un tempo li ha creati. Quei pensieri, che hanno attraversato i secoli, oggi sono talmente distorti da esercitare un’influenza negativa sulla vita umana. Nonostante tutto, nella mente di ogni uomo oggi c’è il denaro. Chiedo: perché non si potrebbe vivere senza soldi? L’allievo della Scuola occulta deve liberarsi dal pensiero che senza soldi non si possa vivere. Oggi i soldi giocano un ruolo importante nella vita degli uomini. Questi ultimi considerano i soldi quasi come il fattore principale della loro vita. Se qualcuno di voi desidera girare il mondo, non deve mettere nella sua mente alcun pensiero che riguardi i soldi. Egli può girare il mondo senza avere un soldo in tasca. Ecco cosa significa essere allievo di una scuola occulta. Le vostre tasche possono essere piene d’oro, ma la vostra mente – il vostro pensiero – deve essere assolutamente libera dal denaro. Vale anche il contrario: potete non avere neanche un soldo in tasca e avere la vostra mente piena di pensieri per i soldi. Questa è l’idea che sostengo quando dico che l’uomo può vivere anche senza soldi.

Gli allievi delle diverse scuole occulte hanno fatto una serie di esperimenti vivendo per un certo periodo senza denaro. Adesso voi siete ancora proseliti, non siete ancora allievi. Prima dovete diventare credenti e poi diventerete allievi. Per poter diventare credenti dovete fare anche voi un esperimento simile, per vedere quanto resistereste. Tuttavia, devono fare questo esperimento solamente quelli di voi che sono pronti a farlo consapevolmente. L’esperimento è il seguente: per un mese intero vivrete senza soldi. Se alcuni di voi sono impiegati e ricevono uno stipendio e altri, pur senza essere impiegati, hanno qualche entrata, sia gli uni che gli altri devono rinunciare consapevolmente alle proprie entrate distribuendole ai poveri o come meglio credono, ma devono rimanere assolutamente senza soldi. Durante questo periodo lavorerete senza pensare ai soldi. La vostra mente sarà concentrata verso l’alto, verso il mondo divino, e non dovete preoccuparvi di come supererete la giornata. Attraverso questo esperimento vedrete come lavora lo Spirito. Chi è d’accordo sul fare l’esperimento deve sapere che avrà termine entro dodici mesi. Dovrà farlo entro questo periodo di tempo e dopo questo anno non avrà più senso farlo. Durante l’esperimento immaginerete di essere gli ultimi dei poveri, di non disporre assolutamente di nulla.

Ora, quelli di voi che si impegnano a fare questo esperimento lo terranno segreto, non lo renderanno pubblico. Finché non avranno ottenuto qualche risultato non dovranno parlarne. Alcuni pensano che l’esperimento sia facile perché mangeranno a casa propria e non avranno bisogno di soldi. No, questa non è una soluzione del compito. Per poterlo risolvere correttamente dovete mettervi nelle condizioni di un uomo che non ha un soldo in tasca e si trova in una città straniera che gli è completamente sconosciuta, come New York o Londra, e non conosce la lingua, non conosce nessuno. Che cosa farebbe in una situazione simile? Non gli rimarrebbe altro che andare in un porto, oppure da qualche altra parte, per lavorare come facchino, per guadagnarsi da vivere. Se siete studenti e mangiate in trattoria, ecco come potete procedere, se volete fare l’esperimento. Distribuite tutti i soldi che avete. Quando arriva l’ora di pranzo andate nella solita trattoria o in un’altra, chiedete al proprietario di lasciarvi servire i suoi clienti e per il vostro lavoro chiedete soltanto un pranzo. Se mangiate a sufficienza non pensate alla cena. Un pranzo vi sarà sufficiente. Non pensate neanche al giorno successivo. Ogni giorno vi darà qualcosa, ma voi dovete contare esclusivamente sul vostro lavoro. Il vostro lavoro deve assicurarvi un pranzo. Se non potete servire in una trattoria, allora andate da qualche imprenditore e chiedetegli di prendervi a lavorare in qualche edificio: potrete trasportare le tegole o mischiare la calce, e così via. Se vi assicurate il vostro cibo giornaliero, ciò è sufficiente. Solo in questo modo sperimenterete come funziona la Legge divina. Allo stesso tempo capirete che oltre alla vita fisica ne esiste anche un’altra, più elevata, in cui tutte le cose sono previste e predisposte in modo intelligente. Per ogni uomo è stato predisposto fin dalla nascita un certo credito su cui egli può contare. Al di fuori del mondo fisico vigono altre leggi che regolano la nostra vita. Poiché non conoscono queste leggi, gli uomini pensano che tutto venga regolato dalle leggi del mondo fisico. A causa di questa convinzione degli uomini di oggi nasce il male. Quando gli uomini pensano che ognuno deve preoccuparsi per sé – poiché non sanno cosa porterà il giorno successivo – cercano di premunirsi. Ognuno pensa a premunirsi e quindi accumula denaro, compra terre, vende, ma a causa di questo tonnellate di cibo marciscono, vanno a male, e centinaia o migliaia di uomini muoiono di fame nelle città.

Vi dirò ancora un’altra cosa sull’esperimento. Quelli di voi che hanno paura di soffrire la fame non devono farlo. Se invece iniziano l’esperimento e si trovano in qualche difficoltà, invece di arrendersi vengano da me e io li aiuterò in qualche modo. Non lascerò che nessuno fallisca. Se poi un mese intero vi sembra troppo, allora fate questo esperimento solo per una settimana. Quelli di voi che vivono con i propri genitori, poi, possono fare l’esperimento tenendo conto che il cibo deve essere guadagnato esclusivamente attraverso il lavoro. C’è sempre qualche aiuto da dare in casa, alla madre o al padre, per poter ricevere un pezzo di pane meritato. Questo esperimento ha lo scopo di liberarvi dalla paura, dal pensiero del domani. Dovete contare su quella grande Legge che nel mondo regola ogni cosa.

Quando vengono proposti degli esperimenti agli allievi, essi non devono essere considerati solo alla lettera, ma anche secondo il contenuto e il senso. Qualcuno inizierà questo esperimento, ma nel momento in cui durante il giorno non riuscirà a guadagnarsi il cibo, dirà: «Non fa niente, per oggi digiunerò». No, questo esperimento esclude ogni digiuno. È stato deciso che ogni giorno dobbiate lavorare un po’, almeno un paio d’ore, per impiegare una parte della vostra energia, che successivamente vi procurerete attraverso il cibo. Solamente in questo modo imparerete a contare sulla grande Legge che muove la vita. Per adesso questo esperimento non è difficile: lo metterete in pratica per una settimana. Più entrate in profondità nell’Insegnamento, più difficili saranno le vostre prove. Vi verranno dati compiti che vi faranno sudare più volte al giorno. Questa è la strada dell’allievo. Il privilegio dell’allievo consiste nel fatto che egli attraverserà tutte le difficoltà e le sofferenze consapevolmente; saprà perché e per che cosa esse arrivino. Anche se siete fuori dalla Scuola, voi passerete comunque attraverso queste prove e sofferenze, ma non saprete perché le attraverserete. Il privilegio dell’allievo della Scuola occulta sta nella luce di cui egli dispone. Consapevolmente o inconsapevolmente l’uomo deve passare attraverso le prove e le difficoltà della vita. Esse non possono essere evitate. Se le attraversa inconsapevolmente, egli si imbatterà in una serie di contraddizioni; se le attraversa consapevolmente, riceverà la benedizione di Dio e saprà perché ha dovuto attraversarle. Se si attraversano le sofferenze in questo modo, nell’anima dell’uomo arrivano gioia e pace.

Ora, in qualità di allievi della Grande Scuola voi dovete guardare alla vita consapevolmente e piacevolmente. Oltre a ciò, il nostro obiettivo non è quello di privarvi delle sofferenze, ma quello di insegnarvi a utilizzarle. Per ora le sofferenze sono il bene più grande che possa esservi dato nella vita. Ogni sofferenza ha il suo senso e nasconde in sé un significato profondo. Perché l’uomo soffre? Questo è uno dei segreti dell’esistenza. Quando arrivano le sofferenze ognuno deve sopportarle senza chiedere perché siano arrivate. Quando saranno passate, allora potrà comprenderle. Cristo, il Grande Maestro dell’umanità, si sottopose alle più grandi sofferenze che il mondo abbia mai conosciuto senza che Gli fosse data una spiegazione sul perché dovesse soffrire. Senza dargli alcuna risposta Lo crocifissero, Gli trafissero il petto, da cui uscì sangue e acqua, e lasciarono che fosse Lui stesso a trovare il motivo di quelle sofferenze. Non avendo ricevuto alcuna risposta, Egli disse: «Sia fatta la tua volontà, Signore!». Dunque, anche Cristo dovette passare attraverso le sofferenze senza ricevere alcuna spiegazione su di esse. Egli dovette passare attraverso quella prova. Ora, quando vi viene data una sofferenza, voi volete che subito dopo vi arrivi anche una spiegazione per quella sofferenza. No, le spiegazioni delle sofferenze arrivano dopo che le avete attraversate, dopo che avete superato l’esame. Fino a quel momento rifletterete. Quando vi imbatterete in qualche sofferenza, nel profondo di voi stessi vi direte: «Questa è la volontà intelligente di Dio! Questa è la grande volontà di Dio! Questa è la volontà del cosmo illimitato!». Ogni altra spiegazione vi getterebbe nel peccato e nel delitto. Se in un momento di sofferenza arrivasse qualcuno e vi chiarisse i motivi di quella sofferenza, egli vi procurerebbe il male più grande.

Dunque non rammaricatevi per le sofferenze che vi vengono date. Se vi rammaricate per le sofferenze, dovreste rammaricarvi anche per l’amore che vi viene dato. È una legge: dopo ogni sofferenza arriva una gioia, arriva l’amore. Questa legge si può sperimentare. Più diventa grande la sofferenza, più cresce l’amore; più diminuisce la sofferenza, più si riduce anche l’amore. Dunque, la misura dell’amore è la sofferenza. L’amore aumenta in modo intelligente e fluisce in modo graduale. Ecco perché la sofferenza e l’amore vanno di pari passo, e allo stesso tempo prendono parte all’edificazione dell’anima umana.

Preghiera segreta

Avanti nell’Amore illimitato!

15a lezione del Maestro, tenuta il 7 giugno 1922 a Sofia


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 31-38).

16. I requisiti dell’allievo

 

 

Preghiera segreta

Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: Le pietre preziose.

Ora utilizzerò il termine allievo in senso stretto. L’uomo è un allievo finché studia, finché frequenta una scuola. Essere allievi è un particolare stato della mente. Secondo il senso occulto della parola, l’uomo può essere allievo soltanto finché ha un contatto o un legame con il proprio Maestro. Nel momento in cui perde o interrompe questo legame, egli cessa di essere allievo. Per poter avere un contatto costante sono necessarie l’obbedienza e l’attenzione. L’uomo può essere obbediente soltanto nei confronti di ciò che è superiore, nei confronti del Divino. In questo caso è richiesta un’obbedienza assoluta. Per quanto riguarda ciò che è inferiore, quest’ultimo deve obbedienza e attenzione a ciò che è superiore. Quindi, l’allievo deve avere un’obbedienza assoluta nei confronti del proprio Maestro. Questa obbedienza deve scaturire dalla sua coscienza. Prima di avvicinarsi al suo Maestro, l’allievo deve obbedirgli e deve conoscerlo; se non Lo conosce, deve impegnarsi a conoscerlo. L’allievo deve disporre di certi sentimenti e capacità con i quali potrà conoscere il proprio Maestro.

Il legame tra il Maestro e l’allievo non è temporaneo, non si è creato in un certo istante e non è provvisorio: esso è eterno ed esiste da migliaia di anni. L’allievo non deve turbarsi per gli insuccessi in cui potrà incorrere fin dall’inizio del suo percorso di apprendimento. Il mondo in cui il Maestro vive è assoluto e non tollera alcuna ignoranza. L’atmosfera in cui vive e si muove il Maestro è viva, e chi tenta di entrarvi senza essere preparato, si espone da solo alla morte. Quando dico che l’allievo è esposto alla morte immagino la situazione di un pesce che esca fuori dall’acqua. Se tirate un pesce fuori dall’acqua e lo lasciate sulla terra ferma ovviamente lo aspetta la morte. Il pesce esce fuori dal suo ambiente naturale ed entra in un altro ambiente in cui non può vivere. Dunque, gli allievi devono obbedienza e attenzione al proprio Maestro, perché possano gradualmente svilupparsi in loro nuovi sentimenti e capacità: un ambiente adatto a ricevere le nuove idee. Ecco perché, se entrate impreparati nell’atmosfera del vostro Maestro, dovete sapere che vi aspetta inevitabilmente la morte. Se volete sapere perché morireste, pensate al pesce e cercate di capire perché esso all’aria muore. Il pesce non è pronto alle nuove condizioni di vita e di conseguenza soffoca. Osservate gli elettricisti quando lavorano con l’elettricità. Essi toccano i fili con molta attenzione, perché possono prendere una scossa così forte da scaraventarli istantaneamente a terra. A chi lavora con l’elettricità è richiesta conoscenza. Alla corrente elettrica non interessa chi ha di fronte: chi non comprende le sue leggi si ritroverà a terra. E se chiedessero all’elettricità perché agisce così, essa direbbe: «Io tollero intorno a me soltanto uomini che ne sanno più di me, uomini colti; a quelli che non ne sanno più di me, agli ignoranti do un calcio, senza eccezioni.

Occorre sapere, inoltre, che i corpi degli uomini possono essere conduttori sia di elettricità che di magnetismo. Allo stesso tempo, l’organismo umano può essere conduttore anche dei così detti elettricità nera e magnetismo nero. L’elettricità nera e il magnetismo nero hanno origine dall’oscurità, il che dimostra l’esistenza dell’elettricità bianca e del magnetismo bianco, che hanno origine dalla luce bianca. Prendete un pezzo di calamita e avvicinategli un ago. La calamita attira l’ago. È proprio la calamita la causa dell’attrazione? No, in essa si nasconde una certa forza, una certa corrente che attrae. Se scomparisse quella corrente, quella forza, di per sé il ferro non varrebbe nulla. Allo stesso modo anche voi dovete osservarvi per vedere quali correnti, quali forze scorrono nella vostra anima. Ad esempio, se suonate un qualsiasi strumento, come il pianoforte, se tutti i tasti emettono suoni corretti e armonici voi siete contenti. Se, invece, anche solo pochi tasti non generassero i suoni corretti, suonando si produrrebbe disarmonia. Il vostro primo compito è quello di accordare quei tasti affinché suonino in modo armonico. Quindi, se anche nella vostra anima comparisse la minima disarmonia, dovete accordare le corde che suonano male. Questi suoni, queste corde hanno deviato dall’armonia generale, dall’armonia del tutto. Lo strumento che la vostra anima suona è composto da tre ottave principali: l’ottava della mente, quella del cuore e quella del corpo. Ciascuna di queste ottave è suddivisa in altre tre. Quindi il vostro compito consiste nel capire in quale delle tre ottave si sia verificata una certa deviazione.

