Canti del Maestro


115. Duhaj, vetre I – Soffia, vento I


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Testo traslitterato


Duhaj, vetre


Božieto slănce gree dnes.


Duhaj, vetre, tiho duhaj;

tiho duhaj, milo gledaj,

tiho duhaj, liste razvij.

List razvjavaj, cvjat raztvarjaj;

cvjat raztvarjaj, plod razdavaj.


Haj di di di di, da si idi.

Haj di di di di, da se uči,

da se uči, da poluči,

da poluči, da se uči.   (2 volte)


Haj di di di di, da si idi,

da si idi, dobro da vidi.

Traduzione


Soffia, vento


Il sole divino oggi brilla.


Soffia, vento, soffia con dolcezza,

soffia con dolcezza, guarda con gentilezza,

soffia con dolcezza, schiudi le foglie.

Fa’ ondeggiare la foglia, apri il fiore,

apri il fiore, distribuisci il frutto.


Haj di di di di, vada!

Haj di di di di, Studi!

Studi, riceva,

riceva, studi!   (2 volte)


Haj di di di di, vada!

Vada e sperimenti il bene.


Questo canto è composta da due parti che sono state date in momenti differenti. La prima parte è stata data nel 1944 nel villaggio di Mărčaevo, mentre la seconda parte (Haj-di-di) è stata data il 30 dicembre 1942 a Izgrev (Sofia). La versione originale di questo canto corrisponde al canto n° 125 di questa raccolta. Secondo quanto ricordano i musicisti, in questa versione (canto n° 115) il Maestro ha aggiunto come finale del canto due battute con il testo Za teb, bălgarino! (Per te, o bulgaro!).

Nella traduzione della seconda parte abbiamo preferito lasciare nella forma originale l’espressione “Haj, di di di di”. “Haj” si può rendere in italiano con un’esclamazione come “Forza!”, “Orsù!”, mentre la ripetizione della sillaba “di” è puramente giocosa ed esprime lo spirito popolare di questo canto.