Canti fraterni


37. Na belija cvjat – Al colore bianco


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Testo traslitterato


Na belija cvjat


I. Nagore ošte da vărvim,

kăm vărhovete beli,

efira bjal da pozdravim

i snežnite kristali.


Pripev:
 

Hubostta na Boži svjat,

belinata, naš e cvjat –

večna sila ima,

mrak ja ne obzima.


II. Nagore ošte! Tam căfti

alpijska roza bjala,

zorata belite lăči

v taz roza izljava.


Pripev


III. Nagore! Bjalo Slănce dnes

ot iztok šte izgree –

emblema živa na onez,

b koito Bog živee.


Pripev


IV. Nagore – v tazi belina!

Tja vsăde šte izpălni,

i gibelnata tămnina

v bjal den šte se prevărne.


Pripev


V. Zemjata šte razhubavim,

na Raj šte ja napravim;

Nebeto šte razveselim

i Boga šte proslavim.


Pripev

Traduzione


Al colore bianco


I. Andiamo ancora più in alto,

verso le bianche vette,

per salutare l’etere bianco

e i cristalli di neve.


Ritornello:

La bellezza del mondo di Dio –

il bianco – è il nostro colore,

che possiede eterna forza,

le tenebre non possono dominarlo.


II. Ancora più in alto! Lì fiorisce

la bianca rosa delle Alpi;

l’aurora, in questa rosa,

ha riversato i bianchi raggi.


Ritornello


III. In alto! Oggi un bianco sole

sorgerà da Oriente:

simbolo vivo di coloro

in cui Dio dimora.


Ritornello


IV. In alto, in questo candore!

Esso penetrerà ovunque

e le infauste tenebre

verranno trasformate in un bianco giorno.


Ritornello


V. Abbelliremo la Terra,

ne faremo un Paradiso;

rallegreremo il Cielo

e glorificheremo Dio.


Ritornello


La musica di questo canto è di Ivan G. Popov, mentre il testo è di Stojan Rusev, detto anche Djado Blago (Nonno Blago). Il canto è stato scritto il 9 aprile 1922.