Vi darò il seguente esercizio per mettere alla prova la vostra volontà: prendete un ago e infilatelo in una delle parti grasse del vostro corpo, fino a una profondità di 2-3 millimetri. Cercate di fare attenzione agli stati che sperimentate, osservate i vostri stati per capire attraverso quali esitazioni passa la vostra volontà. In un primo momento siete coraggiosi: prendete l’ago e vi preparate a conficcarlo in qualche parte del braccio. Quando l’ago tocca il braccio, all’improvviso lo allontanate, siete indecisi. Lo avvicinate e lo allontanate di nuovo. A questo punto è interessante contare quante esitazioni simili avrete prima di decidervi finalmente a fare l’esperimento. Attraverso questo esperimento potrete verificare la vostra forza di volontà e la capacità di concentrare la vostra mente. La cifra che corrisponde al numero delle vostre esitazioni è una grandezza matematica che mostra lo stato in cui si trova il vostro organismo e il tempo necessario per la sua tonificazione. Anche i bambini piccoli fanno un esperimento simile. Quando si trovano di fronte a un ruscello, in loro compare il desiderio di saltarlo. Essi guardano il ruscello, che gli sembra profondo, fanno qualche passo indietro, prendono la rincorsa e poi indietreggiano. Prendono di nuovo la rincorsa e indietreggiano di nuovo. Infine, si fanno di nuovo coraggio, prendono la rincorsa e dicono: «Lo salterò, qualsiasi cosa succeda: finirò nel fiume o sull’altra riva». Una volta presa la rincorsa, superano l’ostacolo. Dico: nelle vostre menti e nei vostri cuori esiste una serie di ostacoli che dovete senz’altro rimuovere. In questo modo tonificherete le forze del vostro organismo. Per fare questo sono richieste volontà, conoscenza e forza. Con l’aiuto di queste conoscenze nuove e positive voi modificherete il vostro carattere, lo migliorerete e potrete superare facilmente le difficoltà che incontrerete sulla vostra strada.

E così, se l’uomo ha utilizzato correttamente la propria conoscenza, il suo carattere migliora; se l’ha utilizzata in modo scorretto, il suo carattere peggiora. In quest’ultimo caso egli dice: «Un tempo ero più buono, più nobile». La nobiltà resta sempre nobiltà; il diamante resta sempre diamante; l’oro resta sempre oro. Perché? Perché una volta che l’uomo – in base alle leggi appositamente esistenti – è riuscito a trasformare un elemento inferiore in superiore, non esiste forza al mondo che possa modificare i risultati di questa azione. Non esiste forza al mondo che possa trasformare l’oro in un elemento inferiore. Questo può farlo solo quello stesso uomo che ha trasformato un elemento inferiore in oro. Sapendo questo, cercate di infondere nel vostro corpo, nella vostra mente e nel vostro cuore quelle energie elevate e stabili di cui la natura si serve per lo sviluppo dell’uomo. Solamente queste energie sono in grado di tonificare e regolare le energie del vostro plesso solare. Anche il sistema nervoso simpatico deve essere in perfette condizioni. Quando nel vostro cuore penetrano sentimenti sgradevoli, amari cercate di liberarvene, poiché essi esercitano una cattiva influenza sul fegato e di conseguenza in quest’ultimo si manifestano certi disturbi.

Quanti di voi pensano di fare il compito che ho assegnato la volta scorsa? Vi darò una formula che dovete usare mentre eseguite questo compito. Le parole che pronuncerete sostituiranno i soldi di cui vi siete serviti finora. Direte: «Inizio a lavorare con le Virtù divine che dimorano in me». Applicate questa formula ogni giorno, fino a che non porterete a termine il vostro compito. Essa sarà per voi come un lasciapassare. Quando la mattina vi alzate e intraprendete il vostro compito, pronunciate questa formula mentalmente, piano, in modo che nessuno vi senta. Rinunciando temporaneamente ai soldi voi abbandonate la vostra arma, quella con cui avete lavorato finora. Al posto di quest’arma dovete metterne una nuova. La nuova arma sarà la formula che vi ho dato. Quindi, rinunciando ai soldi cominciate a lavorare con le Virtù divine come chiavi per l’apertura dei cuori umani. In questo modo vincerete. Per l’uomo materiale i soldi sono una chiave simile: pagherai per questo, pagherai per quello e ti farai la strada. Anche voi, come uomini del mondo, dovete essere intelligenti e svegli, per non perdere neanche un’occasione in cui applicare le Virtù divine.

Vi farò l’esempio di un operaio, occultista, che eseguiva la volontà di Dio in un certo modo. Egli andò a cercare lavoro: bussò a una porta e glielo rifiutarono; bussò a un’altra porta e accadde la stessa cosa. Il giorno dopo fu sempre la stessa storia. Così, passarono uno, due, tre giorni, un’intera settimana, ma non c’era lavoro. Egli arrivò alla disperazione: a casa lo aspettavano moglie e figli e lui non aveva niente da portare loro. Un giorno, mentre camminava per strada, vide una bambina piccola che era caduta a terra e si era rotta una gamba. Si precipitò subito da lei, la prese in braccio e si incamminò verso la casa della bambina: per capire quale direzione prendere le chiese dove abitasse e chi fosse suo padre. La bambina gli disse l’indirizzo e il nome di suo padre, che era un famoso fabbricante. Dopo che ebbe riportato la bambina a casa sua, il padre ringraziò il povero operaio e per riconoscenza lo assunse nella sua fabbrica. Cosa dimostra questo? La bambina del fabbricante era l’ultima e peraltro favorevole occasione che l’operaio doveva utilizzare per trovare lavoro. Se egli non fosse stato vigile, avrebbe potuto perderlа. All’allievo è richiesta vigilanza, perché se non è vigile e trascura un piccolo lavoro, egli perderà un’occasione favorevole. Per il lavoratore questa era l’ultima occasione per trovare lavoro, ma anche la prima di molte combinazioni favorevoli. Solamente attraverso questa occasione egli poté trovare lavoro, cioè realizzare la propria idea. In molti pensano che, entrando nella Scuola, si apriranno tutte le vie per realizzare le loro idee, ma si ingannano. A volte per gli allievi della Scuola occulta vengono create difficoltà così grandi, che essi vengono presi alla sprovvista e non sanno come fare. Se non conoscono le leggi, si scoraggeranno e si dispereranno molte volte. Allo stesso modo si scoraggiano anche quelli che viaggiano per i grandi mari e gli oceani. Quando gli prende il mal di mare, essi si disperano e cominciano a pentirsi di essere saliti su quella nave. Quando passa il mal di mare, passa loro anche la disperazione. Dico anche a voi: non pentitevi di essere entrati nella Scuola; siate coraggiosi, decisi, e andate avanti. Questo riguarda quelli che sono pronti a frequentare la Scuola. Quelli che non sono pronti possono andarsene quando lo desiderano.

In qualità di allievi della Scuola occulta dovete armonizzarvi con i processi della natura, e non limitarli. Potete imbattervi nel processo di purificazione, in quello di crescita oppure in quello di risveglio della coscienza. Vi soffermerete davanti a questi processi e vedrete che effetto producono in voi. Dovete avere autocontrollo e pazienza per accettare tutto ciò che la natura vi offre. Ad esempio, quando la natura vi sottopone al processo della purificazione voi vivete sentimenti molto sgradevoli e siete pronti a reagire e a lottare con essa. Dovete sapere una cosa: la natura non tollera assolutamente alcuna impurità. Ecco perché, quando qualcuno entra a contatto con la natura, essa lo sottopone a una meticolosa purificazione. Quando arrivate a questo processo, voi iniziate a filosofare: «Cosa pensa di questo la natura?». La natura pensa soltanto a una cosa: a purificarvi. A cosa pensa l’affamato? A trovare cibo e a sfamarsi. La differenza tra le persone affamate consiste soltanto nelle immagini che esse rincorrono: qualcuno vuole solo del pane, qualcun altro vuole pane e carne, un terzo vuole un pollo arrosto e così via. Le persone affamate si distinguono fra loro nei pensieri e nei desideri. Se osservate un uomo che ama mangiare carne, vedrete che il suo viso ha un colore particolare. Anni fa incontrai per strada una signora dell’alta società, particolarmente bella; aveva un velo sul viso, ma tutto in lei era gradevole. Camminando, si fermò davanti a una salumeria. Improvvisamente il suo viso acquisì un’espressione particolare, apparve qualcosa di sgradevole, ripugnante: si era risvegliata in lei la natura animale. Ella entrò nella salumeria, comprò qualcosa e quando uscì da lì vidi sul suo viso la maschera precedente, dall’apparenza gradevole e buona. Alla vista della carne ella non era riuscita a dominare la sua natura inferiore. Comprando qualcosa nella salumeria ella soddisfò la sua natura inferiore e il suo viso riacquistò nuovamente l’espressione di prima, bella e gradevole.

Quindi, i pensieri e i sentimenti intimi che si nascondono nell’uomo sono in grado di far cambiare in ogni momento l’espressione del suo volto. Da parte sua, invece, ogni pensiero è complesso e contiene in sé i presupposti di processi complessi, che a loro volta si riflettono sul viso dell’uomo. Ad esempio, il pensiero dell’uomo per il cibo genera in lui una serie di processi. Specialmente se l’uomo è affamato, nella sua mente spuntano subito varie immagini: egli immagina una bella zuppa di tacchino o di pollo, con il riso o gli spaghettini; potrebbe anche immaginarsi un maialino arrosto con senape o rafano, accompagnato non da acqua, ma da qualche bicchiere di vino invecchiato sei anni. Tutto questo ispira chi è affamato. Quest’ultimo cammina e immagina a volte una cosa e a volte un’altra, e quando passa davanti a qualche trattoria dove potrebbe realizzare i propri desideri, ma non ha soldi, si limita a sospirare e prosegue per la sua strada.

Anni addietro, a Varna, incontrai un insegnante di liceo che era stato licenziato. Egli camminava accanto a me e filosofava su varie questioni. A un certo punto passammo vicino a una trattoria dove per pranzo friggevano salsicce, spiedini, bistecche e così via. Quando sentì l’odore delle salsicce egli disse: «Ecco una vita felice: avere dei soldi in tasca e, quando lo desideri, entrare in una trattoria e mangiare queste cose. Ora, invece, io ci passo accanto, vado oltre e non posso entrare dentro a mangiare una salsiccia». Dico: con quelle salsicce tutta la filosofia di quell’insegnante crollò. Tutto ciò di cui aveva parlato crollò di fronte all’odore delle salsicce. Al che gli dissi: «La tua infelicità ora è la mia felicità. Se io dovessi capitare in questa trattoria, mi sentirei infelice».

Come mai quell’insegnante perse la sua filosofia davanti a qualche salsiccia? Questo significa che nell’uomo le vecchie abitudini risorgono sempre: esse sono vive e non morte. Incontrate un allievo di una scuola occulta che viene reputato avanzato e parla di astinenza, di realizzazioni, ma quando passa davanti a qualche trattoria o a un caffè, improvvisamente in lui risorge il desiderio di mangiare un po’ di carne oppure di bere un po’ di caffè, di fumarsi una sigaretta e giocare un po’ a carte. Queste sono vecchie abitudini che emergono di nuovo nella sua coscienza sotto forma di tentazioni. Egli deve essere vigile, riprendersi subito e liberarsi dalle vecchie immagini del passato. È sufficiente che mettiate un uomo in certe condizioni perché nella sua coscienza riemergano le vecchie immagini. (Qualcuno chiede: «Come è possibile che un allievo di una scuola occulta possa imbattersi in queste contraddizioni?»). Risponderò a questa domanda con il seguente esempio: immaginate un bruco che si sia trasformato in farfalla ma abbia dimenticato di sbarazzarsi della sua vecchia coscienza di bruco e, di conseguenza, vive allo stesso tempo entrambi gli stati. Quando ricade nello stato di bruco comincia a cercare delle foglie e si imbatte in una contraddizione, poiché non può mangiarle. Poi si riprende, torna alla seconda coscienza – quella di farfalla – e comincia a volare di fiore in fiore, per estrarne il dolce succo. Finché possiede una proboscide non avrà bisogno di foglie. Anche l’allievo di una scuola occulta può inciampare in qualche aspetto della sua vita passata. Egli vorrà far rivivere le cose vecchie e cadrà in tentazione. Ciò che è vecchio implica un ritorno alle vecchie forme. Quando vi imbattete in ciò che è vecchio, dite a voi stessi: «Questo non mi è indispensabile. Sono già passato attraverso questi stati e ora cerco nuove condizioni». Immaginate che, in qualità di allievo della Scuola, vi mettano alla prova perché non mentiate, ma dal vostro passato portate in voi la debolezza di mentire un po’. Inizialmente voi avete utilizzato la bugia bianca e successivamente quella nera: in questo modo, gradualmente avete acquisito l’abitudine di mentire senza neanche accorgervene. Immaginate di cominciare a lavorare presso un padrone molto severo. Quando commettete qualche errore iniziate a esitare, a lottare dentro di voi: dire la verità oppure no? Alla fine decidete di mentire, di nascondere l’errore per non perdere il vostro lavoro.

In questo senso voi potreste ricadere nella situazione di quel servo che, dopo aver detto la verità al suo padrone, venne punito. А causa di un insieme di circostanze, il servo fu costretto a dire la verità al suo padrone, ma quest’ultimo, non avendolo capito, si arrabbiò e lo punì. Allora il servo disse al suo padrone: «Che cosa strana, o padrone! Tu mi metti in una contraddizione: fino ad ora ti ho mentito così tante volte e tu non mi hai mai punito; oggi per la prima volta ti ho detto la verità e tu mi hai punito. Ho cominciato a riflettere dentro di me sul perché tu mi abbia punito: per la verità che ti ho detto o perché finora ti ho sempre mentito?».

Dico: la stessa cosa può accadere anche a voi. Una volta direte la verità e vi puniranno. Questa punizione è imposta dal mondo invisibile. Il mondo invisibile non vi punisce perché avete detto la verità, ma perché fino ad allora non avevate detto la verità. Ciò non significa che nella vostra coscienza debba rimanere la convinzione che se dite la verità verrete sempre puniti. L’uomo viene punito solamente quando non dice la verità, ma può accadere anche il contrario: se avete sempre detto la verità e una volta soltanto avete detto una bugia, vi premieranno, ma non per la bugia, bensì per la verità che fino a quel momento avete sempre servito. Le punizioni e le ricompense che il mondo invisibile distribuisce agli uomini sono particolari. Ad esempio, l’arricchimento materiale è un particolare tipo di punizione del mondo invisibile, ed effettivamente, quando si arricchisce, l’uomo comincia gradualmente a perdere la propria pace interiore, la propria tranquillità. Questo non significa ancora che egli non debba essere ricco. L’uomo deve essere ricco, ma al tempo stesso deve avere un carattere forte e stabile.

L’allievo deve avere un’ampia visuale sulle cose, non deve pensare che tutto ciò che esiste sia soltanto per lui. Ad esempio, se vi capita di passare vicino a un frutteto, per quanto possiate desiderare di cogliere qualche frutto, non avete il diritto di farlo, se il proprietario non è lì. (Qualcuno chiede: «Ma non appartiene tutto a Dio?»). Appartiene a Dio, ma non anche a voi. Se occorreva che assaggiaste quei frutti, il padrone sarebbe stato lì e lui stesso ve ne avrebbe offerto qualcuno. Anni fa partimmo con un amico da Varna, diretti a piedi verso Burgas.[1] Il mio amico aveva preso con sé la sua bicicletta e andava lentamente. A un certo punto iniziò a cadere una pioggia torrenziale. Arrivammo fino al Kamčija,[2] ma a causa della pioggia il fiume aveva inondato un’area di qualche chilometro. Ormai il mio amico doveva portare la sua bicicletta sulle spalle: come avrebbe potuto andare oltre? Per poter attraversare il fiume dovemmo toglierci le scarpe e guadarlo con l’acqua fino alle ginocchia. A un certo punto vedemmo là vicino una piccola locanda e ci fermammo. Il proprietario della locanda ci disse: «Ecco, da lassù arriva un carrettiere. Il suo cavallo è molto forte, il carro è in buono stato, ma si tratta di un uomo dal carattere difficile e non sarà disposto a portarvi sul suo carro. Fino ad ora non ha mai fatto del bene a nessuno». «Proveremo». Io mi avvicinai al carrettiere e gli dissi: «Amico, ci faresti un favore? Come vedi la nostra strada passa per il fiume e l’acqua si è molto alzata. Noi siamo in grado di attraversare il fiume, ma non possiamo portare con noi la bicicletta. Per favore, metti la bicicletta sul tuo carro, e noi andremo a piedi». «Vi aiuterò di tutto cuore. Mettete la bicicletta sul mio carro, ma ci potete salire anche voi, vi trasporterò facilmente».

Dico: chi è pronto a mettere la bicicletta sul proprio carro sarà pronto a far salire anche gli uomini. Chi non è pronto ad accettare la bicicletta non sarà pronto ad accettare neanche le persone. Dovete tenere a mente una cosa: quando l’uomo lavora con le leggi divine constaterà che in esse non vi è assolutamente alcuna eccezione. Agisci secondo queste leggi e non preoccuparti! Noi avevamo deciso di attraversare il fiume a tutti i costi; non potevamo tornare indietro. Non contavamo nemmeno su un aiuto esterno ed eravamo pronti a portare la bicicletta da soli. Quando il mondo invisibile ha constatato che eravamo pronti ad aiutarci da soli è arrivato anche il carro. Allora anche l’uomo cattivo è diventato buono, pronto ad aiutare. L’uomo deve contare su se stesso; se arriva qualche carro, questo costituisce già un privilegio. Se non arriva nessun carro, andrete avanti. Potete entrare nell’acqua fino alle ginocchia, ma non dovete tornare indietro.

In qualità di allievi di questa grande Scuola dovete fare una serie di esperimenti per temprarvi, ma nessuno deve sapere e nemmeno sospettare quali esperimenti pensate di fare. Dovete fare i vostri esperimenti e dovete comportarvi in modo naturale, non deve esservi alcuna eccentricità. In questo senso gli inglesi sono liberi: al mattino, quando c’è la neve, oppure durante il mese di maggio, essi camminano scalzi e nessuno ci fa caso. Se queste cose venissero fatte in Bulgaria, le persone comincerebbero a criticare e a qualificare queste manifestazioni come eccentriche. Quindi è bene che ogni esercizio venga fatto in modo che non disturbi gli altri. L’importante è che ogni esercizio abbia lo scopo di temprare l’uomo, di portarlo nella condizione in cui possa uscire dall’ordine comune delle cose. A questo scopo la Scuola occulta offre ai propri allievi metodi di lavoro completamente nuovi, proposti in forme belle e gradevoli.

Perché riesca nel suo lavoro, all’allievo si richiede grande sincerità. Egli deve essere sincero con se stesso: non deve mai nascondere i propri errori, e nemmeno ingigantirli o minimizzarli. Se ha commesso qualche errore, egli può perdonarselo, ma non deve giustificarsi. Perdonare se stesso significa utilizzare consapevolmente un proprio errore: egli si perdona, ma nella consapevolezza di non ripetere una seconda volta lo stesso errore. Cominciare a giustificarvi – perché vi erano certe condizioni o perché avevate un certo karma – non è permesso. Un errore è un errore, non c’è niente di cui scusarsi, si deve constatare come un fatto e si deve cercare un modo per correggerlo. Fra un po’ di tempo, quando crescerete di più e nella vostra mente arriveranno pensieri più luminosi ed elevati, allora guarderete alle questioni da un altro punto di vista.

Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: La virtù più forte dell’allievo. Ognuno di voi rifletterà sulla questione e scriverà su quella virtù dell’allievo che ritiene sia la più forte. Alcuni paragonano le virtù alle pietre preziose, quindi anche le caratteristiche distintive delle virtù possono essere descritte così come descriverete le caratteristiche distintive delle pietre preziose. Allo stesso modo si possono descrivere le caratteristiche distintive o le proprietà di tutte le sostanze, semplici e complesse, di cui la chimica si serve. Ad esempio, la proprietà caratteristica dell’acqua è la sua mobilità o instabilità. L’acqua non è stabile, affinché noi possiamo essere stabili. Quando diciamo che l’acqua non è stabile, ciò significa che essa si adatta a tutte le condizioni, buone o cattive. Un’altra proprietà caratteristica dell’acqua è la sua capacità di sciogliere. Essa è un buon solvente. Quando scioglie, essa purifica, lava i corpi. Allo stesso tempo l’acqua ha la caratteristica di rinfrescare. Ognuno ha sperimentato l’azione rinfrescante dell’acqua durante i giorni caldi, afosi. Queste sono alcune delle caratteristiche distintive dell’acqua che anche l’uomo semplice conosce. Chiedete al pastore che cos’è l’acqua e lui ve lo dirà subito. Poi vengono anche le altre proprietà dell’acqua, quelle che solamente le persone istruite conoscono, e cioè che l’acqua è una sostanza complessa, composta da due parti di idrogeno e una parte di ossigeno. L’acqua possiede questa e ancora altre proprietà la cui conoscenza richiede un maggiore approfondimento.

Allo stesso modo, ad esempio, possiamo descrivere le proprietà della luce. La luce ha la proprietà di illuminare gli oggetti circostanti; essa illumina la strada dell’uomo. L’acqua favorisce la vita: senza acqua non c’è vita. Quando vengono creati un villaggio o una città, tutti cercano di scegliere un posto dove ci sia dell’acqua. A volte possono arrivare anche gli alluvioni, che spazzano via le case, il bestiame e la gente, ma nonostante ciò l’acqua è un bene, è portatrice di vita.

In qualità di allievi dovete pensare correttamente per sviluppare bene il tema sulle pietre preziose. Pensate a qualche pietra che conoscete bene ed evidenziatene le caratteristiche distintive. Ne descriverete le caratteristiche generali, ma evidenzierete principalmente il motivo per cui vengono chiamate pietre preziose. Poi scriverete perché alcune pietre hanno un valore più alto e altre un valore più basso. Le pietre preziose agiscono in modo educativo sull’uomo e di conseguenza ognuno desidera possederle. La pietra preziosa contiene in sé energia sottile condensata, cioè concentrata. A volte le pietre preziose perdono la propria forza, la propria lucentezza, e poi la riacquistano di nuovo. Spesso sono proprio le persone ad esserne la causa. Le pietre preziose perdono la propria lucentezza a causa di certe persone, e grazie a certe altre la riacquisiscono. Quindi, conoscendo alcune delle proprietà delle pietre preziose, riflettete: può l’uomo essere una pietra preziosa? Quale pietra preziosa vorreste essere? Qualcuno desidera essere un diamante, qualcun altro un rubino, un altro ancora uno zaffiro e così via. Riflettete bene sul tema e scrivete il più brevemente possibile.

Dite: in che rapporto sono con noi le pietre preziose? Dovete sapere una cosa: ogni pensiero, ogni sentimento sul quale riflettete hanno una certa influenza su di voi, in questo modo voi vi legate ad essi. Dal punto di vista occulto è così: ogni tema, ogni argomento su cui l’uomo riflette esercita una certa influenza su di lui e gli è utile nella misura in cui è riuscito a legarsi ad esso. Riflettere su un certo argomento esercita un’influenza anche sul vostro sviluppo. Ad esempio, quando riflettete sulla virtù più forte dell’allievo, anche se non riusciste a conseguirla, avrete comunque un grande beneficio. In cosa consiste questo beneficio? Nell’entrare in contatto con le virtù. Qualcuno scriverà che la virtù più forte dell’allievo è l’amore, qualcun altro la fede, un terzo l’umiltà, un quarto la sua capacità di studiare e così via. Quando qualcuno pensa a una certa virtù, senza neanche esserne consapevole, si lega ad essa. Proprio in questo consiste il beneficio per l’allievo quando sviluppa i temi che vengono dati in classe. Tutte le virtù sono ugualmente importanti e forti, nel senso che, in un certo momento e per un certo allievo, una particolare virtù esercita una maggiore influenza sul suo carattere. Per il soldato che va sul campo di battaglia la virtù più grande è il coraggio; per colui che assiste un malato la virtù più importante è l’umiltà; per l’allievo la virtù più importante è l’obbedienza; per il lavoratore è l’amore per il lavoro; per il servo è la perspicacia e l’intuizione. Questa caratteristica è necessaria soprattutto per quel servo a cui è capitato un padrone cattivo. Egli deve essere talmente perspicace e intuitivo da poter prevedere già da lontano i desideri del suo padrone. Il servo deve conoscere il suo padrone per sapere come comportarsi con lui.

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere come ha agito un cagnolino. Si trattava di un cagnolino abbastanza intelligente e sveglio. I suoi padroni gli avevano lanciato un osso da rosicchiare. In quel momento, dalla casa accanto è arrivato correndo un grosso cane e ha afferrato subito l’osso. Allora il cagnolino ha lasciato l’osso al cane grande e ha cominciato tranquillamente a girargli intorno, contento di avergli lasciato l’osso. Se il cagnolino non avesse capito che in quella circostanza la cosa migliore da fare era lasciare l’osso, tra i due cani ci sarebbe stata una dura lotta da cui il cane più piccolo sarebbe uscito danneggiato. L’uomo cattivo, il padrone cattivo è simile a quel grosso cane. Se doveste avere con lui rapporti che potrebbero portare a uno scontro, cedetegli l’osso: che sia lui a rosicchiarlo. Quest’osso può essere un lavoro, oppure qualche altra cosa materiale: cedetegliela, per non subire danni. L’uomo cattivo dispone di forza fisica, e poiché è fisicamente forte, è pronto a tutto. In questo caso il buonsenso richiede all’uomo di fare un passo indietro. Retrocedere non vuol dire avere paura, ma risparmiare tempo ed energia.

Ora, quelli di voi che vogliono frequentare la classe, possono farlo se preserveranno l’armonia nelle loro relazioni. Ricordate che chi rovina l’armonia danneggia se stesso e danneggia anche agli altri. Qualsiasi danno facciate a qualcuno, innanzi tutto esso si ripercuote, si riflette sulla vostra coscienza. Ogni pensiero scorretto, ogni sentimento scorretto oppure ogni azione scorretta costituiscono un’immagine cattiva, brutta, che si imprime innanzi tutto nella coscienza dell’uomo da cui è uscita, o nella coscienza dell’uomo che l’ha prodotta. Quindi, ciò che è malvagio, cattivo, si propaga attraverso forme o immagini disarmoniche, scorrette. Il bene si propaga attraverso immagini armoniche e corrette. È l’uomo stesso a disegnare sia le une che le altre immagini. Vedete in un frutteto due alberi di pero: assaggiate i frutti del primo e sono dolci, assaggiate i frutti del secondo e sono amari. Perché sono amari? Il sapore amaro dimostra il carattere egoistico di quel pero. Esso ha prodotto frutti amari perché nessuno potesse beneficiarne. In questo modo il pero intende dire che non vuole dare a nessuno i suoi frutti. Allo stesso modo ci sono anche i cetrioli amari. L’uomo intelligente, però, è in grado di utilizzare in qualche modo anche i frutti amari.

È importante che l’allievo sappia una cosa: ogni sua azione viene registrata. Ogni allievo viene seguito da detectives della loggia bianca e nera che annotano tutto: i primi registrano i buoni pensieri, i buoni sentimenti e le buone azioni dell’allievo, mentre i secondi quelli cattivi. Sia gli uni che gli altri, a tempo debito, utilizzeranno le vostre azioni. Registrando le vostre azioni cattive, i detectives della loggia nera studiano il vostro carattere per potervi attirare dalla loro parte nel modo più semplice e per voi impercettibile. Sia l’una che l’altra loggia hanno il desiderio di attirarvi dalla loro parte, perciò vi persuadono che la strada che vi propongono sia giusta e sia quella migliore. La strada migliore per l’allievo è quella in cui la sua anima si libera da quei legami che l’hanno ostacolata nel passato e che la ostacolano ancora oggi.

Quando avrete un po’ di tempo libero vorrei che ognuno di voi organizzasse i pensieri principali di questa lezione, e poi che estraesse per sé quei pensieri importanti, fondamentali che ha compreso meglio e dai quali può trarre beneficio.

 Quando dico che all’allievo si richiede obbedienza ho in mente l’obbedienza fin nelle sue più piccole manifestazioni. Delle 24 ore della giornata vorrei che dedicaste solamente un’ora all’obbedienza: una mezzora durante il giorno, quando siete svegli, e una mezzora la sera, quando siete nel mondo astrale. Ma durante questa mezzora dovete essere assolutamente obbedienti. Essa sarà la misura fondamentale della vostra obbedienza. Quindi mezzora o 30 minuti durante la giornata sarete obbedienti e durante questo tempo rifletterete sull’obbedienza. Potete suddividere quest’ora in più parti. Potete dedicare all’obbedienza dieci minuti la mattina, dieci minuti a pranzo e dieci minuti la sera. Poi, dieci minuti prima di coricarvi, dieci minuti quando vi svegliate durante la notte e dieci minuti la mattina presto, prima di alzarsi: un’ora in tutto. Se vi svegliate freschi e gioiosi, ciò dimostra che siete stati obbedienti. Se vi svegliate stanchi, giù di morale, ciò dimostra che non siete stati obbedienti, che non siete stati a scuola, ma da qualche altra parte. Questo non deve scoraggiarvi: l’uomo passa per tutte le fasi attraverso cui passa anche la farina, finché non diventa pane. La farina è leggera, e se la lasciate fuori, all’aperto, anche il più piccolo venticello è in grado di soffiarla via. Voi prendete dell’acqua calda, ci mettete la farina e formate un impasto. Aggiungete ancora della farina, finché l’impasto non diventa più consistente, adatto a essere lavorato. Raccogliete qua e là la farina e cominciate a schiacciare questo impasto, che diventa elastico, facile da lavorare, e dite che la pasta è ormai ben lavorata. Poi formate i pani e li portate al forno. Quindi, anche l’uomo all’inizio è farina, poi impasto, poi pasta lievitata e infine pane. Ecco perché, quando siete farina, saprete di essere appena usciti dal mulino; se siete impasto vi trovate ancora nella madia, se siete pasta lievitata vi danno forma e quando diventate forme di pane vi portano al forno e voi gioite perché potrete essere utili all’umanità. Si tratta di situazioni, stati che l’uomo attraversa nel corso della sua vita. Questi stati lo porteranno a immagini nuove, a idee e pensieri nuovi che gli daranno uno stimolo, un impulso al lavoro. Dovete sostituire i vecchi propositi e le vecchie idee con quelli nuovi, che vi faranno ringiovanire. È detto nelle Scritture: «A coloro che aspettano il Signore verrà restituita la forza».[3] Coloro che cercano la via della Saggezza miglioreranno la propria via. Ispirare il bene agli uomini buoni non richiede grande arte, ma ispirare qualcosa di buono agli uomini cattivi è un’arte. Sapendo questo, non scoraggiatevi, ma lavorate su voi stessi con coraggio e decisione.

I compiti che vi vengono dati vanno eseguiti senza dubbi o esitazioni. Ogni più piccolo dubbio è un ostacolo. Il solo pensiero di poter fare a meno di un certo compito è sufficiente a ostacolarvi. Se vi viene dato un certo compito, esso deve essere eseguito senza alcun ragionamento. Quando eseguirete il compito e vedrete i risultati, allora potrete ragionare quanto volete. Chi vuole essere un allievo deve innanzi tutto mettere al lavoro la sua volontà ragionevole. Perché? Perché questa è la legge nel mondo divino, dove prima si agisce e poi si riflette. Nel mondo umano è il contrario: occorre prima pensare e poi agire. Secondo l’intuizione, che è una legge del mondo divino, se percepisci qualcosa o se ricevi qualcosa da quel mondo elevato, devi subito agire e poi rifletterai sulle conseguenze. Quindi, se siete nel mondo divino prima agirete e poi penserete, mentre se siete nel mondo umano prima penserete e poi agirete. Come vedete si tratta di due metodi diametralmente opposti. Ecco perché, quando dico che l’allievo non deve ragionare, io ho in mente il mondo divino. Se sei nel mondo divino, prima agirai e poi penserai; se scendi nel mondo umano, prima penserai e poi agirai. Perché è così? Perché quando noi agiamo Dio pensa, e quando noi pensiamo Dio agisce. Come procede l’ingegnere? Prima egli studia bene il progetto della casa tenendo a mente una serie di condizioni come le risorse, il materiale e la posizione; quindi egli elabora il progetto e, infine, lo realizza, cioè agisce secondo il progetto pronto. Quindi, se dici che per prima cosa penserai, sei nel mondo umano, se dici che per prima cosa agirai, sei nel mondo divino. A seconda del metodo che applicate, saprete in quale mondo vi trovate. Se scambiate questi metodi, sbaglierete. Se entrate nel mondo divino e pensate prima di agire, sbaglierete. Se entrate nel mondo umano e agite prima di pensare, sbaglierete ancora. I metodi di questi due mondi si differenziano radicalmente, sono rigorosamente definiti, e di conseguenza non possono essere scambiati.

E così, penserete e agirete; agirete e penserete.

Preghiera segreta

16a lezione del Maestro, tenuta il 14 giugno 1922 a Sofia


Note:

[1] Varna e Burgas sono due città della Bulgaria, situate entrambe sulla costa occidentale del Mar Nero. Varna si trova più a nord di Burgas.

[2] Il Kamčija (pronuncia: Kàmcia) è il fiume più lungo della Penisola Balcanica, scorre nella parte orientale della Bulgaria e sfocia nel Mar Nero.

[3] La Sacra Bibbia: «Ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze» (Is 40, 31).


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 39-60).

17. Le pietre preziose

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i lavori sul tema: Le pietre preziose.

Nello scrivere su questo argomento vi siete soffermati maggiormente sugli aspetti esteriori delle pietre preziose. Esaminare un argomento soltanto da un punto di vista esteriore è come ricevere del cibo nel proprio stomaco senza essere ben disposti verso questo cibo, oppure senza lo stimolo della fame. Dunque, nella nutrizione l’impulso principale, lo stimolo principale consiste nella piacevolezza che l’uomo sperimenta durante la masticazione е durante la ricezione del cibo nello stomaco. Se non si risveglia un sentimento di piacevolezza, di buona disposizione verso un certo cibo, l’uomo non prova il desiderio di mangiare. Se riceve il cibo senza essere ben disposto nei suoi confronti, l’uomo non otterrà alcun risultato. Quando parliamo delle pietre preziose, facciamo riferimento alla mente umana, perché solamente l’uomo intelligente può parlare di questo argomento. Solo l’uomo molto intelligente, nobile e virtuoso può parlare delle pietre preziose e fare delle distinzioni fra una pietra preziosa e l’altra.

Vorrei che vi soffermaste sulle dodici pietre preziose principali e che faceste con esse un microscopico esperimento. L’esperimento è il seguente: quando provate qualche dispiacere, di carattere fisico, emozionale o mentale, iniziate attraverso il pensiero a rappresentarvi mentalmente le dodici pietre preziose. Cominciate dalla più semplice e procedete verso la più bella e preziosa di tutte, osservando in corrispondenza di quale pietra il vostro dispiacere scomparirà. Mentre fate scorrere queste pietre nella vostra mente, contemporaneamente collegatele alle virtù che ciascuna di esse esprime. In questa situazione ogni pietra può influenzare in modo benefico l’uomo e trasformare il suo stato.

La virtù non si può esprimere attraverso i colori. Se una giovane donna ha un colorito roseo, le guance rosa, ciò non vuol dire ancora che lei abbia amore. Se ella si mette il rossetto oppure indossa un abito rosa, ciò non denota ancora amore. Se qualcuno ama il colore blu, ciò non vuol dire ancora che egli porti in sé la verità. Se pensate che l’amore dell’uomo per qualche colore dimostri che egli porta in sé la virtù legata a quel colore, incorrerete in grandi errori. Il colore è solamente l’espressione passiva di una certa virtù, ma per poter diventare attiva quella virtù deve passare attraverso i centri o attraverso i punti focali della mente. Occorre che le virtù vengano trasformate. Ogni colore acquisisce un certo valore, un certo pregio solamente quando è passato attraverso la mente umana e si è concentrato in un dato centro. Ecco perché, se volete comprendere il senso e il significato delle pietre preziose, dovete studiarle. Nulla si ottiene facilmente: a tutti vengono richiesti lavoro, sforzo e impegno.

Immaginate di cadere un giorno nell’apatia, nella pigrizia, di non voler studiare, di essere pronti a rinnegare le vostre convinzioni, e che decidiate di prendere la via larga. Un altro giorno vivete dubbi ed esitazioni sul fatto di essere sulla giusta strada o meno. Un terzo giorno vivete una serie di sentimenti negativi, di invidia, di odio, di paura interiore e così via. Iniziate a cercare il motivo di questi stati, ma non riuscite a trovarlo. Non c’è bisogno di cercarlo, piuttosto fate scorrere attraverso la vostra mente le immagini delle pietre preziose e vedrete quali risultati avrete. A volte il vostro esperimento avrà successo e a volte no, ma questo non deve scoraggiarvi. Fate questo esperimento finché, alla fine, non otterrete dei risultati. Quando otterrete qualche risultato, allora vi parlerò delle leggi che agiscono per mezzo delle pietre preziose. Una volta le pietre preziose erano semplici pietre comuni, ma dopo qualche tempo hanno subìto una certa trasformazione e sono arrivate alla condizione in cui le vediamo oggi. Ad esempio, il diamante una volta è stato semplice carbone, ma grazie a una serie di processi, con il passare dei secoli si è trasformato e ha raggiunto uno stato più elevato, ha modificato la sua forma da inferiore a superiore. Quando era carbone era di colore nero, mentre come diamante è diventato trasparente e ha la capacità di rifrangere i raggi del sole.

La scienza occulta che voi adesso state studiando si serve delle pietre preziose come metodo per trasformare i dispiaceri nei quali spesso anche voi vi imbatterete. Le pietre preziose possono servirvi come punto d’appoggio nella vita che trascorrete nel mondo fisico. Gli esperimenti che vi do non devono occupare tutto il vostro tempo, ma solo quello che non sapete come utilizzare. Fare un piccolo esperimento è come piantare nella terra un piccolo semino. Gli esperimenti che vi do sono piccoli, in modo da occupare il vostro tempo libero. Poiché sono piccoli, essi saranno piacevoli e vi porteranno a una serie di buoni pensieri e sentimenti in relazione al mondo fisico in cui vivete, che dovete conoscere bene.

17a lezione del Maestro, tenuta il 21 giugno 1922 a Sofia

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 61-64).

18. Le manifestazioni della coscienza

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i lavori sul tema: La virtù più forte dell’allievo.

Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: La caratteristica più forte della luce. Quando scriverete su questo argomento dovrete tenere a mente quella caratteristica della luce che emerge per prima. Ogni altra caratteristica che si manifesti dopo la prima è più debole. Quando andate in una vigna, osservate come i primi grappoli, che sono i più maturi, i più dolci, vi parlino della forza della vite stessa. La vite su cui trovate soltanto uva aspra, acida e acerba è debole. Essa non ha in sé le condizioni per sviluppare i propri frutti. Dunque, tutto quello che si manifesta per primo e in forma più completa, sviluppata, è più forte. Se invece si manifesta per ultimo e in forma incompleta, è più debole. Potete osservare la stessa legge anche per quanto riguarda le virtù: ogni cosa che compare per prima nell’anima dell’uomo è la più forte; ogni cosa che compare per ultima nella sua anima è la più debole. Ecco perché, quando sviluppate qualche argomento, prima dovete soffermare la vostra attenzione sulla parte reale della questione – quella che emerge per prima – e poi su quella astratta, che costituisce la parte più debole.

Ora, poiché siete ancora giovani, nella vita dovete stare attenti a non incappare in certe trappole che potrebbero ostacolarvi. Nel mondo ci sono trappole simili a quelle che gli inventori tendono alle persone. Quando vogliono che queste si interessino alle loro invenzioni, essi cominciano a dire loro: «Sapete che benefici portano le nostre invenzioni? Quando verranno impiegate nella vita, esse porteranno grandi trasformazioni, sosterranno la cultura», e così via. L’invenzione non esiste ancora, ma loro già ne parlano. Dico: come può essere raccomandata un’invenzione che non è ancora nata? Ogni invenzione ha il suo valore solo quando si manifesta. Ecco perché voi dovete riflettere sulle cose. Аd esempio, riflettete sulla caratteristica più forte dell’acqua, sulla caratteristica più forte del fuoco e così via. Secondo voi qual è la caratteristica più forte del fuoco? Il fuoco scalda. Qual è la caratteristica più forte dell’amore?

Spesso le persone cadono in contraddizioni che non riescono a risolvere. Anche voi vi trovate in simili contraddizioni. Ad esempio, se vi chiedessero qual è la caratteristica più forte della lingua umana, voi vi trovereste in contraddizione, non sapreste come rispondere. Perché? Perché la lingua svolge diverse funzioni. La prima funzione della lingua è quella di facilitare la discesa del cibo e dell’acqua verso lo stomaco. La sua seconda funzione è quella di gustare: la lingua sperimenta il sapore dei cibi. La sua terza funzione è quella di parlare. Quale di queste funzioni è stata data inizialmente alla lingua? La prima. In verità, perché possa mantenersi in vita, l’uomo deve innanzi tutto servirsi della lingua: è con la lingua che egli invia il cibo allo stomaco. Dunque, per poter parlare l’uomo deve innanzi tutto essersi nutrito. L’uomo dapprima riceve il proprio cibo, poi lo gusta e solo dopo inizia a parlare, cioè a pronunciarsi su di esso. Le tre funzioni fisiche della lingua corrispondono ad altre funzioni nei mondi più elevati: la prima funzione che la lingua svolge – la nutrizione – è propria del mondo fisico; la seconda funzione – il gusto – è propria del mondo spirituale; la terza funzione – la parola – è propria del mondo divino.

Anche l’amore presenta diverse manifestazioni. Si dice che l’amore richieda sacrifici. A quale mondo corrisponde il sacrificio, il sacrificio di sé? Chi può sacrificare se stesso? L’uomo intelligente può sacrificare se stesso, non quello stupido. Il sacrificio, dunque, riguarda il mondo angelico. Quando la persona stupida si sacrifica, ricade nella situazione delle farfalle che di sera volano intorno alle lampade accese e si bruciano. Questo è un sacrificio inconsapevole. Il sacrificio ragionevole appartiene esclusivamente all’uomo intelligente. Dunque, solo l’uomo intelligente, assennato può sacrificarsi. Voi obietterete che un uomo può sacrificarsi anche senza essere intelligente. Se vedesse qualcuno annegare in mare, egli si getterebbe in acqua con il rischio di affogare, ma cercherebbe comunque di salvare chi sta annegando. No, soltanto l’uomo intelligente, che ha intuizione, può gettarsi in acqua per salvare qualcuno. Sapete qual è la caratteristica più forte dell’amore nel mondo fisico? La caratteristica più forte dell’amore nel mondo fisico è il movimento. Quindi, dove c’è gran movimento c’è anche grande amore. Qual è la caratteristica più forte dell’amore nel mondo astrale? Il sentire. Qual è la caratteristica più forte dell’amore nel mondo mentale? Il pensiero, i processi di pensiero. Qual è la caratteristica più forte dell’amore nel mondo causale? Le cause. L’amore dell’uomo che vive nel mondo causale è incrollabile, immutabile. Per un uomo simile vale il proverbio: «La parola data è come la pietra scagliata». Il sacrificio appartiene al mondo causale. Può sacrificarsi solamente chi vive o chi accede almeno di tanto in tanto al mondo causale. Può sacrificarsi solamente chi ha qualcosa da sacrificare. Solamente chi vive nel mondo causale ha qualcosa da sacrificare. Finché vive solamente nel mondo fisico l’uomo non ha nulla da sacrificare, non dispone ancora di nulla. La ricchezza dell’uomo si trova nel mondo causale, è lì che c’è qualcosa da sacrificare.

Dovete avere tutti un quaderno su cui scrivere i vostri temi. Ogni tema ha in sé qualcosa di peculiare. Nel momento in cui lo svilupperete, esso porterà una nuova idea nella vostra mente. Ogni tema rappresenta una nota di una certa scala. Quando unirete tutti i temi in uno solo, allora formerete un intero brano musicale.

Fate attenzione a quanto segue: se in voi la vostra coscienza limitata prevale su ogni altra cosa, ciò ostacolerà il vostro progresso, tutto il vostro sviluppo. Questo potete verificarlo facilmente. Come? Se osservate lo sviluppo del bambino vedrete che egli cresce e si sviluppa correttamente grazie al fatto che la sua coscienza non è occupata da pensieri sulla propria crescita, su come egli stia crescendo e così via. Se invece riuscite a occupare la coscienza del bambino con il pensiero che egli debba crescere e svilupparsi velocemente, la sua crescita si arresterebbe. Dunque, se anche voi, come il bambino piccolo, cominciate a vivere pensando alla vostra crescita, vi ostacolerete. A voi si richiede una cosa: che desideriate crescere, e poi che smettiate di pensare oltre alla crescita. Perché? Perché la crescita è un processo divino che non dipende da voi. Non potete imporre a voi stessi di crescere. Se volete crescere, tenete lontana la vostra coscienza temporanea e limitata e lasciate che la vostra anima si sviluppi liberamente. Mettete nella vostra subcoscienza e nella vostra supercoscienza il desiderio di crescere e poi non pensateci più: vedrete che dopo qualche tempo avrete dei risultati.

Le persone di oggi incespicano nel proprio sviluppo a causa di certe manifestazioni che si verificano in loro prematuramente, prima che siano arrivate a un certo grado di sviluppo. Ad esempio, prima ancora di essere entrati nella Scuola, molti hanno avuto delle visioni, hanno fatto dei sogni, hanno visto delle luci e si dicono: «Entriamo nella Scuola: lì acquisiremo più conoscenze». Finché verranno guidati da questa coscienza limitata, però, essi perderanno anche la conoscenza che avevano fino a quel momento. È giusto che mantengano la propria conoscenza, perché la conoscenza che hanno acquisito fuori in modo naturale non è in contraddizione con quella che riceveranno nella Scuola: fuori o dentro, la Scuola è una.

Prima di tutto dovete aspirare alla libertà, essere liberi nello spirito, nell’anima, nella mente e nel cuore. Se avete insuccesso in qualcosa, ciò non deve scoraggiarvi. L’insuccesso è un buon segno. Voi sapete con quanta difficoltà si ottengano le cose secondo La legge dell’evoluzione. Sapete attraverso quali prove deve passare il bue per poter arrivare alla condizione di uomo? Se decidesse di descrivere la storia del proprio sviluppo e chiamasse questa via “la via regia”, “la via d’oro”, egli non comunicherebbe la verità. Quante volte gli hanno strappato via la pelle! Quanti campi ha arato! Quante volte è stato punto con un pungolo! È passato e passerà attraverso grandi prove e sofferenze, finché non arriverà alla condizione di uomo. Se volete passare a una condizione più elevata della vostra, anche voi sperimenterete grandi disgrazie e sofferenze. Questa è la legge, non illudetevi pensando di poter evolvere facilmente. Se qualcuno vi dicesse che potrete arrivare alla via regia senza prove e sofferenze, non direbbe la verità. Ciò non significa che dovete crearvi delle prove da soli, ma una volta che esse si siano create non le potrete evitare. Siate coraggiosi e decisi e accogliete le sofferenze così come vi vengono inviate.

Molti di voi vogliono avere visioni, vogliono avere esperienze spirituali. Questo desiderio è lecito, ma affinché possa essere soddisfatto sono necessarie certe condizioni. Quando piantate un fiorellino in un piccolo vaso, affinché si sviluppi bene dovete mettergli del buon terriccio e dovete innaffiarlo regolarmente, altrimenti seccherà in breve tempo. Una cosa simile avviene per i centri attraverso cui l’uomo entra in contatto con il mondo spirituale; gli esperimenti spirituali, infatti, richiedono certe condizioni per la loro realizzazione. Ad esempio, per poter essere chiaroveggente l’uomo deve avere una fronte larga e l’immaginazione in lui deve essere ben sviluppata. Ecco perché, per poter accrescere in sé doti di chiaroveggenza, l’uomo deve essere in contatto con persone in cui queste capacità siano già ben sviluppate. In questo modo quelle forze hanno effetti sulle persone in cui i centri corrispondenti non sono ancora sviluppati. L’allievo che aspira alla musica deve cercare persone con doti musicali ben sviluppate. Chi ama disegnare, invece, deve fare amicizia con i pittori. Lo scrittore deve cercare altri scrittori, il prete deve cercare altri preti e gli allievi altri allievi. Voi, in qualità di allievi di una Scuola occulta, cercherete uomini dotti, che sappiano più di voi. Prima di aspirare alle visioni dovete sviluppare in voi il coraggio, ma non l’arroganza. L’arrogante si impone e pensa di essere coraggioso, ma il coraggio è una qualità dell’uomo intelligente.

Ora vi darò un piccolo esperimento da fare per una settimana. Ogni mattina e ogni sera leggete il terzo capitolo del Vangelo di Giovanni, dal versetto 1 al versetto 13 compreso, e riflettete sulla conversazione che ebbe luogo fra Cristo e Nicodemo. Mentre riflettete, cercate di ricostruire la conversazione, non solo così com’è scritta, ma anche con quei dettagli che non sono riportati, ma si possono leggere fra le righe. Mentre rifletterete su questi versetti vi verranno in mente nuove immagini, nuovi pensieri e idee. Nicodemo è stato seduto accanto a Cristo per ore e durante questo tempo hanno conversato a lungo. Se foste stati in grado di riprodurre anche solo la centesima parte di quella conversazione, avreste già acquisito molte cose. Se la vostra coscienza fosse sveglia potreste connettervi al passato e riprodurre facilmente la conversazione di Cristo con Nicodemo. Anche se non riuscirete a riprodurla, comunque acquisirete qualcosa. Se l’esperimento non dovesse riuscire, non scoraggiatevi. Chi ha vissuto al tempo di Cristo potrà tornare nel passato e ricostruire l’intera conversazione. Se non è vissuto a quel tempo, la sua coscienza sarà chiusa e non ricorderà nulla. Se ogni mattina e ogni sera rifletterete per dieci minuti su questi versetti nella vostra anima si stabiliranno pace e tranquillità interiore.

Gli allievi si lamentano delle difficoltà e degli ostacoli. Finché fra voi non si creerà un’atmosfera di magnetismo, vi troverete sempre in difficoltà. Fra voi non esiste ancora una simile atmosfera, una simile aura. Quando si sarà creata la percepirete. Come? Vi riempirete di entusiasmo, le vostre menti si illumineranno e nasceranno nuovi pensieri, nuove idee. La sera vi coricherete contenti, ben disposti, e la mattina vi alzerete energici, con nuove aspirazioni, con nuovi pensieri e desideri per ciò che è Grande, per ciò che è Elevato. Ora, invece, vi coricate esausti, vi alzate esausti e dite: «Ho perso anche quello che avevo». Perché accade questo? Perché anche voi, come certi commercianti, investite tutto il vostro capitale in merci senza mettere da parte una somma di denaro. Avete della merce, ma non potete venderla e non potete affrontare le vostre necessità di ogni giorno. Questa situazione ottenebra la vostra coscienza e voi soffrite, dubitate e dite: «Perché mi sono dovuto imbarcare in quest’impresa? Sarebbe stato meglio se mi fossi tenuto da parte». Se le vostre cose procedono bene, sarete contenti di aver partecipato all’impresa. Alcuni, invece, preferiscono non partecipare, anche se così non guadagnano nulla: almeno saranno contenti di non aver perso nulla. Secondo me questa non è filosofia. Finché vivete, voi dovete guadagnare o perdere. Nella vita il guadagno e la perdita vanno di pari passo. Dopo ogni guadagno arriva una perdita, e dopo ogni perdita arriva un guadagno. Le perdite e i guadagni possono essere accidentali, ma possono essere anche consapevoli.

Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: Il ruolo del pollice umano. Cercate qualche libro in cui sia scritto qualcosa sull’argomento e leggetelo. Dovete studiare il vostro pollice: se si protende verso l’alto oppure cade verso il basso, se è corto oppure lungo, se è ben formato oppure no. Dopo aver studiato la questione, scrivete al massimo venti righe. Imparate a scrivere in modo conciso, chiaro, seguendo un’idea. Ciò che scrivete deve rappresentare una piccola bozza. Ogni idea rappresenta un seme: raccogliete questi semi nelle vostre sacche e quando il tempo verrà, seminateli.

Molti di voi lavorano, studiano, ma nonostante ciò pensano di non aver ottenuto niente. Finché la penseranno così, avranno le condizioni per ricevere qualcosa. Questo significa che essi vogliono studiare. Quando qualcuno entra in una scuola e pensa di non sapere nulla, ha la possibilità di studiare, di avanzare. Egli dice: «Ora sono consapevole di non sapere nulla. Sono contento di essere entrato nella scuola». Questo indica un risveglio della coscienza, e in seguito questo allievo desidererà colmare le lacune delle proprie conoscenze. Ecco perché, quando qualcuno è consapevole di aver perso qualcosa, in lui compare il desiderio di guadagnare qualcosa.

Il prossimo tema che vi darò sarà sull’argomento: Gli uomini alti e bassi e le loro caratteristiche distintive. Ora, potete non sapere nulla su questo argomento, ma dopo aver riflettuto su di esso durante la settimana, come anche sulla questione del pollice, scriverete senz’altro qualcosa: vi verranno in mente alcuni pensieri. L’uomo alto evoca una certa idea nelle menti umane, mentre l’uomo basso ne evoca un’altra. I turchi dicono che gli uomini bassi sono un castigo di Dio, che l’uomo di bassa statura è un uomo molesto. Degli uomini alti dicono che possano diventare soltanto delle assi. Questo, tuttavia, vale solo per le tipologie estreme: gli uomini molto alti e quelli molto bassi. Se un uomo alto ha le spalle strette, la sua altezza sarà proporzionata alle restanti parti del suo organismo. Lo stesso vale per un uomo di bassa statura con le spalle larghe.

Farò un’analogia che mi servirà a spiegare la questione del perché alcune persone siano alte e altre siano basse. Spesso osservo i fiori nei giardini e noto che l’altea, come altri fiori, quando è piantata a nord cresce più alta rispetto a quella piantata a sud. Quella seminata a nord cresce più alta perché aspira a vedere il sole. Allo stesso modo si può spiegare perché alcune persone siano alte e altre siano basse. Gli uomini alti crescono a nord, dove non c’è molto sole. Per vedere il sole essi cercano di crescere in altezza. Questo è il motivo per cui anche i pini crescono in altezza. Dunque, l’uomo alto è cresciuto in condizioni sfavorevoli, in assenza di sole e con abbondante umidità. L’uomo basso, invece, è cresciuto in spazi ampi, con molto sole, ma in assenza di umidità. Questa è una differenza di tipo materiale, esteriore – e non di tipo ideologico – fra l’uomo alto e quello basso. Esiste, però, anche una serie di motivi fisiologici che possono aver contribuito alla crescita dell’uomo.

In qualità di allievi della Grande Scuola, non pensate che essa entri in contraddizione con la vita complessiva, con la vita del Tutto. Al contrario, questa Scuola risolve tutte le contraddizioni della vita. Le contraddizioni si risolveranno da sole, ma anche voi dovete lavorare, non dovete aspettare che tutto si risolva da sé. Il vostro progresso dipende anche dal vostro karma. Quelli che hanno un karma più pesante avranno difficoltà più grandi, ostacoli più grandi e di conseguenza evolveranno più lentamente. Un giorno vi capita di essere allegri, contenti di voi stessi, contenti di aver ottenuto qualcosa, ma ecco che all’improvviso arriva uno dei vostri creditori e vi deruba, e quindi dovete nuovamente raccogliere materiali e strumenti per lavorare, per raggiungere i risultati precedenti. Quelli che hanno un karma più leggero, invece, evolveranno più velocemente. Perché possiate procedere bene, tutti voi dovete conoscere la vostra caratteristica più debole e lavorare per svilupparla, poiché essa è la porta attraverso cui entrano i vostri nemici. Ad esempio, qualcuno ha la debolezza di vantarsi. Gli danno qualcosa, oppure gli dicono qualcosa di bello, che non dovrebbe riferire a nessuno, ma poiché ama vantarsi non riuscirà a trattenersi e dirà a qualche suo amico: «Ti dirò una cosa, ma non devi riferirla a nessuno!». Questi, invece, la dirà a un altro suo amico, e quest’ultimo a un altro amico ancora, e così la notizia si diffonderà ovunque. Se vi dicono una volta di non rivelare qualcosa, voi tacerete fino a quando non vi autorizzeranno a parlare. Qualcun altro ha la debolezza di desiderare molte cose, e di conseguenza si distrae facilmente. Egli desidera diventare allo stesso tempo un filosofo, una persona dotta, un poeta, un musicista, un pittore e uno statista, ma non ha successo in nulla. Se avete molti desideri, lasciateli da parte e impegnatevi a realizzarne uno soltanto. Quando ne avrete realizzato uno, allora passerete al secondo, poi al terzo e così via. Se decidete di realizzare tutti i desideri contemporaneamente, disperderete la vostra mente, sprecherete i vostri sentimenti e perderete il vostro tempo senza ottenere nulla.

Dovete sapere una cosa: per quanto possiate riflettere sulle questioni, non potrete avere tutti i medesimi risultati, perché in qualcuno è poco sviluppata l’immaginazione, in qualcun altro la ragione, in un terzo la fede, in un quarto la speranza, in un quinto lo spirito di osservazione, in un sesto la venerazione, l’autostima, l’amicizia e così via. Come allievi di questa Scuola è bene che misuriate le vostre fronti, in larghezza e in altezza, i vostri nasi e i vostri menti, e dopo che avrete lavorato per un anno sulle vostre capacità intellettuali, o sul vostro mento in quanto espressione della volontà, li misurerete di nuovo per vedere se c’è stato almeno qualche microscopico cambiamento. Anche il più piccolo cambiamento indicherà che avete lavorato, mentre nel caso contrario giungerete alla conclusione di non aver lavorato per tutto l’anno. È bene che ognuno di voi disegni la propria fronte, il proprio naso e il proprio mento nelle loro dimensioni esatte, e dopo un anno li misuri di nuovo per vedere cosa ha ottenuto. Tuttavia, se sarete preoccupati o in apprensione, non otterrete nulla.

Per poter ottenere qualcosa, per conseguire certi risultati vi si richiede concentrazione del pensiero. A questo scopo dovete studiare la Legge della concentrazione per trasformare le forze occulte e sviluppare i vostri centri mentali e spirituali. Solo in questo caso potrete aspettarvi certi risultati. Qualunque risultato otteniate, non scoraggiatevi. La vostra fronte può farsi più alta, il vostro naso può allungarsi e il vostro mento può prendere forma: potete ottenere qualsiasi cosa; non c’è nulla che l’uomo non possa ottenere o migliorare in se stesso.

L’allievo deve lavorare per sviluppare la pazienza. Come farà a svilupparla? Ecco un metodo. Quando siete maldisposti e notate sul vostro viso qualche linea disarmonica, prendete lo specchio e guardatevi per circa dieci minuti, finché non riuscirete a individuare in quale parte del viso si trovi quella linea. Non guardatevi negli occhi per più di dieci minuti, perché potreste addormentarvi. Finché continuate a guardarvi, potete dire a voi stessi: «Devi correggerti!». Mantenete la vostra mente concentrata su quella linea disarmonica del viso e dopo un po’ vedrete che, grazie alla suggestione, essa sarà cambiata. Questo metodo è un po’ difficile, ma in molti potranno usarlo e avere un buon risultato. Se mentre vi guardate allo specchio i vostri occhi cominciano a lacrimare, questo significa che il vostro sistema nervoso è debole. Quando i vostri occhi smetteranno di lacrimare o, in generale, se non lacrimano, ciò significa che il vostro sistema nervoso inizia a rafforzarsi o anche che non ha bisogno di alcun rafforzamento. In un primo momento guardatevi negli occhi per un minuto o due senza sbattere le palpebre e dimenticate di volervi suggestionare. In questo modo vedrete che ogni cosa avviene a suo tempo, in modo anche per voi inaspettato, ma non all’improvviso, bensì gradualmente.

Preghiera segreta

18a lezione del Maestro, tenuta il 28 giugno 1922 a Sofia

 


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 65-77).

19. Forze positive e negative

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i lavori sul tema: “La caratteristica distintiva della luce”.

Più avanti scriverete qualcosa sul tema: La funzione del cuore umano.

Quando avete svolto il tema sulla luce, senza volerlo nella vostra mente si sono create le condizioni per pensare anche alle tenebre, in contrapposizione alla luce. In effetti, sarebbe possibile la crescita dei corpi nel mondo fisico se non esistessero le tenebre? Nel mondo fisico la luce e le tenebre sono due stati attraverso cui si manifesta l’anima. Quando si limita, l’anima inizia a conoscere se stessa nelle tenebre. Le tenebre sono un processo di limitazione, mentre la luce è un processo di conoscenza di Dio, di conoscenza dell’Amore. Senza luce non si può conoscere l’Amore.

E così, la caratteristica più forte della luce è la conoscenza di Dio, la conoscenza dell’Amore. Inserite questo pensiero nel riassunto che farete dei temi sulla luce. La luce è un processo del mondo mentale. Quando il mondo mentale si rivela agli occhi dell’uomo, insieme ad esso si rivelano anche le forme, così come il contenuto e il senso di quelle forme. In questo modo l’uomo arriva fino alla Causa Primordiale: all’Amore. Chi desidera crescere e svilupparsi correttamente deve connettere psicologicamente la luce al processo di conoscenza dell’Amore. Quindi, tutti gli stati che producono disarmonia nell’anima umana rientrano nell’ambito delle tenebre. Le tenebre limitano l’uomo. Ogni stato che produce armonia nell’anima umana, invece, rientra nell’ambito della luce.

Se doveste avere a che fare con la metafisica, visto che in quest’ambito la luce e le tenebre vengono considerate diversamente, i suoi concetti potrebbero creare in voi grandi contraddizioni. I metafisici, così come gli occultisti più radicali, sostengono la tesi che la luce assoluta sia oscurità assoluta, e che quando Dio ha detto: «Sia Luce»,[1] in questo modo Egli abbia creato la prima limitazione. Dunque, quando l’oscurità assoluta si limita, produce Luce divina, che le tenebre non sono in grado di sopraffare. Chiedo: qual è la prima limitazione dell’uomo? Il sacrificio è la prima limitazione dell’uomo. Quindi, quando decide di sacrificare qualcosa, l’uomo produce luce dentro di sé. Ecco perché il sacrificio è necessario. Quando l’uomo sacrifica qualcosa, già spunta il primo giorno di luce nella sua anima. «Dio disse: “Sia Luce!”. E Luce fu».[2] Quando nell’uomo si manifesta la Luce divina, allo scopo di distinguere in lui la luce dalle tenebre, ciò vuol dire che egli ha compiuto correttamente il sacrificio. Se in un uomo non si manifestano né la luce né le tenebre, ciò vuol dire che non è stato compiuto alcun sacrificio, oppure – se è stato compiuto – che in esso c’è qualche irregolarità. Quando Cristo disse di se stesso: «Io sono la Luce del mondo», quella luce, quella Luce divina venne prodotta dal sacrificio di sé che Cristo compì. Ecco perché chi vuole produrre luce in se stesso deve sacrificarsi. La luce, dunque, è legata all’atto del sacrificio. Nell’attuale fase evolutiva del mondo fisico la luce ha quattro diverse direzioni, che vengono determinate da quattro tipi di onde di diversa densità. Le onde di maggiore densità sono quelle che formano la parte posteriore del cervello umano. Negli animali il peso del cervello, cioè la parte maggiormente densa, si trova dietro le orecchie, e di conseguenza essi sono costretti a camminare a quattro zampe. Nelle piante il peso si trova in basso, nelle radici, e di conseguenza esse sono costrette ad essere interrate a testa in giù, mantenendo così l’equilibrio. Nell’uomo il peso del cervello è maggiore davanti, vicino alle orecchie, e di conseguenza egli è costretto a stare eretto su due gambe. Solo in questo modo l’uomo mantiene l’equilibrio. Dunque, i tre movimenti o direzioni della luce finora hanno creato nel cervello degli esseri viventi tre correnti che, a loro volta, hanno prodotto tre diverse situazioni, necessarie a mantenere in essi l’equilibrio: le piante hanno orientato la propria testa verso il basso, gli animali hanno assunto la posizione a quattro zampe e gli uomini quella eretta su due gambe. Ora sta arrivando il quarto movimento della luce, che forma quella corrente di forze necessaria alla formazione del corpo spirituale dell’uomo. Questo corpo è in relazione al mondo superiore, soprasensibile. Dunque, quando la luce agisce sull’uomo secondo quattro diversi movimenti – da dietro, di fronte, verso l’interno e verso l’alto – si forma una croce. E ora, perché possiate sapere in quale di questi quattro movimenti la luce sia più forte, dovete disegnare questa croce. Dalla lunghezza delle quattro linee che formano la croce si può valutare la forza della luce. Se la parte occidentale della croce è più sviluppata, cioè più lunga, questo significa che nell’uomo la natura animale prevale sulle altre forze. Se la parte inferiore della croce è più lunga, questo significa che nell’uomo sono più sviluppate le aspirazioni vegetali. Se è più lunga la parte orientale della croce, questo significa che nell’uomo le capacità e i sentimenti umani sono sviluppati più degli altri. Infine, se la parte superiore della croce è più lunga, questo significa che nell’uomo è il Divino a prevalere. Se fate scendere un piano geometrico verticale che attraversa l’uomo dall’alto verso il basso, parallelamente al suo corpo, questo lo dividerà in due parti: la parte posteriore rappresenta il sentiero sinistro del suo movimento, mentre la parte anteriore, parallela al suo viso, rappresenta il sentiero destro del suo movimento. Se fate passare un altro piano geometrico da occidente a oriente avrete un’altra divisione in cui la parte destra del cervello rappresenta la via destra, la retta via, mentre la parte sinistra del cervello rappresenta la via sinistra, la via larga. Se ci riferiamo ai princìpi, la via sinistra si riferisce all’aspirazione dell’anima umana, mentre la via destra si riferisce alle azioni dell’uomo. Effettivamente, solo chi agisce procede sulla retta via, quella destra, e solo chi ancora non agisce, ma nutre soltanto aspirazioni, procede sulla via larga, quella sinistra. Queste sono le due vie su cui avanzano gli uomini di oggi.

Quando parliamo dell’influenza e della prevalenza delle forze vegetali e animali e delle aspirazioni dell’uomo, ci riferiamo alle prime manifestazioni della coscienza e subcoscienza nell’uomo. Con l’espressione influenza animale intendiamo le prime manifestazioni della coscienza. Con influenza vegetale intendiamo le prime manifestazioni della subcoscienza. Quando nel cervello oppure in tutto l’organismo umano si accumula una certa energia, in eccesso rispetto a quella che serve, essa crea in lui una serie di stati disarmonici. Ad esempio, quando nell’uomo la regione temporale è fortemente sviluppata, al suo sviluppo corrisponde quello delle labbra. Quindi tra la zona delle tempie e le labbra dell’uomo esiste una certa relazione. Più si sviluppano le tempie, più le labbra diventano spesse. Questo si può notare in modo più evidente negli uomini in cui il naso è situato vicino alle labbra. Poiché il naso è legato all’olfatto, ogni volta che attraverso il naso si sente il profumo di un buon piatto, si verifica un afflusso di sangue verso le labbra, e di conseguenza queste ultime si fanno più spesse.

In generale, ogni area, ogni centro del cervello esercita un’influenza su specifiche parti dell’organismo umano, lasciando una certa impronta su di esse. Ad esempio, quando in un uomo il centro della speranza è ben sviluppato, esso influisce su due particolari muscoli del suo viso. Quando nell’uomo la speranza è molto sviluppata, gli angoli della bocca sono rivolti un po’ verso l’alto e non verso il basso. Dunque, i centri del cervello esercitano un’influenza attraverso due movimenti: creano linee rette oppure linee curve. Talvolta danno origine anche ad angoli concavi. In generale le linee procedono secondo due movimenti: verso l’alto o verso il basso. Quando l’uomo è triste, gli angoli della sua bocca vanno verso il basso, cioè le correnti in lui sono di tipo vegetale o animale. Se gli angoli della bocca sono rivolti verso l’alto l’uomo diventa allegro, e allora in lui prevalgono stati umani e divini. Ecco perché, in qualità di allievi della Scuola occulta, dovete fare una serie di esperimenti e ricerche per studiare i diversi stati – positivi e negativi – che attraversate. Quando siete maldisposti, fate un esperimento per separare quello stato dalla vostra coscienza, esaminandolo come un oggetto che non abbia nulla a che fare con voi: sottoponetelo a una critica per capirne le cause e le conseguenze. Finché non fate qualcuno di questi esperimenti, ogni volta che sarete così maldisposti penserete che quello stato vi appartenga, che sia legato alla vostra coscienza; così non potrete in nessun modo separarlo da voi e di conseguenza ne sarete tormentati. No, voi potete separarlo dalla vostra coscienza, così come potete staccare l’unghia del diavolo da voi stessi. Seppure questa estrazione dovesse causarvi un certo dolore, non importa: tiratelа via dal vostro piede!

L’uomo è pessimista quando è eccessivamente pauroso, ambizioso e ha una speranza debole. La paura crea nell’immaginazione dell’uomo immagini di ostacoli e impedimenti che egli non è in grado di sormontare. Insieme alla paura in lui viene fuori l’ambizione, ed egli teme di non riuscire ad elevarsi, di rimanere indietro rispetto a tutti gli altri; la sua debole speranza lo scoraggia ed egli cade in uno stato d’animo oscuro, nel pessimismo. Il pessimismo, a sua volta, genera in lui una serie di qualità negative come furbizia, astuzia, invidia e odio. Chiederete perché nel mondo sia comparsa la paura. Nel regno animale la paura ha il suo ruolo; in quest’ambito la paura è una delle grandi leggi, arrivata alla sua perfezione. Quando un animale è molto pauroso, ciò significa che il diritto non è dalla sua parte, e quell’animale deve contare sulle proprie gambe. Nel regno animale a chi è debole si dice: «La legge non ti tutela, niente può proteggerti, perciò sviluppa le tue gambe, perché diventino lunghe e tu possa contare su di esse». La paura negli animali equivale alla coscienza negli uomini, dunque, nell’uomo la paura è sostituita dalla coscienza. Quando nell’uomo sopraggiunge la paura, in lui si risvegliano tutte le qualità negative del passato, che non lo rendono felice. Perciò, se nell’uomo arriva la paura, egli deve subito sostituirla con la coscienza. Se trasformerete la paura in coscienza, arriverà subito la ragione, il ragionamento, e in questo caso si può già parlare di diritto.

E così, ognuno deve lavorare su se stesso consapevolmente, per separare i propri stati interiori l’uno dall’altro e per studiarli. Se vi arriva uno stato di profonda tristezza e non volete più vivere, separate questo stato dalla vostra coscienza e guardatelo in modo oggettivo, chiedendovi perché sia arrivato a voi, quanto tempo si tratterrà e così via. Quando lo separate da voi stessi, vedrete che esso non coincide con voi, ma si tratta di uno stato estraneo. Gli uomini si lasciano influenzare molto facilmente dai pensieri altrui, sono ricettivi agli stati altrui e, non conoscendo le leggi, soffrono, si affliggono. Attraverso la suggestione, attraverso l’ipnosi alcune persone ricevono dall’ipnotizzatore molti pensieri, che successivamente percepiscono come propri. Soltanto dopo aver eseguito ciò che la mente dell’ipnotizzatore ha suggerito loro, essi capiscono di essere stati sotto l’influenza di qualcun altro. Grazie all’ipnotismo si possono spiegare molti omicidi e molti suicidi che avvengono nel mondo. Accade che qualcuno in passato abbia frequentato una scuola e, attraverso la suggestione, abbia assorbito dal proprio maestro un certo pensiero, buono o cattivo, e soltanto ora lo realizza. In questi casi quello stesso uomo si meraviglia di come gli sia potuto accadere di cambiare così tanto. Incontrate qualche uomo buono, onesto, che conoscete bene e su cui contate, ma all’improvviso egli cambia, comincia a derubare le persone, a ricattarle. Voi vi meravigliate di quello che è accaduto a quest’uomo, di come sia potuto cambiare così tanto. Dopo due o tre anni lo incontrate ancora, ed egli vive di nuovo una vita onesta e onorevole: è cambiato di nuovo, è tornato al suo stato precedente. Come si spiegano questi bruschi cambiamenti che sono avvenuti in lui?

Ora, in qualità di allievi della Grande Scuola tutti voi lavorerete per correggere in voi questi stati, cioè, più precisamente, per liberarvi di essi. Quindi, vi aspetta un enorme lavoro di correzione. La Scuola ha lo scopo di darvi conoscenze grazie alle quali potrete correggere in modo intelligente gli errori del vostro passato. Quando arriverete a qualche stato ipnotico proveniente dal passato, tornerete indietro e lo correggerete attraverso un processo inverso. Eseguirete dei gesti contrari a quelli con cui vi hanno ipnotizzato. Di solito gli ipnotizzatori della loggia nera fanno dei gesti dall’alto verso il basso. Oggi molte persone si lavano allo stesso modo. Ad esempio, lavano il proprio viso procedendo dall’alto verso basso, tenendo gli occhi chiusi, e con questo vogliono dire: «Per l’uomo non vale la pena di tenere gli occhi aperti». Sì, quando l’uomo entra nel mondo materiale è bene che i suoi occhi siano chiusi, ma quando entra nella Scuola per imparare, lì i suoi occhi devono essere aperti. In qualità di allievo egli deve fare dei movimenti, dei gesti laterali, cioè contrari a quelli della loggia nera. Quando inumidite i vostri capelli, invece, fate gli stessi movimenti, ma dal basso verso l’alto, e non viceversa.

Ogni movimento che fate ha un suo senso profondo e ha una certa influenza su di voi. Qualsiasi movimento facciate, osservate quale effetto esso abbia su di voi, quali stati produca. Alcuni movimenti hanno su di voi un effetto piacevole e altri un effetto spiacevole. Osservate questi movimenti e studiateli. Tuttavia, cercate di non ricadere nell’estremo opposto, cioè di cominciare ad aver paura di fare o non fare un certo movimento. Quando volete tonificare la vostra mente, eseguite mentalmente un movimento che va dal basso verso l’alto, secondo una via evolutiva: cominciate dapprima a pensare alle piante, poi agli animali, quindi agli uomini e, alla fine, a Dio e agli esseri del mondo divino. In questo modo sperimenterete un’elevazione dello spirito, uno stato di ascensione. Se fate il movimento inverso, cioè, se cominciate dal mondo divino e gradualmente scendete verso il mondo umano, quello degli animali e quello delle piante, ricadrete sotto la legge dell’involuzione e vivrete una caduta dello spirito, uno stato discendente. Praticando il primo esercizio potrete liberarvi da molti stati negativi. Per poter eseguire questo esercizio in modo più efficace potete studiare la botanica, la zoologia, l’antropologia e infine leggere qualche libro divino. Ogni giorno l’uomo scende nei mondi inferiori e poi risale di nuovo in alto. Ogni tristezza indica che l’uomo si è legato alle piante. In questo modo egli le aiuta e loro aiutano lui. Quando sperimenta qualche cattivo stato d’animo, come la rabbia o una serie di altri sentimenti negativi, l’uomo si lega agli animali, e in questo modo li aiuta. Quando arriva a ciò che è intelligente, piacevole egli è già entrato nel mondo umano. Alla fine l’uomo passa a ciò che è elevato, nobile, cioè, entra nel mondo divino, in cui regna un’armonia assoluta.

Questi sono i quattro mondi, i quattro stati che l’uomo deve studiare. Se qualcuno è maldisposto, turbato, impaziente, si immagini di trovarsi in una foresta di pini e querce. Dopo non molto tempo anche il suo stato cambierà: egli riceverà la buona disposizione delle piante. Se qualcuno si trova in uno stato di accidia, pensi agli animali: essi sono generalmente attivi, mobili. La necessità di cibo li costringe a muoversi tutto il giorno per soddisfare la propria fame. Quando pensate agli animali voi vi legate a loro, e questi ultimi vi stimolano con la propria energia. Quando si saziano, gli animali diventano pigri, ma quando torna la fame essi si mettono di nuovo alla ricerca di cibo. Quando acquisirete la pazienza delle piante e la mobilità degli animali passerete all’uomo per acquisire la ragione, il pensiero. Successivamente entrerete nel mondo divino, dove esporrete tutti i vostri pensieri, e gli esseri evoluti di quel mondo esprimeranno la propria opinione sui pensieri che avete esposto. Gli uomini intelligenti tengono ogni giorno un’esposizione, gli uomini comuni espongono una volta alla settimana e gli uomini stupidi una volta all’anno. Quando si dice che l’uomo deve essere sottoposto a una critica, questo significa che i suoi pensieri vengono esposti al mondo divino, dove certi esseri intelligenti si pronunceranno su di essi, mentre egli seguirà, osserverà tutto e constaterà gli errori che ha commesso in passato. Finché non arriva a questa condizione l’uomo deve sottoporsi a una continua disciplina mentale. Voi non siete ancora passati attraverso questa disciplina e non siete pronti per il mondo divino. Se entraste prematuramente in questo mondo vi addormentereste, vi turbereste e non potreste sopportare le sue vibrazioni elevate. Chi è passato attraverso questa disciplina della mente, della volontà, quando entra nel mondo divino ritorna energico, rigenerato, con una nuova luce e nuove conoscenze. Passare da questo a quell’altro mondo richiede un silenzio assoluto, senza alcun turbamento, alcuna preoccupazione, richiede una totale armonia. Per poter fare un esperimento per entrare nel mondo divino si richiede un’aura pura attorno a sé, un’armonia e un silenzio assoluti.

Questa atmosfera dovrebbe prolungarsi per almeno una o due ore, il che è impossibile nelle città. È impossibile fare questo esperimento anche a Čam-Korija,[3] dove ci troviamo adesso. Potrebbe essere possibile in qualche posto di montagna elevato e solitario. Se si dovesse fare questo esperimento a Sofia, ad esempio, servirebbe una stanza speciale, circondata da un’aura salubre, pura e armoniosa; nessun estraneo dovrebbe mettere piede in questa stanza e, in generale, nessuno dovrebbe sospettare della sua esistenza. Per adesso, tuttavia, questo è impossibile: non ci sono persone pronte. Chi non è pronto per questo esperimento non avrà il desiderio di mettere piede in questa stanza. L’allievo, invece, aspirerà a entrarvi come l’ape aspira a un fiore profumato. Gli allievi devono lavorare per creare un’aura armoniosa nella propria stanza, affinché i loro esperimenti abbiano successo.

Lavorate intensamente su voi stessi per poter superare tutte le difficoltà. In questo modo costruirete in voi una volontà con cui supererete ogni cosa. Che volontà dovete costruire? Non una volontà di ferro né di granito, ma di diamante. La volontà di ferro e quella di granito capitoleranno facilmente, mentre quella di diamante terrà testa a tutti gli ostacoli. Vi si richiedono ampie vedute e grande altruismo perché le illusioni si allontanino dalla vostra strada. Queste illusioni possono essere allontanate solamente grazie alla luce della coscienza. Questa è una luce particolare: se non entra nella vostra coscienza, voi rimarrete con le vostre concezioni attuali, che non vi consentiranno di acquisire quei risultati a cui aspirate.

Quando dico che è indispensabile che nella vostra coscienza entri una luce particolare, ciò non deve minimamente turbarvi. Questa luce arriverà da sé, mentre a voi si richiede solamente di salire su qualche alta vetta montana e aspettare lì. Non sapete che il sole illumina prima le vette delle montagne e poi le valli? Allo stesso modo, quella luce illuminerà prima le vette e poi le valli della vostra coscienza. A voi si richiedono sforzi fino a quando non sarete saliti sull’alta Vetta divina che la luce illumina per prima. Nelle valli e nelle pianure quella luce arriverà più tardi.

Dunque, quando vi chiederete quali vantaggi dia la Scuola occulta ai propri allievi, saprete che essa indica loro la via corretta per salire sulle alte Vette divine, che vengono illuminate per prime dai raggi divini del sole che sorge.

19a lezione del Maestro, tenuta il 5 luglio 1922 a Čam-Korija


Note:

[1] La Sacra Bibbia (Gen 1,3).

[2] Ibidem.

[3] Čam-Korija (pronuncia: Ciàm-Korìa), che dal 1942 è stata rinominata Borovec (pronuncia: Bòrovez), è una località che si trova sulle montagne del Rila, a circa 80 km da Sofia.


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 78-89).

20. Possibilità

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i temi sull’argomento: “Gli uomini bassi e alti”.

Qual è la differenza tra possibilità e necessità? La possibilità è in relazione con i processi umani, cioè con l’uomo. La necessità è in relazione con i processi divini, che vengono imposti con forza in virtù di qualcosa di superiore all’umano. Quando si parla di possibilità, intendiamo ciò che l’uomo deve fare in ogni data situazione per usufruire delle condizioni favorevoli che la necessità gli ha riservato.

Ora vi farò un esempio che illustra la relazione fra ciò che è superiore e ciò che è inferiore nell’uomo. Un padrone possiede un bel cavallo, lo ama, e di conseguenza fra i due si creano dei rapporti amichevoli: il padrone cavalca il cavallo, quest’ultimo lo porta in groppa e vanno a trebbiare. Il padrone scende dal cavallo, gli mette il giogo e i due iniziano a trebbiare insieme. La sera il padrone congeda il cavallo dal lavoro, gli sale in groppa e si rimette in cammino per tornare a casa. Il padrone entra in casa e il cavallo va nella stalla. Chiedo: in chi sono racchiuse le possibilità, nel padrone o nel cavallo? Nel padrone. Solo il padrone è in grado di operare un cambiamento, cioè di migliorare o peggiorare le condizioni del cavallo. Il cavallo, invece, da parte sua è in grado di agevolare la condizione del suo padrone. Quindi, il principio inferiore può agevolare l’uomo, mentre il principio superiore può migliorare la sua condizione.

Le relazioni fra il padrone e il cavallo sono come quelle fra il maestro e l’allievo: il maestro può migliorare la condizione dell’allievo e quest’ultimo può agevolare quella del maestro. Quando il maestro migliora le condizioni dell’allievo, quest’ultimo deve utilizzarle in modo intelligente. Ecco perché la possibilità dell’uomo non è altro che il principio intelligente in lui. L’uomo deve usare le possibilità che sono nascoste in lui per migliorare le condizioni del suo cavallo, che a sua volta lo agevolerà. In cosa si può migliorare la condizione del cavallo? Nel suo alloggio, nel cibo e nell’acqua. Quando le condizioni del cavallo migliorano, quest’ultimo diventa più sano, più forte e potrà agevolare meglio il proprio padrone. Questo significa: se il padrone del vostro corpo non migliora le forze intellettuali e le capacità del proprio cervello, se non migliora i sentimenti del proprio cuore e, infine, se non migliora le azioni della propria volontà, non potrà avere nessuna agevolazione nella propria vita.

In qualità di allievi di questa Scuola vi aspetta il compito di utilizzare la vostra scontentezza, che negli anni a venire vi sarebbe di ostacolo. Di cosa è scontento l’allievo? L’allievo può essere scontento di sé, della propria mente, del proprio cuore e della propria volontà, ma può essere scontento anche dell’ambiente circostante. In qualsiasi forma si esprima o da qualsiasi cosa sia provocata, la scontentezza è un’energia, una forza che si può utilizzare come stimolo per il lavoro. La scontentezza dell’uomo è dovuta al fatto che gli manca qualcosa di estremamente indispensabile per la sua felicità.

Chiedo: dove troverete ciò che vi manca? Se vi manca calore, dove lo troverete? Nel sole. Se vi manca luce, dove la troverete? Nel sole. Qualcuno può dire che la luce viene da ogni corpo ardente, incandescente: ad esempio, otteniamo del calore anche quando brucia del gas, una candela o un albero. Sì, ma questo è un calore secondario. Nella candela, nell’albero e in altri corpi che ardono è immagazzinata energia solare, che a seconda dei casi può essere trasformata in calore o luce. Il calore più gradevole e la luce più pura, però, sono quelli del sole. Il calore e la luce primari sono quelli che provengono direttamente dal sole.

E così, cercherete il calore e la luce nel sole. Dove cercherete l’Amore, la Saggezza e la Verità? In Dio. Quindi il lato esteriore di Dio – cioè il suo disco – è la Saggezza. Il contenuto di questo disco è l’Amore e il suo senso è la Verità. Detto in altre parole: la saggezza rappresenta la forma reale, esteriore e visibile delle cose; l’amore è il contenuto di quelle forme e la verità è il loro senso. Se decidete di cercare l’amore, la saggezza e la verità negli uomini, si tratta ormai di una manifestazione secondaria, di second’ordine. Quando cercate l’amore in Dio vi trovate in un posto senza pericoli. Perché? Perché l’Amore divino è inesauribile: è una sorgente che zampilla incessantemente; è un fuoco che arde costantemente. È in questa sorgente che dovete far fluire la vostra acqua. È a questo fuoco che dovete portare il vostro olio. Se non portate alla Sorgente eterna la vostra acqua, essa cesserà di sgorgare. Se non portate al Fuoco divino il vostro olio, esso cesserà di ardere, così come le lampade si spengono senza petrolio e la luce elettrica si spegne se manca la corrente. Il gas, il petrolio e la corrente sono elementi necessari per l’accensione. Gli uomini trovano che molte delle condizioni della vita provochino contraddizioni. Quando le condizioni sono finite, limitate creano delle contraddizioni, mentre quando sono infinite e illimitate escludono ogni contraddizione.

In qualità di allievi della grande Scuola, cercate di comprendere ciò che è infinito, illimitato quando si manifesta in forme limitate, finite, ma intelligenti. In questa condizione saprete da dove arriva la scontentezza. Ciò che è infinito rende l’uomo scontento. Cosa dovete fare per liberarvi dalla scontentezza? Dovete dilatarvi, diventare un tubo grande, largo attraverso il quale l’acqua del lago divino possa scorrere liberamente senza creare alcuna pressione, alcuna resistenza. Quando vi dilaterete la scontentezza scomparirà. La causa della scontentezza sta nel fatto che l’uomo non ha potuto usufruire in tempo e in modo ragionevole delle condizioni che gli sono state date per il suo sviluppo. Quando diventano scontenti gli uomini? Quando sono avanti con gli anni. Tutti i vecchi sono scontenti di se stessi. Essi constatano che in gioventù avrebbero dovuto studiare e acquisire conoscenze ed esperienze, ma hanno sprecato inutilmente il proprio tempo e ormai non possono più tornare indietro. Tutti i vecchi, con poche eccezioni, sono estremamente scontenti di se stessi, mentre i giovani sono scontenti delle limitazioni che li ostacolano mentre cercano di realizzare i propri desideri. Ogni impedimento, ogni ostacolo sulla loro strada li rende scontenti.

L’uomo deve essere contento delle condizioni in cui è stato messo e deve cercare di utilizzarle in modo ragionevole. Se è scontento delle proprie condizioni, egli si troverà nella situazione della rana di cui si parla nella favola dal titolo La cicogna e la rana. Si tratta di una favola occulta che ha un significato intimo e profondo. Una giovane cicogna – che rappresenta un bel giovane – passava un giorno vicino a uno stagno dove vivevano molte rane. La cicogna guardò verso lo stagno e vide che dall’acqua spuntava la testa di una rana. In questo caso la rana simboleggia una giovane donna. La cicogna si fermò davanti alla rana e cominciò a raccontarle del mondo in cui viveva: «Sai a che altezza possiamo arrivare noi? Sai che vista, che spazi si aprono davanti a noi? Io mi meraviglio di come tu possa vivere in questo stagno fangoso». – «Cosa dovrei fare? Non ho la possibilità di uscire da qui, non ho le ali!». – «È molto facile: sali sul mio dorso e io ti innalzerò negli ampi spazi per farti vedere un nuovo mondo, nuove vastità!». La rana salì sul dorso della cicogna e volò nello spazio celeste, ma non potendo sopportare le nuove condizioni scoppiò e cadde a terra. Che lezione si può trarre da questa favola? Ogni uomo deve restare nelle condizioni in cui è stato messo; se esce prematuramente dalle condizioni in cui la Provvidenza lo ha messo, inevitabilmente egli cadrà e si ammazzerà. La cicogna non ha parlato alla rana dei posti elevati e belli al momento giusto, e la rana ha lasciato le condizioni del suo stagno prima del tempo.

Ora, saprete che anche nell’occultismo esistono posti simili, pericolosi e seducenti, dove potreste farvi male. Non salite sulle ali della cicogna! Quello che è pericoloso per la rana è sicuro per la cicogna e, viceversa, ciò che è pericoloso per la cicogna è sicuro per la rana. Se la rana fosse riuscita a convincere la cicogna a entrare nello stagno, anchе quest’ultima in qualche modo avrebbe subito dei danni. Il mondo in cui vive la cicogna non dà alla rana la possibilità di svilupparsi, e neanche il mondo della rana dà alla cicogna la possibilità di svilupparsi. Le possibilità creano le condizioni per lo sviluppo della mente, del cuore e della volontà dell’uomo. Bisogna portare ampiezza e profondità nei pensieri e nei sentimenti dell’uomo e dare intensità alla sua volontà.

Ora, perché possiate capire fino a che punto i vostri pensieri e sentimenti abbiano ampiezza e profondità, e fino a che punto sia intensa la vostra volontà, fate il seguente esperimento. Quando qualche vostro conoscente o amico vi rivolge una parola offensiva, cercate di trasformarla in bene e osservate quanto tempo vi occorra per farlo. Quanto più velocemente riuscirete a gestire quella parola offensiva, tanto più grandi saranno l’ampiezza e la profondità della vostra mente e del vostro cuore. Per l’uomo è un’arte quella di raggiungere le condizioni in cui può trasformare in musica le parole offensive. Chi ha come scopo quello di rivolgere qualche parola offensiva a un proprio amico deve stare attento a non pronunciare parole offensive troppo pesanti, per non produrre una lacerazione netta e profonda. Chi subisce una simile lacerazione deve osservare in quanto tempo gli passi. Gli indù curano facilmente le proprie ferite: essi utilizzano un metodo con cui raccolgono il prana dalla natura e, con l’aiuto del proprio pensiero, lo indirizzano verso la parte malata, che guarisce in 20 minuti al massimo. Quindi, l’offesa non è altro che un piccola lacerazione, inflitta alla mente, al cuore o alla volontà dell’uomo. Per chi ha attinto dalla natura una riserva di prana è sufficiente concentrare il proprio pensiero sulla parte malata, toccarla con la propria mano, e potrà guarirla in pochi minuti soltanto. Questo significa avere una volontà forte e intensa. Senza questa esperienza, l’uomo si troverà nella situazione di un commerciante che pensa di essere ricco senza avere soldi nella propria cassa.

E così, farete il seguente esperimento in modo consapevole. Quando vedete che qualche vostra amica sta giù, cioè è maldisposta, andrete da lei e le direte qualcosa per provocarla. Allora lei vi rivolgerà qualche parola offensiva, e dopo voi la ringrazierete e le direte di averla coinvolta in un piccolo esperimento, e che per questo l’avete provocata. Per poter fare questо еsperimento dovete scegliere una persona su cui potete contare, che possa rivolgervi qualche parola offensiva. Poi vi concentrerete su voi stessi per vedere in quanto tempo riuscirete a polarizzarvi. Esperienze simili possono capitare in modo naturale, senza che andiate a cercarvele da soli. Quando le esperienze avvengono naturalmente è meglio anche per voi. Ecco perché organizzerete voi stessi delle prove solo quando esse non si dovessero produrre spontaneamente. Tutti gli esperimenti e tutte le prove che vi vengono dati nella Scuola rappresentano condizioni per acquisire energia. Chi ha successo negli esperimenti, chi affronta bene le proprie prove acquisisce energia. Chi non risolve bene i propri compiti perde energia. Sappiate che nella via dell’allievo le contraddizioni sono necessarie per il suo sviluppo fisico, intellettuale e spirituale, dunque costituiscono una legge indispensabile per il suo sviluppo.

Quando si parla di leggi e di forze della natura, cercate di tenere a mente la Legge primordiale, in virtù della quale ogni cosa viene definita in modo preciso. Questa legge ammette solo un’eccezione, che esiste come possibilità, come una porta verso qualcosa di nuovo. Secondo questa legge, ad esempio, per Dio non c’è niente di impossibile. Egli può sistemare ogni cosa, sia istantaneamente sia progressivamente. Quando fuori fa freddo voi siete scontenti, e quando fa più caldo siete contenti. Quando fuori è buio voi inciampate e cadete, quindi siete scontenti, e quando comincia a far giorno, quando torna la luce siete contenti. Come vedete, il freddo e il calore, il buio e la luce sono forze che guastano oppure sistemano le cose. Allo stesso modo cambiano anche gli stati dell’uomo. Finché nella coscienza degli uomini c’è il buio, essi pensano che non sia possibile realizzare i propri desideri. Quando nella coscienza degli uomini sorge il sole, i loro desideri diventano realizzabili.

E così, studierete le possibilità della vostra vita attuale, per capire quali cose dobbiate migliorare e quali dobbiate agevolare. Dunque, dovete sapere quali possibilità avete di migliorare e quali di agevolare le cose. Ciò che è inferiore deve agevolare le condizioni, mentre ciò che è superiore deve migliorarle. Le pecore agevolano l’uomo dandogli il proprio latte e la propria lana, mentre l’uomo migliora le loro condizioni. Quindi, migliorate le condizioni della vostra mente perché essa possa agevolarvi; migliorate le condizioni del vostro cuore perché esso possa agevolarvi; migliorate le condizioni della vostra volontà perché essa possa diventare intensa, forte, potente e possa agevolarvi.

Oggi ho parlato delle possibilità nella vita. Il bene e il male sono possibilità che esistono nella Creazione. Gli stati d’animo cattivi o buoni sono possibilità. Il dolore e la gioia sono possibilità. Ogni pensiero disarmonico, ogni sentimento o azione disarmonici producono dolore nell’uomo. Tutto ciò che è armonico produce gioia. Il dolore rappresenta l’aratura del campo, mentre la gioia rappresenta la mietitura. Quando gli uomini arano, la terra gioisce; quando mietono, il grano gioisce, perché è passato attraverso una serie di sofferenze e si è liberato.

Preghiera segreta

20a lezione del Maestro, tenuta il 26 luglio 1922 a Čam-Korija

 


 

Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 90-98).

21. L’attività del cuore

 

Preghiera segreta

Sono stati letti i temi sull’argomento: “Il ruolo del cuore”.

Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: Il significato dell’occhio umano.

Quando avete scritto i temi sulla funzione del cuore vi siete soffermati a pensare al centro del vostro cuore? Quando il cuore smette di battere, la vita fisica si ferma. Quando il cuore smette di sentire, si ferma anche la vita astrale.

Ora vi darò un compito da fare per tutta la settimana. Al mattino, prima di pranzo e prima di cena pronuncerete le seguenti parole: «Dio, crea in me un cuore puro e santo!». Dopo aver pronunciato queste parole, rifletterete per cinque minuti sul cuore.

Alcuni dicono che il cuore è un tempio e altri che è un altare di Dio. Come intendono i poeti il cuore, come un tempio o come un altare? Questo dimostra che gli uomini danno grande valore al cuore. Qual è il ruolo del cuore nell’organismo? È molto semplice: quello di pompare il sangue affinché questo possa circolare in tutto l’organismo. In questo senso il cuore gioca un ruolo di conduttore. Il cuore ha una grandezza determinata con precisione matematica, e in base a questa viene determinata anche la sua funzione. Fra la funzione fisica e quella spirituale del cuore esiste una certa relazione. Come organo fisico il cuore è piccolo, ma dal punto di vista spirituale gli uomini gli attribuiscono grande importanza e di conseguenza esso diventa il padrone anche lì dove non ne ha il diritto. Questa è una situazione scorretta: soltanto lo spirito umano può essere il padrone di ogni cosa.

Vi porrò la seguente domanda: chi prova i sentimenti, il cuore o lo spirito? Come spiegano gli psicologi odierni il ruolo del cuore nel mondo spirituale? Come una serie di manifestazioni, di stati del sistema nervoso. Quando si parla del ruolo psicologico del cuore gli uomini gli passano accanto e se ne vanno, come escursionisti, senza approfondire la sua vita interiore. Molti degli escursionisti odierni, quando vanno in montagna, raccolgono e mangiano i mirtilli, senza pensare che potrebbero anche metterli da parte per l’inverno. Essi dicono: «Quando verrà l’inverno allora penseremo a dove comprare i mirtilli». Sì, ma allora non li troverete. È necessaria una scorta per il cuore, così come la brava casalinga mette da parte le scorte di frutta varia per l’inverno.

Si dice che il cuore sia un tempio di Dio. Ma ogni tempio ha bisogno di un altare, che è il focolare del tempio. Anche del corpo umano si dice che sia un tempio di Dio. Il focolare di questo tempio è il cuore, in cui arde costantemente un fuoco. Perché è necessario questo fuoco? Con il fuoco gli uomini si scaldano, cucinano, fanno bollire l’acqua e così via. Se tenete a mente la funzione del fuoco nel focolare, individuerete qual è la funzione del cuore in qualità di focolare del Tempio divino. Quando fuori fa caldo il fuoco viene spento, ma il focolare resta. Quindi, d’estate gli uomini si riscaldano anche senza fuoco.

 Abbiamo detto che quando il cuore fisico smette di battere, cessa anche la vita fisica. Quando i sentimenti e l’attività del sentire nell’uomo si arrestano, cessa anche la vita astrale. Quando la vita astrale si ferma l’uomo cade in uno stato di sonno simile a quello indotto da un’anestesia. Allo stesso modo, il fumo e diversi tipi di gas possono stordire l’uomo. Quando a casa di qualcuno la canna fumaria del camino non tira bene, la casa si riempie di fumo e occorre aprire le finestre per farlo uscire. Per l’uomo non è possibile respirare fumo, quindi ogni cattiva disposizione indica che nel cuore dell’uomo c’è del fumo. Perché? Perché la canna fumaria del vostro cuore, del vostro camino è ostruita.

Gli uomini dicono che tutto dipende dal cuore ma, quando provano stati interiori pesanti, ne cercano le cause altrove. Io entro nella loro casa, vedo che essa è piena di fumo e dico: pulite le vostre canne fumarie, oppure, se sono rotte, aggiustatele! Si può dire la stessa cosa del cuore. Se sperimentate stati interiori pesanti, dico: pulite la canna fumaria del vostro cuore! Riflettete un po’ su questo e datevi una risposta: qual è e dove si trova la canna fumaria del cuore? Risponderete a questa domanda quando inizierete a studiare i corpi dell’uomo: quello fisico, quello astrale, quello mentale e quello causale. Così come il corpo fisico ha una sua fisiologia e anatomia, anche i corpi astrale, mentale e causale hanno una loro fisiologia e anatomia. La fisiologia e l’anatomia dei corpi più elevati è simile a quella del corpo fisico, tuttavia, quando l’uomo fa certe analogie, esse devono essere veritiere. Se le analogie sono corrette nelle loro correlazioni, allora l’uomo sentirà intuitivamente dentro di sé un’intima armonia, un’intima contentezza. Ad esempio, qualcuno scrive una poesia, la legge una o due volte, ma qualcosa non gli piace. La sistema un po’, la rilegge di nuovo e poi la lascia decantare per un po’ di tempo. Quindi la legge ancora e a quel punto trova che è migliorata e gli piace. Questo dimostra che nell’uomo vi è un certo senso che stabilisce quali cose siano corrette e quali no.

Da questo punto di vista, in qualità di allievi dovete sviluppare la vostra intuizione, grazie alla quale potrete ragionevolmente valutare quali situazioni siano veritiere e quali no. Se la vostra intuizione è ben sviluppata, quando scrivete qualcosa su un certo argomento, così come per oggi dovevate scrivere qualcosa sul cuore, lo leggerete due o tre volte e saprete subito valutare se avete scritto il tema correttamente oppure no. Se il vostro lavoro è buono, sarete contenti sia voi sia quelli che lo ascolteranno. Se voi per primi non siete contenti di quello che avete scritto, in nessun modo potrete aspettarvi che ne saranno contenti gli altri. Quando avete svolto il tema sul cuore dovevate chiedervi se il vostro cuore è sano, se sente in modo corretto. In seguito dovevate esaminare quante divisioni presenta da un punto di vista anatomico, e poi dovevate passare al cuore astrale, al cuore spirituale, pensarci su e quindi scrivere il tema. Questo significa pensare correttamente. Gli uomini odierni non riflettono profondamente. Immaginate che qualcuno vi dica che siete un uomo cattivo. Ha detto una cosa giusta? Se non riflettete profondamente sulle cose, prenderete quelle parole come assolute e vi rattristerete. Se invece foste al servizio di un padrone, egli vi dicesse di andare nel campo a zappare e voi rifiutaste di eseguire il suo ordine, dico: voi siete un uomo cattivo per quanto riguarda il vostro servizio, ma non anche per quanto riguarda la vostra vita. Se il servo non va ad arare e a seminare il campo, non adempie uno dei suoi compiti più importanti.

Chiedo: farebbe differenza se il servo seminasse tutto il campo oppure seminasse un solo chicco di grano? Chi è pronto a seminare un singolo chicco di grano sarà pronto a seminare anche tutto il campo. Chi non può seminare un chicco di grano non sarà in grado di seminare neanche tutto il campo. Quindi, quando diciamo che un uomo è cattivo, intendiamo che egli è cattivo solo rispetto a un certo momento, ma non anche rispetto a un momento passato o futuro. Egli è cattivo finché si protrae la sua cattiva azione. Nel momento successivo, quando si impegnerà in qualche pensiero o atto buono e nobile, egli sarà un uomo buono. Ecco perché, quando parliamo del bene o del male da un punto di vista occulto, intendiamo solo un momento specifico, che può durare pochi minuti, qualche ora o anni interi, ma dopo si modifica. L’uomo non può essere esclusivamente buono o cattivo per tutta la sua vita. Il lupo, che è comunemente ritenuto crudele, a volte manifesta una certa nobiltà. Quando entra in un gregge egli spinge col muso ora una pecora, ora un’altra, passandogli accanto senza provocargli alcun danno. In simili casi i pastori dicono che a questo lupo è successo qualcosa di particolare, che gli si è chiusa la bocca e non ha potuto attaccare neanche una pecora. No, questo lupo ha manifestato nobiltà. Nel dare una spintarella a qualche pecora ha pensato qualcosa e ha detto: «Su, per questa volta vi lascio andare». Quando il lupo entra in un gregge può comportarsi in tre modi diversi: può strangolare le pecore, oppure può graffiarle con i suoi artigli, spaventandole, per poi scappare via, oppure gli dà qualche spinta, senza strangolarle, e poi lascia il gregge senza causare alcun danno.

La stessa cosa si può dire anche dell’uomo. Quando manifesta il male in sé, egli strangola le persone, oppure semplicemente le graffia con le unghie, spaventandole, oppure dà loro qualche piccola spinta, le scuote e poi scappa via. Quindi, quando dite che un uomo è cattivo, occorre sapere con precisione a quale di queste tre situazioni vi riferiate. Ecco perché il male e il bene sono grandezze relative. Le cose relative vengono determinate dal tempo durante il quale la loro energia e la loro azione si modificano. Se si dice di qualcuno che non può fare del male, è perché la possibilità di compiere il male è determinata astrologicamente dall’influenza di certi pianeti sull’uomo. Detto in parole povere, ciò significa che ci sono condizioni in cui l’uomo può compiere il male. Al di fuori di queste condizioni, la porta che conduce verso le cattive azioni si chiude. Trovandosi davanti a una porta chiusa, questa energia comincia a battere, a picchiare alla porta, ma dal momento che essa non si apre, l’energia cambia la propria direzione e l’uomo comincia a manifestare il bene. La stessa legge vale anche per il bene. Dunque, l’uomo non si trova sempre nelle condizioni di compiere il bene, né in quelle di compiere il male.

Quando svolgerete il tema sull’occhio, pensate bene alle ricchezze che acquisite grazie all’occhio. Pensate ai beni che acquisite grazie all’occhio come anche ai beni che acquisite grazie al cuore. Fate delle osservazioni scientifiche su voi stessi, per distinguere gli stati che attraversate, come anche gli effetti che questi stati hanno su di voi. Ad esempio, contate quante volte batte il vostro cuore quando siete in una buona disposizione di spirito; poi contate quante volte batte il vostro cuore quando sperimentate una grande gioia o una grande tristezza. È interessante constatare come varia il battito cardiaco durante i diversi stati d’animo che attraversate. In questo modo ricaverete una serie di dati matematici coi quali potrete lavorare. Poi studiate se il vostro ritmo cardiaco è regolare o meno, se è lungo o corto. Dal ritmo del cuore determinerete i vostri stati d’animo. Solo in questo modo avrete accesso a dati concreti che potrete applicare nella vostra vita, altrimenti vi limiterete a raccogliere delle ricchezze, a metterle in banca e a contarle senza sapere come si possono acquisire. No, se diventate banchieri dovrete zappare, arare, e seminare il campo per imparare come si acquisisce la ricchezza. Chi non ha raccolto quella ricchezza attraverso il lavoro e gli sforzi può solo vantarsi di avere a disposizione parecchie migliaia di leva, ma una simile ricchezza è pericolosa.

Poiché in qualità di allievi della Scuola occulta vi vengono date molte conoscenze, per voi esiste un pericolo di sovraccarico, di dispersione. Quando vengono insegnate molte materie, l’attenzione dell’allievo si può disperdere, e di conseguenza egli non sentirà, non capirà o non recepirà molte cose. Sentirà esteriormente, ma interiormente non potrà recepire. In questa condizione, per quanto si possa parlare a un uomo, egli non potrà capire: somiglierà a un giovane che ha organizzato un appuntamento con la propria amata e riesce a pensare soltanto a quel futuro incontro. Qualsiasi cosa gli venga detta, egli pensa soltanto all’incontro. Anche l’uomo affamato si trova nella stessa situazione: gli parlate di questo e di quello, ma lui pensa soltanto al cibo. Quindi, quando la coscienza dell’uomo è occupata da qualche pensiero, egli non potrà capire molte cose e queste gli sfuggiranno. A volte anche la vostra coscienza è occupata da questioni marginali che vi impediscono di comprendere le cose correttamente. Leggete qualche poeta e vi riempite di ammirazione, di meraviglia, pensate a cosa abbia voluto esprimere con quella poesia. Che cosa ha voluto esprimere? Stava vivendo certi dispiaceri, che ha mascherato un po’, e voi pensate che nel suo pensiero si nasconda una grande profondità. Un’altra volta si è ispirato a qualcosa, è rimasto affascinato da qualcosa, e voi vi meravigliate del suo pensiero. Egli ha espresso la sua meraviglia, niente più. Questi sono pensieri secondari che non hanno niente in comune con la materia principale. Quando descrive i propri dispiaceri il poeta passa attraverso certi stati di malessere. Quando descrive ciò che lo affascina egli è guarito, ha ricevuto un aiuto di alcune migliaia di leva ed è andato all’estero a fare un giro. È un vero poeta chi vede le cose da un punto di vista divino e le applica nella propria vita. Il vero poeta descrive le cose nella loro realtà, senza essere guidato dai propri stati d’animo personali. La stessa cosa vale per la musica e per l’arte.

Ora voglio che, quando riflettete su qualcosa, non vi aspettiate nulla, né pensiate che ci si aspetti qualcosa da voi. Quando anche io mi trattengo dal parlarvi concretamente, il motivo è che finora non ho incontrato alcun uomo la cui coscienza fosse pulita come il sole, senza alcuna macchia. Solamente gli uomini che hanno una coscienza pulita possono recepire le cose così come vengono poste nel mondo divino, o così come sono nella natura intelligente.

 Quindi, in qualità di allievi della Scuola occulta, dovete ripulire la vostra coscienza in modo che tutto ciò che ricevete possa imprimervisi. Dovete chiudere tutte le comunicazioni telefoniche con il mondo esterno e dovete dire: «Possiamo ricevere solo dall’interno e non dall’esterno». Adesso, invece, quando entrate in classe vi occupate solo dei campanelli: suonano qui, suonano là e voi vi alzate, andate via, rientrate, e la materia che vi viene insegnata rimane incompresa. Come potete comprendere la materia occupandovi soltanto dei campanelli?

Il primo compito di un allievo della Scuola occulta è quello di imparare a chiudere i centralini telefonici. Quando qualcuno chiama a uno dei vostri centralini, direte: «Scusate i miei fili sono interrotti». – «Come? Perché?». – «Si sono interrotti a causa della Scienza occulta della quale mi sto occupando adesso a Scuola. Quando terminerò la mia lezione potrò di nuovo ricevere e trasmettere messaggi con il mondo esterno. Finché sono in classe non dovete disturbarmi, aspetterete che termini la mia lezione. Quando finirò, allora mi direte ciò che dovevate. Fino a quell’ora aspetterete fuori».

21a lezione del Maestro, tenuta il 2 agosto 1922 a Sofia


Il testo della conferenza è tratto dal volume Le due vie – Lezioni della Classe occulta dei giovani, Anno I – 1922
a cura di V. Gencheva e M. A. Salvemini, stampato nel mese di giugno 2022.
Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro
Противоречия в живота Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I – 1922, том II
(Le contraddizioni della vita – Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I – 1922, vol. II)
Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 99-107).